martedì 6 maggio 2014

Sergio Monterisi, vincitore del Concorso di Composizione "Opera Nuova" con l'opera "Schicchi e Puccini" in prima esecuzione a Piacenza il 9 maggio*


"A chiusura del cartellone della Fondazione Teatri di Piacenza, al Teatro Municipale di Piacenza c'è una prima assoluta: Schicchi e Puccini. Un prologo a Schicchi, progetto "Opera Laboratorio" nato in collaborazione con il Conservatorio di Musica "G.Nicolini" di Piacenza. Il libretto - base per il Concorso Internazionale di Composizione "Opera Nuova 2013" vinto dal compositore Sergio Monterisi (nella foto) - è stato ideato da Flavio Ambrosini, autore anche della regia del Gianni Schicchi di Puccini, opera che completa l'esecuzione prevista il 9 e l' 11 maggio, sul podio Fabrizio Dorsi.

Quali sono i caratteri principali del libretto ideato per Schicchi e Puccini. Un prologo a Schicchi?
«Ho scritto i quasi trecento versi dello Schicchi e Puccini per rispondere ad una sentita esigenza di molti teatri, "costretti" a presentareGianni Schicchi - data la nota difficoltà per gran parte dei teatri italiani e stranieri di realizzare integralmente il Trittico - unitamente a testi troppo lontani e comunque disomogenei rispetto alla invenzione pucciniana, di avere una proposta unitaria almeno sotto il profilo tematico - spiega Flavio Ambrosini- Inoltre ho inteso collocare lo Schicchi - l'opera si chiama Schicchi e Puccini, a sottolineare il ruolo del testo pucciniano - nel contesto creativo e nella fase emozionale della vita di Giacomo Puccini, con una evidente valorizzazione del carattere "avanguardistico" del suo lavoro di quegli anni, culminato in Fanciulla e Turandot, che lo colloca ai vertici della musica del Novecento. I materiali cui ho attinto, tutti rigorosamente storici, danno un quadro inedito, per certi versi, e spettacolare della vita d'artista di Giacomo e Elvira».
Come ha immaginato la regia di Gianni Schicchi che andrà in scena, assieme alla vostra prima assoluta? 
«Unificando il Prologo e lo Schicchi nel contesto di casa Puccini a Torre del Lago. Dando vita ad un "metaspettacolo", con il sapore di una grottesca e feroce cavalcata nella satira sociale - lo spettacolo verrà ambientato nella Firenze degli anni Venti/Trenta del Novecento - con ricorso ad un immaginario di grande effetto - lo stupendo bianco e nero degli Alinari - e modellando la recitazione dei giovani interpreti sui ritmi della grande comicità Italiana, da Totò a Petrolini a Walter Chiari. In questo senso essenziale anche lo stage formativo tenuto nel novembre scorso all'interno dell'attività con i giovani interpreti del Conservatorio "Nicolini", promotore con la Fondazione dei Teatri di Piacenza di questo progetto»."

* (Fonte: "IL GIORNALE DELLA MUSICA" / maggio)

Nessun commento:

Posta un commento