Dopo il successo registrato a Molfetta nei giorni scorsi, gli Juvenes Cantores tornano a esprimersi con la purezza del loro canto per «Anima Mea», la rassegna diretta da Gioacchino De Padova e inserita per il secondo anno consecutivo nella Rete dei Festival di musica antica in Puglia sostenuta da Puglia Sounds.
Autentici professionisti in repertori di estremo virtuosismo vocale, tanto da far apparire semplici anche le cose più difficili, gli Juvenes Cantores, fondati dodici anni fa da Luigi Leo nel solco di una tradizione che si richiama ai cori dei pueri cantores, sorti nelle cappelle del primo Medioevo per accompagnare le funzioni liturgiche, sabato 6 ottobre, alle ore 20.30, a Palazzo de Mari, ad Acquaviva delle Fonti, propongono una serata di musica a ingresso libero dal titolo «La voce del mondo» durante la quale saranno diretti dallo stesso Leo. Tra l’altro, mezz’ora prima del concerto «Anima Mea» propone una Passeggiata d’Arte con visita guidata a cura di ArcheoClub e l’intervento dell’attrice Nunzia Antonino.
Il programma, che si aprirà con un paio di composizioni di Gregor Aichinger, l’organista e compositore tedesco che tra la fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento introdusse in Germania l’uso del basso continuo, e del quale gli Juvenes Cantores hanno eseguito in prima europea l’integrale dei «Tricinia Mariana», annovera, infatti, pagine di varia estrazione geografica, oltre che temporale, in ossequio al tema di questa terza edizione di «Anima Mea», «Musiche, mondi, memorie». Si potranno ascoltare, dunque, brani di autori contemporanei, dagli spagnoli Eva Ugalde e Javier Busto Sagrado al tedesco Sigfried Strobach, dal norvegese Nystedt Knut all’italiano Roberto Beccaceci, passando per il giapponese Matsushita Ko, l’americano Michael Brewer, il venezuelano Cristian Grases, il dominicano Julio Alberto Hernández Camejo e il canadese Stephen Hatfield. Inoltre, gli Juvenes Cantores eseguiranno un’«Ave Maria» del compositore inglese (di origini svedesi) Gustav Theodor Holst, che alla fine dell’Ottocento fu attratto dal misticismo indiano, e due classici della tradizione napoletana, «O sole mio» di Edoardo di Capua e «Funiculì funiculà» di Luigi Denza, che, vale la pena ricordare, fu maestro di canto alla Royal Academy of Music di Londra.
Dunque, si tratta di un repertorio antologico comprendente polifonie antiche e dei nostri giorni con alcune trasfigurazioni colte di canti popolari, che gli Juvenes Cantores, già noti al pubblico di «Anima Mea» per aver cantato durante la prima edizione del festival nel «Magnificat» di Bach accanto all’orchestra barocca Orfeo Futuro diretta da Alessandro Ciccolini, interpretano con consumata maestria, frutto di un percorso di formazione artistica e umana, grazie alla quale hanno ottenuto numerosi e importanti riconoscimenti, imponendosi tra i più apprezzati cori giovanili italiani.
Numero verde 800 96 01 37
PRENOTAZIONI servizio bus-navetta per diversamente abili in carrozzina (almeno 48 h prima del concerto).
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