venerdì 30 giugno 2006

Com'era il foyer del Petruzzelli

Aspettando la ricostruzione del Teatro Petruzzelli di Bari. Ecco una foto del vecchio Foyer del politeama barese,ristrutturato nei mesi scorsi.

Il cartellone estivo della Fondazione Petruzzelli


A poche settimane dalla chiusura della Stagione 2005/2006, la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari è già impegnata nella realizzazione della programmazione estiva. Dalla classica al jazz, per le strade, nei vicoli e nei castelli, da luglio a settembre, risuoneranno indimenticabili melodie, grazie ai particolari progetti ideati dalla Fondazione barese. Per gli appassionati della grande musica sinfonica, l’evento da non perdere è sabato 8 luglio alle 21 all’Auditorium della Guardia di Finanza dove il maestro russo Yuri Temirkanov (nella foto), considerato uno dei più grandi direttori d’orchestra dei nostri tempi, dirigerà l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo. In programma, capolavori della storia della musica come la Grande Pasqua russa e la Suite da Il gallo d’oro di Temirkanov e la Sagra della primavera di Stravinskij.

La poesia dell’arte, l’incanto dell’architettura federiciana, il fascino della letteratura si uniranno nel progetto Il castello dei destini incrociati (dall’omonimo romanzo di Italo Calvino).
Il 28, 29, 30 e 31 luglio, rispettivamente nel Castello Svevo di Bari, nel Castello di Trani e a Castel del Monte, la Jazz Orchestra del Conservatorio di Cosenza diretta da Nicola Pisani proporrà al pubblico percorsi sonori tra improvvisazione e classici. Musiche di C. Mingus, M. Schneider, K. Wheeler, N. Pisani, R. Ottaviano. Ospiti delle serate, Roberto Ottaviano e Marco Sannini, voce recitante Maria Giaquinto. L’iniziativa è promossa in collaborazione con la direzione regionale dei Beni Culturali.

E dopo il consenso ottenuto da appassionati e curiosi nella prima parte della Stagione 2005/2006, torna Musica in periferia.
Grazie alla sinergia tra Fondazione, Comune di Bari e Conservatorio Niccolò Piccinni, la prima parte del ciclo 2006/2007 prenderà il via proprio in estate: a luglio e a settembre, saranno diciotto i concerti proposti da studenti e docenti del conservatorio barese nelle circoscrizioni del capoluogo pugliese.

L’8 settembre, al Teatro Piccinni, altro appuntamento con la concertistica.
In omaggio a Luchino Visconti e in collaborazione con il Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita dell’illustre regista milanese, l’Orchestra della Provincia di Bari diretta da Marco Guidarini eseguirà composizioni di Mahler, Bruckner e Rota, già utilizzate da Visconti in alcuni dei suoi film più celebri come Senso, Morte a Venezia e Il Gattopardo: nel corso della serata, attraverso la proiezione di alcune scene significative dei lungometraggi e una mostra di fotografie e documenti (a cura del comitato per le celebrazioni viscontiane), il pubblico potrà rivivere alcune tappe fondamentali della vita e dell’arte di Visconti.
Manifestazione conclusiva del cartellone estivo, Uomini in frac: il 15 settembre, sulla spianata di Punta Perotti alle 21, una band d’eccezione, guidata da Beppe Servillo, Giovanni Lindo Ferretti, Teresa De Sio e Danilo Rea interpreterà alcune delle più belle canzoni di Domenico Modugno.
Senza perdere mai il legame con il mito, pensando all’arte, alla lezione di Mister Volare, Servillo, De Sio, Ferretti, Rea e tutti gli altri musicisti coinvolti in questa produzione racconteranno attraverso le loro emozioni, le loro personalità, il loro stile, il loro modo di vivere la musica, il fascino di un uomo che ha segnato la storia musicale. Un lungo viaggio tra libertà e amore, fantasia e improvvisazione, ripercorrendo i brani di Modugno attraverso nuovi linguaggi, reinterpretando e rivisitando in chiave jazz melodie popolari mai dimenticate.

