"L' Ensemble Barocco
Santa Teresa dei Maschi diretto dal maestro Sabino Manzo, questo sabato ha dato vita e forma (una
splendida forma), nell' omonima Chiesa, ad un momento della storia della musica
barocca incredibilmente dimenticato: il Vespro della Beata Vergine di Nicola
Fago, compositore nato a Taranto, e divenuto nel 1705 Maestro del Conservatorio
della Pietà dei Turchini a Napoli, nonché maestro della Cappella del Tesoro di
San Gennaro, dal 1709 al 1731.
In questo ruolo di
prestigio Fago ebbe un grande influsso sulla scuola Napoletana, divenendo il maestro
di musicisti del calibro di Leonardo Leo e Nicolò Jommelli.
Partendo dal
presupposto che queste musiche non sono mai state eseguite in tempi moderni,
assistere al concerto dell' altra sera ha significato toccare con mano l'
emozione che per primi i musicisti hanno vissuto, nell' offrire al pubblico la
bellezza di composizioni ingiustamente finite nel dimenticatoio.
Nella chiesa si
respirava un' atmosfera speciale, che traspariva chiara nell' energia e nella
passione con cui venivano eseguiti i vari brani del Vespro, ad incominciare dal
Dixit Dominus , brano a 5 voci, così come il Beatus Vir.
La sicurezza e la
grazia delle voci soliste sostenute con perfetto equilibrio dal coro, creava un' armonia rotonda e al
tempo stesso vibrante che riproponeva senza stancare i passaggi scanditi dal
testo latino tutti perfettamente intellegibili, come non sempre avviene.
Il ritmo e la vivacità
di questa musica ci restituiscono di prima mano il carattere del barocco nella
sua freschezza e modernità, ben lontani dalla eccessiva ridondanza di certe
interpretazioni di matrice romantica.
Nel brano Laudate pueri, ad esempio, si rimane
contagiati dall' atmosfera gioiosa che il compositore vuole trasmettere e che
traspare dal protagonismo del brillante dialogo delle tre voci con il coro: da
notare la particolarità dell' utilizzo del contraltista, anche nell' altro
brano per tre voci e coro, il Confitebor
tibi: il coro in ogni passaggio risponde con grande agilità e personalità
alla direzione energica del maestro
La parte conclusiva
del concerto ha confermato il crescendo di emozioni con l' esecuzione dello
splendido Magnificat nel quale l'
inserimento delle trombe, degli oboi, e della tiorba per il basso continuo,
realizza la magnificenza e la bellezza del rendimento di grazie della Madonna,
senza mai travalicare la profondità ed il patos spirituale della preghiera.
Forse esagerando,
sembra di scorgere nelle soluzioni del Maestro tarantino, specie nelle parti
drammatiche svolte dal basso, chiaro e mai ampolloso, una lezione che nel
settecento sarà acquisita per altri compositori che si misureranno con la
realizzazione della Missa Solemnis
Il maestro Sabino
Manzo non ha nascosto l' entusiasmo per il risultato raggiunto dall' ensemble
corale impegnato in questo periodo su repertori differenti, ma anche l'
orgoglio di aver compiuto un lavoro fatto di ricerca e di amore per il
patrimonio culturale della nostra regione: sono tanti ancora i tesori nascosti
di questo grande compositore, nella Biblioteca Girolamini a Napoli, che solo ultimamente si
sta cercando di rendere fruibile con le sue seimila composizioni ed opere
musicali.
L' orgoglio di questa
riscoperta è anche del coro tutto composto da musicisti pugliesi."
Pino Marsico
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