lunedì 28 febbraio 2011

Il 4 marzo prende il via a Capurso (BA) "Lo scrittore suonato", rassegna in quattro appuntamenti ideata da Alceste Ayroldi


L’Assessorato alle Politiche Giovanili, Culturali e per lo Sport e Marketing Territoriale del Comune di Capurso (BA) nella persona dell’Assessore Michele Laricchia e Marisabel Prigigallo, consigliera comunale delegata al coordinamento della Biblioteca “G.D’Addosio” presenta “Lo Scrittore Suonato” rassegna curata e ideata da Alceste Ayroldi (nella foto), docente e critico musicale.
Un viaggio attraverso la musica per mano della letteratura che analizzerà quattro differenti segmenti: quello della classica, il jazz, la musica popolare ed il rock. L’obiettivo è quello di dare piena voce divulgativa a tale aspetto letterario attraverso opere realizzate da scrittori pugliesi o comunque pubblicate da case editrici della Terra di Puglia. Tre autori pugliesi ed una coppia di giornalisti di settore il cui lavoro è edito da una storica casa editrice barese. Il tutto “condito” da live set tematici e/o supporti audio/video che possano anche condurre verso una guida all’ascolto dei temi trattati negli scritti. Ecco, quindi, l’idea del nome della rassegna: Lo Scrittore Suonato, fors’anche per il fatto che chi scrive di musica sposi idee e ideali dei musicisti trattati, fino a far suonare il libro e si immedesimi nel loro iperuranio artistico.
Ogni incontro si terrà presso la Biblioteca Comunale “G.D’Addosio” di Capurso (Ba), che ha trovato nuova linfa vitale grazie al fervido operare della consigliera comunale Marisabel Prigigallo, unitamente all’Assessore al ramo Michele Laricchia. Tutti gli appuntamenti avranno inizio alle 19,00 e saranno ad ingresso è libero fino ad esaurimento posti.
Il ciclo di incontri si aprirà venerdì 4 marzo con il critico musicale e blogger Alessandro Romanelli che presenterà il suo ultimo lavoro pubblicato su e-book “La mia discoteca ideale” (Leggereleggere ed., Milano 2010).

Una vera e propria raccolta antologica di schede critiche su più di 100 interpretazioni, tra le più riuscite, di composizioni di musica classica incise su compact disc. L’impostazione metodologica prescelta per questo lavoro non deve ingannare: questo e-book non vuole assolutamente costituire una discografia sistematica di tutte (o quasi) le composizioni musicali principali esistenti, ma vuole semplicemente suggerire a chi lo desidera l’idea di crearsi, mediante l’acquisto delle incisioni qui analizzate, una consistente messe di interpretazioni di grande e riconosciuto valore. Essa vuole rappresentare per chi si avvicina per la prima volta a questo affascinante mondo, una guida maneggevole e di facile lettura nel vasto e spesso assai complesso panorama della musica colta.
L’autore si avvarrà di supporti audio/video che saranno diffusi e proiettati in sala. L’incontro sarà moderato dal coordinatore artistico della rassegna, Alceste Ayroldi.
Venerdì 11 marzo sarà la volta della musica afroamericana con “Jazz 101” (ed. Piccola Biblioteca Oscar Mondadori) di Flavio Caprera, nato a Polignano a Mare ma residente a Milano, è un giornalista, scrittore e critico musicale. Ha collaborato con la rivista Jazzit e collabora con la webzine Jazzconvention. Nel 2006 ha pubblicato Jazz Music, sempre con la casa editrice Mondadori.
Una rassegna fatta da un grande esperto di jazz che raccoglie gli "imperdibili", segnalando per ciascuno un brano entrato nella leggenda. Le recensioni dei dischi, tutte accompagnate dalla riproduzione della copertina, e le introduzioni dell'autore costituiscono anche un'agile storia del jazz, ideale per avvicinarsi a questo affascinante mondo e piena di curiosità e notizie per tutti gli appassionati.
L’excursus storico musicale sarà completato con un live set del Mino Lacirignola Ensemble. Introdurrà e modererà l’incontro Fabrizio Versienti, giornalista e critico musicale del Corriere del Mezzogiorno e di Musica Jazz.

Il terzo appuntamento sarà dedicato alla musica popolare, con particolare riguardo alla Taranta, “Neo-Tarantismo” e la Pizzica Salentina. Venerdì 18 marzo (sempre alle 19) sarà uno dei massimi esperti dei fenomeni popolari-musicali, lo storico e musicologo Gino Leonardo Di Mitri che ne illustrerà le radici e l’evoluzione attraverso la corposa produzione editoriale sugli argomenti della casa editrice Besa di Nardò (Le); il tutto con l’ausilio di materiale audio/video e fotografico che verrà proiettato durante la serata.

Gino Leonardo Di Mitri, scrittore, storico e ricercatore dell'Istituto "Diego Carpitella", è autore di numerosi libri e articoli scientifici sugli argomenti.

Sarà presente, inoltre, uno stand illustrativo della Besa editrice. Live set a cura del chitarrista Filippo Consalvo.

La rassegna si chiuderà con la narrazione di un evento che ha segnato la storia della musica e, in particolare, la storia del rock mondiale: la presentazione de “Il tempo di Woodstock” di Ernesto Assante e Gino Castaldo (ed. Laterza). "Un biglietto d'entrata nella memoria costa solo 13 dollari. Basta trovarsi nei pressi della cittadina di Bethel, un'ora di macchina a nord di New York, e sarete attirati da cartelli che indicano una direzione e un nome che dopo quarant'anni manda ancora inaspettate scariche elettriche: Woodstock. Anzi per l'esattezza: Woodstock Museum. Una cosa del genere poteva accadere solo in America. A chi altri poteva venire in mente di costruire un museo dedicato a un concerto? Un concerto ... Un oggetto immateriale, intangibile, esistito solo nel flusso spazio-temporale di tre giorni. Come è possibile? E, soprattutto, cosa è stato davvero Woodstock? Di sicuro molto di più che un semplice festival di musica. Diciamo una singolarità della storia, un monumento costruito in tempo reale a una rivoluzione che si stava sbriciolando nello spazio di un sogno, e quindi necessariamente un'opera immateriale, di cui non sarebbe rimasta nessuna traccia fisica, un'idea, un concetto. È stata una singolarità? Ovvero un evento estremo, nel quale le normali leggi dello spazio-tempo subiscono alterazioni uniche? O più semplicemente il climax, l'inevitabile orgasmo di un'eccitazione generazionale durata qualche anno?"

Completerà l’incontro il live set condotto dal chitarrista Filippo Consalvo ed un reading che attraverserà le opere letterarie degli hippies a cura della Accademia dello Spettacolo Unika di Bari.

domenica 27 febbraio 2011

Il pianista Ramin Bahrami suonerà martedì prossimo per la Camerata Musicale Barese


Il prossimo appuntamento per la Camerata è in programma per il 1° marzo al Teatro Piccinni
(ore 20.45) con il giovane, ma già notissimo, pianista iraniano Ramin Bahrami (nella foto).
Il recital comprende opere di Bach, Haydn, Brahms e Beethoven.
Ramin Bahrami si è diplomato in pianoforte nel 1997 sotto la guida del Maestro Piero Rattalino, ottenendo il massimo dei voti e la lode presso il conservatorio “G. Verdi” di Milano.
Ha studiato composizione con il Maestro Danilo Lorenzini.
Dal 1993 studia all’Accademia Pianistica “ Incontri con il Maestro” di Imola, dove prosegue lo studio con il Maestro Piero Rattalino.
Ed è proprio il suo maestro a descriverne l’impronta caratteristica:
“Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello.
Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui ad essere com’è”.
Per informazioni e/o prenotazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata Musicale Barese, Via Sparano 141 infotel 080/5211908, Box Office c/o La Feltrinelli, Botteghino del Teatro Piccinni e Bar Dona Flor in Via S. Cognetti a Bari.

venerdì 25 febbraio 2011

"Dopo 48 anni torna il celebre dittico Cavalleria rusticana e Pagliacci al Pavarotti di Modena" di Grigorij Calcagno*




"Un ritorno atteso ben 48 anni quello di sabato 12 febbraio al Comunale "Luciano Pavarotti" di Modena. Era infatti dalla stagione 1963-1964 che le opere “CAVALLERIA RUSTICANA” di Mascagni e “PAGLIACCI” di Leoncavallo non venivano rappresentate insieme nel teatro emiliano. Il dittico è stato prodotto dalla Fondazione Teatro della Città di Livorno “C. Goldoni” del quale fanno parte l'Orchestra e il Coro.

I due capolavori dei rispettivi compositori, tipicamente veristi, narrano due storie

ambientate nel Meridione d'Italia. La prima, tratta dal famoso romanzo di Giovanni Verga, necessita di un'atmosfera tipicamente siciliana che non sempre un regista riesce sufficientemente a ricreare. Questa è, a mio parere, la difficoltà maggiore di quest'opera per quanto concerne la regia. Per quanto riguarda invece la seconda opera, l'azione si svolge in un paese della Calabria ed è tratta da un avvenimento scioccante realmente accaduto. Il padre di Leoncavallo fu giudice e prese parte nel processo riguardante appunto a quell'efferato fatto di cronaca accaduto negli anni precedenti.
Veniamo ora alla serata modenese. La sala comincia a riempirsi. Si notano facce nuove, non solite venire alle prime, tradizionalmente abitate da un pubblico freddo e restìo nell'applauso, ma assai esperto di musica. Probabilmente la curiosità di ascoltare di nuovo, dopo quasi mezzo secolo, due cosi' celebri capolavori avrà spinto i neo-ascoltatori a recarsi in teatro. Fatto positivo, a mio avviso, dati i tempi. Si spengono le luci, il brusio cessa entra l'Orchestra seguita poi dal maestro JONATHAN WEBB. Ascoltiamo allora un messaggio da parte del teatro. E' un messaggio di protesta nei confronti dei tagli del governo alla cultura e un avviso riguardante le inevitabili ripercussioni sulla prossima stagione. Ottima idea che viene giustamente applaudita a dovere. Segue un messaggio registrato da parte del noto conduttore Maurizio Costanzo che compie un'analisi sui personaggi femminili delle due opere con collegamenti ai fatti di oggi che ben conosciamo e per i quali le donne si stanno battendo. Un intervento fatto bene ma che mi sembra incoerente rispetto al contesto di una serata all'opera. Infatti seguono cenni di disapprovazione (fischi e “buuu”) a mio avviso meritati. Comincia lo spettacolo. Molto buona l'esecuzione dell'Orchestra della Toscana condotta da Webb che esegue in maniera raffinata e puntuale l'intermezzo della Cavalleria.
Positivo anche il coro, che puo' vantare una solida sicurezza nel canto. Discrete le voci bianche nella parte vocale, meglio nell'interpretazione scenica. Buona l'interpretazione della Santuzza di Raffaella Angeletti che si è rivelata anche migliore come Nedda nei Pagliacci. Si fanno notare però nella sua voce alcune incertezze nello sfoggiare gli acuti e un leggero tremolio nel timbro. Il tenore, Mickael Spadaccini, mostra una potenza vocale e volume della voce notevoli e un'ottima presenza scenica, specie per la giovanissima età. Il “vesti la giubba” di Pagliacci non è però di quelli da ricordare, mentre buona la riuscita dell'aria iniziale di Cavalleria, cantata in maniera disinvolta e sicura. Discreta la prova di Kamelia Kader (Lucia), cosi' come quella di Anooshah Golesorkhi (Alfio) e Tonio (a parte la veniale stecca nel prologo della seconda opera). Bella voce da parte di Alessandro Luongo in Silvio e di Ozge Kalelioglu in Lola. Discreto il Peppe di Pelligra che sfoggia acuti di bella emissione, nonostante la sua voce sia poco potente e dal timbro non disprezzabile.
La regia di Alessio Pizzech è, a mio parere, la nota negativa dello spettacolo. In cavalleria è abbastanza suggestiva la scelta delle case diroccate ma totalmente errata la decisione di alcuni costumi, come quello di Lola che sembra (quasi) una escort con gonna stretta e vestitino rosa. Inoltre i carrettieri,comunque dei popolani, sono vestiti con raffinati papillon per la festa di Pasqua. Non mi sono piaciute alcune delle numerose proiezioni sullo sfondo, talvolta a mio parere kitch come altre scelte registiche. Meglio Pagliacci dove c'è l'atmosfera da circo “nomade” che risulta piacevole. Migliori anche le proiezioni...insomma..uno spettacolo di modesto livello che, in tempi di crisi, può comunque passare. La Maria Stuarda del novembre scorso, sempre qui a Modena, con la grande soprano Mariella Devia, è stata decisamente un'altra cosa: un trionfo di perfezione. Alla fine applausi superiori a quanto mi sarei aspettato. Solo una debole contestazione ha accolto al termine il tenore che sembra però non averci nemmeno fatto troppo caso." (La recita qui recensita si è svolta al "PAVAROTTI" DI MODENA il 12 febbraio 2011).
*Ringrazio Grigorij Calcagno, aspirante critico modenese, di soli...13 anni, alla sua prima recensione! AR