Annullato, invece, a causa dello scioglimento della Filarmonica Arturo Toscanini, il concerto che avrebbe dovuto dirigere in estate Lorin Maazel. Visto il gran numero di richieste pervenute per il prestigioso concerto già all’inizio dello scorso autunno, la Fondazione sta lavorando per assicurare al pubblico un’altra data in cui ascoltare il grande direttore parigino.

Il Don Checco, l’opera di Nicola De Giosa con la direzione di Lorenzo Fico e la regia del napoletano Arturo Cirillo, sarà rappresentata a settembre del 2007 nel Teatro Piccinni.

Per informazioni: botteghino del Teatro Piccinni tel. 080.521.08.78

La partita italia-Ucraina e gli angeli biondi di Chernobyl


Una riflessione "extramusicale" decisamente la merita questa lettera.

«Noi la bandiera dell'Italia la teniamo sempre con noi e anche venerdì sarà posizionata accanto a quella della nostra nazione Ucraina, sul piccolo televisore mentre vedremo la partita dei mondiali. Tiferemo Ucraina ma è chiaro che se vincesse l'Italia per noi sarà ugualmente una gioia. In ogni caso la gioia più importante è la gioia che proveremo assieme alle nostre famiglie italiane quando atterreremo in Italia per trascorrere il programma estivo». È questo quanto affermano un gruppo di «Angeli Biondi» che tra pochi giorni arriveranno in Italia, precisamente in Puglia, ospiti della Associazione Cuore pro Bambini Chernobyl, Onlus, di Barletta.
«Se fosse possibile ci piacerebbe che entrambe le squadre continuino in questa avventura mondiale. Comunque speriamo che questo incontro possa servire a tener desta la attenzione sui gravi problemi dell'infanzia a seguito dell'esplosione del reattore nucleare avvenuto esattamente 20 anni fa. Ci auguriamo che questo importante momento di sport possa coniugarsi con attenzione e solidarietà nei confronti degli Angeli Biondi di Chernobyl. Tutte le famiglie appartenenti alla Associazione Cuore sono in trepidante attesa per l’arrivo dei Bambini fissato per il prossimo 12 luglio», dichiara Giuseppe Dimiccoli, vice presidente e porta voce della Associazione Cuore pro Bambini Chernobyl, Onlus, di Barletta. (http://www.associazionecuore.info)
Per maggiori informazioni telefonare al numero 335 520 40 35

giovedì 29 giugno 2006

Ancora Arciuli in una foto più intensa

Un paio di giorni di vacanza


Tranquilli...Sono sempre qui. Mi sono preso un paio di giorni di vacanza al mare con la famiglia, a Torre Canne, per la precisione. Sono appena tornato completamente..."ustionato". Che sole ragazzi!!!
Ho dimenticato, come spesso mi capita, di fare gli auguri a due cari Maestri. Il 26 giugno scorso hanno infatti compiuto gli anni Claudio Abbado ed Emanuele Arciuli. Tanti auguri ad entrambi. nella foto che vi regalo oggi sono naturalmente con Emanuele, un pianista davvero coi fiocchi (parola di "critico") e con altri amici, tra cui Vanessa Colangiuli e Loredana Calvani. La foto è di Vito Mastrolonardo.

venerdì 23 giugno 2006

Intervista ad Alessio Bax


Il giovane pianista barese Alessio Bax, dopo essersi diplomato a soli 14 anni presso il Conservatorio della sua città, sotto la guida di Angela Montemurro Lentini, si è rapidamente imposto sulla scena musicale internazionale, vincendo numerosi primi premi in prestigiosi concorsi nazionali e internazionali, tra cui quello celeberrimo di Leeds nel 2000, dove diede vita ad una memorabile esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 op. 15 di Johannes Brahms, in “compagnia” (si fa per dire) del grande maestro Sir Simon Rattle, alla guida della Birmingham Symphony Orchestra.
Da allora si è giustamente affermato nel mondo musicale come uno dei pianisti più interessanti e validi della sua generazione. Di recente, l’ho incontrato a Bari, dove ha tenuto dopo molti anni di assenza (vive infatti a Dallas negli Stati Uniti, da più di tredici anni) un paio di superbi concerti. Ecco il frutto di questo incontro.

Quando è nata la tua passione per la musica? Hai in famiglia appassionati (o "melomani") che ti hanno inizialmente stimolato e indirizzato verso lo studio di uno strumento?

