C'è il ritratto freudiano di una donna ossessionata, che muore in preda al delirio in una danza dionisiaca, dopo aver assistito alla vendetta per la morte del padre portata a termine dal fratello, al centro dell'Elektra di Richard Strauss, che Rai Cultura trasmette su Rai5 giovedì 26 novembre alle 21.15.
Registrato al Teatro Comunale di Bologna - dove è andato in scena dal 15 novembre - e proposto in prima visione TV, il quarto lavoro teatrale di Strauss èmesso in scena grazie a una produzione internazionale proposta in prima italiana, firmata dal fiammingo Guy Joosten per il Gran Teatre del Liceu di Barcellona e per La Monnaie di Bruxelles, dove ha ottenuto grande successo rispettivamente nel 2009 e nel 2010.
Ambientato più o meno negli anni Quaranta del Novecento, periodo ideale per far risuonare tragicamente tra le grigie uniformi gli immortali temi sofoclei, il lavoro di Joosten è basato sul complesso groviglio emozionale che caratterizza la protagonista, e sui suoi rapporti con gli altri personaggi. Il senso di claustrofobia voluto da Strauss e dal librettista Hofmannsthal è ben reso dalle scene di Patrick Kinmonth autore anche dei costumi e dalle luci di Manfred Voss, che suggeriscono l'antica fatiscente grandezza del palazzo di Agamennone con un arredamento relativamente semplice, ma di grande impatto.
Sul podio, un direttore celebre e assai esperto del repertorio straussiano: Lothar Zagrosek. Protagonisti Elena Nebera nel ruolo di Elektra, Natascha Petrinsky come Klytämnestra, Anna Gabler come Chrysothemis e ancora, nei ruoli maschili di Aegisth e Orest, Jan Vacik e Thomas Hall.
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