giovedì 31 maggio 2012

Diego Matheuz, l'Orchestra di Santa Cecilia ed il violinista Nikolaj Znaider insieme per un concerto ciaikovskiano

DOMENICA 3 GIUGNO 2012 SALA SANTA CECILIA ORE 18 - TURNO A-A1 LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012 SALA SANTA CECILIA ORE 21 - TURNO B MARTEDÌ 5 GIUGNO 2012 SALA SANTA CECILIA ORE 19.30 - TURNO C Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia Diego Matheuz (direttore); Nikolaj Znaider (violino); Čajkovskij: Marcia Slava; Čajkovskij: Concerto per violino e orchestra; Čajkovskij: Quinta Sinfonia; E' sempre stato tra i cavalli di battaglia dei più grandi virtuosi del violino, e non ha mai conosciuto cali di popolarità presso il pubblico, ma certamente, dopo lo straordinario successo del film Il Concerto, che lo ha utilizzato come pezzo determinante della propria colonna sonora, il Concerto per violino Op.35 di Čajkovskij ha conosciuto una nuova impennata di celebrità. Per via della sua impervia difficoltà, il dedicatario della partitura, il violinista Leopold Auer, lo giudicò ineseguibile, e il mondo dovette attendere altri tre anni per ascoltarlo finalmente dal vivo, nel 1881. Čajkovskij infatti sfruttò al massimo le possibilità espressive e timbriche dello strumento solista, affidandogli, insieme a melodie folgoranti e appassionate, scatenate acrobazie zigane da provetto funambolo dell'archetto. Ormai affermato come uno dei maggiori violinisti al mondo, ne sarà interprete a Santa Cecilia il fuoriclasse danese Nikolaj Znaider. Di dieci anni più giovane di lui, sul podio di questo Gala interamente dedicato a Čajkovskij ci sarà il ventottenne venezuelano Diego Matheuz. In apertura di serata la trascinante Marcia Slava e al termine la celeberrima Quinta Sinfonia.

mercoledì 30 maggio 2012

CONTRORA", "AMICHE DA MORIRE", "CI VEDIAMO DOMANI", "IL RAGIONIERE DELLA MAFIA": MAI COME IN QUESTO MOMENTO IL CINEMA GIRA INTORNO ALLA PUGLIA

E’ un grande momento per il cinema in Puglia che, in queste settimane, ospita contemporaneamente le riprese di ben quattro produzioni cinematografiche dislocate su quasi tutto il territorio regionale. Un periodo di lavoro decisamente intenso che, oltre a sottolineare gli sforzi divulgativi, organizzativi e produttivi dell’Apulia Film Commission, evidenziano le straordinarie caratteristiche di un territorio che, giorno dopo giorno, conquista credibilità sia per le produzioni italiane che estere.
Un trend decisamente in crescita che nei prossimi mesi, così come è accaduto di recente per le riprese della soap “Beautiful” e per le produzioni del cinema Bollywoodiano, non mancherà certo di sorprendere ulteriormente. Merito anche delle strategie avviate dalla Regione Puglia, attraverso la Fondazione Apulia Film Commission, con in testa i fondi destinati alle produzioni cinematografiche da girare in Puglia: Apulia National Film Fund, Ospitality Fund realizzato con fondi europei e l’appena costituito Apulia International Film Fund, dedicato alle produzioni internazionali.
In questi giorni, quindi, la Puglia è “invasa” di attori, registi, troupe a iniziare dalla provincia di Bari (Giovinazzo, Molfetta e Altamura), dove sono in corso le riprese di “Controra”, opera prima della regista Rossella De Venuto, con interpreti Pietro Ragusa, l’irlandese Fiona Glascott, l’italo americano Federico Castelluccio, il pugliese Marcello Prayer con la partecipazione di Ray Lovelock e Salvatore Lazzaro. Il film, che sarà girato anche a Bolzano e Dublino (Irlanda), è prodotto da Maurizio Antonini con la Interlinea Film, in coproduzione con la irlandese Ripple World Pictures e l’italiana Barter SpA, con il contributo e sostegno della Apulia Film Commission, del fondo BLS Alto Adige, dell’Irish Film Board e il riconoscimento preventivo di interesse culturale ed opera difficile dal MIBAC.
In provincia di Brindisi, si sta girando il lungometraggio “Ci vediamo domani” di Andrea Zaccariello, con Enrico Brignano, Burt Young, Ricky Tognazzi, Francesca Inaudi e la piccola Giulia Salerno.
Il film, tratto da un soggetto di Paolo Rossi e Andrea Zaccariello, è prodotto da Moviemax Media Group e Smile Production di Giuseppe Pedersoli (figlio del noto attore Bud Spencer) con il contributo di Apulia Film Commission e sarà girato in sei settimane tra Crispiano (Masseria Lupoli) e Cisternino.
Tra Monopoli e Massafra, invece, è in fase di lavorazione “Amiche da Morire”, film scritto e diretto da Giorgia Farina e interpretato da Claudia Gerini, Cristiana Capotondi, Sabrina Impacciatore e Vinicio Marchioni. “Amiche da morire” è prodotto da Andrea Leone Films con Rai Cinema con il contributo di Apulia Film Commission e sarà distribuito da 01 Distribution.
Infine, la città di Brindisi sta ospitando parte delle riprese del film “Il Ragioniere della Mafia” di Federico Rizzo, tratto dall’omonimo romanzo di Donald Vergari (noto al pubblico televisivo come inviato di “Striscia la notizia”), con Lorenzo Flaherty, Tony Sperandeo ed Ernesto Mahieux (David di Donatello per “L’imbalsamatore” nel 2001), Francesca Testasecca (Miss Italia 2010) e Alessia Tedeschi (Miss Sorrisi e Canzoni Tv 2011). Le riprese del lungometraggio, iniziate il 21 maggio dalla Basilicata, dopo Brindisi si sposteranno in America (New York e Miami) e Sudamerica. Il film è prodotto dalla Elleffe Group con l’assistenza di Apulia Film Commission.

