lunedì 26 ottobre 2015
Ola Rudner e l'Orchestra Filarmonica di Wurttemberger raccolgono un più che convincente successo al Petruzzelli.
Sabato sera, apertura al Petruzzelli della bella stagione della Camerata Musicale Barese con un concerto della prestigiosa e capace Wurttemberger Philarmonic Orchestra, diretta dall'autorevole maestro svedese Ola Rudner (nella foto), con la partecipazione del bravissimo pianista cinese Melvyn Tan. Pubblico in buon numero, ma non purtroppo quello delle grandissime occasioni. E' questo è un dato che sconcerta, anche perchè, come ha ricordato il presidente Giovanni Girone, quest'anno la stagione è davvero splendida, con appuntamenti anche, a tratti, straordinari. E questo dato avrebbe dovuto far accorrere davvero migliaia di persone a teatro. Purtroppo così non è stato." Viviamo tempi di grande crisi. e si vede anche in queste circostanze" ha chiosato Girone, mentre il microfono faceva ad intermittenza le bizze.
In ogni caso, venendo al concerto, va detto che lo stimolante programma prevedeva tre pagine di Spohr, Beethoven e Schumann.Dopo un interessante ouverture dello Spohr operista, il concerto ha preso letteralmente il volo con il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra, suonato in modo sublime da Melvyn Tan, un talentuoso cinese dall'articolazione agile e leggerissima, con grande musicalità e superbo tocco. L'Orchestra tedesca ha mostrato anche in formazione duttilmente cameristica e raccolta, una straordinaria solidità e professionalità, in questo non poco suffragata da Ola Rudner, che ha dato del concerto beethoveniano una davvero eccellente lettura.
Il concerto, dopo un bis chopiniano con un celebre Notturno, è poi stato incorniciato da una vigorosa ed energica Terza Sinfonia di Schumann, una dell più belle pagine del compositore tedesco, ma di raro ascolto qui a Bari. Eppure si tratta di autentico capolavoro, qui esposto con autorevolezza e sicura virilità dal maestro svedese. Infine, un bis meraviglioso, con una delle inflazionate Danze Ungheresi di Brahms. nonostante, gli applausi continuassero frenetici ed entusiastici, il maestro Rudner ha fatto capire, ad ampi gesti, che non c'era più tempo per suonare ancora e che una ricca cena ed un meritato riposo ormai li aspettava...
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