lunedì 2 giugno 2014

L'appassionante e vibrante Quintetto op. 34 di Brahms incanta il pubblico barese


Nel  1853 all'età di vent'anni, Johannes Brahms bussò alla porta di Robert e Clara Schumann a Dusseldorf, e fra i tre scoppiò un'immediata attrazione. E questa determinò una sorta di triangolo di spiriti affini; da allora i tre musicisti nutrirono una profonda ammirazione reciproca.

E' questo, in fondo, il tema di "Per amore di Clara", messo in scena venerdì scorso dal Bari International Music Festival, giunto ormai alla terza edizione. Protagonisti del terzo concerto, in una Santa Teresa dei Maschi piena come un uovo, nell'ordine di apparizione Jonah Kim (violoncello), Angelo Nasuto (pianoforte), Liya Petrova (violino), David Fung (pianoforte), Molly carr (viola) e Fernando Altamura (pianoforte).
Una storia ricca di fascino e di mistero, quella tra Robert, Clara e Johannes, ne ha parlato la coordinatrice e direttore organizzativo, Stefania Gianfrancesco, prima dello spettacolo. Poi la Musica. Iniziando dalla Seconda Sonata per violoncello e pianoforte di Brahms, così passionale e vibrante, ottimamente interpretata da Jonah Kim e Angelo Nasuto, per poi proseguire con le tre romanze di Schumann per violino e pianoforte, una raffinata ventata di poesia ispirata. Clara scrive: " Tutte le canzoni respirano un'aria di pace assoluta, mi sembrano primavera, e sorridono come fiori che sbocciano". qui il viso terso e bellissimo di Liya Petrova (nella foto) scambiava sguardi complici e sorridenti con il pianista David Fung, onorando una lettura intima e di pura spensieratezza.
Ma è il finale del concerto, con lo stupendo, vibrante Quintetto op. 34 di Brahms a provocare uno straordinario successo ai cinque talentuosi interpreti. Il Quintetto, sebbene sia un'opera giovanile, è comunque apostrofato come coronamento di una produzione cameristica davvero unica nel suo genere. Sebbene, Clara ritenesse che l'opera fosse un capolavoro, Brahms a seguito delle critiche del violinista Joachim, mutò il pezzo in una sonata per due pianoforti. Ma l'ascolto convinse Clara e Johannes che occorresse anche il pianoforte, per rendere più evidente la patina poetica e lineare dell'opera. Si segnalano in questa composizione il secondo e il terzo movimento, così ricchi di cromatismo sinfonico e vibrante spazialità. C'è all'interno dei due movimenti un'ansimante, ricercato bisogno d'amore tradotto in Musica. Ed è qui che i bravissimi cinque musicisti trovano un equilibrio quasi divino nel trasformare le bellissime note brahmsiane in purissima poesia, rispettando dinamiche e agogiche alla perfezione. Un ascolto davvero unico e fantastico, che ha meritato le intense ovazioni del pubblico presente in sala.

Nessun commento:

Posta un commento