Con Valery Gavrilin, un viaggio musicale tra cinema muto e treni a vapore

" Dove si va stasera?", dico al Directòr Maximo. " All' Unione!"-ribatte Lui...Che, nel gergo di noi che postiam bene, non costituisce un richiamo patriottoco o neoirredentista ma, molto più semplicemente, corrisponde all'ordine di recarsi al Circolo Unione.

Al Conservatorio di Monopoli il 6 e 7 giugno va in scena l'opera comica Bastiano e Bastiana di Mozart

Conservatorio di Monopoli - Dipartimento di Canto e Teatro Musicale Progetto d’Istituto - “Bastiano e Bastiana” - Opera comica in un atto di W.A. Mozart; Libretto di F. W. Weiskern; Traduzione italiana a cura di E. Oddone, D. Suzzi; prima rappresentazione Vienna: 1768; Personaggi e Interpreti: Bastiana, una pastorella, soprano: Paola Leoci (6-6) / Graziana D’Amico (7-6) Bastiano, il suo innamorato, tenore: Livio Lerede Colas, un presunto mago, basso: Alberto Comes (6-6) / Roberto Calamo (7-6) Una rappresentazione in forma semiscenica a cura della Prof.ssa Maria Grazia Pani con la collaborazione della Prof.ssa Raffaella Migailo e delle classi della Prof.ssa Rosanna Casucci e del prof. Luigi Petroni. I costumi sono realizzati da: Giuseppe Bellini; Al pianoforte: Prof.ssa Raffaella Migailo; La regia è di Maria Grazia Pani. Chiostro del Conservatorio di Monopoli mercoledì 6 e giovedì 7 giugno 2012, alle 20.30 (in caso di maltempo, la rappresentazione sarà effettuata in fome di concerto nel Salone del Conservatorio). Un cast giovanissimo di ragazzi tra i 19 e i 25 anni si cimenta nella prima opera scritta da Mozart a 12 anni.

"Sui sentieri del bosco viennese" tra musica e letteratura: tre serate nel cortile di Sant'Ivo alla Sapienza di Roma

Per la prima volta l'Istituzione Universitaria dei Concerti si trasferisce per alcuni concerti nel cortile di Sant'Ivo alla Sapienza in corso Rinascimento 40, l'antica sede dell'ateneo romano. In quella splendida cornice architettonica - dominata dalla cupola elicoidale del Borromini, una delle più geniali creazioni architettoniche del barocco - si potranno ascoltare in tre serate consecutive, dal 13 al 15 giugno, le musiche dei compositori che resero Vienna una città traboccante di musica e ne interpretarono con le loro note lo spirito leggero ma sentimentale, spumeggiante ma con un fondo di malinconia. Sono ovviamente Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Schubert e Johann Strauss junior. Alle loro composizioni si alterneranno i racconti di Arthur Schnitzler, altro grande interprete dell'anima della capitale dell'impero asburgico, affidati alla voce dell'attore Gianluigi Fogacci. Questo progetto ideato da Antonio Ballista e Giacomo Bottino e realizzato dalla IUC in collaborazione con il Forum Austriaco di Cultura, è intitolato "Sui sentieri del bosco viennese", che è anche il titolo del primo appuntamento, il 13 giugno alle 21, in cui una celebrità qual è il pianista Antonio Ballista, il soprano Lorna Windsor e il violinista Alberto Martini eseguono ouverture, romanze e danze tratte dalle più famose operette di Johann Strauss jr (Il Pipistrello), Robert Stolz (Al cavallino bianco), Franz Lehár (Il figlio dello zar, La vedova allegra, Il paese del sorriso e Giuditta), Franz von Suppé (Poeta e contadino). Inoltre gli incantevoli Liebesfreud (Gioia d'amore) e Schön Rosmarin (Bel rosmarino) per violino e pianoforte di Fritz Kreisler, nelle cui seducenti melodie si respirano le stesse atmosfere delle operette del tempo. Per gli altri due appuntamenti giunge da Vienna l'Egner Trio, un gruppo giovane ma già ora tra i più affermati nella capitale austriaca e in molte altre città di quattro continenti. Il loro primo concerto, il 14 giugno alle 21, intitolato "Sentimento del tempo felice", è interamente dedicato a Franz Schubert, di cui eseguiranno la Sonata in la maggiore D664 per pianoforte, l' Adagio “Notturno” in mi bemolle maggiore D897 per pianoforte, violino, violoncello e la Sonata in la maggiore D574 per violino e pianoforte. Per il successivo e ultimo concerto - il 15 giugno alle 21 - l'Egner Trio ha scelto un programma che, sotto il titolo "La vita era pur sì bella" riunisce due capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart, che - sebbene non viennese di nascita come Strauss e Schubert, ma salisburghese - è legato indissolubilmente a Vienna: l'Egner Trio eseguirà la Sonata in do maggiore KV 296 per violino e pianoforte e il Trio in sol maggiore KV 496 per pianoforte, violino e violoncello. I sei racconti di Schnitzler - due per ciascun concerto - che l'attore Gianluigi Fogacci intercalerà alle esecuzioni musicali sono Il sensibile ovvero una farsa, La morte dello scapolo, Che melodia!, Per un'ora in più, I tre elisir e Il vedovo. BIGLIETTI: interi: 18 euro; ridotti (per Sapienza e abbonati IUC): 15 euro; under 30: 10 euro; INFO per il pubblico: tel. 06 3610051; www.concertiiuc.it / botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it

Prosegue a Corato il 14° Concorso Internazionale di Musica "Euterpe"

