Il festival metropolitano “Di Voce in Voce”, organizzato e diretto dall’Associazione Culturale
Radicanto, punta a riscoprire i contatti e i confini che si snodano attraverso
le regioni pan-mediterranee in un percorso affascinante e diacronico, unite da
un vento che sa parlarci di tradizione e innovazione, di continuità e
modernità, dalla musica antica alla tradizione meridionale, dal canto a distesa
alla polifonia pugliese, dai ritmi cadenzati agli spigoli dei tempi balcanici.
Sabato 3 ottobre
all’auditorium Vallisa di Bari si
esibiranno i Uaragniaun (nella foto), gruppo
musicale di ricerca e riproposizione critica del canto popolare composto
formazione è composta da Maria Moramarco, Luigi Bolognese, Nico Berardi, Silvio
e Nanni Teot, che attraverso un lavoro di ricerca mantengono viva la tradizione
musicale dell’alta murgia.
Uaragniaun è leggenda e mito, è un suono, una onomatopea, ma
è anche una località dell'Alta Murgia barese, una rocca tagliente ricca di
misteri e passioni. Uaragniaun è allora un progetto musicale per raccontare le
ancestrali storie del popolo delle pietre, le miserie e le nobiltà dei
"cafoni all'inferno": uomini, bestie ed eroi della civiltà. Questo
progetto musicale che nasce per raccontare le ancestrali storie del popolo
delle pietre, le miserie e le nobiltà dei "cafoni all'inferno":
uomini, bestie ed eroi della civiltà contadina pugliese. Maria Moramarco è il
cuore del progetto: è la ricerca e la voce. Una voce cristallina e potente,
figlia naturale degli antichi cantori e cantatrici che hanno tramandato la
tradizione orale nelle contrade murgiane e della Puglia, terra meridiana, di
confine, con le vicine civiltà mediterranee. Con il chitarrista Luigi Bolognese
e il percussionista Silvio Teot il trio altamurano percorre dal 1978 un lungo
percorso di rivisitazione di un immenso patrimonio di canti e musiche della
tradizione immateriale. Repertori mai esplorati vengono alla luce e il
"progetto Uaragniaun" si propone di rivitalizzare, attraverso una
lettura critica, i canti inediti della musica popolare pugliese e, in
particolare, della Murgia barese. Canti a distesa, tarantelle, canzoni d’amore,
canti religiosi, tammurriate, canti di lavoro, balli e ritmi della grande
musica popolare Meridionale, trovano una nuova dimensione musicale in un mix
che mette insieme tradizione e innovazione. Attraverso il recupero degli
strumenti tradizionali, il gruppo elabora soluzioni musicali di grande respiro
che valorizzano ulteriormente le straordinarie capacità vocali della Moramarco,
una delle voci più originali del sud Italia.
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