Si diploma con il massimo dei voti presso il conservatorio
N.Piccinni di Bari sotto la guida di Angela Montemurro Lentini.
Negli ultimi 3 anni è stata docente di Pianoforte presso
i Conservatori “T. Schipa” di Lecce e
“Torrefranca” di Vibo Valentia.
Si laurea con il massimo dei voti e la lode in Lettere
moderne con una tesi in Letterature Comparate su Schumann e Jean Paul. La sua
tesi è stata oggetto di pubblicazione della Levante Editore (Schumann e Jean Paul
- Una similitudine ideale).
Nel 2010 consegue presso il Politecnico di Vibo Valentia la
Laurea di II Livello in Musica, Scienza e tecnologia del Suono.
Si è perfezionata in Italia con i Maestri Joaquin Achucarro,
Aldo Ciccolini, Filippo Balducci e in Austria e in Olanda (Salisburgo –
Rotterdam) con il M° Aquiles delle Vigne.
Allieva del M° Fausto Zadra, ha seguito i suoi Corsi
Superiori annuali di Perfezionamento in
Svizzera e in Italia (Fondazione CIEM-MOZART).
Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali
(1° Premio Assoluto ai Concorsi "Il Concertista " di Taranto, "Concorso
Europeo di esecuzione musicale Città di Barletta", Concorso Internazionale
di esecuzione musicale “Città di Teramo” , Concorso “Città di Vieste”) svolge
attività concertistica sia come solista che in formazioni da camera.
Ha suonato come
solista per importanti Istituzioni musicali Nazionali; per l’”Eurorchestra”, per
l’Orchestra “Nino Rota”, per la Camerata Musicale Salentina, in importanti
teatri pugliesi e nazionali (Piccinni – Petruzzelli - Giordano – Impero –
Traetta, Teatro Regio di Parma, Teatro Troisi); è stata ospite della terza
edizione del “Festival pianistico di Spoleto” (Musici Artis Umbria) e dei
concerti del Tempietto presso Villa Torlonia a Roma.
Sempre come solista ha suonato nell’ambito degli Akademie
Konzerte presso la prestigiosa Wiener Saal del Mozarteum di Salisburgo.
Per la Fondazione
Piccinni ha realizzato il Concerto letterario “Schumann, un
romanzo musicale” dove alla ricerca puramente musicale e interpretativa si
affianca un accurato lavoro di analisi e riscoperta di brani letterari immediatamente
riconducibili alla vita e all’opera del compositore; nel 2009 ha realizzato come
autrice ed interprete un concerto-spettacolo dedicato alla vita e all’opera
pianistica di Felix Mendelssohn. Nel 2010 scrive e interpreta come pianista uno
spettacolo applaudito dal pubblico e dalla critica dedicato al bicentenario
della nascita di Chopin e Schumann intitolato “Chopin e Florestano”.
Alla sua predilezione per il repertorio romantico e, in
particolare, per l’opera di Robert Schumann di cui è considerata originale
interprete, si affianca la valorizzazione di composizioni di musicisti pugliesi
con l’esecuzione di rare pagine pianistiche di F. Casavola e la collaborazione
a numerose ed inedite iniziative di contaminazione tra le arti, tra cui
ricordiamo nel 2001 l’originale realizzazione della “Cecchina e Pulcinella
Tagliaferro” con musiche di N. Piccinni
nell’ambito delle celebrazioni del bicentenario picciniano e le originali
produzioni teatrali nell’ambito della Stagione lirica del Teatro di Tradizione
Petruzzelli (2002/2003 “Traviata allo specchio” – 2003/2004 “Otello, il
sinistro incanto).
Nel giugno 2005 è protagonista, in veste di solista e
accompagnatrice, di un “concerto evento” dal cantiere del Teatro Petruzzelli
organizzato dal “Ministero per i beni e le attività culturali” e trasmesso da
Telenorba in diretta televisiva. Nel 2013 esce per la Kicco Classic il CD Wagner Versus Verdi dedicato alla
produzione cameristica/liederistica dei due compositori (inciso con la sorella
soprano Maria Grazia Pani) Nel 2013 lo spettacolo Verdi versus Wagner, che la
vede protagonista come accompagnatrice e solista, tocca più di 20 piazze in
tutta Italia.
Dopo tre anni di insegnamento nei Corsi Pre – Accademici
del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce è attualmente docente di Pianoforte
Principale presso il Conservatorio Torrefranca di Vibo Valentia.