In pieno svolgimento la sezione più attesa del 14° CONCORSO EUTERPE, quella dedicata al pianoforte, che occuperà tutte le rimanenti giornate della manifestazione, fino alla sua conclusione prevista per il 3 giugno prossimo, e che ha visto già, nella giornata di ieri, i primi due vincitori: Dimcho Velichkov e Kim Yaehan, entrambi primo premio assoluto nella Cat. G. Nella sezione dedicata al canto, appena conclusasi, successo del cantante russo Ivan Shchehrbakhy che si è aggiudicata la borsa di studio prevista per la categoria e che parteciperà al concerto finale del 3 giugno alle ore 20,30 presso l’Appia Antica Hotel di Corato. Con la sezione canto si è concluso il lavoro delle due commissioni presiedute dal maestro Jerzy Kosmala, docente presso l’Università della Musica della California e della Royal Accademy of Music di Londra, e formata dai maestri Onofrio Claudio Gallina, docente presso il Conservatorio di Ribera e direttore artistico del Teatro Pirandello di Agrigento; Francesco Montaruli, violoncellista e docente presso il Conservatorio di Foggia; Massimo de Bonfils, docente al Conservatorio di Roma; Nicoletta Ciliento, soprano e già docente del Conservatorio di Bari; Grazia Salvatori, organista e compositrice e presidente dell’Associazione Amici della Musica di Castellana; Michele Consueto e Francesco Girardi, docenti al Conservatorio di Bari; Nico Sette, docente presso il Conservatorio di Monopoli; Nila Masala, soprano; Daniela Carabellese, Gaetano Simone e Federica Stellatelli, docenti presso scuole Medie ad Indirizzo musicale; Luigi Leo, direttore di Coro; e dal direttore artistico del concorso, maestro Francesco De Santis. Ora ha cominciato i suoi lavori la commissione pianistica presieduta dal maestro Marcello Abbado e formata dai maestri: Giuseppe Domenico Binetti, Conservatorio di Bari; Luigi Giachino, Conservatorio di Torino; Maurizio Barboro, Conservatorio di Genova; Giuliano Mazzoccante, direttore artistico del Concorso Pianistico di S. Giovanni Teatino (Pe).

martedì 29 maggio 2012

Il pianista Pavel Kaspar: un virtuoso tutto da scoprire

Qualche settimana fa ho ricevuto un paio di compact disc da una cara amica italiana che vive a Monaco di Baviera. I compact sono pubblicati rispettivamente della ceca Nachtigall Artists e della più nota etichetta inglese Tudor. Si tratta di pregevoli esecuzioni pianistiche di opere di Haydn, Beethoven e Martinu. L'artista, Pavel Kaspar, che le esegue, a me era francamente sconosciuto, avendo suonato assai di rado in Italia. In particolare il Beethoven delle Sonate op. 31 n. 3 e della più celebre "Waldstein" mi sono parse sin da subito illuminanti sia per dominio tecnico che per bontà e naturalezza espressiva. Kaspar ci regala qui un Beethoven entusiasmante nei movimenti veloci e dinamici, ed al contrario, intimamente schubertiano, per non dire liederistico grazie alla sua magica cantabilità e al tocco sempre calibratissimo, in quelli lenti e pensierosi. Strepitose le interpretazioni anche nel disco monografico dedicato al compositore ceco Bohuslav Martinu. Dopo il grande Rudolf Firkusny, un altro pianista ceco si affaccia sulla ribalta internazionale con tutte le carte in regola per essere enumerato tra i nostri virtuosi prediletti. Ma chi è Pavel (o Paul nella versione occidentale) Kaspar? Ne ho raccolto attraverso i preziosi motori di ricerca offerti da Internet alcune notizie che di seguito vi riporto.
Nato ad Ostrava (Repubblica Ceca), Pavel inizia lo studio del pianoforte all'età di sei anni. Prosegue gli studi con Rudolf Macudzinsky presso l'Accademia di Musica di Bratislava e con Frantisek Rauch all'Accademia di Musica di Praga. Nel 1983 si trasferisce a Monaco, dove prosegue gli studi con Ludwig Hoffmann, fino all'ottenimento del diploma nel 1989. Molto apprezzato in Europa, negli Stati Uniti e in Canada sia come solista che come camerista, Kaspar si esibisce regolarmente anche con orchestre, come la Bayerischer Rundfunk. Nel 2008 ha tenuto concerti in Cina (Beijing Symphony Orchestra), Russia, Turchia, Israele, Slovenia, Croazia, Austria, Italia, Germania e, ovviamente, nella Repubblica Ceca. Nel 2009 sarà impegnato in Germania, Italia, Austria, Spagna, Lettonia, Cina, Stati Uniti e Canada. Nel gennaio 2009 ha eseguito in prima mondiale le Sei polche di Martinu risalenti al 1916 (Praga, Dvořák Hall). Il repertorio di Kaspar comprende i lavori dei compositori Cechi (Dvořák, Smetana, Martinů, Novák), come i capolavori dei più celebri compositori (Mozart, Beethoven, Chopin, Brahms, Scarlatti, Debussy, Ravel, Gershwin ed altri). Il quotidiano tedesco «Tz-Muenchen» ha scritto di lui definendolo «un interprete di Debussy particolarmente sensibile». Il magazine americano «Intune» ha sottolineato che Kaspar è un pianista sensazionale e lo ha paragonato a Rudolf Firkusny. Il 2007 segna l'avvio della collaborazione tra Kaspar e alcune orchestre ceche: l'Orchestra Sinfonica di Praga (direttore Petr Altrichter), l'Orchestra Sinfonica Nazionale Ceca (direttore Libor Pesek), l'Orchestra Filarmonica di Brno e Zlin (direttore Petr Altrichter), l'Orchestra Filarmonica Janacek (direttore Rastislav Štúr). Nello stesso 2007, tra concerti e recital nella Repubblica Ceca, in Italia, in Germania e in Austria, Kaspar si è esibito anche in occasione del concerto inaugurale della stagione dell'Orchestra Filarmonica Lituana. Per anni impegnato anche come camerista, Kaspar ha tenuto concerti con il Quartetto della Filarmonica di Berlino, con il violoncellista Michal Kaňka e con il flautista Roman Novotný. Ha fondato il Duo Moravia con il violoncellista Jiri Hanousek con cui si è esibito in tutto il mondo. Ha tenuto concerti con il Prazak Quartet, con cui ha eseguito in prima mondiale il quintetto con pianoforte di Otomar Kvech, un compositore ceco. Ronald Leistner-Mayer, compositore tedesco, ha scritto un concerto per pianoforte per Kaspar, che lo ha eseguito in prima mondiale nel gennaio 2001 con la Hofer Symphony Orchestra. Nella primavera dell'anno successivo, un cd del concerto è stato pubblicato dalla Bayerischer Rundfunk. Nel 2002 il pianista ha inciso il primo di tre cd che comprendono l'opera omnia di Bohuslav Martinu (1890-1959: TUDOR, "B. Martinu: PIANO WORKS I" CD 7054). La stampa internazionale («Sueddeutsche Zeitung», «Amadeus», «The Classic Voice», «Musica», «Diapason») ha sottolineato come Kaspar sappia esprimere l'amore per la sua terra attraverso l'uso di un fraseggio lirico condotto con espressione, con maestria nei passaggi tecnici più complessi. Kaspar ha quindi inciso il suo secondo cd con musiche di Martinu ("PIANO WORKS II" CD 7125 TUDOR, con i Bayerischer Rundfunk) nel 2004 e nel 2007 il III PIANO WORKS. Il quarto cd della stessa raccolta è attualmente in lavorazione. Nei prossimi anni Kaspar inciderà l'opera pianistica di Vítězslav Novák sempre per TUDOR. Nel triennio 2008-2010 Kaspar, apprezzato interprete della musica di Martinu, ha eseguito con successo tutti i Concerti per pianoforte dell'autore sia con Orchestre ceche che internazionali.