L'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari nel segno della musica di Franz Liszt stasera a Castellana Grotte domani a Bari


Stasera, alle 20.30, presso il Teatro Socrate di Castellana Grotte l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto interamente dedicato al celebre compositore ungherese Franz Liszt (Raiding, 1811 - Bayreuth, 1886), in occasione del bicentenario della nascita, diretto dal maestro croato Berislav Skenderovic.
Il concerto sarà replicato domani, sabato 26 febbraio 2011 alle ore 20.30 presso la Chiesa San Francesco D’Assisi a Bari in Via Peucetia. (Ingresso libero. Infoline: 080.5412302).

Il concerto si apre con l’esecuzione di Die Ideale, poema sinfonico n. 12.
Furono alcuni versi di Schiller tratti dai “Poemi filosofici” a ispirare Liszt nella composizione del suo ultimo poema sinfonico. In un primo momento, il compositore si era orientato verso l’idea di una sinfonia in tre movimenti, poi soppiantata dal movimento unico, costituito da tre ampie sezioni, ognuna delle quali preceduta da un estratto del poema schilleriano. La prima esecuzione di questa composizione si tenne il 5 settembre del 1857 al Teatro di Corte di Weimar, sotto la direzione dello stesso Liszt.
Sarà, poi, la volta della Rapsodia ungherese n. 2 in do diesis minore. Particolarmente attratto dalle origini del folklore magiaro, Liszt compose ben diciannove rapsodie fra il 1846 e il 1885. Egli stesso ebbe a spiegare che, scegliendo la forma della rapsodia per questo genere di lavori, aveva inteso esprimere “determinati stati d’animo nei quali vengono esaltati gli ideali di una nazione”.
Nell’attingere materiale, egli rivolse il suo interesse in particolar modo alla musica popolare tzigana, alla quale però si accostò per il tramite di altri compositori, senza risalire alle sue radici più genuine. In particolare, rivolse pose attenzione a una danza ungherese denominata verbunkos, che verso la fine del XVIII secolo aveva dato vita a un nuovo genere di musica strumentale. Si trattava di una danza militare tipica dei soldati che giravano tra i villaggi alla ricerca di nuove reclute e veniva il più delle volte accompagnata da musicisti tzigani. La struttura di questa danza prevedeva in genere una partenza con una sezione lenta definita “lassu”, cui faceva seguito una più vivace chiamata “friss”. L’alternanza delle suggestioni emotive, ma anche dei ritmi tra queste due sezioni costituisce anche il “corpo” della Rapsodia n. 2 – composta nel 1847 e dedicata al Conte Laszlo Teleky – certo la più nota tra quelle di Liszt. Concepita originariamente come pagina pianistica, la Rapsodia n. 2 fu trascritta per orchestra dallo stesso Liszt, che però la traspose nella tonalità di re minore.
Il concerto si chiude con l’esecuzione de Les Préludes, poema sinfonico per orchestra. Fra il 1849 e il 1882, Liszt compose ben dodici poemi sinfonici il più celebre dei quali è appunto Les Préludes. Abozzata nel 1845, questa partitura fu terminata nel 1853, per essere eseguita la prima volta a Weimar il 23 febbraio dell’anno successivo sotto la direzione dell’autore.

Tutti gli appuntamenti prima della "SALOME" al Teatro Petruzzelli del 6 marzo


Iniziano, dopo l'intrigante "antipasto" di ieri a Casa Giannini, con i docenti del Conservatorio barese, Detty Bozzi, Nicola Scardicchio e Angela Annese, gli appuntamenti preparatori in vista della "Salome" di Richard Strauss che sarà allestita ed eseguita al Teatro Petruzzelli di Bari il prossimo 6 marzo. Questa sera alle 19.30, nel locale Circolo della Vela (nei pressi del Margherita) il sovrintendente della Fondazione Petruzzelli, Giandomenico Vaccari (nella foto) terrà una conversazione dedicata al tema: “Ai limiti dell’incredibile: La Salome di Richard Strauss”. Introdurrà l’incontro il Presidente del Circolo della Vela, l’Ing. Dino Sibilano. L’ingresso è riservato ai soci del Circolo ed ai loro ospiti.
Venerdì 4 marzo, alle 17.00, nel foyer superiore del teatro Petruzzelli, il sovrintendente Giandomenico Vaccari ed il musicologo Lorenzo Mattei terranno un incontro sempre dedicato all'opera straussiana.
Domenica 6 marzo, alle 11.00, il sovrintendente terrà un'ulteriore guida all’ascolto per il pubblico della Feltrinelli "Libri e Musica" (Via Melo - Bari). L’ingresso è libero per entrambi gli incontri.
L’opera, per la regia di Vittorio Sgarbi, è in programma al Teatro Petruzzelli domenica 6 marzo alle 20.00 (turno A), martedì 8 marzo alle 20.30 (turno B), giovedì 10 marzo alle 20.30 (turno C). Dirigerà l’Orchestra della Fondazione Petruzzelli il maestro Ralf Weikert, a curare le scene ci sarà Ezio Frigerio, mentre i costumi sono firmati da Franca Squarciapino, le coreografie da Isa Traversi e il disegno luci da Gianni Mantovanini.
Nel ruolo di Erode canterà Scott Mac Allister, Katja Lytting sarà Erodiade, Salome sarà interpretata da Erika Sunnegårdh, Samuel Youn sarà Jochanaan, Eric Fennell sarà Narraboth, Stefanie Irányi sarà Un paggio di Erodiade.
I Cinque giudei saranno interpretati da Aldo Orsolini, Angelo Raciti, Antonio Feltracco, Michele D’Abundo e Carlo Di Cristoforo.
Aleksey Yakymov e Rogelio Marin saranno Due nazareni.
I Due soldati saranno interpretati da Aleksey Yakymov e Paolo Battaglia. Carlo Di Crisfoforo sarà Un uomo della Cappadocia, Marco De Carolis sarà Uno schiavo.
Assistente alla regia Cinzia Gangarella, assistente scenografo Oscar Cafaro.
I biglietti sono in vendita al Botteghino del Teatro Petruzzelli.
Infopoint: 080.975.28.40.

giovedì 24 febbraio 2011

STASERA IN PRIMA ASSOLUTA AL KONZERTHAUS DI BERLINO LA NUOVA OPERA DI LUCIA RONCHETTI


Debutta in prima esecuzione assoluta stasera al Konzerthaus di Berlino “Lezioni di tenebra”, la nuova opera di Lucia Ronchetti, tratta dal “Giasone” di Francesco Cavalli e pubblicata da Rai Trade Edizioni Musicali.

Il lavoro, per soprano, controtenore, quartetto vocale ed ensemble strumentale, commissionato dal Konzerthaus di Belino, è uno studio sulle metafore del buio e della cecità, basato sulla versione del mito di Giasone elaborata da Giacinto Andrea Cicognini per il compositore Francesco Cavalli, nel 1649. La volontaria rinuncia al contatto visivo di Giasone e Medea, i loro incontri nell’ombra, il loro amarsi senza riconoscersi, il loro parlarsi senza comprendersi e la cecità del destino che li attende, sono l’oggetto della rivisitazione drammaturgica e musicale di Lucia Ronchetti. L’intento della compositrice è quello di sottolineare e amplificare la tensione drammatica e la complessità della trama originale: frammenti di Cavalli sono riproposti in forma di citazione o di libera rielaborazione, e intercalati da sezioni autonome, basate sull’ideale di rappresentazione acustica del buio, condizione ineludibile della realtà umana.

Il soprano Katia Guedes e il controtenore Daniel Gloger incarnano tutti i principali personaggi del “Giasone”, restituendone le singole specificità attraverso l’utilizzo dei diversi stili vocali volute da Ronchetti. L’opera è diretta da Tonino Battista, con la regia di Matthias Rebstock, le scene di Mirella Weingarten, i costumi di Sabine Hilscher e la drammaturgia di Jens Schubbe.

Sono previste repliche fino al 27 febbraio a Berlino, mentre l’8 marzo “Lezioni di tenebra” arriverà in Italia, al Parco della Musica di Roma, nell’ambito di “Contemporanea”, la rassegna di musica d’oggi organizzata dalla Fondazione “Musica per Roma”. Un’ulteriore ripresa è prevista il 29 maggio ad Hannover, nell’ambito del’Herrenhausen Art Festival.

Da 100 piazze di Puglia al resto del mondo in un...click!