Dal 2006 è socia dell'WMA (Word and Music
Association), organismo che analizza i rapporti tra musica e letteratura
nell’ottica di una più profonda coscienza interpretativa e di una visione
globale e unificante delle diverse forme d’arte.
Intervista
1 Come nasce la tua passione musicale.
La mia
grandissima passione per la musica nasce a poco più di 10 anni, quando l’idea
di partecipare ad un corso di pianoforte organizzato dalla mia scuola mi spinse
ad oltrepassare la mia consueta timidezza e a chiedere con forza ai miei genitori di poterlo frequentare. I
miei nonni suonavano entrambi il violino a livello amatoriale e anche le mie
nonne si dilettavano al piano; la nonna materna suonava molto ad orecchio (
indelebile l’immagine di lei che suona “Papaveri e Papere”) mentre la mia nonna
paterna aveva preso il 5° anno al Conservatorio di Napoli e, nonostante l’età,
suonava spesso brani anche del repertorio classico e romantico. Anche se i miei
genitori non avevano alcuna intenzione di farmi frequentare alcun corso di
musica io insistetti perché mi affascinava moltissimo l’idea di poter imparare
a governare quell’immenso strumento e ad esprimermi attraverso di esso.
Sicuramente cercavo un modo alternativo per comunicare, data la tendenza spiccata al silenzio della mia
infanzia! A infuocare la passione arrivò una audio-cassetta allegata ad una
rivista con l’incisione del primo movimento del concerto di Schumann per
pianoforte e orchestra. Non ricordo
quale fosse l’interprete, ma una cosa è certa: da quel momento la passione per
il pianoforte e per Schumann in particolare non mi ha mai abbandonata.
2
Parlaci dei tuoi studi prima da privatista e poi
in Conservatorio a Bari
Dopo qualche
mese di lezioni presso la mia scuola media la docente fu costretta ad
interrompere il corso per motivi di salute. Forse i miei tirarono un respiro di
sollievo, ma un pomeriggio dovettero ricredersi: in una telefonata questa
insegnante, di cui purtroppo non ricordo il nome, li spinse a farmi continuare
avendo riscontrato in me una bella propensione alla musica e allo strumento.
Seguirono due
anni di lezioni private con la pazientissima Vita Papapietro che dovette
lottare con una mia totale mancanza di studio forse dettata da un passeggero
disamoramento per lo strumento tipico in molti giovanissimi. In realtà
l’obiettivo di entrare in conservatorio rendeva il capriccio della bambina
molto più impegnativo ed io non ero affatto pronta allo studio e al sacrificio
necessari.
Sono entrata in
conservatorio a 13 anni e lì ho conosciuto la Docente che rimane per me punto
costante di riferimento: Angela Montemurro.
3 I tuoi incontri più significativi in seno alla
musica. Quali sono i pianisti-docenti
che più ti hanno influenzata?
La scuola
pianistica della Prof. Montemurro, derivante da quella di Marvulli, ma in gran parte anche dal pianismo
di Fausto Zadra (Scaramuzza) è stata una continua scoperta dove la tecnica è
sempre finalizzata ad uno scopo sonoro e musicale. Lei mi ha insegnato la
centralità del suono e le sue mille sfumature, l’attenzione al fraseggio
musicale che si tramuta in gesto, l’essere interpreti liberi e originali sempre
nel rispetto degli autori e della loro epoca. Ricordo una delle mie prime
lezioni in conservatorio nella sua classe dove gli allievi si trattenevano per
tutto il pomeriggio nell’attesa del loro turno ma anche nella consapevolezza
che tutte le lezioni avrebbero portato mille nuovi segreti da custodire
gelosamente; io suonavo timidamente una sonatina di Kuhlau e lei mi fece
scoprire un nuovo universo mostrandomi le mille dinamiche che si potevano
regalare ad un suono ribattuto.
Dopo Angela, ma
solo temporalmente, è stato cruciale il mio incontro con il Maestro Fausto Zadra;
il suo pianismo e il suo approccio tecnico, in perfetta consequenzialità con la
mia impostazione, si tramutavano in una didattica severa ed umana allo stesso
tempo dove la perfezione del gesto più infinitesimale, l’esatta conoscenza
anatomica del mezzo corporeo e delle possibilità di distribuzione del peso,
unite ad un approccio sempre originale e di “carattere” ai brani, hanno creato
in me nuovi punti fermi saldando fermamente i precedenti.