“E’ difficile dirlo con certezza. Tra i primi ricordi della mia infanzia ci sono stati un giradischi di colore arancione, che riusciva a fornirmi ore e ore di pura gioia. Ricordo anche il mio amore per il suono dell’organo e per la musica di Bach. In verità il mio amore per la musica nacque proprio con l’organo.
I miei genitori amavano la musica, ma non ebbero mai l’opportunità di suonare seriamente uno strumento. Ho iniziato assieme a mio fratello Boris ad avvicinarmi alla musica; lui per me è sempre stato un grande compagno di “giochi musicali”

Una volta il grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli venne fermato dalla polizia ad un casello autostradale. Gli chiesero di mostrare i documenti e gli domandarono che lavoro facesse. Ed egli disse tra il serio ed il faceto:" Vado un po' di qua un po' là". L'agente lo guardò perplesso: "E allora che scriviamo?" Lui: "scriva pure che faccio il girovago". Se succedesse a te, pensi che risponderesti alla stessa maniera?

“Non vorrei mettermi nei guai con un agente di polizia! Probabilmente Michelangeli aveva anche qualche prestigioso avvocato tra i suoi amici, chissà...Comunque sì, è vero, questa professione è un po’ da girovago. E poi credo che la musica sia uno dei maggiori elementi aggreganti tra i paesi e le diverse culture che esprimono. Naturalmente, il pubblico è diverso in ogni paese, ma la musica riesce sempre ad accorciare le distanze, parlando con un linguaggio universale e privo di discriminazioni.”

Quali sono i tuoi compositori preferiti, a prescindere da quelli che abitualmente suoni?

“In linea di massima, sono sempre quelli che suono al momento. Ogni compositore di qualità rappresenta un proprio universo. In alcuni casi (alludo, per esempio, alle sonate per pianoforte di Beethoven) ogni pezzo ha una vita propria. Se si vede la musica in questo modo, bisognerebbe dedicare tutto se stesso durante lo studio e l’esecuzione di una composizione. Diciamo comunque che mi interessano tutti i tipi di musica, purché siano di qualità.”

Ascolti e studi anche musica sinfonica, lirica, jazz, rock, oltre quella pianistica? Se sì, puoi offrirmi qualche esempio?

“Come ho detto, quando ho tempo mi piace ascoltare ogni tipo di “buona” musica. Mi risulta più facile incontrare musica di livello nel mondo classico (se ben eseguita, e’ chiaro!). Ma ascolto spesso jazz (Art Tatum, Ella Fitgerald, Keith Jarrett) e quando posso musica etnica dei paesi che visito.”

Quando hai deciso nella tua vita che avresti voluto - cascasse il mondo - diventare un pianista di professione?

“Mai o sin dall’inizio. Dipende dai punti di vista. Si potrebbe anche dire che la musica ha scelto me, ma credo di aver voluto dedicarmi al pianoforte sin da subito, o almeno da quando il pianoforte ha sostituito l’organo nel mio cuore. Arrivato ad un certo punto, era ormai troppo tardi per tornare indietro! “

Quanto è difficile nel mondo di oggi essere un pianista di "musica colta"?

“E’ difficile per il semplice motivo che oggi c’e’ molta più concorrenza che mai, e anche meno richiesta di musica “colta”. D’altra parte io vedo questo come il mestiere più bello al mondo. Certo, bisogna anche accettare il fatto che non si arriverà mai ad una verità interpretativa ideale, ma allo stesso tempo bisogna essere sempre motivati, giorno dopo giorno, per raggiungerla.”

Hai coltivato anche altre ambizioni o passioni - pianoforte a parte – da ragazzo? Se sì, quali hai mantenuto ancora oggi?

“La cucina e’ sempre stata la mia più grande passione, grazie alla mamma. Se da bambino ero il degustatore ufficiale, ora sono diventato però un vero…cuoco! “

Ritieni che la tua vita privata debba essere solo tua o, anche considerato che sei un artista già abbastanza noto, nonostante la tua ancora giovane età, sei pronto a parlarne liberamente con tutti?

