"Il bilancio di " Barisuona", la due giorni organizzata da Pugliasounds nelle vie pedonali del
centro murattiano il 27 e il 28 ottobre, non può che considerarsi positivo: si è subito creato un feeling tra i baresi e i gruppi musicali di vario genere che si sono esibiti dalle sei fino alle nove e mezza della sera.
Gli spettatori
non erano solo gli affezionati del
consueto passeggio, ma anche tanti giovani, tra cui molti studenti, che hanno
preso di mira i quattro settori di via Sparano e via Argiro, dedicati
rispettivamente alla musica classica, al Jazz, alla pop music e alla world music.
Tra le formazioni che
hanno reso veramente godibile queste due serate, sicuramente bisogna riservare
una menzione speciale allo 'Standards jazz quartett', che con la presenza fissa
di Paolo Magno alla chitarra e della cantante Francesca Leone, nella prima
serata è stato completato da Antonio Ninni alla batteria e da Bruno Montrone
all' organo Hammond, e nella seconda da Fabio Lopez al contabbasso e Andrea
Sabatino alla tromba.
Impossibile per i
passanti resistere all' invito del quartetto ad entrare nel meraviglioso mondo
del jazz, e ad entrarci dal portone principale, ossia gli standard più belli
degli anni cinquanta e sessanta, da Duke Ellington a Chet Baker e tanti altri
senza dimenticare un omaggio ad un grande compositore italiano come Bruno
Martino che con la sua Estate, ha ispirato tanti musicisti jazz che hanno reso
questo brano lo standard italiano più famoso nel mondo.
L' atmosfera creata
dal quartetto era naturalmente confortevole e rilassante, e scaturiva senza
nessuna fatica dal piacere vissuto in
primis dai componenti del quartetto durante l' esecuzione: l' intesa era più
che solida e non c'è mai stato bisogno di forzature per colmare un equilibrio
che non è mai venuto meno tra gli strumenti: nella prima serata i dialoghi tra
la chitarra e l' organo Hammond sono stati sempre vivaci e costituivano lo
sfondo a tratti frizzante sul quale si stagliava la voce brillante e
incantevole di Francesca Leone ; il pubblico presente voleva sottolineare con
un applauso ogni monologo di Paolo Magno
o di Bruno Montrone, soprattutto perché si sentiva coinvolto in un' atmosfera
familiare, quasi si stesse suonando nel salotto di casa.
La seconda serata con
la presenza del contrabbasso e della tromba, il clima si è fatto ancora più
soft, con brani più tradizionali ed evocativi sostenuti continuamente dal ritmo
continuo della chitarra e dalla capacità di Andrea Sabatino di modulare il
suono della tromba fino ad alcuni splendidi 'smorzati' di non facile
esecuzione.
La voce jazz spiccava
ancora più dolce e suadente nell' esecuzione degli standards immortali degli
anni '50 e i minuti sono passati velocemente in un' atmosfera dalle suggestioni
veramente accattivanti.
In conclusione non
possiamo che auspicare una riproposizione di iniziative di questo tenore, anche
se magari dedicate di volta in volta ad un unico genere musicale, e
possibilmente non troppo distanti nel tempo."
Pino Marsico
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