30 è la cifra che contraddistingue in modo forte ed inequivocabile la stagione 2013-2014 del Teatro Comunale di Monfalcone, stagione con la quale il Teatro festeggia i primi 30 anni di attività. Il Comunale, infatti, è stato inaugurato nel maggio 1983, nell’ambito della manifestazione “Richard Wagner 1813/1883” e la prima stagione teatrale è stata la 1983-1984.
Un anniversario importante (cui è dedicata l’immagine grafica della stagione), un’occasione preziosa per sottolineare la determinazione con la quale le Amministrazioni Comunali che si sono avvicendate in questi 30 anni hanno sostenuto l’attività del Teatro, l’altissimo livello dell’offerta culturale proposta, l’imprescindibile ruolo che il Comunale ha rivestito per una comunità sempre più allargata.
Per celebrare questa importante ricorrenza, alla stagione teatrale si affianca la mostra “Lo sguardo dentro l’emozione”, allestita presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea dal 20 settembre al 10 novembre 2013.
Ma i festeggiamenti non finiscono qui. La stagione 2013-2014 propone infatti un grande concerto-spettacolo comune a tutti i cartelloni (musica, prosa e “contrAZIONI”), che riunisce in un unico evento tutto l’eterogeneo pubblico del Comunale e che è stato realizzato con il sostegno di a2a.
A dare vita all’evento due fra i più prestigiosi protagonisti della scena artistica italiana, l’autore ed attore Marco Paolini ed il violoncellista Mario Brunello, autori e interpreti di Verdi, narrar cantando (in scena, in esclusiva regionale, i giorni 25, 26 e 27 novembre).
Per celebrare questa importante ricorrenza, alla stagione teatrale si affianca la mostra “Lo sguardo dentro l’emozione”, allestita presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea dal 20 settembre al 10 novembre 2013.
Ma i festeggiamenti non finiscono qui. La stagione 2013-2014 propone infatti un grande concerto-spettacolo comune a tutti i cartelloni (musica, prosa e “contrAZIONI”), che riunisce in un unico evento tutto l’eterogeneo pubblico del Comunale e che è stato realizzato con il sostegno di a2a.
A dare vita all’evento due fra i più prestigiosi protagonisti della scena artistica italiana, l’autore ed attore Marco Paolini ed il violoncellista Mario Brunello, autori e interpreti di Verdi, narrar cantando (in scena, in esclusiva regionale, i giorni 25, 26 e 27 novembre).
Fra i diversi omaggi a Verdi nel bicentenario della nascita, quello ideato da Paolini e Brunello intende scoprire il compositore mettendo in scena la sua vita e il suo lavoro, il musicista e l’uomo di teatro: un impianto scenico molto pop e un po’ didattico per raccontare il Verdi librettista, regista, impresario, patriota e politico.
Il violoncello di Mario Brunello accompagna il pubblico fra i temi più popolari di Verdi, illustrando arie e opere entrate a far parte della nostra tradizione culturale, mentre a Marco Paolini spetta il compito di raccontare le parti più significative della sua vita, fra cui la straordinaria descrizione giornalistica (un inedito di Marinetti) dei funerali, con un bagno di folla degno di un re.
A testimoniare il fatto che l’opera di Verdi è parte integrante della nostra cultura è chiamato anche il pubblico, che diventerà protagonista di una magnifica interazione con gli artisti sul palcoscenico.
Non soltanto uno spettacolo, quindi, ma una vera e propria festa, per celebrare la grande musica, il grande teatro e i primi 30 anni del Teatro Comunale di Monfalcone.
Non soltanto uno spettacolo, quindi, ma una vera e propria festa, per celebrare la grande musica, il grande teatro e i primi 30 anni del Teatro Comunale di Monfalcone.
La stagione del 30° Anniversario, che pure cade in un periodo di tagli e difficoltà economiche, si presenta ancora una volta ricca e diversificata: in cartellone 15 concerti, 14 spettacoli di prosa (di cui 6 appartenenti alla rassegna “contrAZIONI”), 3 appuntamenti dedicati ai bambini e alle loro famiglie. Un programma originale ed attraente che propone il meglio della scena musicale internazionale e di quella teatrale italiana, in cui trovano spazio la musica antica e quella contemporanea, la drammaturgia più recente e il teatro di ricerca, animato da alcuni fra i concertisti e gli interpreti più prestigiosi ed amati del panorama non soltanto nazionale.