Se Internet è la chiave migliore per aprire le porte della società al processo di democratizzazione reale, sarà meglio allora farne molti duplicati e distribuirli a un numero sempre crescente di persone.
E’ per questo che il Partito Democratico pugliese ha messo a punto il progetto "Puglia connessa", grazie al quale sarà possibile connettersi alla Rete, gratuitamente e senza fili, da 100 piazze e luoghi di cultura della nostra regione.
L’operazione, a costo zero per i cittadini e "low cost" per le casse della Regione che acquisterà gli "Hotspot WiFi", rappresenta anche una buona occasione di guadagno per le ditte che forniranno le apparecchiature, dopo essersi aggiudicate la gara pubblica bandita dall’amministrazione regionale.
"Quello presentato oggi - ha dichiarato Domenico De Santis, responsabile organizzativo del PD e tra i principali promotori del progetto - è un passo all’interno di una strategia più ampia per sviluppare il sistema digitale su tutto il territorio regionale. Far diventare la Puglia Leader tra tutte le regioni italiane per lo sviluppo dell'innovazione, della creatività della società dell’informazione. L’accesso ai saperi, e quindi alla rete, è un diritto universale pari al diritto alla salute e all’acqua. Grazie a questo progetto gli operatori locali di software potranno creare tanti programmi per i dispositivi mobili, per esempio nel settore turistico per dare informazioni ai cittadini. Oppure si potrà creare nuova occupazione all’interno delle redazioni dei giornali e tv online, che in questo modo potranno avere più contatti e aumentare la loro pubblicità".

"Questo è il PD che mi piace", ha aggiunto il Segretario Regionale del Partito Democratico pugliese Sergio Blasi. "Un partito che ha nella sua testa il Paese e che produce iniziativa politica in grado di concretizzarsi in proposta operativa, questo è il nostro sforzo quotidiano. Garantire la connessione internet gratuita in 100 piazze della Puglia, ci permetterà non solo di dare ai ragazzi la possibilità di potersi connettere gratuitamente nei loro Comuni, ma anche a tutti i fruitori, giovani e non, di essere costantemente informati con applicazioni scaricabili relative agli indirizzi utili, alla descrizione della località e delle proprie bellezze, e tanto altro. Il progetto, voluto fortemente dai giovani e che mi ha visto protagonista entusiasta della sua evoluzione proprio attraverso la rete – ha proseguito Blasi - è una proposta concreta che porteremo in giunta con il contributo determinante dell’assessorato allo sviluppo economico guidato da Loredana Capone".

"Il Web è una finestra aperta sul mondo e noi abbiamo deciso di spalancarne 100 in tutta la Regione", ha sottolineato il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Antonio Decaro, secondo il quale "Internet è sempre più sinonimo inequivocabile di libertà di espressione e di pensiero. Avere internet gratis - ha precisato - deve essere un diritto garantito come quello allo studio, alla casa e al lavoro. Per questo ringrazio i giovani democratici di Puglia che, dopo la legge sul software libero (open source), hanno dato vita, con la collaborazione degli internauti, anche a questa importante iniziativa''.

Puglia connessa è anche una maniera per offrire un valore aggiunto al nostro turismo che, solo nel 2010, è cresciuto del 4 % per quanto riguarda gli arrivi e del 6% nel numero delle presenze. I turisti, solo per fare un esempio, potrebbero consultare online, magari mentre sorseggiano una caffè al bar, gli itinerari più belli da percorrere o i monumenti da visitare; prenotare la stanza di un albergo o una notte in B&B.

Puglia connessa è ovviamente aperta anche al contributo dei privati, esercizi commerciali e associazioni no profit che potranno installare le apparecchiature nei loro locali (a costi molto bassi), e offrire una ragione in più per essere frequentati. Sono già molti gli esempi dei locali preferiti, sia da chi lavora sia da giovani studenti, anche perché offrono una connessione a Internet, sempre più indispensabile nel Villaggio globale.

Aderendo poi alla "Federazione nazionale delle reti WiFi Italia", la Regione collaborerà anche alla creazione di una "rete di reti" grazie alla quale con un account e una password uguale per tutti, si potrà navigare gratis sia in Puglia sia nel resto d’Italia. Grazie a progetti come questo, quindi, la nostra regione si doterà presto di una vera e propria autostrada della grande Rete, una infrastruttura virtuale che porterà la moderna Agorà elettronica nelle storiche piazze di Puglia.
Per seguire la raccolta firme è necessario collegarsi alla pagina Facebook : http://www.facebook.com/home.php#!/pugliaconnessa/ oppure al blog: http://pugliaconnessa.wordpress.com/
E se per connettersi col resto del mondo ai pugliesi basterà fare una passeggiata, d’ora in poi prima di uscire di casa potremo dire, senza paura di sbagliare: Vado a prendere una boccata d’Internet".

mercoledì 23 febbraio 2011

Lo Chopin di Louis Lortie incanta tutti al Petruzzelli di Bari


Un successo caldo e convincente, quello tributato al pianista franco-canadese Louis Lortie da un pubblico più numeroso del solito, ieri sera al Teatro Petruzzelli di Bari, per la corrente stagione della Camerata Musicale Barese.
Un concerto tutto dedicato a Fryderyk Chopin, del quale, com'è noto, si è appena celebrato nel 2010 il bicentenario della nascita; in programma l'esecuzione dei 27 Studi (quelli dell'op. 10, dell'op. 25 e i tre rari "Trois Nouvelles Etudes" per il “metodo” di Moscheles e Fetis) del celebre compositore polacco. Ricordiamo Lortie in un concerto a Bari, ancora giovanissimo, eseguire (se la memoria non c'inganna) il concerto in sol per pianoforte di Ravel con l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, poi non è più capitata alcuna occasione di invitarlo qui a Bari. Rocco De Venuto, direttore generale della Camerata, ci ha confidato di averlo "corteggiato" lungamente prima di poterlo riportare qui in Puglia.
Il pianista franco-canadese è senza dubbio uno dei massimi interpreti del romanticismo; lo Chopin degli Studi, si sa, diventa sotto le dita di pianisti anche tecnicamente dotatissimi uno scintillante, ma espressivamente vuoto, tourbillon di note. Quei pianisti vengono spesso apostrofati come ottimi "dattilografi" e basta.
Con Lortie ieri sera abbiamo invece potuto realmente godere di un'interpretazione di folgorante coinvolgimento emotivo, di rara eleganza espressiva, poggiata su una tecnica di stupefacente solidità e naturalezza. Gli Studi sono scivolati all'ascolto più come concatenata antologia "poetica" dal fuggente sapore schumanniano, che come una serie di fredde proposizioni fra loro autonome e a sè stanti. Peccato per le due interruzioni dovute a deprecabili fattori esterni (prima il frastuono dei fuochi d'artificio per un matrimonio, poi un improvviso black out degli "occhi di bue") che non hanno, in ogni caso, minato la straordinaria concentrazione di questo eccellente pianista.

Il 3 e il 4 marzo l'OSN della Rai debutta con due concerti negli Emirati Arabi Uniti


Debutta negli Emirati Arabi Uniti l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai che, con il suo Direttore principale Juraj Valčuha, è impegnata in due concerti: all’Emirates Palace Auditorium di Abu Dhabi giovedì 3 marzo 2011, e all’Al Jahili Fort di Al Ain, venerdì 4 marzo 2011.

La prima serata vede protagonista anche il grande violoncellista Yo-Yo Ma, interprete del Concerto in si minore op. 104 per violoncello e orchestra di Antonín Dvořák. In programma l’Ouverture dall’Oberon di Carl Maria von Weber, l’Ouverture dall’operetta Die Fledermaus (Il pipistrello) di Johann Strauss figlio, e la suite dall’opera Der Rosenkavalier (Il cavaliere della rosa) di Richard Strauss, che rivelò lo straordinario talento del giovane Valčuha nel suo primo concerto con l’Orchestra Rai, nell’ottobre 2007. E sono già tutti esauriti i 1100 posti dell’Auditorium di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, a dimostrazione dell’apprezzamento della popolazione locale per la cultura musicale europea.

Il secondo concerto si tiene invece nella suggestiva cornice dell’antica fortezza di Al Jahili, fatta costruire nel 1898 dallo sceicco Zayed nella città di Al Ain, nel deserto ai confini con l’Oman. In programma l’Ouverture festiva op. 96 di Dmitrij Šostakovič, la Rapsodia su un tema di Paganini op. 43 per pianoforte e orchestra di Sergej Rachmaninov, con il pianista Evgeni Bozhanov impegnato nella parte solistica, Il racconto del principe Kalender dalla suite sinfonica Shéhérazade e il Capriccio spagnolo op. 34 di Nikolaj Rimskij-Korsakov, e 1812. Ouverture solenne in mi bemolle maggiore op. 49 di Pëtr Il’ič Čajkovskij.

Il programma della stagione “Abu Dhabi Classics”, che in questa sua terza edizione ha già ospitato l’orchestra del Royal Concertgebouw di Amsterdam con Daniele Gatti, i Berliner Philharmoniker con Simon Rattle e la Staatskapelle di Berlino con Daniel Barenboim, prevede anche un programma educativo dedicato al pubblico più giovane. Alla prova generale del primo concerto parteciperanno circa 300 studenti delle scuole locali, che avranno anche la possibilità di incontrare Yo-Yo Ma, speciale ambasciatore della musica negli Emirati Arabi Uniti.

A Monfalcone l'Orchestra di Padova e del Veneto suona Brahms diretta da Thomas Zehetmair


Con un programma tutto dedicato al compositore tedesco Johannes Brahms torna al Teatro Comunale di Monfalcone, venerdì 25 febbraio alle ore 20.45, l’Orchestra di Padova e del Veneto, la formazione orchestrale che ha per anni legato la qualità della sua cifra esecutiva alla letteratura del classicismo viennese. Insieme all'Orchestra, nella duplice veste di direttore e violinista, il bravo Thomas Zehetmair (nella foto).
Il programma del concerto, che apre l’Integrale delle Sinfonie di Brahms che proseguirà nel corso delle prossime stagioni musicali, prevede il Concerto op. 77 del compositore di Amburgo, operazione tecnica senza precedenti, e la Sinfonia n. 4, vero e proprio monumento della letteratura sinfonica.
Il concerto è realizzato in collaborazione con la Fondazione Antonveneta.
I biglietti possono essere acquistati presso: Biglietteria del Teatro (tel. 0481 790 470, da lunedì a sabato, ore 17-19), Ticketpoint di Trieste, Radioattività di Trieste, Libreria Antonini di Gorizia, ERT di Udine e on line sul sito www.greenticket.it.

Stasera in Vallisa prende il via la IV stagione concertistica della Bottega dell'Armonia


A Bari può capitare (neanche fossimo a Berlino o a...Vienna!) di dover scegliere nella stessa serata tra due concerti sinfonici, due recital pianistici o due esibizioni coristiche. Evviva l'abbondanza, ma attenzione poi alla frammentazione del pubblico che porta, a mio sommesso parere, solo danni.
Stasera a Bari, infatti, oltre all'annunciato concerto del Coro della Fondazione Petruzzelli al Forma, c'è in orario praticamente identico presso l'Auditorium Vallisa il concerto inaugurale della IV Stagione della meritoria Orchestra Giovanile "La Bottega dell'Armonia". Il concerto, che vedrà impegnati il Coro Polifonico "De Lillo" e il Coro Gospel "Hope Jubilee Singers" in un programma intitolato Ironia in Musica con musiche di Aguiar, Azzaiolo, Anselmi, Banchieri, Rossini e musiche del repertorio spiritual e blues, sarà diretto da Bepi Speranza.