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Puglia Sounds News Chart


Puglia Sounds al Bollenti Spiriti Camp 2012

Puglia Sounds parteciperà al Bollenti Spiriti Camp che si svolgerà dal 31 maggio al 2 giugno presso le Manifatture Knos di Lecce. Nel corso dei tre giorni dedicati alle idee e ai progetti dei giovani pugliesi, sarà possibile incontrare lo staff di Puglia Sounds per ricevere informazioni sulle attività promosse dal programma della Regione Puglia e sulla seconda edizione del Medimex che si terrà a Bari dal 29 novembre al 2 dicembre 2012.
Inoltre, nel corso del Bollenti Spiriti Camp, si svolgeranno, in collaborazione con Puglia Sounds, le esibizioni di Mama Marjas, Erica Mou e Carolina Bubbico Trio.

Puglia Sounds Recording: opportunità per musicisti ed etichette discografiche pugliesi

Prosegue l’attività di Puglia Sounds Recording, la linea d’intervento di Puglia Sounds finalizzata alla promozione e sostegno delle produzioni discografiche pugliesi: artisti ed etichette discografiche pugliesi potranno incontrare Stefano Senardi e lo staff di Puglia Sounds e affrontare problematiche, punti deboli e possibilità di sviluppo dei propri progetti discografici. Stefano Senardi e lo staff di Puglia Sounds forniranno supporto ed assistenza sulle varie fasi della produzione discografica dalla produzione artistica alla distribuzione, dalla registrazione alla promozione.




QUIET PLEASE SUMMER CAMP: soundshop a Manduria

Dal 26 al 28 giugno a Manduria (TA) nella splendida cornice della Masseria Potenti, si terrà il QPSC (Quiet Please Summer Camp), il primo soundshop musicale che permetterà a 60 studenti e appassionati di musica di entrare in contatto diretto con i veri protagonisti della scena italiana e internazionale: produttori, arrangiatori, musicisti, creativi, media e discografici. Gli esperti che parteciperanno al Camp saranno: Trevor Horn, Vince Mendoza, Stefano Senardi, Beppe Vessicchio, George Stein, Roberto Battaglia e Pino Rozzi, Dalia Gaberscik e Antonio Princigalli. Ogni giorno interverranno 3 esperti per discutere con gli studenti di temi riguardanti la loro professionalità e, alla fine di ogni giornata di lavoro, si terrà uno showcase di un artista italiano o straniero. Al momento sono confermati i concerti di Colapesce e lo spettacolo Memorie di Adriano con Peppe Servillo, Javier Girotto, Fabrizio Bosso, Furio Di Castri, Rita Marcotulli e Mattia Barbieri.


Puglia Sounds Export: Partecipazione al Womex 2012 a Salonicco in Grecia

Il Womex giunto alla sua 17esima edizione, può ritenersi senza dubbio una delle fiere mercato internazionali più importanti. Ogni anno ha riunito operatori professionisti dal mondo della musica folk, etnica e tradizionale. Il Womex contribuisce alla costruzione di una rete di relazioni utili per promuovere nel mondo la musica e la cultura di tutti i generi. Dopo tre anni a Copenaghen, il Womex ha scelto per l’edizione 2012 di trasferirsi in Grecia a Salonicco, una delle città più antiche d’Europa, vero meltin pot culturale in cui si ritrovano le tracce di Oriente e Occidente. Puglia Sounds sarà presente alla Fiera con uno spazio espositivo in cui presenterà il sistema musicale pugliese: gli operatori (festival, etichette, associazioni, artisti) con progetti di internazionalizzazione del sistema musicale pugliese verranno accreditati e potranno, all’interno dello stand istituzionale Puglia Sounds, svolgere la propria attività.