A sostenere in modo imprescindibile la nuova stagione del Teatro Comunale sono la Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Importanti realtà istituzionali cui si affiancano alcuni partner privati: Fazioli Pianoforti, partner della stagione musicale del Teatro fin dalla sua inaugurazione, il Kinemax, la Libreria Ubik e, novità di questa stagione, il Consorzio Viva Centro di Monfalcone.
A sostenere in modo imprescindibile la nuova stagione del Teatro Comunale sono la Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia e la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia. Importanti realtà istituzionali cui si affiancano alcuni partner privati: Fazioli Pianoforti, partner della stagione musicale del Teatro fin dalla sua inaugurazione, il Kinemax, la Libreria Ubik e, novità di questa stagione, il Consorzio Viva Centro di Monfalcone.
Ad inaugurare la stagione musicale, la cui direzione artistica è nuovamente affidata a Filippo Juvarra, è lo straordinario pianista Alexander Lonquich, che torna a Monfalcone dopo il bellissimo concerto con l’Orchestra da Camera di Mantova che ha aperto la stagione 2011-2012. Il programma del concerto, in cartellone giovedì 31 ottobre, è tutto dedicato a Schubert, nel nome del quale Lonquich ha iniziato la sua prestigiosa carriera musicale e che è da sempre al centro della sua ricerca di interprete.
Al nome di Lonquich si affiancano, nel nuovo cartellone dei concerti, quelli di altri due importanti pianisti. Giuseppe Andaloro (4 dicembre), fra i pianisti italiani della sua generazione più apprezzati a livello internazionale, vincitore del Concorso Busoni nel 2006 e di quello di Hong Kong nel 2011, nel suo programma affianca alla celeberrima rielaborazione di Busoni della Ciaccona dalla Partita n. 2 per violino solo di Bach la Partita sopra l’Aria di Follia di Frescobaldi, per poi esplorare alcuni compositori del Novecento (Messiaen, Stravinskij, Bartók, Ligeti e l’ucraino Nikolai Kapustin).
Del giovane pianista americano Jonathan Biss (primo ed unico americano ad essere scelto per il programma “New Generation Artist” della BBC) il “New York Times” scrive: “è uno dei musicisti pensanti più seri della sua generazione”; come conferma il programma che presenta a Monfalcone il 27 gennaio, con due Sonate di Beethoven e altre pagine da Chopin, Kurtág e Brahms.
Al nome di Lonquich si affiancano, nel nuovo cartellone dei concerti, quelli di altri due importanti pianisti. Giuseppe Andaloro (4 dicembre), fra i pianisti italiani della sua generazione più apprezzati a livello internazionale, vincitore del Concorso Busoni nel 2006 e di quello di Hong Kong nel 2011, nel suo programma affianca alla celeberrima rielaborazione di Busoni della Ciaccona dalla Partita n. 2 per violino solo di Bach la Partita sopra l’Aria di Follia di Frescobaldi, per poi esplorare alcuni compositori del Novecento (Messiaen, Stravinskij, Bartók, Ligeti e l’ucraino Nikolai Kapustin).
Del giovane pianista americano Jonathan Biss (primo ed unico americano ad essere scelto per il programma “New Generation Artist” della BBC) il “New York Times” scrive: “è uno dei musicisti pensanti più seri della sua generazione”; come conferma il programma che presenta a Monfalcone il 27 gennaio, con due Sonate di Beethoven e altre pagine da Chopin, Kurtág e Brahms.
Nell’ambito di “‘900&oltre”, la rassegna dedicata alla musica contemporanea e al Novecento storico, di grandissima suggestione è il concerto che vede protagonista Tetraktis Percussioni (17 gennaio), fra gli ensemble italiani più innovativi e impegnati nello sviluppare il repertorio per percussioni, in grado di spaziare dal jazz al pop, dal rock fino all’opera; in programma, infatti, brani di compositori americani e dell’avanguardia europea (Cowell, Cage, Harrison, fino al più recente Steve Reich).
Nell’ambito di “‘900&oltre” trova spazio un appuntamento dedicato alla chitarra, solitamente raro nella maggior parte delle stagioni concertistiche, che vede protagonista il SoloDuo di Matteo Mela e Lorenzo Micheli (8 novembre), una formazione cameristica inconsueta per un raro repertorio che dal classicismo (Rossini, Giuliani) arriva fino alla musica del Novecento.