Stasera Franco Sebastiani dirige il Coro della Fondazione Petruzzelli al Teatro Forma di Bari


La Fondazione Petruzzelli propone questa sera, alle 21.00, al Teatro Forma di Bari, il secondo appuntamento degli “Eventi Speciali fuori abbonamento” dedicati all'arte corale.
Il Coro della Fondazione Petruzzelli, diretto dal maestro Franco Sebastiani (nella foto di Carlo Cofano) ed accompagnato all’organo da Lucia Conca, eseguirà un programma dedicato ai "Magnificat" di Domenico Scarlatti, Giovanni Paisiello e Arvo Pärt. Interverrà Alberto Triola, direttore artistico del Festival della Valle d’Itria. Biglietti in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli ed on-line su www.bookingshow.com /
Infopoint: 080.975.28.40.

La splendida Viktoria Mullova in concerto l'8 marzo per la IUC di Roma


Quello di martedì 8 marzo alle 20.30 all'Aula magna della Sapienza e' uno degli appuntamenti clou della stagione della IUC-Istituzione Universitaria dei Concerti. Suonera' infatti Viktoria Mullova (nella foto), "la più elegante, raffinata e dolcemente espressiva violinista del mondo”.
A poco più di cinquant'anni, e' unanimemente considerata tra le massime virtuose del violino, ma con qualcosa in più: si distingue infatti per la passione e il coraggio straordinari che mette in tutto cio' che fa e per la rara propensione a percorrere sempre nuove strade. Il suo desiderio di non fermarsi alle vecchie e comode abitudini dà un valore speciale al suo concerto romano, in cui presentera' tre Sonate di Beethoven, tra cui la celeberrima "A Kreutzer", che ispiro' a Tolstoj il romanzo omonimo. Infatti, per ricreare le sonorita' e gli equilibri autentici tra i due strumenti, affianchera' al suo Stradivari un fortepiano dell'epoca di Beethoven, invece del moderno pianoforte che si usa normalmente oggi. Proprio per raggiungere questo risultato ha recentemente formato un duo con uno dei più apprezzati interpreti che stanno riportando in auge questo antico strumento, Kristian Bezuidenhout. Insieme hanno recentemente inciso due delle Sonate di Beethoven che eseguiranno a Roma.

martedì 22 febbraio 2011

Qui Martina Franca: la Fondazione Paolo Grassi presenta "Variazioni novecentesche. Danza, Musica e Cinema nel secolo breve"


Tra il 23 e il 26 febbraio 2011, a Martina Franca (TA), la Fondazione Paolo Grassi presenta presso la propria sede "Variazioni novecentesche. Danza, Musica e Cinema nel secolo breve": un "mini-festival" di tre giorni dedicato alle arti del Novecento, con laboratori su musica, cinema e danza. Si parte proprio con la Danza, mercoledì 23 febbraio alle ore 19.00, quando Luciana Fumarola, giovane danzatrice martinese neolaureata presso l’Accademia Nazionale di Danza, illustrerà in maniera pratica e teorica i principi costitutivi la sua tesi di Laurea, riguardante “Fontana Mix”, uno dei più complessi ed interessanti lavori del genio di John Cage. Nell’analizzare l’opera del compositore statunitense, la cui influenza è stata cruciale nell’evoluzione della musica contemporanea, Luciana Fumarola dimostrerà praticamente la coreografia in grado di sintetizzare ed esprimere al meglio il suo lavoro di ricerca. Venerdì 25 febbraio alle ore 19.00 sarà la grande Musica dal vivo a far da protagonista, grazie al talento dell’Ethos Trio, composto da Francesco Zizzi al violoncello, Danilo Panico al pianoforte e Vincenzo Barulli al violino. Il Trio si esibirà in un concerto aperto al pubblico dedicato a grandi compositori del Novecento, per un viaggio metaforico e musicale che spazierà dalla Russia all’Argentina. Per concludere, sabato 26 febbraio alle ore 19.00 Paolo Palazzo, giovane e talentoso compositore, presenterà un incontro teso a mettere in luce le interazioni sussistenti tra Cinema e Musica, a partire dall’esempio avanguardista offerto agli inizi del secolo breve da Georges Méliès, il quale, sperimentando tagli, colorazioni e sovrapposizioni in pellicola, creò i primi effetti speciali e diede così il via al cinema di genere fantastico. Paolo Palazzo offrirà un excursus pratico e teorico incentrato sul binomio Musica-Cinema, nel tentativo di comprendere da svariati punti di vista e di ascolto quello che è l’immaginario artistico-musicale del Novecento.

Ingresso libero.

Per ulteriori informazioni: info@fondazionepaolograssi.it; tel. 080 4306763.

A CASA GIANNINI SI PARLA DELLA SALOME DI RICHARD STRAUSS


Giovedì 24 febbraio a CASA GIANNINI
(Via Sparano, 172 - BARI /
Ingresso libero / Ore 18,30/
Infotel 080.524.68.64)
per il ciclo "Prima della Prima" - PerCorsi d'Opera a cura di Detty Bozzi, ci sarà una guida all'ascolto della "Salome" di Richard Strauss, con la partecipazione di Angela Annese e Nicola Scardicchio. L'opera verrà allestita in forma semiscenica al Teatro Petruzzelli per la stagione lirica il prossimo 6 marzo.
Il testo del bellissimo libretto corrisponde, se non per qualche taglio e qualche variante, alla fedele traduzione dell’originale francese di Oscar Wilde.
Salome rappresenta il più improvviso e al contempo discusso capolavoro della storia dell’opera tedesca post-wagneriana. Raccolse inoltre fin dalle sue prime apparizioni un successo tanto più straordinario e clamoroso, se si considera che l’opera ebbe battesimo in un’epoca in cui il pubblico di tutta Europa andava dividendosi tra fautori dell’avanguardia e della tradizione.
Salome, definita opera pre-espressionista poiché anticipa molti aspetti costitutivi della cultura che si affermò in Germania e nel Nord Europa nel secondo decennio del nostro secolo, è a ogni modo una delle opere del Novecento più rappresentate al mondo, anche se nei primi decenni della sua storia la circolazione fu penalizzata, oltre che dalla scabrosità del soggetto, dalla censura nazista in Germania e da quella puritana in ambiente anglosassone.

lunedì 21 febbraio 2011

Lo sapevate che il Parsifal di Wagner è una "prelibatezza per pederasti e omosessuali"? Parola di Oskar Panizza


“Wagneriana”, edito dalla Spirali di Milano è un volume dove Giovanni Chiarini ha raccolto alcuni scritti di Oskar Panizza, noto medico psichiatra di educazione ugonotta vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento che, sulla scia degli impietosi scritti polemici di Nietzsche, analizzano, nella nota maniera satirica e goliardica di Panizza, l'opera di Richard Wagner.
Eccone un esempio:
“Durante la ripetizione occasionale di queste o quelle centinaia di battute dell'opera wagneriana eseguite al pianoforte o in sale da concerto, si evidenziarono in alcuni uditori presenti, specialmente signore, espressioni solenni, volti tesi, occhi lucidi, rigidità delle membra. [...] I medici furono presto concordi nel diagnosticare di essere in presenza di una nuova malattia, di un'atrofia costituzionale della percezione uditiva, e ciò causava un'atavica regressione allo stadio animalesco". (da "Grandi sospiri da Bayreuth").
Un libro che il melomane wagneriano non può che leggere tutto d’un fiato, cercando di aprire, o meglio, liberare completamente la sua mente a fronte delle numerose “provocazioni” al limite della blasfemia (si può scrivere, argomentando in modo alquanto arbitrario ma convincente, che il capolavoro del Nostro, Parsifal, sia un'opera omosessuale per pederasti?) del dottor Panizza. Più interessante del puro contenuto,talora discutibile, mi pare lo spaccato di un’epoca e la tagliente prosa offerti in questo comunque lodevole recupero dei testi dello psichiatra-scrittore tedesco.

La Gioconda torna al Massimo di Palermo dopo 41 anni (nonostante i tagli del FUS)


Il Teatro Massimo ringrazia gli interpreti dell'alllestimento della "Gioconda" di Amilcare Ponchielli (in programma dal 24 febbraio al 3 marzo 2011) per la loro disponibilità a salvaguardare la produzione e la qualità artistica, nonché a ridurre gli effetti dei previsti tagli dei finanziamenti degli Enti Locali e del FUS: il CdA del Teatro Massimo ha pertanto deciso di formulare piani di azione per il contenimento delle spese.
Agli artisti coinvolti nelle produzioni 2011 è stata così proposta una riduzione dei cachet già fissati. Si tratta di una scelta non certo usuale che comunque è stata compresa e accettata dagli artisti con lungimiranza, segno evidente del rinnovato e forte rapporto tra loro e il Teatro Massimo, valorizzando la continuità e l'impegno da parte dell'istituzione musicale palermitana nel costruire rapporti privilegiati con gli interpreti delle proprie produzioni.
Il Teatro Massimo desidera quindi ringraziare ufficialmente Daniela Dessì (nella foto), Marianne Cornetti, Alberto Mastromarino, Alexander Vinogradov ed Elisabetta Fiorillo, interpreti vocali della Gioconda e il direttore d’orchestra Srboljub Dinic per la loro generosità, disponibilità e fiducia, nonché per aver mantenuto l'impegno preso con il Teatro e il pubblico che sta di giorno in giorno sempre più riempiendo le varie rappresentazioni in programma.
I ringraziamenti vanno anche al tenore Aquiles Machado che sarà l’interprete del ruolo di Enzo al posto di Salvatore Licitra che invece non ha accettato la riduzione del cachet. Dopo 41 anni di assenza torna sul palcoscenico del Teatro Massimo "La Gioconda", opera molto amata dal pubblico degli appassionati, celebre anche per la complessità dell'allestimento e la difficoltà esecutiva.

Tratta dal dramma di Victor Hugo, “Angelo, tyran de Padoue”, l’opera “La Gioconda” narra di amore, potere e tradimenti nella Venezia del XVII secolo; scritta da Ponchielli tra il 1874 e il 1876 su libretto di Arrigo Boito (celato dietro lo pseudonimo di Tobia Gorrio), andò in scena per la prima volta l’8 aprile del 1876 al Teatro alla Scala. Fu subito successo e anzi, man mano che Ponchielli rimetteva mano alla partitura, il consenso aumentava e fu vero e proprio trionfo quando, sempre alla Scala, quattro anni dopo fu proposta nella sua terza e ultima versione. Il rapporto tra Amilcare Ponchielli e Arrigo Boito, il poeta-musicista anagrammò il suo nome per firmare il libretto di quest’opera, non fu dei migliori e proprio alle perplessità del primo verso il lavoro del secondo si devono i ritardi nella preparazione dell’opera e le successive ristesure.

