C’è anche Domenico Guaccero (1927-1984, Nella foto), nome di punta dell’avanguardia europea, tra i «Musicisti di Puglia» che, con una speciale sezione, vengono quest’anno celebrati dal Festival Ritratti, manifestazione diretta da Massimo Felici e Antonia Valente nell’ambito della rete Orfeo Futuro sostenuta da Puglia Sounds. L’omaggio al compositore barese, intitolato Musica ex Machina, è in programma mercoledì 16 settembre, alle ore 20, nella Chiesa del Purgatorio della città natale dell’artista, Palo del Colle, protagonista l’ensemble Il Tempo Sospeso formato dallo stesso Massimo Felici, da Gabriele Panico e da Gianni Lenoci (ingresso libero - info 3393770307 e www.ritrattifestival.it).
Il fascino del suono nell’elaborazione elettronica, e la sua organizzazione in tempo reale, attraverso la composizione istantanea, sono due elementi che hanno segnato la ricerca di Domenico Guaccero, che fu uno dei compositori italiani più rappresentativi dellaNuova Musica negli anni ‘60 e ’70. L’attitudine alla sperimentazione lo portò ad essere tra ipionieri della ricerca elettronica, anche nel teatro, tra i terreni privilegiati della propria attività e riflessione. Con elaborazioni e improvvisazioni elettroacustiche della sua produzione, da Variazioni 3 del 1968 a Luz del 1973, Panico, Lenoci e Felici omaggiano una delledimensioni più radicali del compositore pugliese attraverso sintesi, nastri, campionamentie modulazioni: l’improvvisazione elettroacustica diviene, così, superficie di confronto tramusica da camera e jazz d’avanguardia, psichedelia e musica concreta, in un processo creativo dal moto sempre nuovo, in sintonia con il musicista più libero del Novecento italiano.
Prima di trasferirsi a Roma, nel 1950, per studiare composizione al Conservatorio di Santa Cecilia con Goffredo Petrassi, Guaccero si diplomò in pianoforte al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari con Donato Marrone e si laureò in Lettere all’Università di Bari con la tesi L’interpretazione dell’opera d’arte nell’estetica contemporanea. E dopo il diploma in composizione, tra il 1957 e il 1959, seguì i Ferienkurse di Darmstadt.
Infaticabile organizzatore e operatore culturale, Guaccero divenne ben presto uno dei protagonisti dell’avanguardia italiana, figura di spicco della Nuova Musica e tra i precursoridella ricerca elettronica. Ambito preferito del musicista fu il teatro, in maniera “indiretta”, con l’introduzione nelle proprie partiture del gestualismo e della performance, come in Negativo, composizione della quale si ricordano le memorabili esecuzioni del flautista Severino Gazzelloni a Darmstadt e alla Biennale di Venezia nel 1964, e “diretta”, con la realizzazione di lavori di teatro musicale, come Scene del Potere e il balletto Rot rappresentato nel 1973 alTeatro dell’Opera di Roma con le coreografie di Amedeo Amodio e la direzione di Gianluigi Gelmetti, che diresse anche tutte le Sinfonie di Guaccero.
Nessun commento:
Posta un commento