È un affascinante viaggio nella Parigi del primo Novecento quello proposto dal quartetto d’archi Elias, giovane quartetto formatosi in Inghilterra, insieme all’arpista Sandrine Chatron (il concerto, in cartellone il 18 dicembre, è realizzato in collaborazione con il Palazzetto Bru Zane - Centre de Musique Romantique Française di Venezia). Nel loro programma risuonano la Parigi in cui i giovani compositori fondano con Gabriel Fauré la progressista “Société Musicale Indépendante” e l’immaginario della cultura simbolista allora dominante, di cui l’arpa è uno strumento tipico.
Torna ad arricchire la rassegna il sassofono, lo strumento inventato da Adolphe Sax (il 2014 segna il bicentenario della sua nascita) nel 1840, che trova soltanto nel Novecento un crescente impegno anche nella musica colta. L’affermarsi di formazioni cameristiche di sassofoni ha portato molti di questi musicisti ad ampliare il repertorio “originale” con brillanti rielaborazioni di pagine sinfoniche e dal teatro musicale, come nel caso del programma proposto dal Signum Saxophone Quartet (14 febbraio): una sequenza di celebri capolavori da Ravel a Gershwin, da Weill a Bernstein in cui trovano spazio anche due pagine “originali” composte per questa formazione.
Il Gringolts Quartet (8 aprile) presenta un repertorio molto diversificato, il cui fulcro è costituito dal Quartetto op. 132 di Beethoven, cui si affiancano il Quartetto n. 3 di Bartók ed il recente Quartetto n. 3 (2003) di Widmann.
È un ritorno graditissimo quello del clarinettista Alessandro Carbonare, che si presenta insieme a Elisa Papandrea (violino), Monaldo Braconi (pianoforte) e Paolo Buglioni (voce recitante) per un’affascinante “ricostruzione” dell’Histoire du soldat di Stravinskij a partire dalla rielaborazione che ne fece l’autore stesso per violino, clarinetto e pianoforte (24 febbraio). Nella prima parte del programma spiccano invece pagine di Poulenc (una rarissima composizione di scena per un testo teatrale di Anouilh) e di Gershwin, Ives e Kuttenberger.
È un ritorno graditissimo quello del clarinettista Alessandro Carbonare, che si presenta insieme a Elisa Papandrea (violino), Monaldo Braconi (pianoforte) e Paolo Buglioni (voce recitante) per un’affascinante “ricostruzione” dell’Histoire du soldat di Stravinskij a partire dalla rielaborazione che ne fece l’autore stesso per violino, clarinetto e pianoforte (24 febbraio). Nella prima parte del programma spiccano invece pagine di Poulenc (una rarissima composizione di scena per un testo teatrale di Anouilh) e di Gershwin, Ives e Kuttenberger.
Prosegue l’indagine sugli strumenti a fiato che ha caratterizzato le stagioni musicali più recenti. Il 22 novembreZefiro, l’ensemble di fiati con strumenti originali costituitosi a Mantova nel 1989 per impulso di Alfredo Bernardini, propone un interessante excursus sul tardo barocco europeo, sulle sue diverse declinazioni nazionali (italiana, francese, tedesca) e sulla circolazione, intensissima all’epoca, dei diversi stili.
Arriva per la prima volta al Teatro Comunale, il 5 marzo, Capilla Flamenca, un ensemble fondato dai migliori musicisti fiamminghi che ha come organico base quattro voci e liuto e che si dedica, come testimonia la sua prestigiosa carriera concertistica e discografica, al repertorio della polifonia transalpina del Quattrocento. Il programma del concerto, in particolare, presenta una selezione dai migliori compositori/cantori della cosiddetta “scuola fiamminga” scesi in Italia alla corte degli Estensi a Ferrara.
Arriva per la prima volta al Teatro Comunale, il 5 marzo, Capilla Flamenca, un ensemble fondato dai migliori musicisti fiamminghi che ha come organico base quattro voci e liuto e che si dedica, come testimonia la sua prestigiosa carriera concertistica e discografica, al repertorio della polifonia transalpina del Quattrocento. Il programma del concerto, in particolare, presenta una selezione dai migliori compositori/cantori della cosiddetta “scuola fiamminga” scesi in Italia alla corte degli Estensi a Ferrara.
Con la stagione musicale 2013-2014 si apre un nuovo ciclo, triennale, dedicato all’Integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven. Protagonista di questo progetto è la FVG Mitteleuropa Orchestra, che conferma anche in questo modo il suo ruolo significativo nella programmazione musicale della nostra regione, e sei giovani pianisti dell’area triveneta.
