“Avevo solo 28 anni quando, nel 2008, il Teatro Comunale di Bologna mi ha affidato il ruolo di Direttore Principale. Sono onorato e felice di poter annunciare oggi la mia nomina a Direttore Musicale, che partirà dal gennaio prossimo quando inaugurerò la stagione del Teatro con Un ballo in maschera di Verdi”.
Così Michele Mariotti (nella foto) a proposito del nuovo ruolo che andrà a ricoprire a Bologna per il triennio 2015-2018. Sarà impegnato in due titoli operistici a stagione e in numerosi concerti sinfonici.
“Vivo questo incarico con una gioia enorme – prosegue Mariotti - e sono felice di avere una nuova grande responsabilità nei confronti di un Teatro che ha creduto in me fin da quando ero ragazzo. Se da un lato questa nomina potrebbe sembrare una scontata prosecuzione del mio lavoro bolognese, dall'altro, pur vivendo da anni nell'affetto di questo Teatro, non ho mai perso di vista i nuovi obiettivi e le sfide a livello internazionale. È proprio questo percorso che mi ha permesso di crescere per arrivare preparato a questo momento.
Il Teatro Comunale è oggi una realtà sana, nonostante le difficoltà a cui sono soggette le realtà artistiche dell'intero paese. Il Teatro ha sen'altro uno dei suoi punti di forza nella grande qualità artistica dell'Orchestra e del Coro, che dimostrano costantemente di essere al pari con le grandi istituzioni musicali europee e anche nella serietà e dedizione di tutti i lavoratori del teatro che, particolarmente in questo periodo difficile, dimostrano senso di attaccamento al lavoro e rispetto per la città.
La direzione da seguire è quella di portare il Comunale in una dimensione sempre più internazionale grazie alle tournée, alla qualità dei progetti artistici - che vedranno nuove produzioni e coproduzioni interessanti – e dei protagonisti coinvolti.
Sono felice di inaugurare la prossima stagione con Un ballo in maschera, per la regia di Damiano Michieletto, - conclude Mariotti – e con un cast importante, degno dell'apertura. Ho incontrato Michieletto per lavorare con lui e discutere l'idea dello spettacolo, e posso dire che non sarà una semplice copia di quello che si è visto alla Scala di Milano. Sarò poi impegnato in quello che per me è un altro debutto: la nuova produzione del Flauto magico, curata dai giovani artisti Fanny&Alexander, proseguendo il viaggio che mi porta a dirigere un'opera di Mozart all'anno.
Sento di fare parte di una squadra forte della quale sono felice e orgoglioso che deve avere una forte coscienza di sé e del proprio valore. È grazie al lavoro di tutti, anche di coloro che sono lontani dal palcoscenico e dai riflettori, se io potrò realizzare al meglio il mio”.
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