mercoledì 5 settembre 2012
Il Festival Pianistico "Città di Corato" si farà. Forse al Teatro Comunale? - Intervista al pianista Filippo Balducci di Giuseppe Di Bisceglie*
Nella lista del le attività culturali patrocinate dal Comune di Corato fa capolino una voce che non vedevamo da tempo: il "Festival pianistico Città di Corato".
Un gradito ritorno per una manifestazione di enorme prestigio e valore artistico musicale che nel 2009 diede il via alla sua prima edizione: quattro recitals pianistici di musica classica. Si esibirono alcuni importantissimi nomi della musica classica italiana ed internazionale: il pugliese Pasquale Iannone, il veneto Achille Gallo, il toscano Antonio Di Cristofano e lo svizzero Igor Longato. Poi un lungo stop.
A volere il festival, in quell'occasione così come oggi, fu il pianista coratino di fama internazionale Filippo Balducci (nella foto), noto concertista e maestro di Pianoforte Principale presso il Conservatorio di Musica di Bari.
Abbiamo voluto incontrarlo e rivolgergli qualche domanda proprio in relazione al Festival di cui è direttore artistico.
Come mai la seconda edizione arriva solo dopo tre anni? Cosa è avvenuto dopo il successo della prima?
"Anch’io stento ancora a credere che il festival si sia bloccato subito dopo aver mosso i suoi primi passi. Nel settembre del 2009 ero felicissimo: l’amministrazione comunale aveva creduto nel valore della manifestazione, sostenendola in maniera cospicua e così ero riuscito a portare a Corato quattro illustri colleghi, concertisti di fama internazionale (pianisti per i quali gli enti concertistici sborsano alti cachet ed il pubblico dei teatri paga un biglietto) a ingresso libero e con una spesa contenuta per l’amministrazione."
Una manifestazione d’elite a Corato…
"Non direi d’elite perché ebbe anche un successo “popolare”. Il pubblico di Corato rispose con entusiasmo: il Chiostro del Palazzo di Città fu sempre gremito di pubblico, solo in parte composto da habituels della sale da concerto. E i programmi, di non facilissimo ascolto, furono molto apprezzati. Ricordo che una sera piovve, a concerto iniziato: quasi nessuno abbandonò il concerto; spostammo il pianoforte sotto il porticato, in un angolo, e i presenti trasportarono la propria sedia nelle due ali adiacenti. Il concerto proseguì: una bella soddisfazione per me. Ma torniamo alle ragioni dello stop. L’anno successivo presentai all’amministrazione una nuova richiesta di sovvenzionamento, ma la risposta fu che il Comune non poteva più permettersi di sovvenzionare la cultura e la musica in presenza di emergenze ben più gravi e stringenti e di un patto di stabilità che sostanzialmente impedisce alle amministrazioni di spendere anche soldi eventualmente presenti nelle proprie casse: dovevo cercare di procurare finanziamenti privati."
Certo, la cultura è sempre un ramo secco da tagliare in periodi di crisi…
"Purtroppo sì, lo vediamo continuamente anche a livello nazionale. In un primo momento però ho creduto che la mia iniziativa, ultima arrivata fra altre manifestazioni culturali con una lunga storia alle spalle, avesse “dato fastidio” a chi già doveva contendersi i sempre più ridotti sovvenzionamenti comunali. Ma in questi anni mi sono reso conto che quasi tutte le associazioni che da tempo operano a Corato hanno lamentato un sostegno comunale sempre più scarso o addirittura di riuscire a ottenere solo il patrocinio morale. Oggi è impensabile operare in ambito culturale senza avere anche il sostegno dei privati."
E l’hai trovato?
