sabato 3 gennaio 2015

Un bel concerto dell'Orchestra Sinfonica della Radio di Kiev ha salutato il nuovo anno per la Camerata Musicale Barese al Petruzzelli.


Un bell'augurio per il 2015 che è appena arrivato tra noi, è stato il concerto di Capodanno della Camerata Musicale Barese di ieri sera al Petruzzelli. l'Orchestra sinfonica della Radio di Kiev diretta da Vladimir Sheiko è solida e storicamente rilevante (ha più di 80 anni di vita!), con la partecipazione del pluripremiato pianista italiano Giuseppe Andaloro. In programma, Romeo e Giulietta, l'ouverture-fantasia di Ciaikovskij, il Secondo Concerto per pianoforte ed orchestra op. 18 di Sergej Rachmaninov e poi, nella seconda parte, una variegatissima proposta che comprendeva 5 Danze Ungheresi di Brahms, tre numeri dello Schiaccianoci di Ciaikovskij, ed altrettanti celeberrimi valzer e Polke della famiglia Strauss, concluse dalla popolare Radetzky-March, con tanto di brindisi e applausi ritmati.

Concerto dall'esito certamente scontato, ma piacevolissimo, soprattutto per aver potuto toccare con mano le brillanti qualità virtuosistiche di Andaloro, una meravigliosa carriera spesa con merito in tutto il mondo. Il suo "Rach" è stato esemplare per plasticità di tocco e tecnica ferrea e adamantina, uso del pedale parco e misuratissimo, trasporto di rara musicalità; peccato, però, che l'Orchestra non abbia offerto una prova altrettanto magnifica in questo capolavoro di Rachmaninov, evidentemente imbarazzante in alcuni fiati e legni, ed un po' troppo rallentata nel secondo movimento dal suo direttore, meglio il tempo conclusivo, sbalorditivo per consonanza e  fulminea rapidità tra pianista e direttore.
Nella seconda parte, ovviamente più adeguata al sound dell'orchestra, abbiamo invece ascoltato una serie di pezzi di repertorio, che ovviamente l'Orchestra di Kiev era, in grado di suonare ad "occhi chiusi" e masticava decisamente meglio; qui abbiamo potuto lodare la freschezza certosina degli splendidi archi, la bravura degli ottoni, ed un senso ritmico dei timpani di notevole fattura. Bravo il maestro Sheiko nel controllo dinamico e nella capacità di sferzare con energia il complesso ucraino nei passaggi più impervi. Alla bella serata partecipavano anche molti ragazzi under 14, insieme ai loro genitori. Una prova dimostrativa in più della volontà che la Camerata sta provando a ringiovanire il suo pubblico in modo concreto e non semplicemente a chiacchiere... Da tempo, infatti, non capitava di vedere un pubblico così numeroso. la serata è stata preceduta dai saluti del presidente Girone, del direttore De Venuto e del (purtroppo) influenzato musicologo Pierfranco Moliterni, in un'insolita guida all'ascolto "telefonica" in diretta da casa.

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