“Penso sia importante che la vita privata resti privata, ma e’ anche importante scambiare e condividere idee con altri, e specialmente con la nuova generazione di giovani musicisti. Per questo cerco sempre di incontrarmi con loro e di tenermi al corrente. Ho anche da poco lanciato un blog su internet a questo scopo.”

E’ difficile per un pianista di talento e molto richiesto come te conciliare la vita privata e la carriera?

“Bisogna avere molta fortuna nella vita privata ed io ne ho avuta veramente tanta. Mia moglie, la pianista Lucille Chung, oltre ad essere una pianista formidabile ed una moglie perfetta, ha un carattere che si concilia perfettamente con il mio. Sono anche convinto che sia una autentica fortuna riuscire a condividere con lei non solo le esperienze di vita, ma anche ogni nota di ogni brano che suono oggi e suonerò per il resto della mia vita.”

martedì 20 giugno 2006

Festa della musica


Domani si festeggia la musica. E’ infatti da diversi anni diventata una bella consuetudine, quella di ravvivare il solstizio d’estate che cade per l’appunto il 21 giugno con concerti ed esibizioni musicali in tutta Europa. E Bari, città dove sono nato e risiedo, non si è mai sottratta a questa ricorrenza.
Per quanto mi riguarda la festa comincerà già oggi in Vallisa alle 21, dove una cara amica, nota pianista e musicologa barese, Maria Gabriella Bassi, suonerà un programma tutto dedicato al compositore francese Jean Françaix, nel decennale della scomparsa. Ci sarà a rendere più significativo l’evento anche la figlia del compositore, Claude Françaix, che si esibirà in alcuni brani del padre.
In questi anni proprio dalla feconda collaborazione (e solida amicizia) tra Maria Gabriella e Claude è nata l’idea di riprendere tra le mani alcune opere pianistiche praticamente sconosciute al grande pubblico del musicista francese. L’intelligenza e la sensibilità di Filippo Lattanzi, discografico (è sua e di Annalisa Pisanu infatti l’ambiziosa ed elegante etichetta Dad-Records) e percussionista di fama internazionale, hanno fatto il resto. Tant’è che oggi sarà anche l’occasione di presentare un disco che raccoglie le composizioni eseguite questa sera: dalle Huit Danses Exotiques all’Eloge de la Danse.
Dopo lo stimolante “aperitivo” di questa sera, domani sempre a Bari nella piazzetta antistante lo storico complesso di Santa Scolastica sarà sicuramente assai suggestivo ascoltare due celeberrime suites (tratte dalle Water Musik e Musik for the Royal Fireworks) di Haendel nell’esecuzione del Collegium Musicum diretto da Rino Marrone.
Insomma tanti cari auguri a tutti i musicisti, agli appassionati e anche a coloro che si interessano poco di “cose musicali” e che magari approfittando proprio di questa bella giornata di festa potranno dedicare un paio d’ore del loro tempo per avvicinarsi alla somma Arte dei Suoni!

