mercoledì 2 settembre 2015

Domani sera ultima rappresentazione del Romeo e Giulietta di Gounod all'Arena di Verona.

Domani, giovedì 3 settembre alle ore 20.45 terza ed ultima rappresentazione di Roméo et Juliette di Charles Gounod per la 93a edizione del Festival lirico 2015 all’Arena di Verona.
In occasione dell’ultima recita di quest’anno, ripercorriamo il percorso creativo che ha fatto sì che questo titolo, mai rappresentato prima del 2011 nell’anfiteatro areniano nella sua versione originale, entrasse nel repertorio del Festival lirico, tanto da essere riproposto per ben 5 stagioni consecutive ottenendo un grande successo di critica e pubblico: «Quattro anni fa la Fondazione Arena di Verona mi ha lanciato una sfida - ricorda il regista Francesco Micheli - rendere l’opera lirica entusiasmante come un concerto rock senza tradirne l’intima essenza. Ricordo ancora il boato degli applausi della Prima, che riunivano il fervore dei melomani con i fischi da stadio dei teenagers. Con la complicità dell’abbraccio millenario del luogo, in questi anni abbiamo raccolto tantissimi giovani proprio attorno alla vicenda dei loro due famosi coetanei veronesi, Romeo e Giulietta; ne è venuto fuori uno spettacolo dinamico e romantico, violento e appassionato. L’immagine da me inventata - Romeo e Giulietta che, in punto di morte, corrono come due freschi sposini uscendo dall’Arena attraverso il corridoio centrale - è la perfetta incarnazione dello spettacolo vivo e bruciante che volevamo fare. Questi cinque anni di repliche di Roméo et Juliette hanno rapidamente trasformato un esperimento coraggioso in un vero e proprio classico dell’Arena: oggi, facendo teatro, bisogna sempre più connettere il melodramma con la società, creando un dialogo tra palcoscenico e platea. Il nostro spettacolo è profondamente legato a Verona, è una produzione che rappresenta l’Arena non meno dell’Aida, e forse dice molto dell’Arena di Verona del terzo millennio».

Roméo et Juliette il prossimo anno non sarà presente nel cartellone 2016, quindi il 3 settembre resta l’ultima occasione per godere di questo titolo. L’opera in cinque atti, su libretto di Jules Barbier e Michel Carré, che narra della tragica quanto appassionante vicenda degli amanti di Verona più famosi del mondo, è quindi in scena nell’allestimento dal sapore medievale e dallo stile rock ideato da Francesco Micheli, con la scenografia di Edoardo Sanchi, i costumi di Silvia Aymonino, la coreografia di Nikos Lagousakos e le luci di Paolo Mazzon.
Dirige dal podio areniano l’esperta bacchetta del M° Daniel Oren, mentre i due celebri innamorati sono interpretati da Irina Lungu nel ruolo di Juliette e Giorgio Berrugi in Roméo; Nino Surguladze è Stéphano, il paggio di Roméo, mentre Michael Bachtadze l’amico Mercutio, Leonardo Cortellazzi l’avversario Tybalt, mentre sposerà i due giovani innamorati Giorgio Giuseppini come Frère Laurent. Nei panni della nutrice Gertrude troviamo Alice Marini, in Benvolio Francesco Pittari, in Pâris Nicolò Ceriani, come Grégorio Marcello Rosiello, nel padre di Juliette Capulet Enrico Marrucci e nel ruolo dell’imparziale Duc de Vérone Deyan Vatchkov.
Tutti gli interpreti sono affiancati dai complessi artistici Orchestra, Coro, Corpo di ballo, mimi, comparse e Tecnici dell’Arena di Verona. Il Coro è diretto da Salvo Sgrò, il Corpo di ballo da Renato Zanella.


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