lunedì 12 ottobre 2015

"Serata godibilissima con l'Ensemble L'Amoroso" di Pino Marsico


"Serata godibilissima quella di martedì 6 Ottobre in compagnia dell' Ensemble L' Amoroso, una formazione composta dal soprano Caroline Pelon, da tre viole da gamba, Gioacchino da Padova, Patxi Montero e Guido Balestracci alla direzione, più Ugo Di Giovanni al liuto.
Il programma si svolge  sul filo immaginario di un dialogo tra compositori inglesi, tra i quali William Cobbold, Christophe Tye, John Dowland, e italiani come Benedetto Ferrari, Girolamo Frescobaldi e Salomone Rossi.
Nel 1500 infatti la viola da gamba è in Italia lo strumento eletto per raggiungere un' ideale forma musicale: avvicinarsi il più possibile a riprodurre le sfumature, le pieghe sonore della voce umana nelle sue espressioni e tensioni della preghiera, nel caso della musica sacra, o dei temi d' amore nel caso della musica profana.
Dall' Italia questa prassi di creare contrappunti tra la voce e la viola da gamba a partire dai repertori della polifonia del cantus firmus in  voga dal XIII secolo, si trasferisce in Inghilterra grazie all' opera di divulgazione dei compositori italiani.

Il primo brano di musica sacra si svolge quindi sul basso continuo o basso ostinato, che una viola da gamba mantiene come base su cui si dipana il dialogo tra il soprano e le altre due viole: è un dialogo che si libra su un' armonia delicata, sempre controllata e mai sopra le righe, nel quale gli strumenti sono attenti a non lasciare mai sola la voce che esprime con soave delicatezza il patos della preghiera, che pur in qualche passaggio raggiunge punte più drammatiche.
La trama del dialogo quindi tra la voce e gli strumenti è un continuo controcanto, che per la sua leggerezza risulta sempre perfettamente intonato alla splendida voce  di Caroline Pelon la quale  a sua volta pur possedendo una personalità da protagonista non travalica mai con prepotenza i confini di una trama melodica tanto avvolgente e fitta quanto delicata.
Nel caso dei brani sacri come In Nomine o Benedictus il soprano esprime tutte le caratteristiche di dolcezza che danno forza evocative e suggestiva ai temi della preghiera, come in particolare nell' Alleluja.
Nei brani di musica profana, come nelle trame polifoniche del  Ch'io non t'ami di Luzzasco Luzzaschi o nelle vivaci variazioni della Ciaccona di Frescobaldi, il ritmo si fa decisamente più vivace ed aumenta il protagonismo delle tre viole da gamba, così come acquistano una valenza di regia le  parti introduttive e le riprese del liuto.
In questi brani il soprano cambia di registro anche per far fronte ai numerosi passaggi nei quali gli strumenti sembrano rincorrere o controbattere alla voce, in un dialogo a volte concitato che tuttavia non perde mai la sua brillantezza.
In conclusione il livello di purezza melodica espresso dall' Ensemble L' Amoroso, ha permesso al pubblico un tuffo rigeneratore nelle splendide armonie di questa musica rinascimentale che più si ascolta e più riconosciamo come vicina a noi."

Pino Marsico

  

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