sabato 13 settembre 2014

Una biografia di Alfredo Catalani, operista troppo presto dimenticato!


Tutti conoscono “Ebben ne andrò lontana”, ma molti ignorano da dove questo brano proviene e da chi fu composto. Alfredo Catalani. Ecco un nome che con il passare del tempo è caduto sempre più nel dimenticatoio, con un colpevole silenzio dei teatri italiani, Scala in primo piano, silenzio che dagli anni Novanta si è fatto sempre più assordante. Al punto che per molti la sua musica è divenuta “inutile” nell’evoluzione dell’opera italiana. Al contrario, sempre a partire dagli anni Novanta La Wally nell’Europa centrale e nordica è stata riscoperta ed eseguita fra i vari teatri con una frequenza ormai abbastanza costante, ed il nome del compositore è divenuto ben noto fra gli ascoltatori. Si è così verificata l’assurdità di un musicista amato all’estero e sconosciuto in patria. Catalani fin dall’inizio non ebbe vita facile, causa l’ostilità di Giuseppe Verdi e soprattutto di Giulio Ricordi (il maggiore responsabile), ostilità che continua a nuocergli nonostante i tentativi, non troppo decisi però, di Arturo Toscanini, cui si aggiunse il problema, dopo gli anni Cinquanta, che le sue musiche finirono per diventare appannaggio di pochi celebri soprani, come la Tebaldi, la Gulin e la Kabaivanska, al punto che si cominciò ad ascoltare queste sue musiche per le interpreti e non per il loro vero valore, con la conseguenza che terminato il loro ciclo e non essendoci nuove interpreti, il loro ciclo vitale si esaurì. Anche questo contribuì, insieme alla costante ostilità di certa critica, a far dimenticare il compositore, quasi del tutto ignorato in occasione del centenario della morte, nel 1993, ed anche per il centocinquantesimo della nascita, nel 2004.Catalani. Un compositore che ha avuto la sua importanza nell’evoluzione dell’opera italiana nel passaggio fra Verdi e Puccini, e che è necessario riscoprire e far ritornare nel repertorio operistico. Questo libro presenta, oltre alla vita del compositore, per la prima volta l’analisi completa di tutte le composizioni di Catalani e viene così a colmare una lacuna da sempre esistente nella musicologia italiana.

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