L’immagine di
lui che studiava il Concerto di Mozart 414 mentre io ero stupefatta ad
ascoltarlo è una delle lezioni di musica più belle che io abbia mai ricevuto
nella mia vita.
4
La tua scelta di scendere in politica. E' una
sfida importante per te. Parlacene.
In realtà non
è propriamente una discesa in politica. L’idea del Movimento 5 Stelle è quella
di cittadini che si attivano per ristabilire il giusto andamento delle
procedure nelle pubbliche amministrazioni; non siamo persone che ad un certo
punto della loro esistenza, per motivi spesso molto variegati, decidono di
candidarsi con l’una o l’altra coalizione o di appoggiare l’uno o l’altro
candidato; siamo, piuttosto, cittadini attivi sul loro territorio volti
alla ricerca del bene comune e per questo stesso motivo non la considero una
sfida. Per me l’attivismo civile e scendere in campo in competizioni elettorali
è la normale conseguenza di un percorso che seguo da anni di ricerca di
trasparenza, di rifiuto dei privilegi e in particolare di battaglie riguardanti
il mondo della formazione e quello della cultura. Per questi motivi posso dire
che, pur non essendomi mai occupata di politica nel senso distorto attuale,
sono scesa in campo per il bene comune parecchi anni fa; una sfida continua che
sono certa non mi stancherò mai di
portare avanti.
5 A tale proposito ritieni che la Politica possa
davvero fare qualcosa di utile per la Musica?
L’ottavo libro
della “Politica” di Aristotele è dedicato all’educazione e alla Musica perché
il grande filosofo riteneva che per raggiungere il bene comune (scopo della
politica) è necessario che i cittadini siano consapevoli, preparati
culturalmente, dotati di senso critico. La musica, considerata basilare per la
preparazione culturale del cittadino, viene descritta nelle sue mille
sfaccettature: musica ricreativa, purificatrice, musica che concilia gli animi
e li rasserena. Ebbene, come spesso
accade, i grandi filosofi del passato erano molto più avanti di noi: la
politica non solo può, ma ha il dovere di agire in modo da agevolare il più
possibile le iniziative culturali e musicali perchè esse devono essere al
centro di una ricerca del bene comune di tutti i cittadini. E deve farlo in maniera
trasparente ed omogenea sul territorio. A volte, nella distorta
politica attuale, si ha la sensazione che l’obiettivo di formare civilmente e
culturalmente i cittadini sia stato disperso o venga perseguito in modo
superficiale e distratto, in quanto cittadini meno consapevoli e colti sono più influenzabili e manovrabili, meno inclini a
denunciare scorrettezze ed anomalie.
6
Oggi
sei una quasi- mamma per la seconda volta e docente. Quanto ritieni utile il lavoro di docente e
quanto ti sottrae tempo per la famiglia?
Il Il lavoro di
docente non si può definire utile o inutile, è una vocazione, una missione, tra
le più difficili ed affascinanti per un essere umano. L’insegnamento è il
completamento naturale del mio essere musicista; quando mi è capitato di non
poter insegnare mi sono sentita “orfana” e anche il mio studio quotidiano
perdeva di stimolo ed entusiasmo. Gli allievi, soprattutto nel mondo della
musica, sono una continua fonte di apprendimento ed ispirazione e costringono
ad una continua ricerca e all’ampliamento costante del proprio repertorio.
Il tempo
sottratto dall’insegnamento è tutto guadagnato per la famiglia e per mia
figlia; meglio una mamma soddisfatta e appagata per mezza giornata, che
insoddisfatta e inquieta tutto il giorno. Non trovi?
7 Dove va la Musica. Pensi che avrà un futuro roseo? Da cosa dipende?
Questa domanda è
troppo difficile! La Musica credo non vada da nessuna parte; la Musica è in una
tale dimensione di assolutezza che nessuno potrà mai vederla esaurirsi. Il problema non è tanto dove va la Musica, ma
dove stiamo andando noi, dove sta andando la società, se saremo mai in grado di
fermare il decadimento che vediamo travolgere tutto giorno dopo giorno, se
riusciremo a riscoprire i giusti valori e il senso del Bello. La Musica è lì,
che ci attende, noi dobbiamo solo andarle incontro, come musicisti o come
ascoltatori.
8 Quanto la Musica ti ha aiutato a sviluppare la
tua persona?
Tutto ciò che io faccio, anche di non
strettamente musicale, tutto ciò che io
sono, deriva dalla Musica.
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