martedì 3 giugno 2014

Un buon concerto per l'Orchestra del Petruzzelli diretta da Gaetano d'Espinosa. Ma il grande pubblico dov'è?


Domenica pomeriggio, il Teatro Petruzzelli è l'ombra di quello visto due giorni prima a Pagliacci. Poca gente per la Sinfonica, va detto, quest'anno. Certo, questo in particolare, è un concerto senza grandi attrattive. Non c'è un nome di particolare richiamo sul podio, nè musiche altrettanto stimolanti. Il concerto dell'Orchestra del Petruzzelli diretta da Gaetano d'Espinosa inizia con i Liebeslieder-Walzer di Brahms, pagine vagamente popolari, che appartengono all'anno 1869. A Vienna, quando Brahms le scriveva era già  apprezzato, e da lì riuscì a comporne oltre duecento, alcuni delle quali rappresentano dei veri e propri gioielli. Il Coro del Petruzzelli, dopo l'ottima valutazione espressa l'altra sera per i Pagliacci, pare in una forma ineccepibile. Ed anche questa volta garantisce una lettura di standard qualitativo elevato. Bravissimo Franco Sebastiani, che lo prepara sempre con una puntualità ed una freschezza encomiabili.
A seguire, una pagina di grande valore storico oltre che di difficile, lacerante interpretazione. Quel concerto per violino e orchestra, che Alban Berg scrisse negli ultimi anni della sua vita intitolandolo, "Alla memoria di un angelo" e dedicato alla povera Manon Gropius, vittima di una precoce poliomelite.

E' un Berg pensoso, combattuto ed angustiato; e questo lo si avverte evidentemente dalla sua musica così lacerante e drammatica. L'espressionismo di Wozzeck è sempre presente come un fantasma minaccioso, nonostante il violino cerchi ossessivamente un imprintig melodico, senza riuscirvi quasi mai. La sua musica resta sempre ansimante, affaticata, straziante. Paçalin Pavaci, benemerita spalla dell'orchestra, è all'altezza del gravoso compito e se la cava egregiamente. L'orchestra invece, conosce qualche passo falso, nella irta e complessa trama strumentale. Ma era, se non sbaglio, la prima esecuzione assoluta in quel di Bari...
Infine, la Quarta sinfonia di Brahms: il capolavoro. Scritta tra il 1884 ed il 1885, è nata durante una delle sue tipiche vacanze estive, immerso nella natura miracolosa di Murzzuschlag, un piccolo paesino della regione austriaca della Stiria. Essa è comunque l'ultima grande sinfonia del Romanticismo tedesco. d'Espinosa, direttore principale della Verdi, sa quel che vuole e pretende dall'Orchestra barese un'esecuzione battagliera e fiammeggiante, ricca di colori e abbandoni sonori di buon livello. L'orchestra reagisce molto bene, a parte qualche veniale incidente negli ottoni e nei fiati, la sua lettura è molto valida e coinvolgente. Caloroso successo.

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