Al triestino Lorenzo Cossi – recentemente finalista al Concorso Honens di Calgary in Canada – e a Gloria Campaner – di Jesolo, Medaglia d’Argento al Concorso Internazionale Paderewsky di Los Angeles nel 2010 – sono affidati rispettivamente il Concerto n. 1 ed il n. 3. A dirigere il concerto del 19 marzo è Paolo Paroni, diplomato con il massimo dei voti e la lode in direzione d’orchestra presso la blasonata Accademia di Vienna.
Si rinnova anche la collaborazione con l’Orchestra di Padova e del Veneto (12 marzo) che quest’anno presenta la sua sezione dei fiati, spesso impegnata in produzioni concertistiche che prevedono repertori per questo tipo di organico (qui integrato da un violoncello e un contrabbasso). A dirigerla è Michele Carulli, che dopo una brillantissima carriera di strumentista (clarinetto solista alla Scala di Milano e alla RAI di Milano e Torino) ha poi sviluppato una significativa attività come direttore con l’Orchestra della RAI di Torino e in Germania.
In programma un grandissimo capolavoro di raro ascolto, la Serenata “Gran Partita” K 361 per tredici strumenti a fiato di Mozart; ad anticiparla, nella prima parte del concerto, la Serenata op. 44 di Dvořák (per nove strumenti a fiato, violoncello e contrabbasso), fra le composizioni più popolari dell’autore.
In programma un grandissimo capolavoro di raro ascolto, la Serenata “Gran Partita” K 361 per tredici strumenti a fiato di Mozart; ad anticiparla, nella prima parte del concerto, la Serenata op. 44 di Dvořák (per nove strumenti a fiato, violoncello e contrabbasso), fra le composizioni più popolari dell’autore.
La stagione musicale si chiude il 15 aprile con l’esecuzione – ad opera della Capella Savaria, formazione ungherese specializzata nel repertorio barocco e classico che ha suonato nei maggiori festival di musica antica ed ha al suo attivo oltre 60 registrazioni discografiche – dei Concerti Brandeburghesi di Bach, i sei concerti composti verosimilmente a Köthen che prevedono una grande varietà di combinazioni strumentali: alcuni con una strumentazione più ricca che prevede archi e fiati, altri solo per archi ma con diversi ruoli spiccatamente solistici.
L’apertura della nuova stagione di prosa, in programma i giorni 29 e 30 ottobre, è all’insegna della contaminazione fra musica e teatro. Tornano infatti al Comunale gli esilaranti Oblivion, vero e proprio fenomeno teatrale degli ultimi anni, con lo spettacolo Othello, l’H è muta..., divertente viaggio musicale alla scoperta dell’Otello di Verdi e Shakespeare. Il doppio bicentenario Verdi-Wagner viene comicamente “profanato” alla maniera degli Oblivion (questa volta affiancati da un pianista), che fra equilibrismi canori e montaggi beffardi trasformano in modo inatteso la tragedia shakespeariana.
L’apertura della nuova stagione di prosa, in programma i giorni 29 e 30 ottobre, è all’insegna della contaminazione fra musica e teatro. Tornano infatti al Comunale gli esilaranti Oblivion, vero e proprio fenomeno teatrale degli ultimi anni, con lo spettacolo Othello, l’H è muta..., divertente viaggio musicale alla scoperta dell’Otello di Verdi e Shakespeare. Il doppio bicentenario Verdi-Wagner viene comicamente “profanato” alla maniera degli Oblivion (questa volta affiancati da un pianista), che fra equilibrismi canori e montaggi beffardi trasformano in modo inatteso la tragedia shakespeariana.
Diverse le commedie che arricchiscono il nuovo cartellone. Particolarmente gradito dal grande pubblico è il ritorno al Comunale degli attori de La Contrada (12 e 13 novembre), che per la stagione 2013-2014 propongono una nuova edizione di Due paia di calze di seta di Vienna, fra i maggiori successi teatrali in lingua triestina degli ultimi decenni e vero e proprio cavallo di battaglia della compagnia. Scritta nel 1986 da Lino Carpinteri e Mariano Faraguna (e ispirata al vaudeville di Alexandre Bisson e Mille Mars Le sorprese del divorzio), la commedia è ambientata a Trieste alla fine della Prima Guerra Mondiale, quando la buona borghesia cittadina sta facendo i conti con il crollo dell’Impero Austro-Ungarico e l’arrivo degli italiani.