lunedì 19 giugno 2006

Uto Ughi interpreta Mendelssohn




Si tratta, senz’ombra di dubbio, di uno dei più grandi capolavori della letteratura concertistica. Sto parlando naturalmente del Concerto per violino e orchestra in mi minore op. 64 di Mendelssohn. E’ un opera della tarda maturità creativa del celebre compositore tedesco, sempre che tale si possa definire in uomo che visse appena 38 anni! Per quanto mi riguarda ho scoperto il suo sublime concerto abbastanza tardi rispetto ad analoghi capolavori del genere ( da Bach a Beethoven, da Mozart a Brahms e Bruch)
Come per Pergolesi, Mozart – fatte le debite proporzioni – Bellini, Schubert e altri geniali musicisti morti giovani o comunque nel pieno della loro più straordinaria stagione creativa, il Padreterno non è stato, a dire il vero, troppo generoso nemmeno con il geniale Felix.
Tornando al suo concerto, va detto che si tratta di un lavoro ricco di idee tematiche e melodiche, dove trabocca tutto il tenero romanticismo del suo autore, fatto più di struggenti melanconie che di contrasti accesi e dialettici tra il solista e l’orchestra. Il modello, in sostanza, appare più Mozart che Beethoven (Bach a parte).
Il tema del primo movimento – allegro molto appassionato – esposto dal violino senza alcuna introduzione orchestrale appare immediatamente di toccante dolcezza melodica; anche la seconda idea, palesata prima dai legni e poi dall’orchestra, risulta di incantevole bellezza, sicchè tutto il primo tempo del concerto è permeato da questa sublime dimensione lirica, in cui il solista e l’orchestra sanno dialogare amabilmente.
Nell’andante, in forma di romanza, che giunge senza soluzione di continuità dopo il primo movimento, ecco un omaggio allo stile beethoveniano, quello cioè più liricamente rilasciato: qui le linee melodiche si dipanano fluide ed armoniose. L’atmosfera si riscalda poi (ma non troppo) nel Finale: un pezzo tutto giocato su accenti percorsi con rara leggerezza e dove il susseguirsi dei temi non conosce stanchezza alcuna, ma piuttosto dà vita ad un discorso musicale godibilissimo, che porta nella cadenza del violino tutte le opportunità virtuosistiche tipiche del concerto romantico.
Le numerose e talora eccellenti interpretazioni in disco di questo capolavoro rendono ingrato il compito di chi scrive. Una scelta radicale è praticamente impossibile soprattutto tra virtuosi (ormai mitici) del calibro di David Oistrach, Jascha Heifetz e Yehudi Menuhin. Proprio quest’ultimo, che a soli sette anni esordì in un pubblico concerto suonando questo capolavoro, è stato per anni l’icona ideale del violinista mendelssohniano.
Tra i violinisti di oggi - Pinchas Zukermann, Itzhak Perlman, Viktoria Mullova, Maxim Vengerov e Uto Ughi e tanti altri - che vi si sono cimentati con successo, ritengo di poter consigliare l’incisione discografica targata BMG dell’intramontabile violinista di Busto Arsizio, affiancato da un ispirato Georges Prêtre, a capo dell’ottima Orchestra Philarmonia di Londra. Qui Ughi risulta perfettamente a suo agio, ottenendo dal suo prezioso Stradivari cavate dolcissime e di sognante cantabilità, sapientemente fuse da una tecnica ragguardevole. Dal canto loro Prêtre e la Philarmonia ne sostengono la superlativa prova con vibrante sagacia.

il bellissimo organo del "Rota"

