"Siamo in un momento in cui è ormai necessario cercare di abbandonare le strategie difensive, il presidio di quello che si è conquistato per cercare, invece, strade nuove, idee nuove, soluzioni che guardino al futuro in maniera diversa". Sono queste le parole di Lionello Cerri, presidente nazionale Anec, con cui il segretario Agis Puglia e Basilicata, Francesca Rossini, ha iniziato il suo intervento al convegno "Lo stato delle cose - Le politiche cinematografiche in Puglia in tempo di Crisi II. La distribuzione". I dati ufficiali Agis-Anec Puglia e Basilicata sulla digitalizzazione degli schermi parlano di 154 schermi digitalizzati (compresi i 16 in fase di ultimazione) su un totale di 230 schermi presenti in Puglia (anche grazie al sostegno dell'assessorato al Mediterraneo della Regione) e di 15 su 25 per la Basilicata.
Numeri importanti che servono anche a far risaltare l'importanza che l'Agis-Anec attribuisce al passaggio al digitale per una maggior evoluzione dei rapporti professionali tre esercenti e distributori. "Il cinema deve essere considerato, perché lo è, come una piccola e/o media impresa culturale - ha detto Francesca Rossini - quello che di romantico c'è, e va conservato, è la sua storia. Cos'è oggi la sala digitalizzata? È la sala che sfrutta tutte le possibilità del sistema. Ma lo strumento da sé non è sufficiente. Servono i contenuti e le idee. Sono questi i fattori che portano avanti il settore. Per parlare di cinema del futuro - ha proseguito Rossini - dobbiamo prima parlare del passato, ricordare da dove veniamo, ma soprattutto dobbiamo guardare e salvaguardare il presente: affiancare con tutti i mezzi le sale cinematografiche, specie le monosale di periferia (spesso unici contenitori socioculturali dei centri abitati), della nostra regione, in questa fase così delicata e critica di passaggio. Quello che dobbiamo fare è sfruttare il sistema e la sala in tutte le sue potenzialità garantendo in questo modo maggior accesso al prodotto facilitando la proiezione e portando le sale a vivere dalla mattina alla sera, attraverso anche la multi programmazione che garantisca un'offerta più veriegata, passando anche dalla formazione del pubblico, specie quello scolastico, ma anche degli addetti ai lavori e dei giovani che vogliono avvicinarsi a questo mondo e farne un mestiere. Per farlo - ha chiosato Rossini - è fondamentale prevedere un sostegno istituzionale pubblico costante e mirato per una crescita continua del settore, in quanto luogo culturale con una vocazione sociale, ma anche un maggior accesso al prodotto ed elasticità, in cui la legge del mercato riesca a conciliarsi con la vocazione sociale e culturale del cinema".
Numeri importanti che servono anche a far risaltare l'importanza che l'Agis-Anec attribuisce al passaggio al digitale per una maggior evoluzione dei rapporti professionali tre esercenti e distributori. "Il cinema deve essere considerato, perché lo è, come una piccola e/o media impresa culturale - ha detto Francesca Rossini - quello che di romantico c'è, e va conservato, è la sua storia. Cos'è oggi la sala digitalizzata? È la sala che sfrutta tutte le possibilità del sistema. Ma lo strumento da sé non è sufficiente. Servono i contenuti e le idee. Sono questi i fattori che portano avanti il settore. Per parlare di cinema del futuro - ha proseguito Rossini - dobbiamo prima parlare del passato, ricordare da dove veniamo, ma soprattutto dobbiamo guardare e salvaguardare il presente: affiancare con tutti i mezzi le sale cinematografiche, specie le monosale di periferia (spesso unici contenitori socioculturali dei centri abitati), della nostra regione, in questa fase così delicata e critica di passaggio. Quello che dobbiamo fare è sfruttare il sistema e la sala in tutte le sue potenzialità garantendo in questo modo maggior accesso al prodotto facilitando la proiezione e portando le sale a vivere dalla mattina alla sera, attraverso anche la multi programmazione che garantisca un'offerta più veriegata, passando anche dalla formazione del pubblico, specie quello scolastico, ma anche degli addetti ai lavori e dei giovani che vogliono avvicinarsi a questo mondo e farne un mestiere. Per farlo - ha chiosato Rossini - è fondamentale prevedere un sostegno istituzionale pubblico costante e mirato per una crescita continua del settore, in quanto luogo culturale con una vocazione sociale, ma anche un maggior accesso al prodotto ed elasticità, in cui la legge del mercato riesca a conciliarsi con la vocazione sociale e culturale del cinema".
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