martedì 27 gennaio 2015

Successo convincente per Valery Oistrach, nipote del grande David, e Francesco De Zan alla Camerata Musicale Barese.


"Suonare con Valery mi ha ricordato il suono e lo stile del nonno David". Queste parole del grande e notorio violinista Yehudi Menuhin sono un po' come pietre al cospetto della leggenda rappresentata dal nonno di Valery, David Oistrakh. Ieri sera la Camerata Musicale Barese ha organizzato nella sua 73esima stagione questo atteso concerto del violinista russo, accompagnato al pianoforte dal pregevole pianista padovano Francesco De Zan. Nel programma dato ieri al Petruzzelli di Bari, i due eccellenti musicisti si sono esibiti in notevoli  musiche di Beethoven (la celebre Sonata n. 5 in fa maggiore op. 24, detta "Primavera") e Tommaso Vitali (Ciaccona in sol minore, revisionata da Charlier). Nella seconda parte, La sonata n. 3 di Brahms, la Serenade melancolique op.26 e la virtuosistica Introduzione e rondò capriccioso in la minore di Camille Saint-Saens, hanno completato il bel concerto.

Il sound di Oistrakh è molto bello: vibrante e ben fraseggiato, la cavata generosa nelle note basse, appena un po' sporca nel registro medio ed i qualche legatura. Si tratta di un violinista senz'altro di prim'ordine. Non ha molto impressionato, a dire il vero, in Beethoven, un po' troppo distaccato e algido il suo suono, mentre De Zan ha fatto respirare con  buona musicalità l'esprit beethoveniano al suo pianoforte. Meglio sono andate le cose in Vitali, dove Oistrakh si è lasciato alle spalle la sua rigidità un po'accademica e ha offerto un'ottima prestazione tecnica e artistica. Anche affrontando il romanticismo di Brahms e della sua appassionante Terza Sonata op 108 si è ben disimpegnato, passando poi per le languide e vibratili note della Serenata ciaikovskiana (materiale melodico indubitabilmente di "casa sua"), per arrivare al massimo risultato nella pagina di Saint-Saens, dove ha tirato fuori dal cilindro un virtuosismo da autentico cavallo di razza, con impressionanti e rapiidissime agilità strumentali, indubbiamente ben accompagnato dal solido pianista Francesco De Zan con un invidiabile affiatamento. Successo convincente alla fine della serata da parte del folto pubblico presente.

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