È una delle più note opere del secondo Ottocento italiano, sia per la sontuosità strutturale (su modello del grand-opéra francese con momenti coreografici quali la celeberrima Danza delle Ore divenuta oggetto anche del cartone animato Fantasia di Walt Disney) sia per la bellezza delle melodie.

La trama è condotta da tre autentiche figure di drammaturghi in scena: Barnaba, Alvise e Gioconda, dove quest'ultima s'incarica di disfare i piani degli altri due, nel secondo atto avvisando gli amanti - Laura ed Enzo - dell'agguato predisposto da Barnaba, nel terzo sostituendo l'ampolla, nel quarto preparando la fuga degli innamorati e, infine, negando a Barnaba il suo corpo pugnalandosi a morte.

Opera di passaggio tra l'Ottocento popolare e il Verismo ha da sempre appassionato più il pubblico e i melomani che la critica. Nel 1897 fu la seconda opera della stagione inaugurale del Teatro Massimo e vantava nel ruolo tenorile di Enzo Grimaldo il giovane Enrico Caruso neanche venticinquenne.

Per questo ritorno a Teatro Massimo (l'ultima edizione a Palermo è del 1970, protagonista Leyla Gencer, sul podio Antonino Votto), un cast composto da noti interpreti di oggi: Daniela Dessì, Aquiles Machado, Marianne Cornetti, Elisabetta Fiorillo, Alberto Mastromarino e Alexander Vinogradov saranno rispettivamente Gioconda, Enzo, Laura, la Cieca, Barnaba e Alvise.

Per il soprano Daniela Dessì, ospite frequente delle stagioni del Massimo, si tratta di un debutto in uno dei ruoli più simbolici e impegnativi dell'opera italiana.

In alcune recite gli interpreti saranno invece Victoria Safronova, Francesco Grollo / Ernesto Grisales, Oksana Volkova, Cristina Melis, Carlo Guelfi e Ruben Amoretti.

L’allestimento è una coproduzone Théâtre Royal de Wallonie / Liège, dell’Opéra de Nice e dell’Esplanade-Opéra de Saint Etienne ed è firmato da Jean Louis Grinda (regia), Eric Chevalier (scene), Jean-Pierre Capeyron (costumi) e Marc Ribaud (coreografia); la luci sono di Jacques Chatelet.

Dirige Srboljub Dinic – anche lui al suo debutto con quest'opera – che torna attesissimo sul podio dell'Orchestra del Teatro Massimo dopo i tanti successi delle ultime stagioni.

Completano la locandina il Coro (diretto da Andrea Faidutti), il Coro di voci bianche (diretto da Salvatore Punturo) e il Corpo di Ballo del Teatro Massimo (diretto da Luciano Cannito).

Costo dei biglietti: da euro 10 a euro 125, in vendita presso il botteghino del Teatro (aperto da martedì a domenica ore 10 - 15, tel. 0916053580 / fax 091322949 / biglietteria@teatromassimo.it), sul sito www.teatromassimo.it o nelle prevendite autorizzate in tutta Italia del circuito Amit-Vivaticket. Informazioni e prevendita 800 907080 (tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 17). Teatro Massimo – piazza Verdi 1 – 90138 Palermo.

venerdì 18 febbraio 2011

Brilla la tromba di Giovanni Nicosia nel bel concerto diretto da Veronesi al Petruzzelli


In queste settimane si parla tanto (troppo?) sulle riviste musicali della brava (e sexy) trombettista inglese Alison Balsom. Classic Voice le ha persino dedicato la copertina del numero di febbraio appena uscito in edicola. Nella giovane, ma già eccellente, Orchestra Sinfonica del Petruzzelli di Bari c'è uno straordinario trombettista, senz'altro meno affascinante e "glamour" della bella ed elegantissima Alison, ma che merita con pieno merito l'incipit di questa mia recensione sul concerto diretto ieri al Petruzzelli dal maestro Alberto Veronesi. Si chiama Giovanni Nicosia (nella foto), ragusano doc, che ieri ha fatto brillare e squillare la sua tromba con rara abilità nello splendido concerto di Franz Joseph Haydn: pagina per veri, autentici virtuosi dello strumento. E Nicosia lo è senz'altro. Esemplare ci è parso soprattutto l'"Allegro" finale del concerto haydniano, eseguito con impressionante agilità e musicalità e ben assecondato dalla direzione di Veronesi alla guida della frizzante Orchestra del Politeama barese. Esecuzione accolta da ovazioni meritate per Nicosia e suggellate da un breve bis.
Nella seconda parte, il piatto "forte" era la Terza Sinfonia di Beethoven, l'"Eroica", la più amata del grande Ludwig, la prima grande sinfonia "romantica" della storia della Musica, dove è finalmente l'Io al centro del linguaggio dei suoni. La sublime, a tratti estenuante nel suo lacerante pathos, "Marcia funebre" di questa monumentale composizione era inizialmente dedicata, come è noto, a Napoleone Bonaparte, è una delle pagine che chi scrive ha amato di più nella vita. Qui Beethoven, si potrebbe osare, con un gergo moderno ci mette in partitura la faccia e il cuore. E' finalmente lui, dopo le prime due prove sinfoniche classicheggianti ed ancora insaporite dagli stilemi di "Papà Haydn" e del Mozart più convenzionale. Veronesi ha saputo ben cogliere tutta l'energia vibrante e febbrile di questo lungo movimento seguito con la giusta concentrazione e partecipazione dall'Orchestra del Petruzzelli, protagonista di una delle sue prove migliori di questo già straordinario 2011; anno che la vedrà il prossimo 17 marzo, in occasione dei festeggiamenti del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, impegnata a Washington sotto la direzione di uno dei più grandi direttori viventi: Lorin Maazel.

Il Quartetto Mirus in concerto al Rossini di Gioia del Colle per la rassegna "Legature"


La VII Edizione di Legature, prestigiosa rassegna di musica classica organizzata dall’Associazione Musicale “Daniele Lobefaro” in collaborazione con il Comune di Gioia del Colle e con la direzione artistica della dr.ssa Paola Sorrentino, si interseca ancora una volta con la Stagione del Teatro Comunale Rossini, per un appuntamento d’eccellenza.

Mercoledì 23 febbraio (ore 21,00) sarà la volta di una formazione emergente il Quartetto Mirus (Federica Vignoni, Massimiliano Canneto violini Sara Marzadori viola Marco Dell’Acqua violoncello) e il violoncellista Antonio Mostacci, nella prima esecuzione assoluta di Doppio Ritratto di Diego Conti per quintetto e due violoncelli. In programma anche il Quintetto D 956 di F. Schubert.

Il Quartetto Mirus, costituitosi nel settembre 2008 per volere di Italo Gomez, già direttore dell’organizzazione artistica del Teatro alla Scala di Milano e poi direttore artistico del Teatro La Fenice di Venezia, nasce all’interno del progetto SIXE (Suono Italiano per l’Europa) promosso dalla Federazione Cemat. Nominato quartetto in residence presso il Festival Autunno Musicale di Como, dal 2009 si perfeziona sotto la guida di B.Giuranna presso l'Accademia della Fondazione "W.Stauffer" di Cremona. Dal 2009 i membri del quartetto fanno parte dell'Orchestra Mozart di Claudio Abbado. Antonio Mostacci ha cominciato l'attività concertistica all'età di 16 anni in Trio con il padre Luigi Mostacci al pianoforte e il clarinettista Italo Capicchioni (Trio Cameristico Italiano) suonando in tutte le più importanti città europee. Ha vinto il primo premio ai Concorsi di Vittorio Veneto, Catanzaro, Stresa, Moncalieri ed è stato premiato in Concorsi Internazionali quali "Maria Canals" di Barcellona e "Viotti" di Vercelli.



Biglietti: Intero € 10,00; Ridotto € 8,00 (12-24 anni, over 65, soci); Ridotto € 5,00 ( 7-11 anni). Ingresso gratuito per i bambini fino a 6 anni.



Info: Tel. 080 3433405 – fax 080 9190223 - Cell. 328 1891920 /

Parade99@alice.it - www.associazionemusicaledanielelobefaro.it/.



Prevendite: ASS. D. LOBEFARO via Flora, 77 – Gioia del Colle (lunedi, mercoledì, giovedì, venerdì, ore 16,00-20,30); DIXIELAND, via Dante, 75 – Gioia del Colle - Tel. 080 3484674

Qui Lecce: Trovatore di Verdi chiude la 42esima Stagione Lirica


Con il Trovatore di Giuseppe Verdi, in programma stasera al Politeama Greco (alle 20.45), si chiude la 42esima stagione lirica promossa e organizzata dalla Provincia di Lecce.
Sul podio dell'Ico "Tito Schipa" salirà il maestro napoletano Renato Zigante, mentre regia, scene e costumi sono firmati da Paolo Panizza, allievo del grande Pierluigi Pizzi. Nel cast vocale spiccano le voci del celebre soprano greco Dimitra Theodossiou (nelle vesti di Leonora, che si alterna con Chiara Angella) del tenore Piero Giuliacci (Manrico) e del baritono Antonio Corianò (Conte di Luna); il Coro Lirico di Lecce è preparato da Francesco Pareti. Repliche domani, domenica e martedì 22 febbraio. Infotel:0832.683510.