Medimex 2012. A Bari dal 29 novembre al 2 dicembre la seconda edizione dell’unica fiera musicale in Italia


Si svolgerà a Bari dal 29 novembre al 2 dicembre 2012 la seconda edizione del Medimex, promossa da Puglia Sounds, l’unica fiera mercato musicale in Italia dedicata all’intera filiera musicale: mercato discografico, segmento della musica dal vivo e dei festival, professionisti e imprese musicali, artisti, istituzioni culturali e media italiani ed internazionali.
La seconda edizione del Medimex si inaugurerà il 29 novembre presso il Teatro Petruzzelli di Bari con lo spettacolo Meraviglioso Modugno dedicato a Domenico Modugno e proseguirà sino al 2 dicembre con showcase, eventi, incontri d’autore in città e speed dating, incontri professionali e meeting tematici presso l’area espositiva nella Fiera del Levante.

dal 28 maggio D'amore e di mare dei Fabularasa

Si intitola D’amore e di marea il nuovo album dei Fabularasa in uscita il prossimo 28 maggio per Radar Music (Egea distribution) promosso con il sostegno di Puglia Sounds Recording e presentato in anteprima nazionale giovedì 31 Maggio al Ke Nako di Roma (via dei Piceni 24). Anche in D’amore e di marea, che arriva a cinque anni di distanza dal fortunato En plein air, tornano gli elementi che hanno caratterizzato in questi anni il progetto Fabularasa: una musica fatta a mano, un’attitudine artigianale nello scrivere e nel suonare, sonorità spaziose, testi levigati, essenze di jazz, fusion e word music, luce meridiana e perizia sartoriale negli arrangiamenti.


Dal 30 maggio Non vengo da Bahia degli Uduchà

Esce mercoledì 30 maggio il nuovo album degli Uduchà intitolato “Non vengo da Bahia” edito dalla Stranamente Music sas e promosso con il sostegno di Puglia Sounds Recording. L'album "Non vengo da Bahia", che sarà presentato lo stesso giorno alle ore 21.00 presso l’ex macello comunale di Putignano, è l'interpretazione del gruppo della musica dei popoli del Sud del mondo. Partendo dalla vecchia signora Africa madre di tutti i popoli, nel brano "Africa" si racconta di un lungo viaggio nel continente nero.

Dal 30 maggio il nuovo cd di Luca Loizzi

Esce il 30 maggio 2012 il primo album omonimo di Luca Loizzi per l'etichetta Tarock Records promosso con il sostegno di Puglia Sounds Recording. Registrato tra gennaio ed aprile del 2012 presso gli Studios LaVilla24 (Bisceglie/Trani) dal produttore Beppe Massara, il disco rappresenta il frutto di una lunga collaborazione iniziata già nel 1998.

Dal 30 maggio Are You ready for the freaks? dei Tobia Lamare & The Sellers

Mercoledì 30 maggio esce Are You ready for the freaks? secondo lavoro discografico della band salentina Tobia Lamare & The Sellers, pubblicato da Lobello Records e promosso con il sostegno di Puglia Sounds Recording. Il nuovo album di Tobia Lamare & the Sellers, anticipato dal singolo Burning soul, definisce uno scenario indie folk intrigante, fatto di arrivi e partenze, incontri e amicizie.


Dal 30 maggio Tutti i sogni sono uno di Alf

Esce il 30 maggio il cd dell'artista emergente Cristoforo Micheli che, con il progetto musicale Alf, presenta "Tutti i sogni sono uno" per la 11/8 Records promosso con il sostegno di Puglia Sounds Recording. Un disco difficilmente etichettabile che potrebbe potrebbe essere definito un disco "rock d'autore" ma in realtà vi troviamo spunti di blues, di valzer fino ad interventi di raffinatissimo jazz. I testi, di valore introspettivo, sono di Cristoforo Micheli, Giuseppe Semeraro, Giovanni Del Noce per il pezzo “Tutti i sogni” e Maxim Cristan per il pezzo “Buzzurro” e riflettono sull'amore nei confronti dell'umanità e della natura.

PRIMA ASSOLUTA AL CASTELLO DI BARI DE "IO SO CHE A ME BAMBINO"

IN PRIMA NAZIONALE, VENERDI’ 1° GIUGNO ALLE 21 (REPLICHE SABATO 2  E DOMENICA 3 ALLE 21) AL CASTELLO SVEVO DI BARI VA IN SCENA LO SPETTACOLO “IO SO CHE A ME BAMBINO”, NOVITÀ ITALIANA LIBERAMENTE ISPIRATA A “ENRICO IV” DI LUIGIPIRANDELLO PER LA REGIA DI VITO SIGNORILE.
IN SCENA GLI ATTORI ANTONIO SALINES, TINA TEMPESTA, ANTONELLA GENGA, ALFREDO VASCO, ENZO VACCA, MINO DECATALDO, STEFANIA BOVE, FRANCESCO LAMACCHIA,MARCANTONIO GALLO E PATRIZIO ALTIERI.
Il Gruppo Abeliano, venerdì 1° giugno alle 21 (repliche sabato 2 e domenica 3
alle 21), presenta in prima nazionale al Castello Svevo di Bari lo spettacolo
“Io so che a me bambino”, novità italiana liberamente ispirata a “Enrico IV” di
Luigi Pirandello per la regia di Vito Signorile e la drammaturgia di Ettore
Catalano. In scena gli attori Antonio Salines, Tina Tempesta, Antonella Genga,
Alfredo Vasco, Enzo Vacca, Mino Decataldo, Stefania Bove, Francesco Lamacchia,
Marcantonio Gallo e Patrizio Altieri e con il cantante lirico Antonio
Stragapede (basso e baritono). Le musiche originali sono di Gianni Giannotti, i
costumi di Francesco Capece, le immagini di Mario Cristofaro e Luca Ruzza. Lo
spettacolo è allestito con i fondi P.O FERS Puglia 2007-2013 “Puglia location di grandi eventi”.
Un borghese romano prende parte ad una mascherata in costume nella quale
impersona Enrico IV, alla messa in scena prendono parte anche Matilde di Spina,
donna di cui è innamorato, ed il suo rivale in amore Belcredi. Quest’ultimo
disarciona Enrico IV che nella caduta batte la testa e si convince di essere
realmente il personaggio storico che stava impersonando.
La follia dell'uomo viene assecondata dai servitori che il nipote di Nolli
mette al suo servizio per alleviare le sue sofferenze; dopo 12 anni Enrico
guarisce e comprende che Belcredi lo ha fatto cadere intenzionalmente per
rubargli l'amore di Matilde, che poi si è sposata con Belcredi ed è fuggita con
lui. Decide così di fingere di essere ancora pazzo, di immedesimarsi nella sua
maschera per non voler vedere la realtà dolorosa.
>Dopo 20 anni dalla caduta, Matilde, in compagnia di Belcredi, della loro
figlia e di uno psichiatra vanno a trovare Enrico IV. Lo psichiatra è molto
interessato al caso della pazzia di Enrico IV, che continua a fingersi pazzo, e
dice che per farlo guarire si potrebbe provare a ricostruire la stessa scena di
20 anni prima e di ripetere la caduta da cavallo. La scena viene così
allestita, ma al posto di Matilde recita la figlia. Enrico IV si ritrova così
di fronte la ragazza, che è esattamente uguale alla madre Matilde da giovane,
la donna che Enrico aveva amato e che ama ancora. Ha così uno slancio che lo
porta ad abbracciare la ragazza, ma Belcredi, il suo rivale, non vuole che sua
figlia sia abbracciata da Enrico IV e si oppone. Enrico IV sguaina così la
spada e trafigge Belcredi ferendolo a morte: per sfuggire definitivamente alla
realtà "normale" (in cui tra l'altro sarebbe stato imprigionato e processato),
decide di fingersi pazzo per sempre.
In questa riscrittura di Ettore Catalano, prende vita, nel prologo, il
fantasma dello stesso Pirandello e di sua moglie Antonietta. Una tesi per
comprendere i motivi della “passione” di Pirandello per il tema della pazzia.