"Con molta difficoltà e in misura molto più ridotta di quanto sarebbe necessario. Ho bussato alle porte di grandi aziende coratine che non hanno degnato d’interesse la mia iniziativa; molto spesso sono stato “liquidato” da gentili segretarie senza neanche essere ricevuto dagli amministratori … Ma parliamo delle cose positive: in fondo mi stai intervistando per commentare la bella notizia. Per fortuna, quest’anno ho incontrato anche poche amabili persone che mi hanno offerto tutta la loro collaborazione, non solo promettendomi il loro sostegno, ma anche adoperandosi per mettermi in contatto con altri possibili sponsors. Le loro promesse di contribuire anche con piccole cifre al sostegno del Festival mi hanno dato la forza di non arrendermi e, forse, hanno sbloccato la situazione inducendo l’amministrazione comunale a “fare la sua parte”. A loro va la mia personale gratitudine, che non mancherò di manifestare durante le serate del Festival; una gratitudine che ho condiviso con tutti i sostenitori del Festival riuniti nel gruppo virtuale di facebook da tempo attivo. La Giunta ha deliberato di sostenere il Festival, oltre che col patrocinio morale, con un contributo economico. Dopo il successo del 2009 e la delusione degli anni successivi sono contento di riscoprire che il Festival pianistico Città di Corato stia ancora a cuore al Sindaco, al consigliere Giuseppe D’Introno, all’amministrazione e a molti coratini. In virtù di ciò lavorerò in maniera intensa, per garantire un livello artistico culturale degno dell’importanza della prima edizione. Per far ciò, tuttavia, occorre il contributo di più sensibilità che, in maniera sinergica ed ognuno con i propri mezzi, contribuiscano a portare alto il nome della città di Corato."
Il Festival pianistico “Città di Corato”, nonostante l’alto livello artistico e culturale, sembra non aver avuto il giusto appeal presso aziende e sponsor, ottimi potenziali partner per la crescita non soltanto del festival, ma dell’intero territorio.
"Innanzitutto, devo fare un po’ di “mea culpa”. La mia assenza dalla vita sociale e artistica coratina dalla metà degli anni ’90 al 2008 deve per forza aver pesato. Scopro con dispiacere che, mentre tutti mi conoscono negli ambienti musicali del capoluogo, sono proprio i coratini a sapere ben poco di me, con l’eccezione dei giovani studenti di Musica che frequentano il Conservatorio e i Teatri baresi e di pochi appassionati, spesso della generazione dei miei genitori, che hanno continuato a seguire “da lontano” la mia carriera dopo avermi conosciuto come un giovane di talento. Ed oggi, dopo aver trascorso i miei migliori anni immerso nello studio della Musica e nella mia attività artistica non ho certamente acquisito nell’ambito del marketing un’abilità tale da convincere un imprenditore della bontà di un investimento nella Cultura."
Non sottovalutare la grave crisi economica che stiamo attraversando.
Non la sottovaluto affatto: la viviamo sulla nostra pelle tutti i giorni e leggiamo spesso di aziende che falliscono. Naturalmente, in questo periodo di grande incertezza le imprese solide, quelle che resistono, sono ben accorte nello spendere il proprio denaro.
"La musica colta lotta con la “grande concorrenza” legata agli eventi di carattere sportivo o ai concorsi di bellezza. Spesso le aziende scelgono di sostenere questi eventi confidando nel loro carattere nazionalpopolare e nella loro capacità di attrarre il pubblico e quindi di ottenere un maggiore beneficio pubblicitario.
E’ la legge dei grandi numeri…, ma, come ben saprai, all’estero sono prevalentemente i privati a sostenere grandi orchestre, importanti Festival e rassegne concertistiche che realizzano poi “grandi numeri”. Fortunatamente la mentalità degli imprenditori coratini si sta orientando verso la sponsorizzazione di eventi di carattere propriamente culturale. Certo, siamo ancora lontani dalla mentalità del “mecenatismo”, della scelta di finanziare opere culturali a prescindere dal ritorno pubblicitario che se ne potrebbe ottenere, ma qualcosa inizia a muoversi. Credo che il mecenatismo, anche se ad alcuni sembra non “ripagare” nell’immediato, sia pur sempre un investimento: un investimento con la I maiuscola, a lungo termine e molto più profondo, perché solo l’arte è capace di formare e migliorare la sensibilità delle persone."
Abbiamo parlato di tutto tranne che del programma della manifestazione.
"Posso anticipare che le novità della seconda edizione saranno la valorizzazione delle forze locali e giovani, e l’apertura al jazz e ad altri generi musicali. Molto probabilmente terrò anch’io uno dei concerti, cosa che non ho fatto nella prima edizione. Questa volta sarei felice di fornire un mio contributo musicale oltre che organizzativo."
I coratini attendono ormai da anni la riapertura del Teatro comunale e ultimamente se ne riparla molto. Non pensi che sarebbe la sede ideale per il Festival?
"Lo sarebbe sicuramente e ci sono ottime probabilità che lo sia. Se anche questo si realizzasse, sarebbe il più bel regalo che il Comune possa fare alla Musica, al Festival e a Corato."
*(L'intervista è tratta da "Lo Stradone" - il Giornale online di Corato - autore: Giuseppe Di Bisceglie)
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