Calcano per la prima volta le scene del Comunale Lunetta Savino ed Emilio Solfrizzi, straordinari interpreti diDue di noi (21 e 22 gennaio), esordio teatrale (datato 1970) del celebre commediografo Michael Frayn: tre atti unici, concepiti per essere recitati da un’unica coppia di attori, che descrivono altrettante paradossali situazioni matrimoniali. Da segnalare “Chinamen”, eccellente esempio di virtuosismo drammaturgico e attorale, il cui meccanismo comico è potenziato dal fatto che i due attori si trovano ad interpretare cinque ruoli diversi.
Assolutamente contemporanea è la commedia Fausto e gli sciacalli (25 e 26 febbraio), che conferma la collaborazione, dopo i successi di Grisù, Giuseppe e Maria e di Ben Hur, dei bravissimi Paolo Triestino e Nicola Pistoia con l’autore Gianni Clementi. La storia di Fausto, ex leader di un gruppo musicale popolare negli anni Ottanta che oggi si arrabatta facendo l’ambulante nei mercati rionali, assomiglia a quella del nostro paese: un paese che ha vissuto momenti di grande slancio economico ed intellettuale e che adesso è allo sbando, in cerca di speranza.
A rappresentare la drammaturgia classica troviamo tre straordinari testi. Fondazione Teatro Due mette in scenaLe Rane, la commedia in cui Aristofane invia Dioniso – Dio del teatro e della doppiezza – nell’Ade, alla ricerca degli antichi poeti-tragediografi, affinché possano restituire ad Atene, città in mano alla corruzione, i valori perduti. Attraverso questo classico della drammaturgia antica, in cartellone i giorni 10 e 11 dicembre, il gruppo di Teatro Due affronta, con leggerezza e comicità, la cruciale questione del ruolo politico dell’arte e della cultura nella società civile. Perché la salvezza della polis, lo dice Aristofane, è attuabile attraverso il teatro.
Servo di scena (17 e 18 marzo), fra le opere più celebri di Ronald Harwood, è un testo ritagliato ad hoc sulla figura di un attore di grande carisma. Raccontando le rocambolesche vicende di una compagnia inglese di provincia che resiste ai bombardamenti nazisti e del suo vecchio capocomico ormai al tramonto – interpretato dallo straordinario Franco Branciaroli – Servo di scena è soprattutto un omaggio al teatro, alla sua capacità di resistere in tempi difficili, alla sua insostituibilità.
Fra i capolavori di Molière, Il malato immaginario è l’ultima commedia del grande uomo di teatro francese. Farsa straordinariamente ricca di spunti comici e dal ritmo forsennato, rappresenta senza dubbio il testamento di Molière, la sua visione del mondo disillusa, la sua mancanza di fiducia negli uomini. Nella rilettura diretta da Marco Bernardi per lo Stabile di Bolzano, al Comunale i giorni 11 e 12 febbraio, a vestire i “mitici” panni del protagonista ipocondriaco è Paolo Bonacelli, che torna ad interpretare Argante a venticinque anni di distanza dell’edizione diretta da Mario Missiroli.
Grande attesa per Viviani Varietà (1 e 2 aprile), lo spettacolo che Massimo Ranieri, diretto da Maurizio
Scaparro, dedica al teatro di Raffaele Viviani, ricomponendo la galleria di ritratti in musica che Viviani ha disseminato nelle sue opere. Lo spettacolo prende le mosse dalla traversata che Viviani e la sua compagnia di attori e musicisti compiono nel 1929, a bordo del piroscafo Duilio, da Napoli a Buenos Aires, nel corso della quale provano lo spettacolo destinato a cercar fortuna nel nuovo mondo. Accompagnati dal vivo da una piccola orchestra, e cantando in acustica, Ranieri ed il nutrito cast di attori che lo affianca restituiscono voce ed anima alle parole, ai versi ed alle melodie dello “scugnizzo” più famoso del mondo.
Agli spettacoli del cartellone di prosa si affiancano, come di consueto, quelli di “contrAZIONI – nuovi percorsi scenici”, la rassegna dedicata alla drammaturgia contemporanea e alle esperienze più significative della scena emergente italiana.