NOTE DI REGIA
Abbiamo immaginato una sala o un atrio interno di un castello (tra i tanti
grandi e piccoli di cui è ricca la Puglia a partire dal nostro Castello svevo
ideale per rappresentare anteprima e prima nazionale) in cui collocare gli
elementi scenici per ricreare l’ambiente esatto in cui avvolgere e coinvolgere
attivamente gli spettatori in “visita” al “pazzo” Pirandelliano.
La “responsabilità” di questa audace reinvenzione drammaturgica, essendo
affidata ad uno dei massimi studiosi di Pirandello come Ettore Catalano,
docente presso l’Università degli Studi di Bari e di Lecce, offre solidità
culturale e certezze all’intero progetto.
L’esigenza di conservare integra la filosofia del grande drammaturgo
siciliano mi è parsa pienamente raggiunta e i personaggi fotografati da
Pirandello nell’opera di riferimento Enrico IV  e quelli immaginati da Ettore
Catalano, quali lo stesso Pirandello e sua moglie Antonietta, quasi a volere
creare uno straordinario confronto di Pirandello con se stesso, sono
interpretati da alcuni degli attori più rappresentativi della scena pugliese.
Tutto questo ha moltiplicato sicurezze e incoraggiato all’artificio scenico
di fare degli spettatori, costretti essi stessi al mascheramento, altrettanti
giudici circa l’autenticità e l’entità della pazzia del protagonista... o degli
astanti, e replicare tutto il fascino misterioso dell’essere e dell’apparire
che rimane uno dei temi più cari a Pirandello.
Per informazioni: 080.542.76.78.

