lunedì 19 ottobre 2015

Il "Giovin Virtuoso" Leonardo Colafelice incanta il pubblico del Petruzzelli.


Un concerto molto atteso ed applaudito, quello del pianista di Altamura, Leonardo Colafelice. Protagonista in questi ultimi anni di una impressionante ascesa nell'Olimpo delle grandi promesse, al pari di Beatrice Rana, oggi è diventato una splendida realtà. Nel maggio di quest'anno, a soli 18 anni, è stato anche finalista del Concorso Rubinstein di Tel Aviv, ottenendo ben 3 premi speciali: miglior interprete del Concerto classico; miglior interprete di una composizione di Chopin; "Advanced Studies Grant" per il più notevole pianista sotto i 22 anni. Un successo che ha fatto da coronamento ad una carriera già luminosa, e costruita sin da ragazzino e maturata poi, studiando alacremente con il docente e bravo pianista di Barletta, Pasquale Iannone in Conservatorio a Bari.
Il programma del matinèe al Petruzzelli (praticamente un debutto) di ieri, era indubbiamente ben congegnato: Beethoven (la sonata in mi bemolle maggiore "Les adiueux" op. 81a), la Suite dallo Schiaccianoci di Ciaikovskij, nella trascrizione di Pletnev, ed i pirotecnici Tre movimenti dal Petruska di Stravinskij. Un salto ad ostacoli, superato brillantemente da Colafelice, che ne ha messo in risalto le sue eccezionali qualità digitali e virtuosistiche. Oggi suona, a dire il vero, come un Lang Lang nostrano in "salsa pugliese". Qualche errorino veniale gli scappa, di tanto in tanto, ma è nulla al confronto di quello che è capace di realizzare al pianoforte. Spettacolare davvero il finale di Petruska, una autentica "orchestra al pianoforte", una timbrica altisonante e talora primordiale. su un pianoforte strepitoso come il Fazioli, che ha regalato tinteggiature luminose e stratosferiche allo Stravinskij interpretato da  Colafelice, composizione tra le più ardue e complesse della storia del pianoforte, con i suoi ritmi accesi e le visioni incandescenti delle tre mirabili pagine.
Un bellissimo concerto, coronato da tre bis romantici e parte del pubblico (più numeroso del solito) in piedi ad applaudire con festose grida di "bravo" il giovin virtuoso di Altamura. Una stupenda perla della nostra Puglia, già ricca di talenti pianistici straordinari.

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