Ad aprire il 2014 (i giorni 14 e 15 gennaio) è una produzione dello Stabile del Friuli Venezia Giulia che vede protagonista il bravissimo Fulvio Falzarano. Il tormento e l’estasi di Steve Jobs, del coraggioso drammaturgo americano Mike Daisey, mette in scena i lati oscuri dell’uomo il cui ingegno ha cambiato il mondo, vera e propria icona del XXI secolo. Convinto “seguace del culto di Mac”, Daisey ripercorre i traguardi di Jobs e della Apple, evidenziando però che dietro questo successo c’è Shenzen in Cina, ci sono le fabbriche dove non esistono tutele e diritti.
Torna al Comunale Babilonia Teatri, realtà fra le più originali e convincenti della nuova scena italiana, già ospite di “contrAZIONI” con il dirompente Made in Italy. Lo spettacolo in cartellone il 21 febbraio è Pinocchio, frutto di un lungo laboratorio presso la Casa dei Risvegli “Luca De Nigris” di Bologna, che vede in scena alcune persone uscite dal coma. Uno spettacolo che risponde all’istanza, tipica di Babilonia Teatri, di fare un teatro necessario, in cui la vita irrompe sulla scena con tutta la sua forza, dove ad essere determinante non è la tecnica ma la verità di corpi e vite che parlano da soli.
Fra gli spettacoli dedicati a Fabrizio De André, quello scritto e interpretato dalla coppia Casale-Scanzi spicca per lucidità del racconto e sensibilità dell’interpretazione. Ne Le cattive strade (6 marzo) alla narrazione di Andrea Scanzi – giornalista, scrittore e autore teatrale – che ripercorre la vita e l’opera del poeta e cantautore ligure, si intersecano le interpretazioni del cantautore e attore Giulio Casale, capace di personalizzare, nel segno del rispetto, il repertorio di Faber. Ne risulta un racconto appassionato, in cui risuonano le intuizioni e le rivoluzioni (non soltanto musicali) di un intellettuale inquieto, scomodo e irripetibile.
È femminile lo sguardo che affronta la delicata questione del rapporto fra il mondo affettivo e la dimensione devozionale ne La fabbrica dei preti, ultimo lavoro di indagine e scrittura di Giuliana Musso (31 gennaio). Tre personaggi (un timido ex prete, un ironico prete anticlericale ed un prete operaio) si raccontano con franchezza: la giovinezza in seminario, le gerarchie, i tabù e poi l’impatto col mondo e con le donne, le frustrazioni ma anche la ricerca di una personale forma di felicità.
A chiudere l’edizione 2013-2014 di “contrAZIONI” è, attesissimo, Alessandro Bergonzoni (27 marzo) che approda a Monfalcone, fresco di debutto, con il suo nuovo spettacolo. Titolo in via di definizione – come sfuggente a definizioni e categorie è il teatro di Bergonzoni – per un nuovo, entusiasmante esempio di liturgia comica al confine fra il divertissement linguistico e il teatro dell’assurdo.
Visto il grande successo riscosso nelle passate stagioni, prosegue “Dentro la scena”, l’articolato progetto di educazione al teatro e alla musica rivolto alle scuole e realizzato con la collaborazione dell’Ente Regionale Teatrale del Friuli Venezia Giulia, che prevede un ricco percorso di approfondimento su alcuni degli spettacoli del cartellone di prosa ed una serie di matinée che hanno per protagonisti alcuni dei concertisti del cartellone musicale.
Continua anche “Piccolipalchi”, la rassegna per i bambini e le loro famiglie che per la stagione 2013-2014 propone 3 appuntamenti – presso il Teatro Comunale ma anche in altri luoghi della città – con il meglio del teatro per ragazzi.
Confermate, infine, le iniziative a corredo dei cartelloni di musica e prosa, ad ingresso libero, realizzate in collaborazione con l’Associazione Culturale “Per il Teatro di Monfalcone”: prolusioni ai concerti, conferenze introduttive agli spettacoli di prosa, incontri con gli artisti.
Dal 21 settembre al 5 ottobre gli abbonati alla passata stagione possono riconfermare il proprio posto e abbonamento, anche ampliandone o modificandone la formula, mentre dall’8 al 10 ottobre può riconfermare l’abbonamento chi desidera cambiare posto.
Sabato 12 ottobre ha inizio la sottoscrizione dei nuovi abbonamenti e sabato 19 ottobre la vendita delle diverse card.Gli abbonamenti possono essere sottoscritti presso la Biglietteria del Teatro (che durante la campagna abbonamenti e fino al 28 ottobre osserva il seguente orario: da lunedì a sabato, ore 10.00-12.00 e 16.30-19.30), la Ticketpoint di Trieste, la Libreria Antonini di Gorizia e l’ERT di Udine.
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