venerdì 13 novembre 2015

"Le nuove schubertiadi a Frosinone" di Elena Dandini


"Angelo dal greco (ànghelos) vuol dire messaggero ed è l’entità spirituale preposta alla nostra custodia, questo nella religione  cattolica e non solo, ma esistono “angeli” terreni e i loro nidi e uno di questi si trova nel centro storico di Frosinone. IL NIDO DELL’ANGELO è una casa bianca e raccolta dalle atmosfere orientali dove l’odore delle candele accese si mescola a quello degli incensi e in cui è iniziato, nel giorno di San Martino, un viaggio ideale tra spiritualità e arte. Un luogo dell’anima e dell’amicizia dove si possono incontrare persone accomunate dalla stessa passione per il “bello” vissuto tra musica e poesia. E’ l’antico che ritorna in veste di moderne “schubertiadi”, momenti cioè di conviviale  condivisione musicale che nacquero nelle dimore degli amici di Schubert per ascoltare le sue ultime composizioni. In un mondo che va sempre più di corsa e con sempre meno interessi culturali, il Nido dell’Angelo di Luca Mauceri e Giovanni Valle è un’oasi felice in un deserto. E’ un riproporre le emozioni legate ad una visione di amichevole spensieratezza in un momento storico dove essere spensierati è un lusso per pochi. Ieri sera Luca ha passato le consegne, di un sua vecchia idea, all’amico Giovanni in una continuità di intenti umani e artistici, aprire le porte di casa sua ad una ristretta e selezionata cerchia di amici che hanno voglia di vivere le stesse vibrazioni che solo la musica legata alla parola colta possono dare. Nasce così il concetto-progetto di “concerto segreto”. Ogni momento della serata ha avuto una forte valenza simbolica : l’accensione della candela da parte di Mauceri come se la luce di essa fosse un piccolo faro ad illuminare l’inizio di una “navigazione” collettiva nel mare della conoscenza seguita dalla lettura del ventiseiesimo canto dell’Inferno dantesco di cui il protagonista è Ulisse, simbolo, per antonomasia, dell’uomo, della sua curiosità, dell’avventura. Un ramo di barca, trovato su una spiaggia di Ponza, fa bella mostra di sé in un angolo del salotto culturale come guardiano di questo viaggio nel bello. E come Caronte i due amici hanno traghettato le venticinque “anime” presenti non nell’Ade spaventoso di mitologica memoria ma in un “regno” per pochi eletti cullati da ondate musicali . Le note hanno subito preso il posto della parola con le musiche che Valle ha composto negli anni e che ha eseguito su un pianoforte a mezza coda. Le note di Oblivion di Piazzolla si sono intrecciate con Baires  sua composizione-omaggio all’Argentina di cui Valle è un grande conoscitore ed estimatore; alle note di Thomas Aleksandrovič de Hartmann e di Georges Ivanovitch Gurdjieff, filosofo e mistico armeno del XIX secolo e inventore di quel sistema di auto-conoscenza noto ai più come Quarta Via che ebbe probabilmente, in era moderna, il merito di recuperare un tema, quello dei poteri occulti della musica  su esseri umani e animali.  Un altro artista-amico, Marlon Joubert, attore come Mauceri, ha dato il suo contributo di emozioni recitando la poesia di Pessoa “Ode alla notte”. Una notte che continua con una poesia di David L. Weatherford, psicologo infantile, che è un inno alla vita e un incitamento a viverla con “lentezza” (Danza lenta… Hai mai guardato i bambini in un girotondo? O ascoltato il rumore della pioggia quando cade a terra? O seguito mai lo svolazzare irregolare di una farfalla? O osservato il sole allo svanire della notte? Faresti meglio a rallentare. Non danzare cosi veloce. Il tempo è breve. La musica non durerà…). La musica, nel Nido dell’Angelo” è durata con l’ultima esecuzione di Valle,  un suo valzer lento perfetto nell’ abbinamento con il testo di Weatherford.  E così, come è stata accesa, la candela-faro è stata spenta , in attesa che un’altra mano riporti la luce ad una nuova serata di vibranti e “illuminanti” emozioni."
                                                                                Elena Dandini

Nessun commento:

Posta un commento