auditorium nino rota

venerdì 16 giugno 2006

musica all'aperto



Arturo Toscanini (nella foto), grandissimo direttore d’orchestra del secolo scorso, soleva saggiamente dire che "all’aperto si può giocare solo a bocce”. Una citazione del genere cascherebbe proprio a...fagiolo per il concerto che abbiamo ascoltato ieri sera nel “Parco” (in verità cinque alberi in tutto, piantati qua e là su un’ampia pavimentazione in cemento) dell’inagibile Auditorium “Nino Rota” di Bari.
L’Orchestra Sinfonica della Provincia era diretta da Filippo Maria Bressan, uno dei migliori maestri di coro in circolazione, che da qualche tempo si misura - peraltro con egregi risultati - anche con l’orchestra. Al concerto in alcune raffinate e poco note arie mozartiane si è cimentata la brava Gabriella Costa, soprano torinese di eccellente tecnica e sensibilità. Nella seconda parte è stata poi la volta dello splendido "Rendering" di Luciano Berio riletto da Bressan e dall’orchestra in maniera sufficientemente decorosa. Peccato davvero, invece, per ciò che è accaduto durante la godibile Sinfonia n. 82 di Franz Joseph Haydn ,interrotta per il violento strepito provocato dai fuochi d’artificio di qualche buon tempone in città (senza dimenticare i clacson delle auto e dei motorini di passaggio e...ogni venti minuti il passaggio inopinato di un treno a pochi metri dal “Parco”).
L’Auditorium che dà il nome al “Parco”(utilizzato talora come parcheggio delle auto degli eminenti professori dell’adiacente conservatorio)è dedicato al celebre compositore milanese, che diresse per molti anni il conservatorio del capoluogo pugliese ma è chiuso al pubblico perchè inagibile da ben tre lustri dopo essere stato aperto appena nel 1982; pertanto, è (quasi) "kafkiano" se non addirittura provocatorio che si continui a proporre il piazzale antistante a tale (ahinoi) dimenticata struttura, come sala da concerti all’aperto.
L’idea non sarebbe, se vogliamo, neppure sbagliata se si provvedesse però a coprire l’orchestra con una sorta di conchiglia acustica (simile a quella che vediamo annualmente montare per i concerti in piazza al Festival di Spoleto) e magari a bloccare almeno il traffico stradale per un paio d'ore. Costa troppo? Ma cari amici costa molto anche organizzare un concerto sinfonico. L’importante è poi riuscire ad ascoltarlo nelle migliori condizioni possibili. Altrimenti, meglio lasciar perdere.
E sopra ogni cosa sarebbe bello che poi l’inverno anziché restare una (pericolosa…Si può dire?) sala prove per tutti si provvedesse quanto prima a ristrutturarlo questo benedetto Auditorium.
Il bel progetto curato a suo tempo da alcuni autorevoli professori del Politecnico barese, costato tra l'altro un bel po' di quattrini e presentato dalla precedente Giunta di Marcello Vernola giace già da un paio d’anni a impolverarsi in qualche cassetto della Provincia di Bari. Occorrono cinque-sei milioni di euro all'incirca a fronte POI di un anno e mezzo di lavori.
D’altro canto, la Provincia giustamente si difende: attualmente infatti non ha più compiti di manutenzione straordinaria su quell’immobile, ricaduto insieme all’adiacente Conservatorio “Niccolò Piccinni” (anch’esso in condizioni strutturali indecenti) nelle competenze per materia del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica. Aspettiamo con fiducia notizie, possibilmente a breve, dall’attuale ministro al ramo del Governo Prodi.
Chiudiamo, invece, con una battuta: la manutenzione annuale di uno stadio come il San Nicola di Bari costa probabilmente un paio di milioni di euro, mentre per sistemare l’Auditorium “Nino Rota”ne occorrono solo tre di più, ma i soldi si trovano molto in fretta per il calcio…anche di questi tempi.

giovedì 15 giugno 2006

una stretta di mano importante


Nella foto che vedete qui sotto stringo la mano a Claudio Abbado, uno dei direttori d'orchestra più importanti del globo. La foto è stata scattata un paio d'anni fa a Potenza dalla giornalista Maria Pina Mascolo. Potrei scrivere un libro sulla passione e l'ammirazione sconfinata che nutro nei confronti di questo straordinario maestro. Per il momento voglio solo "raccontarvi" che a soli 15 anni ebbi l'opportunità fantastica di assistere ad un suo concerto al Festival di Salisburgo (era l' "anno di grazia" 1978).
Fu un incontro davvero folgorante con lui e la musica (travolgente ed emozionante) di Gustav Mahler. Ricordo ancora le lacrime che mi sgorgavano copiose alla fine della sublime Terza sinfonia del geniale compositore austro-boemo. L'ultimo movimento della Terza è denominato anche "l'amore (o Dio) si racconta".
Ascoltatelo, se trovate venti minuti liberi nella vostra impegnativa giornata; dopo non ne potrete più fare a meno...

mercoledì 14 giugno 2006

Romanelli e Abbado ensemble

Chi sono


Da oggi mi metto...in proprio. Sì proprio così. Le interviste e le recensioni ai concerti di musica classica e alle opere liriche le scriverò solo per me e per Voi, naturalmente, che potrete continuare a "leggermi" su questo blog.
A seguire il mio curriculum vitae. Se però vi annoiate (considerata la lunghezza) andate pure oltre.

“Curriculum Vitae” -
Domicilio: Via Principe Amedeo, 36 – 70121 Bari
Tel./Fax: 080. 5219286 / 080. 5219324
Cellulare: 346.6070111.
E-mail: alexrom63@libero.it
Website: http://www.ilmusicante.net/

