venerdì 6 giugno 2014

Teatro alla Scala di Milano, l'affaire Pereira spacca la politica meneghina. Pisapia prende tempo *


"L’affaire Pereira, il sovraintendente designato del teatro alla Scala che avrebbe acquistato per Milano sette produzioni dal festival di Salisburgo da lui diretto, non è più solo una questione legata al mondo della cultura, ma un caso che sta spaccando la politica meneghina.
Mentre Il sindaco Pisapia e il presidente della Provincia Podestà prendono tempo, dopo aver annunciato la richiesta del ministero dei Beni Culturali di una relazione sulla vicenda, Regione e opposizione del Consiglio Comunale chiedono la testa di Alexander Pereira. “Deve dimettersi. Ne va dell’eccellenza del Piermarini, la cui immagine viene così screditata in tutto il mondo. Aspettiamo anche noi la sua versione dei fatti, ma per ora è indifendibile”, ha detto a L’Huffington Post l’Assessore regionale alla Direzione Generale Culture identità e autonomie Cristina Capellini (Lega Nord). “La Scala non può essere uno stipendificio dove si fanno solo favori agli amici degli amici. Mi pare che Il periodo di coabitazione dei due sovraintendenti Lissner e Pereira non stia dando buoni frutti, nonostante le retribuzioni stellari. In tempi di crisi e spendig review bisognerebbe riflettere anche su questo”. Qualche giorno fa pure il segretario della Lega Nord Matteo Salvini aveva affondato Pereira e Pisapia scrivendo sulla sua pagina Facebook:” La Scala ridotta a 'teatrino' di serie B? No, grazie. Dimissioni del futuro sovrintendente? Subito. Pisapia sta riuscendo anche nell'impossibile: danneggiare l'immagine del Teatro alla Scala a livello mondiale”. Anche il vicepresidente del Consiglio Comunale Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) preme per un allontanamento di Pereira: “In merito alla vicenda Scala, il sovrintendente designato farebbe bene a fare un passo indietro e a dimettersi. Se non lo dovesse fare, il sindaco Pisapia dovrebbe sospendere il contratto di consulenza fino a quando questa storia non sarà chiarita, e ripensare alla sua nomina a partire dal primo ottobre 2014. Il ministero per i Beni culturali ha già chiesto al cda della Fondazione del Teatro alla Scala una relazione sulla vicenda del presunto acquisto delle produzioni del Festival di Salisburgo da parte di Pereira. La richiesta è arrivata direttamente a Pisapia, che oltre che essere sindaco di Milano è anche il presidente della Fondazione. Noi, come Fratelli d’Italia-An, presenteremo una mozione a Palazzo Marino per chiedere a Pisapia di venire in Commissione per relazionare su questa vicenda, non appena Pereira avrà consegnato la documentazione. Deve chiarire ogni punto su questa storia, dal momento che potrebbe aver speso ben un milione 280mila euro”. Oggi, dopo tre ore serrate di Cda il sindaco Pisapia ha fatto sapere della richiesta del ministero dei Beni Culturali, senza però sbilanciarsi sul destino del sovraintendente designato. “E’ un caso molto delicato. C’è tanto da approfondire. Bisogna avere informazioni su quanto effettivamente è successo. Sono state dette troppe cose vere e troppe cose false. Abbiamo chiesto al dottor Pereira una relazione con tutta la documentazione necessaria per fare una relazione corretta al ministero. Finché non si avrà un quadro completo e certo del caso e non sappiamo con esattezza quanto avvenuto, non possiamo dare giudizi. Siamo molto attenti alla delicatezza della situazione”. Nei giorni scorsi Pisapia ha detto di non sapere nulla della vicenda e ha liquidato l’attuale direttore del festival di Salisburgo come “un pasticcione”, dimenticando di averlo scelto direttamente su consiglio di Claudio Abbado, come aveva dichiarato qualche tempo fa ai funerali del maestro. A sostenere Pereira oggi c’era anche il presidente della Provincia Guido Podestà. “Il sovraintendente designato non è in discussione – ha detto all’uscita del Cda - Si tratta solo di capire se ha senso impostare ora stagioni importanti come le prossime due, specie quella per Expo per cui forse siamo già in zona Cesarini. Serve sintonia tra chi deve impostare e chi ha ancora potere di firma, cioè l’attuale sovraintendente Stephane Lissner”. A tal proposito va ricordato che Il futuro sovraintendente non ha ancora né il potere di firma né di prendere un impegno per l’acquisto di un pacchetto di spettacoli. Sarebbe però proprio la scadenza dell’esposizione universale a far tremare i vertici de La Scala, che, per questo, vorrebbero scongiurare un cambio repentino della sovraintendenza. Nel frattempo monta la rabbia anche tra le maestranze de La Scala. “Pereira aveva detto che eravamo i migliori e ora porta qui le sue produzioni. Così il nostro lavoro è a rischio e ci sentiamo presi in giro”, tuonano dai laboratori ex Ansaldo di via Bergognone a Milano. “Esigiamo spiegazioni immediate e convincenti-ha detto Domenico Dentoni della Uilcom- abbiamo chiesto un incontro al Sindaco, ma per ora non abbiamo avuto risposta”."
* Fonte:   Micol Sarfatti -Huffington Post - 6 giugno 2014

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