lunedì 28 maggio 2012

"Le piace la musica contemporanea?" di Valentina Lo Surdo*

"Non sono un’amante della musica contemporanea. Preferisco Vasco Rossi. Detto da una che si occupa di musica colta, sembra una provocazione. E in effetti lo è. Perché abusare di questa sigla come di un'etichetta passepartout da appiccicare su un contenitore che non si sa nemmeno bene che cosa contenga significa dire tutto e nulla. Facciamo nomi e cognomi: è il modo più schietto per esprimere un'opinione. Dimostriamo che qualcosa si è pur ascoltato, circostanziamo i sì e i no. Vasco Rossi lo conosco, di lui posso dunque dirvi che sì, mi piace. Anche se è musica che funziona al primo ascolto, e che vende, non per questo deve scontare il fio del successo. La musica contemporanea suona ostica anche a me. Ma la ascolto, mi informo, sperimento, mi ci misuro. E dunque, se vi dico che prediligo Wolfgang Rihm a Luigi Nono, a ragione crederete che ho un'opinione al riguardo. Se non condividete la mia scelta poco importa, i gusti sono opinioni, si possono discutere ma non mettere in discussione. Se Rihm non vi piace, però, ditemi perché. La cosiddetta musica contemporanea ha alcune colpe: essersi chiusa in se stessa, certamente, in un labor limae che ne ha scavato progressivamente l'esteriorità, disarticolando il contatto con ciò che accade fuori, oltre la propria superficie. Avviluppata in un tortuoso percorso di avanguardia, si è intellettualizzata a tal punto da perdere troppo spesso la complicità del corpo, il riscontro fisico del puro piacere: che è un tuffo al cuore, un pelo che si rizza. Colpevole dunque sì la musica contemporanea, ma in parte. Perché è anche vittima dell'orecchio del mondo di adesso: sempre più pigro, più viziato dal mordi e fuggi di un ritornello da consumare in fretta, impaziente di rassicurarsi in una soddisfazione immediata. Fate una prova: cercate un compositore di oggi su Youtube, e ascoltate la sua musica. Guardate scorrere il cursore del tempo: per quanti minuti reggete? Riuscite a tenere desta l'attenzione per più di sessanta secondi? Chiedetevi perché. Pensate davvero che tutti i compositori del nostro tempo scrivano fregature, opere inascoltabili verso le quali non nutrirete mai la smania di mettere su il disco a tutto volume? Naturalmente non può essere così. E allora forse c'è una corresponsabilità da parte nostra: ci mettiamo tutti poco alla prova. Ci esercitiamo troppo poco nell'ascolto dell'inaudito. E a ben pensare qualsiasi sforzo senza allenamento è tanto più faticoso. Ma, allora, da dove cominciare? Come abituarci ai suoni nuovi e acquisire l'insperato godimento di passarli in rassegna, similmente a quando ci diletta la vista dei quadri di Pollock? La situazione in Italia è a dir poco scoraggiante: se non fosse per l'eroica missione di molti insegnanti nelle scuole medie musicali, la capacità di ascolto dei nostri ragazzi, l'abitudine ai suoni oltre i sentieri logori dello stra-sentito sarebbe semplicemente affidata al caso. Certo non alle due ore settimanali di piffero, che chiamare educazione musicale offende, in una materia sola, il concetto di arte e di pedagogia. Il cosiddetto flauto dolce con cui si impara a strimpellare ninnananne alle medie è un imperdonabile errore/orrore nell'approccio alla musica: perché i nostri ragazzi devono subire l'impatto del suono distorto di questo tubo di plastica stonato, stridulo e limitato nell'espressione, su cui da decenni sentiamo le solite filastrocche? Perché tutto questo? Perché la tradizione didattica italiana si ripete uguale a se stessa. E quando si trovano insegnanti che coraggiosamente fanno di testa loro oltre il dovuto, creando orchestre per bimbetti che non hanno mai studiato musica prima, sfilando loro da sotto il naso obsoleti libri di solfeggio per offrire la pura chance di un inciampo nel piacere dei suoni, ebbene, guardate i nostri fanciulli percuotere tamburi o dargli dentro con le chitarre: quello che conta è la gioia del suonare insieme che si legge nei loro occhi, felici finalmente di pasticciare con l'emozione dell'armonia da loro generata (e che sia sgrammaticata poco importa). La musica contemporanea fa paura. Perché non canta il già udito. E per misurarsi con l'ignoto bisogna essere curiosi. Inventarsi storie d'ascolto capaci di esplorare nuovi territori. Ecco perché un bambino è paradossalmente più predisposto ad ascoltare bizzarrie sonore di quanto lo sia un adulto, fortemente strutturato nelle sue abitudini, nell'idea di ciò che gli piace e ciò che non gli piacerà mai, in quei gusti che spesso assomigliano a pregiudizi. Sapete chi trae maggior divertimento dalla musica "strana"? I giovani che ascoltano la techno e l'elettronica, quella meno commerciale s'intende, dove la melodia è niente e tutto è suono. Vari amici musicisti mi hanno riferito di strabilianti esperienze vissute da concertisti in discoteca, ma lontano da qui, dove siamo ancora tristemente campanilisti ed erigiamo barricate tra generi musicali e i rispettivi pubblici. In Nord Europa, in Russia o in America, invece, non è infrequente ascoltare le sonorità intellettuali di un artista colto al pianoforte in prima serata, mentre in seconda si lascia campo libero ai dj più alla moda. Studi scientifici hanno inoltre dimostrato che l'uomo non è per sua natura programmato per godere in tempo reale dell'espressione artistica a lui contemporanea. Ecco perché la prima della Grande Fuga di Beethoven fu definita dal pubblico del 1826 "incomprensibile come il cinese", mentre un secolo più tardi giudicata da Stravinsky "il più perfetto miracolo di tutta la musica, musica contemporanea che rimarrà per sempre contemporanea", proprio per la sua modernità capace di rinnovarsi in eterno. Eppure, se spazzate via dal vostro campo visivo le linee e le forme che vi hanno accattivato sin qui, ci sono molti modi per pescare del bello nella musica d'arte di oggi. Potrei raccontarvi di meraviglie armoniche, di splendenti effetti strumentali, delle suggestioni autobiografiche che hanno plasmato alcune geniali partiture. Tutto questo sicuramente potrebbe guidarvi, emozionarvi e recarvi piacere d'ascolto. Ma fondamentalmente c'è un lavoro che dovete fare soltanto voi. Se è vero, come recita un noto adagio, che tutti gli ingegni rivoluzionari sono stati dati inizialmente per matti, poi per poveri scemi, infine per geni acquisiti, il motto in questo caso calza a pennello. E se non siamo geneticamente predisposti per cogliere in presa diretta la straordinarietà di certe invenzioni musicali di oggi, superate i nostri stessi limiti e appassionatevi al gioco di trovare da soli spunti di piacere e genialità. Pretendete di più dalle vostre emozioni, non aspettate il futuro che giudicherà il nostro presente per noi. Aprite la mente e fidatevi: tra tutti questi suoni cinesi si nasconde il nuovo "più perfetto miracolo di tutta la musica". VALENTINA LO SURDO * (tratto dalla rivista il Mulino, 25 maggio 2012)

Domani al Castello Svevo di Bari, una tavola rotonda sul tema: «Costruire un nuovo modello di governance per il patrimonio culturale»

