mercoledì 14 ottobre 2015

"Il Barocco pugliese ritrovato" di Pino Marsico


"L' Ensemble Barocco Santa Teresa dei Maschi diretto dal maestro Sabino Manzo,  questo sabato ha dato vita e forma (una splendida forma), nell' omonima Chiesa, ad un momento della storia della musica barocca incredibilmente dimenticato: il Vespro della Beata Vergine di Nicola Fago, compositore nato a Taranto, e divenuto nel 1705 Maestro del Conservatorio della Pietà dei Turchini a Napoli, nonché maestro della Cappella del Tesoro di San Gennaro, dal 1709 al 1731.
In questo ruolo di prestigio Fago ebbe un grande influsso sulla scuola Napoletana, divenendo il maestro di musicisti del calibro di Leonardo Leo e Nicolò Jommelli.
Partendo dal presupposto che queste musiche non sono mai state eseguite in tempi moderni, assistere al concerto dell' altra sera ha significato toccare con mano l' emozione che per primi i musicisti hanno vissuto, nell' offrire al pubblico la bellezza di composizioni ingiustamente finite nel dimenticatoio.
Nella chiesa si respirava un' atmosfera speciale, che traspariva chiara nell' energia e nella passione con cui venivano eseguiti i vari brani del Vespro, ad incominciare dal Dixit Dominus , brano a 5 voci, così come il Beatus Vir.

La sicurezza e la grazia delle voci soliste sostenute con perfetto equilibrio  dal coro, creava un' armonia rotonda e al tempo stesso vibrante che riproponeva senza stancare i passaggi scanditi dal testo latino tutti perfettamente intellegibili, come non sempre avviene.
Il ritmo e la vivacità di questa musica ci restituiscono di prima mano il carattere del barocco nella sua freschezza e modernità, ben lontani dalla eccessiva ridondanza di certe interpretazioni di matrice romantica.
Nel brano Laudate pueri, ad esempio, si rimane contagiati dall' atmosfera gioiosa che il compositore vuole trasmettere e che traspare dal protagonismo del brillante dialogo delle tre voci con il coro: da notare la particolarità dell' utilizzo del contraltista, anche nell' altro brano per tre voci e coro, il Confitebor tibi: il coro in ogni passaggio risponde con grande agilità e personalità alla direzione energica del maestro
La parte conclusiva del concerto ha confermato il crescendo di emozioni con l' esecuzione dello splendido Magnificat nel quale l' inserimento delle trombe, degli oboi, e della tiorba per il basso continuo, realizza la magnificenza e la bellezza del rendimento di grazie della Madonna, senza mai travalicare la profondità ed il patos spirituale della preghiera.
Forse esagerando, sembra di scorgere nelle soluzioni del Maestro tarantino, specie nelle parti drammatiche svolte dal basso, chiaro e mai ampolloso, una lezione che nel settecento sarà acquisita per altri compositori che si misureranno con la realizzazione della Missa Solemnis 
Il maestro Sabino Manzo non ha nascosto l' entusiasmo per il risultato raggiunto dall' ensemble corale impegnato in questo periodo su repertori differenti, ma anche l' orgoglio di aver compiuto un lavoro fatto di ricerca e di amore per il patrimonio culturale della nostra regione: sono tanti ancora i tesori nascosti di questo grande compositore, nella Biblioteca  Girolamini a Napoli, che solo ultimamente si sta cercando di rendere fruibile con le sue seimila composizioni ed opere musicali.
L' orgoglio di questa riscoperta è anche del coro tutto composto da musicisti pugliesi."
                                                                         
                                                                                                               Pino Marsico






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