Il Duo composto da Stefano Pellini e Pietro Tagliaferri apre il XVI Festival Organistico di Bari


Domani, alle 20.30, prende il via a Bari, presso la Chiesa
Santa Croce la Stagione Musicale 2011, che prevede la XVI Edizione del "Festival
Organistico Internazionale di Bari" (le date: 19 febbraio - 26 marzo - 9 aprile - 3
giugno 2011) e il ciclo de "I Lunedì della Musica d’Organo" (le date: 12 maggio - 22
ottobre - 12 novembre - 17 dicembre).
La prestigiosa rassegna, organizzata dal Centro Culturale Marin in
collaborazione con l’Associazione Amici della Musica d’Organo di Santa Croce,
si articolerà in quattro concerti con interpreti di fama internazionale.
Protagonista dell’apertura è un duo d’eccezione: Pietro Tagliaferri al sax
soprano e Stefano Pellini all’organo (nella foto), musicisti che hanno sviluppato la propria
attività in Europa e America e hanno al loro attivo vari cd molto apprezzati.
Pellini e Tagliaferri presenteranno un programma vario e interessante con
brani di Couperin, Vivaldi, Bach, Dupré e Tagliaferri.

giovedì 17 febbraio 2011

Tutto Mozart per l'Orchestra della Provincia di Bari diretta dal celebre maestro cinese Xu Zhong


Domani, venerdì 18 febbraio 2011 alle ore 20.30 presso il Teatro Garibaldi di Bisceglie, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto interamente dedicato a Mozart diretto dal maestro cinese Xu Zhong (ingresso libero. Infoline. 080.5412302).
Il concerto sarà replicato il giorno dopo, sabato 19 febbraio 2011 alle 20.30 presso la Basilica di San Nicola a Bari (ingresso libero. Infoline. 080.5412302).
Xu Zhong (nella foto) è uno dei più conosciuti pianisti cinesi al livello internazionale. E’ anche membro fondatore e Direttore Artistico della Shanghai International Piano Competition, Direttore Musicale della Shanghai Philharmonic Orchestra e della Shanghai Sinfonietta e Chef Guest Conductor della KBS Symphony Orchestra. Ha collaborato con i più famosi musicisti ed orchestre del panorama internazionale.
Il concerto sarà interamente dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791) La serata si apre con l’esecuzione dell‘Ouverture tratta da “Il flauto magico”. Tratta dall’opera omonima composta su libretto di Johann Emanuel Schikaneder e rappresentata per la prima volta a Vienna il 30 settembre del 1791 (due mesi prima della morte dell’autore), l’ouverture si apre con tre solenni accordi che, nell’opera, si ascoltano prima della marcia dei preti e dell’aria di Sarastro “O Isis”. Agli accordi segue una pacata introduzione e, dopo un cambio di tempo, una melodia dei violini che viene sottoposta a un trattamento fugato, assumendo dei toni drammatici nello sviluppo.
È stato notato inoltre come l’intera opera sia simbolicamente intrisa di riferimenti alla massoneria che si ritrovano tanto nella trama, ambientata nell’antico Egitto, quanto in una scrittura musicale che, sia sul pentagramma, sia nella sua traduzione sonora, presenta aspetti di natura esoterica.
Sarà, poi, la volta della Sinfonia n. 40 in sol minore K.550. Le ultime tre sinfonie di Mozart, tutte composte nel 1788, sono senza dubbio quelle che raggiungono la maggiore perfezione in ogni senso, dalla struttura alla magnificenza melodica, dalla maturità dello sviluppo tematico all’insuperabile trasporto emotivo. Questa sinfonia fu terminata il 25 luglio del 1788, due settimane prima della “Jupiter” e impegna un’orchestra ridotta, nella quale mancano le trombe e i timpani e, in alcune versioni, addirittura i clarinetti.
L’Orchestra eseguirà, poi, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 9 in mi bemolle maggiore K 271, “Jeunehomme”. Non è ancora chiaro se questo Concerto sia stato scritto su commissione o se invece sia stato un regalo di Mozart alla sua dedicataria, la virtuosa francese del pianoforte Mademoiselle Jeunehomme (che Mozart in tutta la sua corrispondenza si ostinò a chiamare sempre Jenomé) in visita a Salisburgo nel gennaio del 1777. Certo è che ci troviamo di fronte a un’opera che lascia il segno per la maturità nella scrittura e con la quale Mozart, a soli 21 anni, voltò le spalle al gusto del pubblico per imporre la propria personalità, al punto tale che l’editore musicale Sieber arrivò a rifiutarne la pubblicazione. Approfittando delle capacità tecniche della Jeunehomme, Mozart realizzò una partitura dal respiro quasi operistico, attraversata da una costante tensione espressiva, nella quale solista e orchestra dialogano ininterrottamente, come non era mai accaduto sino a quel momento.
La serata si chiude con la Sinfonia in do maggiore K.551, “Jupiter”. La Sinfonia “Jupiter” appartiene al gruppo delle ultime tre composte dall’autore e deve il suo nome a un impresario inglese che rimase colpito dalla maestosità e dallo spirito dell’opera, ultimata nell’agosto del 1788.

"Arte e Musica" prende il via il 20 febbraio nella Pinacoteca Provinciale di Bari


Con una conversazione di Clara Gelao (nella foto), dedicata a "Servette, finte servette e lo strano caso di Antonio Mancini", seguita dall’esecuzione della "Serva padrona" di Giambattista Pergolesi da parte del soprano Damiana Mizzi e del basso Angelo De Leonardis, accompagnati dal clavicembalista Michele Visaggi e dei Solisti del Collegium Musicum di Bari, avrà inizio presso la Pinacoteca Provinciale di Bari, alle ore 10.45 di domenica 20 febbraio 2011, il ciclo “Arte e Musica” 2011, promosso dall’Assessorato ai Beni e Alle Attività Culturali della Provincia di Bari e giunto quest’anno alla XII edizione. La rassegna è stata presentata ieri mattina dalla stessa Gelao insieme al maestro Michele Visaggi.
Il tema scelto per questa edizione del ciclo, ideato da Clara Gelao che si è avvalsa ancora una volta della consulenza musicale del maestro Rino Marrone - "Tematiche femminili nell’arte e nella musica" - si inserisce a pieno titolo in quello oggetto della Mostra "Eroine invisibili. Storie di donne" dalle collezioni della Pinacoteca Provinciale di Bari e della Provincia di Bari, in corso presso la Pinacoteca sino al 29 maggio 2011 ed organizzata in occasione dei festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia – di cui costituisce una delle manifestazioni collaterali.
In omaggio alla formula sperimentata con successo negli anni precedenti, anche il ciclo di “Arte e musica” 2011 consiste nell’abbinamento di una breve conversazione su un argomento storico-artistico all’esecuzione di brani musicali, ruotanti entrambi intorno alle stesse tematiche. La presenza, all’interno della mostra, dello splendido dipinto di Antonio Mancini raffigurante La servetta, ha suggerito di approfondire questo tema, presente ab antiquo nella pittura religiosa ma affrancatosi da questa e divenuto tema “laico” ed autonomo a cominciare dalla pittura fiamminga “borghese” del Sei-Settecento. L’attenzione si sposterà poi sui diversi dipinti dedicati a questo tema da Antonio Mancini, che nel decennio 1880-1890 ne realizzò una vera e propria serie sparsa in musei europei, tra cui la stessa Pinacoteca Provinciale di Bari, ed extraeuropei.
Allo stesso tema della “servatta” è ispirata la scelta del brano musicale, il noto intermezzo buffo del Pergolesi “La serva padrona”, risalente al 1733.
Il ciclo “Arte e Musica”, costituito come di consueto da quattro incontri domenicali a cadenza mensile, proseguirà, sempre con inizio alle 10.45, il 20 marzo, il 10 aprile e il 15 maggio 2011. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

mercoledì 16 febbraio 2011

Domani sera Alberto Veronesi dirige l'Eroica di Beethoven sul podio dell'Orchestra del Petruzzelli


Torna domani sera sul podio dell'Orchestra Sinfonica del Politeama barese, dopo la recente inaugurazione della stagione lirica 2010/2011 della Fondazione Petruzzelli, il maestro Alberto Veronesi. Il programma del concerto sarà dedicato ad Haydn con l’Ouverture “L’isola disabitata” e con il Concerto per tromba ed orchestra (alla tromba Giovanni Nicosia) ed alla Sinfonia n. 3 “Eroica” di L. van Beethoven.
In mattinata, nel foyer superiore del teatro il maestro milanese insieme al segretario artistico nonchè direttore di produzione della Fondazione Petruzzelli, Luigi Fuiano, e al trombettista Giovanni Nicosia (prima tromba dell'orchestra) ha incontrato la stampa. Oltre a congratularsi per il livello "europeo" raggiunto dalla compagine sinfonica della Fondazione, Veronesi ha anche anticipato una splendida notizia: l'incisione in compact disc per la celebre etichetta discografica Deutsche Grammophon della "Cavalleria rusticana" di Mascagni (protagonisti vocali dovrebbero essere il tenore Roberto Alagna e la soprano Maria Guleghina) con l'Orchestra del Petruzzelli da lui diretta.
Un progetto discografico che naturalmente dovrà essere ancora formalizzato, ma sul quale il maestro (artista sotto contratto con la celebre etichetta gialla già da alcuni anni) nutre pochi dubbi: "Negli ultimi cinque anni la Deutsche Grammophon difficilmente non ha preso in considerazione le mie proposte". Più cauto sulla cosa, invece, Luigi Fuiano, che in sostituzione del sovrintendente Vaccari, impegnato fuori sede, ha però ufficialmente confermato un altro prestigioso appuntamento che vedrà impegnata l'Orchestra Sinfonica della Fondazione Petruzzelli il prossimo 17 marzo (per il 150°anniversario dell'Unità d'Italia) a Washington, negli Stati Uniti, diretta dal grande Lorin Maazel.
Biglietti in vendita per il concerto di domani al botteghino del Teatro Petruzzelli e "on line" sul sito www.bookingshow.com/

Gli Studi di Chopin interpretati dal pianista Louis Lortie per la Camerata al Petruzzelli


Sarà affidato al celebre pianista Louis Lortie (nella foto) il prossimo appuntamento della Camerata Musicale Barese il 22 marzo (ore 20.45) al Teatro Petruzzelli.
L’artista canadese, che ricordiamo ancor giovanissimo a Bari, presenterà un programma interamente dedicato agli Studi di Frederick Chopin: i 12 Studi op. 10 e quelli op. 25 ed i rari Trois Nouvelles Etudes per il “metodo” di Moscheles e F. J. Fetis. Proprio per la esecuzione integrale degli Studi alla Queen Elisabeth Hall di Londra, il Financial Times ha scritto: “uno Chopin migliore di questo non può essere sentito da nessun’altra parte”.
Nato a Montreal, Louis Lortie ha debuttato con l’Orchestra Sinfonica della sua città all’età di tredici anni e, tre anni più tardi, con l’Orchestra Sinfonica di Toronto con cui in seguito ha effettuato una storica tournèe in Cina ed in Giappone.
Nel 1984 ha vinto il Primo Premio al Concorso Busoni e si è distinto al Concorso di Leeds.
Nel 1992 è stato nominato “Officier de l’Ordre du Canada” ed ha ricevuto sia il riconoscimento “Order of Quebec” sia il dottorato onorario dall’Università di Laval.
Louis Lortie vive a Berlino dal 1997 e ha residenza anche in Canada. Un concerto da non perdere!
Per informazioni e/o prenotazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata Musicale Barese, Via Sparano 141 infotel 080/5211908, Box Office c/o La Feltrinelli, Botteghino del Teatro Piccinni e Bar Dona Flor in Via S. Cognetti a Bari.

martedì 15 febbraio 2011

Qui Taranto: Moni Ovadia ed Emanuele Segre presentano "PLATERO Y YO" per la stagione degli Amici della Musica


Domani 16 febbraio presso il Teatro Orfeo, l'associazione degli Amici della Musica "Arcangelo Speranza" di Taranto presenta "PLATERO Y YO"

di Juan Ramòn Jiménez, musiche di Mario Castelnuovo-Tedesco. Protagonisti saranno due prestigiosi artisti del calibro di



