lunedì 16 settembre 2013

Una sognante Sonnanbula incanta il pubblico del Petruzzelli


La Sonnanbula di Bellini, è senza dubbio una delle opere più popolari del belcanto romantico. E non è un caso che sabato sera il teatro fosse quasi da "sold out". Gli spettatori non hanno visto un allestimento tradizionale, con le montagne svizzere sul fondale, ma una ricostruzione tutta particolare, dove a prevalere è il sogno e l'introspezione. Uno spettacolo, quello di Giorgio Barberio Corsetti, davvero fatato e romantico, come la favola di Amina, che vaga nella notte da sonnanbula, e dove la mobilia gigantesca (letti, armadi, cassettoni) si offre ai suoi passi incerti. E ancora: molto belle le animazioni video artistiche di Gianluigi Toccafondo ed appropriati i costumi di Cristian Taraborrelli.

L'opera composta nel 1831 per il teatro Carcano di Milano riflette le passioni travolgenti di un compositore appena ventinovenne, destinato a chiudere la sua vita appena quattro anni più tardi. L'opera non è un capolavoro, ma è costruita su e per le voci. La bellezza di certe cabalette, i duetti tra Amina ed Elvino, la storia d'amore perfetta, guastata dall'equivoco di un presunto adulterio con il Conte Federico, si ricompone alla fine, quando a tutti è chiara la casta innocenza di Amina.
Trama dalla narrrativa banale forse, ma rivestita dalla musica immortale di Bellini, oltre che cantata in modo sublime da un'ispirata Jessica Pratt, che non ci ha risparmiato nulla delle sue straordinarie agilità. Un'opera ricucita indubbiamente su di lei. Ottime anche le voci del tenore John Osborne (un Elvino appassionato e squillante, dalla strepitosa linea di canto), di Paolo Pecchioli (un Conte di presenza scenica accattivante e dalla vocalità di prim'ordine), della Lisa scoppiettante di Alessandra Marianelli e della eccellente Teresa di una rediviva Sara Allegretta.
Calibrata e musicalissima la direzione di Daniele Callegari, con l'Orchestra del Petruzzelli in forma smagliante. Un plauso particolare merita però il Coro del Petruzzelli sempre presente in scena. E' l'autentico protagonista dell'opera ed è parso concentrato e decisamente brillante.
Alla fine dell'opera scroscianti applausi ed ovazioni per tutti, ed in particolare per la stupenda Amina di Jessica Pratt, che ha convinto anche chi come il sottoscritto non l'aveva giustamente apprezzata nella Giovanna d'Arco di Martina Franca. Forse, considerato il volume, non è una cantante da "Open Air"...

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