Il festival metropolitano “Di Voce in Voce”, organizzato e diretto dall’Associazione Culturale
Radicanto, punta a riscoprire i contatti e i confini che si snodano attraverso
le regioni pan-mediterranee in un percorso affascinante e diacronico, unite da
un vento che sa parlarci di tradizione e innovazione, di continuità e
modernità, dalla musica antica alla tradizione meridionale, dal canto a distesa
alla polifonia pugliese, dai ritmi cadenzati agli spigoli dei tempi balcanici.
Venerdì 2 ottobre all’auditorium Vallisa di Bari si esibirà
l’ensemble Seferad (nella foto), formazione composta da Giorgia Santoro, Fabrizio Piepoli e
Adolfo La Volpe, progetto musicale rivolto al recupero dei canti sacri e
profani della tradizione sefardita, e allo studio dei modi e delle tecniche
esecutive della musica antica del bacino mediterraneo.
Il repertorio che SEFARÀD propone si muove all’interno delle
atmosfere, intrise insieme di sensualità e misticismo, delle antiche cantighe,
coplas e romanze sefardite, espressione della cultura e delle tradizioni degli
ebrei spagnoli, dei canti cristiani di pellegrinaggio e devozione e delle
melodie sacre e profane arabe e andaluse. Il fine dei Sefarad, i cui musicisti vantano
collaborazioni con alcuni tra i massimi esponenti della musica antica ma anche
d'autore e jazz, sia in contesti cinematografici che in quelli live e
discografici, tra i quali i Radiodervish, Calixtinus, Micrologus, Eugenio
Colombo, Rosanna Santamaria, è condurre l’esecutore e l’ascoltatore
direttamente all’essenza estatica e catartica della musica del bacino
mediterraneo, terra madre della nostra civiltà.
Lo spettacolo musicale, il cui ingresso sarà gratuito e
libero fino ad esaurimento posti, si pone quindi come un viaggio seducente
nella millenaria cultura giudaico-sefardita, vero e proprio ponte culturale tra
Occidente e Oriente.
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