MONI OVADIA (voce narrante, nella foto) ed

EMANUELE SEGRE alla chitarra. Ecco di seguito alcune note esplicative sul programma della serata firmate dallo stesso musicista:


"L’opera del poeta spagnolo Juan Ramón Jiménez, premio Nobel per la letteratura, è dedicata alla storia dell’amicizia tra Platero - un asino - e il poeta.
È un poema scritto in prosa, un componimento che evoca un mondo agreste in bilico tra fantasia e realtà, sullo sfondo del paesaggio andaluso. Il poeta fa riferimento alla vita e ai sentimenti dell’asino per conoscere e riflettere sulla natura e sul mondo degli uomini. In piccoli quadri, egli narra l’esistenza di Platero che, con il poeta, ripercorre le strade di Moguer - i luoghi della giovinezza di Jiménez - aiutandolo a ritrovare in questo viaggio il sentimento della vita.
Tra illusioni e certezze, l’asinello conduce il poeta nelle zone dove il mistero del vivere si ricompone e la poesia del tempo riesce a restituire il sentimento forte che scorre su cose umili e belle. Il fare poesia diventa qui ricerca della saggezza, che trova il suo centro in una accettazione della vita, capace di riconoscere come parte di sé anche il dolore e la morte.
Nato a Firenze nel 1895, Mario Castelnuovo-Tedesco divenne presto uno dei compositori più eseguiti e conosciuti della sua generazione. Fra i vari ‘grandi’ che frequentarono con amore la sua musica, si ricordano Toscanini, Heifetz, Piatigorski, Gieseking e Segovia.
Dopo la promulgazione delle leggi razziali in Italia il compositore riuscì, con il sostegno di Toscanini e di Heifetz, a rifugiarsi con la famiglia negli Stati Uniti dove rimase fino alla morte, nel 1968.
Grazie alla sua fiducia nelle potenzialità espressive della chitarra, e anche all’amicizia e alla collaborazione con Andrés Segovia, Castelnuovo-Tedesco dedicò a questo strumento numerose composizioni.
Pur avendo scritto sempre in modo molto tradizionale, il musicista fu uno dei primi a comporre nel xx secolo un concerto per chitarra e orchestra. Inoltre, egli sperimentò audaci abbinamenti, proponendo per la chitarra combinazioni inconsuete come è nei casi del Romancero Gitano per coro e chitarra e di questo "Platero y yo" per voce narrante e chitarra.
"Platero y yo" – il delicato affresco che allinea centotrentotto liriche in prosa di Juan Ramón Jiménez – è una sequenza di ‘quadri narrativi’ nei quali il grande poeta spagnolo immagina di parlare con il suo asino. Di tali ‘quadri’ Castelnuovo-Tedesco ne scelse accuratamente ventotto, rivelando un talento magistrale nel trovare la misura per inserirsi con musica di eccellente fattura nella trama del capolavoro di Jiménez. Mario Castelnuovo-Tedesco ha concepito questa opera come melologo: il testo viene recitato seguendo la partitura musicale. Il dialogo tra il narratore e il musicista scorre intenso e la musica non si limita a un semplice commento, ma collabora con il testo alla creazione di un unico discorso poetico.

In questa serata, Moni Ovadia e io presentiamo tredici liriche, individuate fra le più rappresentative. Esse rispondono, in termini sia poetici che musicali, ai nostri gusti. La selezione comprende anche una lirica (con la quale Ovadia apre la serata) che Castelnuovo-Tedesco non musicò ma che appare particolarmente significativa.

La performance termina, in morte di Platero, con l’esecuzione della Pavane pour une infante défunte di Maurice Ravel, trascritta da Castelnuovo-Tedesco per chitarra sola: una trascrizione rimasta a lungo inedita, che mi fu affidata nel 1995, cioè nel centenario della nascita del compositore, da uno dei suoi figli. (Emanuele Segre)"

Alison Balsom e i Musici in concerto il 22 febbraio alla IUC di Roma


Nel concerto della IUC di martedì 22 febbraio alle 20.30 (presso l'Aula Magna della Sapienza), fa il suo debutto a Roma la trombettista Alison Balsom, insieme a I Musici, lo storico gruppo che è stato protagonista della riscoperta di Vivaldi e che ha venduto la cifra record di 25 milioni di copie delle Quattro Stagioni. I Musici sono un fiore all'occhiello della scuola musicale italiana e nel 2011 festeggiano i sessanta anni di attività con una lunga tournée in Italia e all'estero.
La Balsom non è soltanto una straordinaria virtuosa, ormai famosissima in tutto il modo, ma è anche giovane e bella: alla sua premiazione come "Female Artist of the Year" ai Classical BRIT Awards sembrava una diva, fascinosa ed elegante, con i capelli biondi e il sorriso smagliante. Di lei The Times ha scritto "Fa cantare la tromba con irresistibile esuberanza ed espressione".

lunedì 14 febbraio 2011

Riprendono i lavori all'Auditorium Nino Rota. Finiranno entro il dicembre 2011?


Ormai sull'inaugurazione, o meglio, riapertura dell'Auditorium "Nino Rota" di Bari, l'unica autentica, acusticamente adeguata sala da concerti sinfonici esistente in tutta la Puglia, non si sbilancia più nessuno, nè lo faremo noi. Tante, troppe volte i politici di turno hanno dato giorni, mesi e anni sistematicamente disattesi. Stamane, nel giorno di San Valentino, all'interno di quello che in verità appare allo stato di "rustico", benchè staticamente consolidato, c'è stata la ripresa dei lavori, fermi dall'estate scorsa e sbloccati solo grazie ai 2 milioni e 800 mila euro arrivati dalla Regione Puglia, grazie all'assessore Barbanente. Presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia Francesco Schittulli, il suo vice Trifone Altieri e l'assessore Sergio Fanelli. Assenti benchè invitati il direttore del Conservatorio e i rappresentanti del Comune di Bari, e della stessa Regione Puglia. Dietro di loro i professori dell'Orchestra Sinfonica della Provincia, che in questo auditorium hanno tenuto una decina di stagioni concertistiche a partire dal 1982, quando il contenitore fu inaugurato una prima volta ed intitolato a Nino Rota, per oltre trent'anni direttore dell'adiacente Conservatorio di Musica "Niccolò Piccinni"; Schittulli, improvvisatosi direttore d'orchestra per un giorno, ha dato l'attacco dell'inno nazionale con queste parole: "L'auditorium è troppo grande per questa orchestra: vorrà dire che appena saranno finiti i lavori amplieremo subito l'organico per un suo concreto rilancio". Altieri, dal canto suo, si è detto certo che, secondo il crono-programma dei lavori, l'auditorium sarà consegnato a dicembre, anche se non ancora funzionante (ci vorranno al massimo un paio di mesi per il collaudo e l'ottenimento dell'agibilità: ricordando però la sofferta riapertura del Petruzzelli sembrerebbero pochini).
A lavori ultimati la sala grande disporrà di 750 posti a sedere, mentre la sottostante sala piccola, un tempo utilizzata per dibattiti e concerti di musica da camera, ne avrà circa 150.Tra breve pronto anche il bando per la nomina del nuovo direttore artistico, anche se ce ne vorrebbe uno che incarnasse anche il ruolo di direttore musicale che manca all'Orchestra da diversi anni. Chi scrive spera che questa sia davvero l'ultima conferenza stampa nell'auditorium prima della sua agognata riapertura: sono vent'anni infatti, che questa struttura è scandalosamente chiusa e tante, troppe sono state le illusorie promesse e gli spettacolari proclami che qui si sono uditi da parte dei politici di turno. Povero Rota, quante volte si sarà - e con rabbia - rivoltato nella tomba, aspettando la riapertura del "suo" auditorium; meno male che ci pensa la Sinfonica di Bari a suonare, e senza "direttore" questa volta, l'ouverture proprio dal "Cappello di paglia di Firenze" dell'indimenticabile Nino. Che sia almeno questo di buon auspicio per quanto - si spera - possa accadere entro la fine del 2011.

Piace al pubblico barese il Mozart apollineo di Gianna Fratta al Petruzzelli


Un concerto tutto nel segno di Mozart quello di sabato scorso al Teatro Petruzzelli, che ha visto il debutto del maestro Gianna Fratta, quale prima donna a calcare il podio del Politeama barese in oltre un secolo di storia. Si cominciava con la Sinfonia concertante per oboe, clarinetto, corno, fagotto e orchestra k.297/b, scritta dal geniale Salisburghese nel 1778 a Parigi ed in gran fretta per il "Concert Spirituel" (dove però non fu più eseguita per le difficoltà di reperire quattro solisti all'altezza del compito): lettura di eccellente chiarezza, precisa nell'osservanza delle dinamiche ed impreziosita dalle ottime "prime parti" dell'Orchestra della Fondazione. Una menzione particolare, a tal proposito, meritano l'oboista Gianluigi Cortecci ed il clarinettista Francesco Manfredi. Nella seconda parte, dedicata alla "Jupiter", somma sintesi della sinfonia "Classica" per antonomasia, ma anche anticipatore archetipo dell'imminente era preromantica, la Fratta ha preferito una chiave di lettura più apollinea che dionisiaca; scarsa evidenza sonora è stata data infatti ai sottesi "strappi" e agli accenti permeati dallo stesso pathos del coevo "Don Giovanni". Regnava in definitiva nella sua interpretazione la gioiosa, leggera visione dell'equilibrio delle forme, dell'amore per la Bellezza assoluta senza incrinature esistenziali, talora messe in risalto da altre interpretazioni ascoltate. Una scelta comunque apprezzatissima dal numeroso pubblico presente ed ottimamente resa dall'Orchestra del Petruzzelli, che si appresta - è arrivata la conferma - il prossimo 17 marzo, in occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia a varcare le porte dell'Ambasciata italiana degli Stati Uniti a Washington, diretta da uno dei più grandi maestri del nostro tempo: Lorin Maazel.

