«Ci sono tre cose, nella vita,
che non sopporto: il caffè bollente, lo champagne tiepido e le donne fredde».
Ma c’era una cosa, che amava più di tutte: il cinema! A cent’anni dalla nascita
(6 maggio 1915, Kenosha, Wisconsin) e a trenta dalla morte (10 ottobre 1985,
Los Angeles, California) Orson Welles resta, anzi, cresce ancora,
nell’immaginario cinematografico, come un gigante che non smette di
affascinare, intrigare, interrogare.
Col titolo “Filming
Shakespeare, Orson Welles tra Shakespeare e Verdi. Omaggio a cent’anni dalla
nascita” la Casa della Musica presenta una nuova rassegna, che fa parte delle
iniziative organizzate dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Parma
collaterali al Festival Verdi; realizzata con la collaborazione della Fondazione
Cineteca di Bologna, offre una scelta di opere molto significative della
produzione di Welles, legate a quel rapporto tra musica e cinema che in questi
anni la Casa della Musica ha già affrontato con cicli di proiezioni, convegni,
pubblicazioni.
In cartellone, i tre
celebri, bellissimi film che Welles ha dedicato a Shakespeare e dai quali Verdi
ha tratto tre dei suoi più grandi capolavori: Othello, Macbeth e Falstaff,
più il bellissimo “making of” Filming
Othello. Un modo significativo per ricordare questo grande artista a
cent’anni dalla nascita.
Inaugurazione della rassegna, i cui
incontri si svolgeranno tutti presso la Sala dei Concerti della Casa della
Musica alle ore 21, e tutti a ingresso libero, è per il prossimo venerdì 2
ottobre, con Macbeth, 1948,
presentato come i successivi nella stupenda versione originale con sottotitoli
in italiano; martedì 6 seguirà Othello,
1952, quindi martedì 13 sarà la volta di Falstaff,
1965; chiuderà la rassegna Filming
Othello, del 1978, in versione doppiata in italiano.
I film scespiriani che Orson Welles
realizzò tra molteplici difficoltà sono la prova della sua straordinaria
capacità creativa. Macbeth, per
quanto girato in ventitrè giorni grazie all'intervento di una produzione
specializzata in B movies, riesce a trasformare il testo teatrale in un dramma
primordiale, cupo e brutale. Per Othello Bazin
parlò di "uno dei film più caratteristici e al contempo più personali di
Welles", e dal punto di vista dello stile quello più in contrasto con Citizen Kane. Per Falstaff si tratta del miglior adattamento di Shakespeare mai
arrivato al cinema, basato su una sceneggiatura tanto sperimentale quanto
fedelissima al testo del Bardo. Per Filming
Othello si può parlare di un raro caso di "making of" d'autore,
in cui Welles medita sull'arte del montaggio ricordando le riprese di Othello, il lavoro spesso interrotto,
gli attori non più disponibili.
Per ogni ulteriore informazione, Casa
della Musica tel. 0521 031170.
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