venerdì 28 aprile 2017
Amakheru Duo la giovane compagine italiana composta dal tenore Francesco Santoli e dal pianista Simone Di Crescenzo debutta al Regio di Parma il prossimo 7 maggio in un nuovo progetto concertistico dal titolo "STILE LIBERTY".
Amakheru Duo (nella foto), la giovane compagine italiana composta dal tenore Francesco Santoli e dal pianista Simone Di Crescenzo, debutta a Parma nella magnifica cornice del Teatro Regio in un nuovo progetto concertistico dal titolo “STILE LIBERTY”. Il concerto, inserito nella rassegna Musica in Circolo e promosso dall’Associazione Rinascimento 2.0, si svolgerà domenica 7 maggio alle ore 11:00. Amakheru Duo, già da tempo impegnato nella riscoperta del Belcanto vocale da camera italiano, propone in questa occasione un florilegio di rarità e brani più noti, compiendo un salto nel periodo della Belle Époque. Tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento i salotti aristocratici divennero l’ambiente prediletto di ritrovo per giovani artisti, letterati, filosofi, intellettuali e musicisti. Questo cenacolo favorì l’incontro di tante personalità emergenti, che -tra l’altro- avrebbero poi lasciato una traccia significativa nella storia della musica vocale da camera. Il risultato di questa fusione artistica permise di ottenere una stretta e profonda compenetrazione fra testo poetico e musica. Spinti anche dalle avanguardie d’Oltralpe, artisti e compositori diedero a questi incontri musicali un’atmosfera in cui la spensieratezza e la freschezza di fine secolo si accompagnava ad un modo spregiudicato e creativo di comporre, giocando con nuovi temi, forme, immagini e sentimenti. Il concerto “STILE LIBERTY” intende rievocare le suggestioni e le sensazioni che la musica di quegli anni ricorda. Il programma prevede l’esecuzione di Romanze e Serenate tratte dagli album di Ruggero Leoncavallo, Giacomo Puccini e Pietro Mascagni; Liriche da camera su testo poetico d’autore come quelle nate dalla collaborazione tra Francesco Paolo Tosti e Gabriele D’Annunzio; Arie in stile antico di Stefano Donaudy ed autentiche rarità composte da Luigi Denza, Ernesto De Curtis e Giuseppe Silvestri.
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