I prossimi appuntamenti della Camerata Musicale Barese con la Danza e il Musical


La 69ª Stagione della Camerata propone altri due appuntamenti con la danza ed una con il musical.
Il primo spettacolo, già annunciato su questo blog, è in programma per il 25 e 26 febbraio al Petruzzelli con il “Nuevo Balletto Espanol” che presenterà “Cambio de Tercio”.Seguirà il 12 e 13 marzo, sempre al “Petruzzelli” “l’American Ballett Theater II” in “U.S.A. Great Dance”.
Per il 1° e 2 Aprile andrà invece in scena al “Piccinni” “Hello Dolly”, musical della compagnia di “Corrado Abbati”.
“Cambio de Tercio” del balletto spagnolo è una miscela di vari stili che si basano sulla danza classica spagnola e flamenco ed a livello geografico propone, come sempre assoli di Rojas e Rodriguez , entrambi coreografi ballerini ed artisti principali; passi a due ed emozionanti numeri di gruppo, densi di sensualità e forza.
Uno dei principali aspetti innovativi di questa produzione arriva dai musicisti sul palco che interagiscono con i ballerini nelle varie coreografie.
Gli effetti visivi sono garantiti dalla attenta selezione di costumi e dal “design luci” progettato appositamente per questa occasione.
Con “Cambio de Tercio” le danzatrici trasmettono tutta la loro sensualità e le loro emozioni.
Coreografi invitati sono Rocio Molina, Manuel Linan e Rafael Campallo; le ballerine Maria Lopez, Pilar Gonzales, Cristina de Vega e Raquel Tamarit.
Il Balletto Espanol torna a Bari per la Camerata dopo nove anni.
“L’American Ballet Theater II” scende a Bari in prima assoluta in Italia; è una compagnia classica di giovani danzatori di eccezionali qualità, selezionati in tutto il mondo.
Coreografie di G. Balanchine, J. Robbins e A. Tudor.
L’incontro con il musical s’intitola “Hello Dolly”, spettacolo di Michael Stewart e Jerry Herman, adattamento e regia di Corrado Abbati, artista tante volte apprezzato ed applaudito dal pubblico della Camerata.
“Hello Dolly” è uno dei più grandi musical di tutti i tempi. Solo a Bradway, al suo debutto, superò le 3.000 repliche.
Per tutti e tre gli spettacoli, la Camerata offre un abbonamento particolare per le poltrone al costo di Euro 129,00.
Per informazioni e/o prenotazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata Musicale Barese, Via Sparano 141 infotel 080/5211908, Box Office c/o La Feltrinelli, Botteghino del Teatro Piccinni e Bar Dona Flor in Via S. Cognetti a Bari.

venerdì 11 febbraio 2011

Gianna Fratta incontra la stampa al Petruzzelli


Nella foto di Carlo Cofano un momento della conferenza stampa di stamattina nel foyer superiore del Teatro Petruzzelli di Bari in vista del concerto che domani vedrà sul podio dell'Orchestra dell'omonima Fondazione il maestro Gianna Fratta, prima donna in assoluto a salirci nella più che centenaria storia del Politeama barese. Un bel traguardo davvero!

Il Duo Sbeglia-Zamuner suona domani in Vallisa per Mirarte


Prosegue domani sera, alle 21, all'Auditorium Vallisa di Bari, la stagione concertistica 2011 dell'Associazione Culturale Mirarte con il secondo dei sei appuntamenti musicali in programma. Si esibirà, infatti, il duo pianistico napoletano formato da Maria Sbeglia e Umberto Zamuner (nella foto). Nel variegato programma ci sono i "Liebes Lieder" op. 52/a di Johannes Brahms, i "Pensieri" sull'opera verdiana "Un ballo in maschera" di Giuseppe Martucci, "Dolly" op. 46 di Gabriel Faurè e la "Sonata" di Francis Poulenc. Infotel: 348.376.61.30. La serata sarà preceduta da una guida all'ascolto del giornalista Livio Costarella.

Si pensa ad un bando europeo per la direzione artistica, ma il futuro è ancora pieno di incertezze per l'ICO di Bari


Domenica scorsa la Gazzetta del Mezzogiorno ha pubblicato in cronaca un articolo a firma del giornalista Ninni Perchiazzi sull'attuale situazione dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari. Dal “pezzo”, che contiene al suo interno diverse dichiarazioni (virgolettate) del presidente dell'Ente, Francesco Schittulli, si evince che presto partirà un bando europeo per scegliere il nuovo direttore artistico della storica compagine barese, dopo la naturale scadenza il 31 dicembre scorso del mandato del maestro Marco Renzi; l'ex direttore del conservatorio barese, che per dieci anni ha ricoperto l'incarico, ha infatti manifestato l’intenzione di passare la mano ad altri.
In questi ultimi giorni, a vario titolo, si sono fatte avanti le auto-candidature di alcuni noti musicisti locali - Rino Marrone, Paolo Lepore, Giovanni Antonioni e Franco Lentini – che pare non siano state prese in considerazione da Schittulli e dalla sua giunta, proprio in vista di un bando europeo e della conseguente nomina di una commissione tecnica "ad hoc" (“sarà la migliore possibile” – dichiara nell’articolo il presidente della Provincia di Bari) che stabilirà chi sarà il nuovo direttore artistico dell'orchestra.
Come già evidenziai in un precedente post, ciò che mi pare conti - più che il nome o il prestigio dello stesso - è però la volontà da parte della Provincia di un serio, credibile rilancio qualitativo dell’Orchestra barese, rimasta “orfana” di ben 14 professori (ne sono così rimasti solo 34 effettivi in organico) confluiti nella neonata compagine della Fondazione Petruzzelli.
Schittulli dichiara alla Gazzetta come "false" le notizie di corridoio, che vedrebbero in atto un graduale disimpegno finanziario della Provincia di Bari nei confronti della Sinfonica barese. Disimpegno che peraltro sarebbe purtroppo nella logica considerati i gravissimi tagli (si parla di circa 6-8 milioni di euro in meno) che l’Ente subirà nei prossimi mesi da parte del Governo Berlusconi. Nell’articolo-intervista della Gazzetta egli parla, al contrario, di una vera e propria rimodulazione dell'ensemble provinciale da "sinfonico" a "cameristico". La doppia orchestra a Bari sarebbe, infatti, a suo parere “un inutile spreco di soldi e professionalità”. D’altro canto, due anni fa - è bene ricordarlo - fu proprio la Provincia a rifiutare di concedere la sua orchestra a titolo definitivo alla Fondazione Petruzzelli, aprendo un contenzioso giudiziario a colpi di ricorsi e decreti ingiuntivi. A fine 2009, a sorpresa, nel giro di un paio di settimane, proprio a cavallo delle feste natalizie, la Fondazione Petruzzelli - vista l'indisponibilità della Provincia a concedere la sua orchestra - tirò fuori (è il caso di dire) dal cilindro e nell'arco di appena tre giorni, un’orchestra nuova di zecca per salvare una stagione operistica che rischiava il collasso, per non dire il commissariamento immediato dello stesso ente lirico-sinfonico.
D’altro canto,a mi sommesso parere, mi sembra ingiusto limitare, o peggio, snaturare l’orchestra della Provincia, che ha pur sempre dalla sua, una storia di ben quarantatrè anni alle spalle da tutelare, al rango di raccogliticcio ensemble cameristico. La crisi economica attuale rischia infatti di buttare a mare mezzo secolo di attività significative e non sarebbe certamente cosa auspicabile. Anzi, se vogliamo dirla tutta, sarebbe un’autentica beffa, visto che come promesso dallo stesso Schittulli entro la fine del 2011 dovrebbe finalmente riaprire al pubblico, dopo quasi vent’anni di forzata chiusura, l’Auditorium “Nino Rota”, i cui lavori di restauro e adeguamento riprenderanno a breve.
Auditorium che sin dalla sua nascita è sempre stato giustamente considerato la "Casa Madre" dell’Orchestra della Provincia. Chi ha (ormai) più di qualche capello bianco - come lo scrivente - non può non ricordare gli splendidi concerti che negli Anni Ottanta si tennero in quel contenitore acusticamente eccellente oltre che confortevole. Che senso avrebbe allora risistemarlo, oltretutto a caro prezzo, se non con la fondamentale premessa e promessa di un credibile rilancio dell’Orchestra Sinfonica di Bari? Una città, va detto, che si è persino candidata ad essere nei prossimi anni capitale della cultura europea, può e deve aspirare ad avere due compagini orchestrali di sicuro valore in altrettanti prestigiosi contenitori cittadini (Teatro Petruzzelli e Auditorium “Nino Rota”). Se poi è solo un problema di risorse, cosa vieterebbe alla Provincia di creare, a sua volta, una Fondazione mista (con finanziatori anche privati) per rilanciare e sostenere la sua Orchestra?

Domenico Longo dirige l'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari nella Chiesa di San Carlo Borromeo


Domani, sabato 12 febbraio 2011 alle ore 20.30 presso la Parrocchia San Carlo Borromeo a Bari (Via Colonnello De Cristoforis, 7) l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto dedicato a Glinka, Borodin e Beethoven diretto dal maestro Domenico Longo (Ingresso libero. Info: 080.5412302).
La serata si apre con l’esecuzione di “Russlan e Ludmilla”, ouverture di Michail Glinka (1804 - 1857). Sebbene quest’opera, composta fra il 1837 e il 1842, goda oggi di una buona popolarità, va detto che all’epoca della sua prima rappresentazione, avvenuta il 9 dicembre del 1842 a San Pietroburgo, fu accolta molto freddamente dal pubblico. Glinka la compose ispirandosi al poema di Puskin e ne scrisse egli stesso il libretto, in collaborazione con Shirkov e Bakhturin. Le principali melodie dell’ouverture sono tratte dal finale dell’opera. Sarà, poi, la volta della Sinfonia n. 3 in la minore (incompiuta) di Alexander Borodin (1833 – 1887). Borodin iniziò a raccogliere le idee per una Terza sinfonia soltanto verso la fine del 1886, pochi mesi prima di morire, sebbene accarezzasse questo progetto da diverso tempo. La sinfonia rimase pertanto incompiuta e ce ne sono giunti soltanto due movimenti. Il primo, Moderato (del quale il compositore aveva lasciato giusto qualche schizzo) venne completato ad opera di Glazounov che l’aveva ascoltato eseguire al pianoforte dallo stesso Borodin. Del secondo invece, uno Scherzo, Borodin aveva completato solo la parte principale degli archi. Secondo le sue intenzioni, il Trio venne adattato da Glazounov, che lo ricavò dal “coro dei mercanti”, un numero originariamente composto per le”Danze del principe Igor”, ma successivamente soppresso. Lo Scherzo, peraltro, è noto anche in una versione per quartetto come movimento di una raccolta intitolata “Il venerdì” scritta per i membri del Gruppo Belaiev. Glazounov provvide a orchestrare questi due movimenti nella primavera del 1887. La serata si chiude con la Sinfonia n. 2 in re maggiore, op. 36 di Ludwig Van Beethoven (1770 - 1827). Beethoven cominciò a comporre questa Sinfonia già verso il 1800, ma la sua stesura definitiva è del 1802, anno in cui fu ultimata nel corso di una villeggiatura a Heilingenstadt. La sua composizione coincise peraltro con un aggravarsi della sordità che affliggeva l’autore. E si può dire che si tratti, in campo sinfonico, dell’ultima opera composta guardando ancora ai grandi modelli di Haydn e Mozart. La ricca orchestrazione, la sostituzione del tradizionale Minuetto con uno Scherzo, l’atmosfera lieve e al contempo animata che caratterizza il finale, dalla sua introduzione “aggressiva” fino ai sorprendenti - per l’epoca - cambiamenti di ritmo e tonalità, rivelano l’insofferenza dell’autore per le convenzioni compositive generalmente accettate ai suoi tempi.