Auditorium Parco della Musica di Roma - Sala Santa Cecilia
Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Alexander Romanovsky pianoforte
Rachmaninoff L'isola dei morti
Rachmaninoff Concerto per pianoforte n. 1
Sibelius Sinfonia n. 2
Rachmaninoff Concerto per pianoforte n. 1
Sibelius Sinfonia n. 2
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Il rapporto di Jean Sibelius con l’Italia è stato lungo e intenso e ha lasciato molte tracce nelle sue composizioni. La Seconda Sinfonia fu scritta tra il 1901 e il 1902 a Rapallo e a Santa Margherita dove il compositore trascorse un periodo insieme alla sua famiglia, ispirato dalla luce e dai colori del mare ligure. Parentesi rigeneranti, quelle italiane, che si alternavano ai lunghi periodi nella quiete della campagna a trenta chilometri da Helsinki, dove Sibelius componeva e viveva in appartata concentrazione, plasmando nelle forme tradizionali del Concerto e della Sinfonia i temi popolari della sua terra natia. Lo “Schubert finnico”, come lo definiva il suo caro amico Ferruccio Busoni, non poteva fare a meno di continui riferimenti alla melodia del suo Paese che “gli scorre dal cuore alla penna”. E i finlandesi hanno percepito presto questo forte legame, eleggendolo come compositore simbolo della loro Nazione. Amato in vita, la sua aura non ha mai perso vigore e Sibelius resta l’emblema dell’anima Nordica. In particolare, la Sinfonia n. 2, divenne inno della lotta per la liberazione nella campagna di indipendenza che in quegli anni veniva combattuta nei confronti della Russia zarista di Nicola II.
In clima di tardo Romanticismo rientrano anche le due pagine di Rachmaninoff, la corrusca ma fascinosa Isola dei morti ispirata al celebre quadro di Böcklin e il giovanile ed esuberante Primo Concerto per pianoforte. Tutte pagine ideali per la classe di Antonio Pappano e per il virtuosismo del giovane pianista Alexander Romanovsky.
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