Cosa ne è stato della canterina
famiglia Corr?...non sappiamo più nulla, di inedito, di loro, dal lontano 2006,
quando le vicende naturali di ogni essere umano, maternità di alcune delle sue
componenti e la immancabile stanchezza e perdita di ispirazione, non ci
consegnano più veline fresche su di loro.
Scrivere di loro, quasi questo
fosse un tribute? Speriamo proprio di no, in quanto, tra la fine degli anni
novanta ed i primissimi anni 2000, trattavasi di un fenomeno quasi di costume,
prima ancora di un valente gruppo di solisti, assemblati come una vera folk
band irlandese di prima grandezza.
Delle vicende, anche gossippare,
della front woman, la bella quanto peperina Andrea, ne abbiamo, forse, piene le
scatole. La poverina, infatti, è rimasta ingiustamente famosa in GB anche ( si
dice) per un flirtazzo con l’onnipresente ( quando si tratta di belle donne)
Robbie Willams, ingiustamente perché non si rende minimamente merito al suo
talento, solido e soavemente tremulo.
Ma, al di là di questo, la storia
di questa family factory group è consimile a molte, molte altre: la passione
genitoriale per la musica; l’invio del gruppetto dei pargoli, tutti assieme,
nella chiesa di zona per suonare e cantare nel coro parrocchiale; il talento,
quasi scoperto per caso dal casting manager del film The Comitments, che lo
segnala, con l’uscita del loro primo album e del singolo di trascinamento dello
stesso, Forgiven not Forgotten, ad uno dei tanti schierani di Michael Jackson,
essendo di passaggio i nostri per NY, il quale, adocchiatili, ne decreta la
consacrazione in USA in tutte e per tutte le charts.
Segue un periodo di trionfi, con
menzioni e riconoscimenti in GB e nel resto del mondo. Vengono, addirittura,
chiamati da Pavarotti per il suo Pavarotti & Friends, laddove conoscono il
nostro Zucchero Fornaciari, con cui collaboreranno in seguito, sia come
formazione che come singoli. Ancora: esibizione live @ Mtv Unplagged, la
Università della Live performance, l’esecuzione di alcune covers e, nel 2000,
la messa in copia di In Blue, dedicato alla loro madre, deceduta da poco.
Anticipata la uscita dell’ album
dal clamorosissimo Breathless, il singolo dell’ anno, in Blue è l’apoteosi, mai
più replicata, dei fratellini. Davvero superfluo risulta nominare, uno ad uno,
i tracks di questo album: da Radio a One Night, da Irresistible ad All The Love
In World, sino, la preferenza dello scrivente, a Rebel Heart, brano strumentale
inconfondibilmente irish, quasi una firma finale.
Infatti, a ciò segue un album di
raccolta, del 2001-2002, in cui viene inserito solo un inedito di successo,
Would You Be Happier.
Ad In Blue succede Barrowed
Heaven del 2004, poco significativo album, che fa sequenza di un 2003, in cui
le sorelline e Jim Corr sono nell’empireo delle stars da beneficenza e da buona
causa, club nel quale permangono tutt’ora, quando decidono di ricomparire in
pubblico, stavolta separatamente.
Partecipano, infatti, al tribute
for Nelson Mandela, the 46664, dal numero da detenuto del politico sudafricano,
dove, tra le altre cose, reincontrano Zucchero, oltre ai Queen superstiti, tra
le altre stelle presenti, con cui suonano efficacemente i reciproci successi.
Ma, come si diceva, la vita
richiede il suo tributo e la formazione si divide, cercando chi la quiete
famigliare, chi la carriera da solista.
C’è chi li ha intercettati ed ha
strappato la promessa di una reunion, ma io ci crederei poco…..
L’importante è che loro si
avvicinino allo stage con la innocenza di un bambino e la fecondità di un
giovane affamato, perché, come diceva la Andrea Corr, in una sua intervista dei
tempi dorati: “ io sono entrata in Chiesa per cantare, perché credevo che, come
me, tutti i bambini e tutte le persone sapessero cantare….quando ho scoperto
che solo in pochi hanno il dono di saperlo fare, la vita ho cominciato a
vederla in tutt’ altro modo e con molta più delusione”.
Arrivederci Corrs, sperando di
ritrovarvi bambini, quei bambini di parrocchia, laggiù in Irlanda….
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
Leggo questo post con molto ritardo... segnalo solo che dopo Borrowed Heaven hanno fatto un altro album nel 2005, Home, a base di cover e soprattutto tradizionali arrangiati. Ha avuto un successo altalenante e nullo in Italia, si parlò persino di non commercializzarlo da noi...
RispondiEliminaCordiali saluti.