lunedì 2 dicembre 2013

Un programma raffinato ed originale per il giovane pianista Giuseppe Andaloro il prossimo 4 dicembre a Monfalcone


La stagione musicale del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, mercoledì 4 dicembre alle ore 20.45, con il concerto di Giuseppe Andaloro (nella foto), classe 1982, fra i pianisti italiani della sua generazione più apprezzati a livello internazionale, formatosi al Conservatorio di Milano e perfezionatosi al Mozarteum di Salisburgo.
Interprete di straordinario talento, come testimoniano le vittorie al Concorso Busoni e a quello di Hong Kong, Andaloro si distingue anche per la sensibilità ed il gusto delle scelte interpretative, ben riflesse nel programma del concerto. Alla celeberrima rielaborazione di Busoni della Ciaccona di Bach, Andaloro affianca la Partita sopra l’Aria di Follia di Frescobaldi, per poi esplorare diversi aspetti del Novecento: la fascinazione della musica indiana in Messiaen, le composizioni americane di Stravinskij, il dittico “magiaro” Bartók-Ligeti e gli echi jazzistici degli ardui Studi dell’ucraino Nikolai Kapustin.


Ad aprire il concerto è la Partita sopra l’aria di Follia di Frescobaldi, che proviene da un vero e proprio caposaldo della letteratura musicale per tastiera: il “Primo libro di toccate d’intavolatura di cimbalo”. La Folia è una vivace danza popolare di origine portoghese che ha conosciuto nel corso del tempo un grande e ininterrotto successo grazie alle sue infinite variazioni (dopo Frescobaldi anche Vivaldi, Scarlatti, Bach, fino a Liszt e Rachmaninov).
Il viaggio nella storia della musica per tastiera prosegue con un’altra pagina che della danza riprende la brillantezza e il ritmo: la Ciaccona della Seconda Partita in re minore per violino di Bach, qui trascritta per pianoforte da Ferruccio Busoni. Se la Partita fa parte di una serie di sei brani per violino solo cui si è sempre riconosciuto un carattere rivoluzionario, la Ciaccona ne è in assoluto la sezione più travolgente e virtuosistica. Nella trascrizione di Busoni, coerente con l’originale e senza forzature, si sottolinea però una solida impronta espressiva già novecentesca.
Il concerto continua con una selezione dagli Otto Preludi del giovane Olivier Messiaen (composti nel 1929 e fortemente influenzati da Debussy) e con la prima pagina “americana” di Igor Stravinskij, Tango (1940), in cui l’ideale sudamericano lascia il posto ad una ricerca di originalità che cambia la base ritmica e sposta l’accento su un movimento diverso, rovesciando l’atmosfera originaria a favore di un fascino insolitamente esotico.
È quindi la volta della Suite op. 14 di Béla Bartók (1916), testimonianza fra le più decisive della sua grandezza, in cui il valore delle sue ricerche etnomusicologiche sulle abitudini popolari dell’Ungheria (e in genere di tutta l’Europa centrale) sono trasposte in un “folklore immaginario” tanto geniale da divenire un linguaggio musicale del tutto nuovo, che della sostanza e dello spirito popolare ha fatto proprie le espressioni più vere.
Di György Ligeti Andaloro esegue i Due Capricci (1947), pagine brevi e nitide che lasciano trapelare le influenze bartokiane. Infine, a chiudere il concerto è una selezione dagli Otto Studi di Nikolai Kapustin, compositore ucraino che negli anni Cinquanta e Sessanta diviene un riferimento nell’ambiente jazz per il suo pianismo virtuoso ed espressivo, che guarda alla tradizione classica delle forme pianistiche con esuberanza e grande energia propulsiva. L’attitudine tutta jazzistica di improvvisare (pur su delle regole ben precise) si trasfigura nella penna di Kapustin in una rilettura libera di ogni cellula musicale.

biglietti per il concerto sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro (da lunedì a sabato, ore 17-19), l'agenzia Ticketpoint di Trieste, la Libreria Antonini di Gorizia, l'ERT di Udine e on line sul sitowww.pointticket.it. La Biglietteria del Teatro accetta prenotazioni telefoniche.

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