883:la rivoluzione mancata

Spiego subito la ragione del titolo:quando uscirono, una ventina di anni fa circa, questi due ragazzetti di Pavia, la periferia storica del grande impero di Milano, tutti noi, ragazzi come loro di quell'epoca, gridammo al miracolo....
in una epoca da finti grandi cuori ed amori, hits come "6/1/Sfigato" ( di recente ripresa dal Max con altri due rappers milanesi, i Two Fingerz) e " Te la tiri", raccolte in quella immensa e mirabile costruzione che fu "Hanno ucciso l'Uomo Ragno", aprirono il cuore alla speranza di chi si vedeva circondato da rampanti vuoti aspiranti "imprenditori di se stessi", ovvero da svaporate antenate delle veline da discoteca e poco più. Quello che, più che un disco, pareva essere quasi un manifesto di denuncia di una involuzione sociale, ragione primigenia e forse unica del clamorosissimo successo di vendita, divenne quasi un Vangelo di una generazione di quei ventenni.
Di conseguenza, oro colato piovve sul duo Pezzali-Repetto, nascosto da quel nome che richiamava un modello di Harley, anche questa una succosa esca che, in realtà, nascondeva un significativo amo gettato nel mare dei pesci sfigati.
Non c'è che dire: davvero una splendida operazione, architettata da quel genio dell'engineering musicale, che risponde al nome di Claudio Cecchetto, che vide nella coppia un vero crac.
Difatti, i due avevano tutte le caratteristiche per imporsi: l'uno, il cantore gutturale dell'Iliade della sfiga, il vocalmente dotatissimo Max Pezzali, "uno qualsiasi, come noi", che aveva la fortuna di pizzicare abilmente le corde d'arpa della nostra rivincita e l'altro, l'efebico Mauro Repetto ( poi, come è noto, perdutosi per strada), dotato di straordinarie qualità di "fondista", in realtà astutissimo specchietto per le allodole. Non ho quasi mai visto, infatti, una persona saltare e correre lungo lo stage per ore ed ore e....basta.
Ogni rivoluzione, però, finisce nell'imborghesimento del conformismo e gli occhi della tigre da "sfortunati della Lomellina "non li abbiamo più visti e con essi la rivoluzione incompiuta, rimasta tale solo nelle nostre, di pupille.
 
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