Nato a Bari il 5.08.1963, dove attualmente vive e lavora, intraprende nel 1975 su consiglio del M° Silvestro Sasso lo studio del pianoforte con Maria Serena Amendola; parallelamente agli studi musicali, consegue nel 1982 la maturità classica presso il Liceo “Quinto Orazio Flacco” della sua città.
Nel 1983 inizia l’attività giornalistica collaborando con le pagine di “Cultura e Spettacoli” del Quotidiano di Vita Regionale “Puglia”, fondato e diretto da Mario Gismondi. Nello stesso anno s’iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, presso l’Università di Bari.
Nella stagione 1984-85 collabora con la direzione del Teatro Petruzzelli di Bari, elaborando schede di presentazione degli spettacoli musicali e teatrali in cartellone da inviare ad eventuali sponsor, partner ed enti pubblici e privati. Nel 1985 prende parte insieme a noti musicologi e critici musicali (tra cui: Giovanni Carli Ballola, Dinko Fabris, Ettore Napoli, Michelangelo Zurletti e Pierpaolo Stefanelli) alla stesura del programma generale della prima edizione dell’Autunno Musicale Brindisino.
Nel 1986 e 1987 frequenta liberamente i corsi di Storia della Musica tenuti dal prof. Carli Ballola all’Università di Bari. Nel 1988 si laurea in Giurisprudenza. Nel 1989 è autore per la sede RAI della Puglia di un programma radiofonico dal titolo: “Gustav Mahler, tra decadenza e innovazione”.
Nel 1991 s’iscrive all’Ordine dei Giornalisti di Puglia e Basilicata nell’elenco dei Pubblicisti. Nel 1992 cura un programma radiofonico di musica classica per l’emittente privata barese “L’Altraradio”. Nel 1993 supera gli esami di abilitazione alla professione di avvocato.
Dal 1996 ha collaborato occasionalmente con la rivista “Nelmese”, quotidiani “Roma”, “Barisera” e la rivista “ContrAppunti”; ha scritto saggi per programmi di sala (tra cui: “Festival della Valle d’Itria”, Martina Franca 1997; “Festival Internazionale Terzo Suono”, Bari 1997).
Dal dicembre 2000 ha collaborato - in prevalente veste di critico musicale - con il “Corriere del Mezzogiorno / Puglia – Corriere della Sera”.
Nel 2002 ha fondato insieme al compositore e pianista abruzzese Andrea Di Paolo il portale di musica classica e contemporanea on line “Il Musicante.net”.
A partire dal 2004 ha collaborato con la Stagione Lirica, promossa e organizzata prima dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bari e poi dalla neonata Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, tenendo conferenze preparatorie degli spettacoli nelle Scuole di Bari e Provincia e guide all’ascolto per i concerti in decentramento di “Musica in periferia”(2005-06).
Ha inoltre scritto per la prestigiosa Casa Editrice UTET di Torino oltre 200 voci (tra nuove e da aggiornare) per l’ “Appendice Seconda 2005” del DEUMM ( Dizionario Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti).
In questi ultimi anni è stato spesso invitato quale relatore a convegni (tra cui: “Note Critiche”ed. 2004 e 2006, organizzati dall’Associazione “Magna Grecia”di Taranto) e dibattiti sulla musica e sullo stato attuale della critica musicale e a far parte di giurie tecniche di significativi concorsi musicali e pianistici nazionali ed internazionali (tra cui: Concorso Nazionale Musicale “D. Colucci” di Fasano, ed.2001; Concorso Nazionale Musicale di Corato “Euterpe”ed. 2004; Concorso Europeo “Arcangelo Speranza” di Taranto, ed.2005; e i Concorsi Internazionali di Esecuzione Pianistica “Città di Barletta” edizioni 2003 e 2005, “Città di Trani” ed.2003 e “San Nicola” di Bari ed. 2004 e 2005).Dal 2003 è inoltre iscritto all’ Associazione Nazionale dei Critici Musicali, attualmente presieduta da Angelo Foletto, che da oltre 25 anni assegna i prestigiosi Premi “Franco Abbiati”.






Pubblicazioni:

“Per amore di Mahler” (Schena editore, Fasano, 1995);
“Divino Bruckner” (Schena editore, Fasano, 1996);
“Brahms. Il principe della variazione” (Schena editore, Fasano, 1997);
“Čajkovskij. Un sognatore decadente” ( Palomar Edizioni, Bari 1999).
Sul web inediti: “La mia discoteca ideale”(2000) – http://discotecaideale.blogspot.com/
“I fantasmi di Schumann” (2005) – http://alessandroromanelli.blogspot.com/


(CV aggiornato al giugno 2006)