Domani, martedì 29 maggio, il Teatro Pubblico Pugliese (ente capofila del progetto Archeo.S) organizza, in collaborazione con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia e l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, la prima di due Tavole Rotonde internazionali finalizzate alla creazione di un nuovo modello di «governance» per il patrimonio culturale. Durante le Tavole Rotonde si confronteranno le principali istituzioni, i rappresentanti del mondo imprenditoriale e gli operatori. L’obiettivo sarà quello di analizzare politiche, strumenti e buone pratiche per costruire in modo «partecipato» la elaborazione di un "governance plan" capace di definire strategie innovative e modelli gestionali efficienti. Il "Governance Plan" intende, quindi, identificare un innovativo ed efficiente assetto giuridico-economico-istituzionale ed amministrativo per una migliore gestione e valorizzazione del patrimonio culturale. Un tema di grande attualità, in un tempo di radicali ridimensionamenti dell’allocazione delle risorse pubbliche in favore dei beni e delle attività culturali. Alla Tavola Rotonda parteciperanno: Silvia Godelli(nella foto, Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia), Carmelo Grassi (Presidente del Teatro Pubblico Pugliese Lead Partner del Progetto Archeo.S), Silvia Patrignani e Angela Maria Ferroni (Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale - Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italia), Suzana Turku (Vice Ministro della Cultura della Repubblica di Albania), Baftjar Zeqaj (Sindaco del Comune di Fier – Albania, partner del progetto Archeo.S.), Isabella Lapi (Direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia); Paola Di Salvatore (Dirigente Servizio Politiche Culturali della Regione Abruzzo), Francesco Palumbo (Direttore Area Politiche per la Promozione del Territorio, dei Saperi e dei Talenti della Regione Puglia), Sandra Ilić (Consulente per la cooperazione internazionale, Assessorato alla Cultura Regione Istriana - Croazia), Boris Demark (Assessore alla Cultura Città di Pazin - Croazia, partner del progetto Archeo.S), don Valerio Pennasso (Incaricato regionale per i beni culturali della Conferenza Episcopale Piemontese, membro del Comitato nazionale della C.E.I. per la valutazione dei progetti di intervento a favore dei beni culturali ecclesiastici), Franco Ungaro (Direttore organizzativo dei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce); Antonio De Vito (Direttore Generale Puglia Sviluppo SpA), Salvatore Giannino (Coordinatore UNESCO/PAM Piano di azione sulla governance per lo sviluppo sostenibile della Regione mediterranea UNESCO NGO UNITWIN/Chair «Community of Mediterranean Universities» - CMU), Antonia Tzortzatou (Archeologa, Comune di Igoumenitsa - Grecia, partner del progetto Archeo.S), Federica Sacco (Coordinatrice nazionale della Campagna «Salvarte» di Legambiente) e Giuliano Volpe (Rettore Università di Foggia e membro del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali). ARCHEO. S. - System of the Archaeological Sites of the Adriatic Sea - cod. 193/2009 è un progetto finanziato nell'ambito del Programma di Cooperazione Transfrontaliero IPA Adriatico, Asse prioritario 2. “Risorse naturali e culturali e prevenzione dei rischi”, Misura 2.2 – “Gestione delle risorse naturali e culturali e prevenzione dei rischi naturali e tecnologici”. Il Progetto Archeo.S. si propone di realizzare una rete integrata di alcuni siti del patrimonio culturale degli Stati dell’area adriatica coinvolti nel Progetto mediante l’attuazione di due tipologie di interventi previsti: azioni che possano promuovere la loro valorizzazione in tutti i paesi partner e iniziative mirate, come laboratori teatrali, rassegne internazionali di spettacoli dal vivo, un Festival Internazionale; azioni di coordinamento e di indirizzo quali la creazione di un Network e l’elaborazione di un Piano di Governance dei siti culturali individuati.

domenica 27 maggio 2012

Tiziana Portoghese e Fiorella Sassanelli in concerto a Bari per Debussy e Massenet

Avrà luogo questa sera, alle 21.00, per "SUONA FRANCESE" presso l'auditorium Vallisa di Bari una stimolante serata musicale dal titolo "AMORI di DONNA" con Tiziana Portoghese (mezzosoprano) e Fiorella Sassanelli (pianoforte),esploratrici del repertorio cameristico-vocale francese tra fine Ottocento e inizio Novecento e che propongono un originale quanto affascinante itinerario costruito intorno ai due anniversari musicali simbolo del 2012: Claude Debussy e Jules Massenet. Da non perdere!

sabato 26 maggio 2012

Robbie Williams: un nuovo Freddie?



Proprio poco tempo fa ero al telefono con una mia amicona e, non so come non so davvero il perché, il discorso era scivolato su Robbie Williams..." non mi toccare il mio robbino, ciccino, carino..."..e chi te lo tocca...quello che definirei un buzzurrotto e non molto di più, però ha fegato. Devo dire che riesce a riempire lo stage come pochi della sua generazione e smentisce tutti coloro - come me- che ritengono quasi impossibile che gente nata dopo il 1970 riesca a far parlare di sé con cotale autorità.
E, di certo, non lo penso solo io: quando si dovette discutere a chi consegnare lo scettro di quarta regina, i tre superstiti, il totale Deacon, il quasi carismatico May ed il volenteroso Taylor hanno pensato a lui, proprio a lui per un "giro di eventi" targato Queen. Blasfemo non fu, a mio parere, il pensiero, perché il former boy bander, adesso tornato in squadra Take That, visti gli -immeritati-ultimi rovesci artistici, ai tempi del suo esordio, come single artist, rilanciò, con immenso coraggio, premiatissimo, Freedom, una cover rebel di George Michael, grande giovine amico di Freddie e dei Queen, con cui ebbe modo di esibirsi, subito a seguito della dipartita del grande di Zanzibar. Singolo non facile, Freedom, e pieno di significati nel testo...una vera prova d' artista; a mio sommesso giudizio seppellì, con una certa facilità, l'ex Wham!...e di là collaborazioni, artistiche e di letto, quasi in accoppiata inscindibile, rispettivamente con: Andrea Corr, Kylie Minogue, Nicole Kidman, Daryl Hannah e chi davvero più ne ha più ne deve mettere.
Additcted to music n' sex, direbbero i nostri elegantoni dall' accento alla Stanlio & Ollio, una specie di mitragliatrice stile Michael Douglas e, come lui, si dice finito per qualche accertamento psichiatrico per eccesso di mania erotica.
Non si sa se per questo o per altri motivi, il Robbino "ciccino e carino" progressivamente si è un pochettino dissolto alla nostra vista, per poi, zum, ricomparire in duetto "equivoco" con Gary Barlow, un due anni fa circa, nel video del bellissimo singolo Shame...un progetto- od un aborto- di rilancio assieme agli altri imbolsiti compari?
Non lo so, però mi auguro che il fegato di Robbie torni a far parlare, a nove colonne, di se stesso, non per eccessi di sostanze alcooliche- c'è stato anche quello nella prima vita di Robbie- ma come sinonimo di grande coraggio, personalità e tempra artistica che indubitabilmente c'è.

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