martedì 26 febbraio 2019

Incredibile: siamo stati cacciati dalla Fondazione Petruzzelli e dal Signor Massimo Biscardi!


Questo è troppo. noi dell'"Orecchio" da anni lavoriamo gratuitamente per il giornale on line, scrivendo recensioni, interviste e presentazioni a tutto spiano. Come se non bastasse siamo stati elegantemente accompagnati alla porta del Teatro Petruzzelli, perchè non siamo figli della gallina bianca, bensì del brutto anatroccolo: brutti, sporchi e cattivi.
Ci hanno tolto l'accredito stampa, l'unico disponibile, per sentirsi mitragliare dietro le lamentele dell'Associazione dei Critici Musicali e di tutti i giornalisti musicali italiani. Il caro Biscardi (nella foto), attuale Sovrintendente del Petruzzelli, dovrebbe vergognarsi per quello che ha fatto e piangere miserabili parole di "Scuse" a tutti coloro che non sono non solo pagati o retribuiti, ma che lavorano gratuitamente per rendere GRANDE il Petruzzelli.
Pazienza. Comunque Noi andiamo avanti. E faremo cronaca a pagamento. Andando in Loggione o nei posti popolari che ci verranno assegnati. Sicuri che non si fa così una Buona Politica nel Teatro.
Se i posti sono pochi, ci si organizza per fare più replche, non si danneggiano proprio i Giornalisti meno fortunati. Perdonate lo sfogo, ma era il minimo che potessimo fare.

lunedì 18 febbraio 2019

Uno strepitoso Vengerov regala uno splendido recital violinistico al folto pubblico del Petruzzelli di Bari.


E' stato un bellissimo concerto e come poteva essere diversamente. Uno, se non il più grande violinista dei nostri tempi, Maxim Vengerov (nella foto), ha distillato per il pubblico barese un programma molto vario e stimolante, accompagnato dalla elegante e precisa pianista russa Polina Osetinskaya.
l'impaginato partiva dal Mozart maturo della Sonata k. 454, per proseguire poi nella prima parte con la "Fantasie" in do maggiore del geniale Schubert, nella quale si sono immediatamente intuite la classe cristallina e l'eleganza del violinista russo di origini ebraiche, rimasto fermo alcuni anni per un fastidioso problema alla spalla.
Poi nella seconda parte, dedicata interamente a pagine meno note, ma di raro virtuosismo, del rumeno George Enescu (la Sonata n. 2) e quella, la nr. 3, dedicata allo stesso rumeno, dal virtuoso belga Eugene Ysaye un grande maestro dell'Ottocento. Pagine strepitose che hanno messo in risalto non solo le galattiche capacità virtuosistiche di Vengerov, ma anche le qualità praticamente perfette della fascinosa Osetinskaya.
Applausi molto convinti ed entusiastici del pubblico barese, che poi ha regalato autentiche ovazioni nell'ultimo brano prescelto: la "Tzigane" di Maurice Ravel, Pagina di straordinario virtuosismo, nella quale il ritmo tzigano di Vengerov si è messo pienamente in luce, con la cavata formidabile del suo Stradivari, puntellata da strepitosi passaggi. Infine il magnifico violinista ci ha regalato un brano celeberrimo di Massenet, la "Meditation dalla Thais". Un fantastico ricordo operistico, che ha permesso di concludere in bellezza il magnifico concerto. adesso, in attesa della prossima "Butterfly" di Puccini, un plauso meritato al Sovrintendente Biscardi per le "Stelle" stratosferiche che sta portando al Petruzzelli di Bari.

lunedì 11 febbraio 2019

Strepitoso Lisiecki regala un Beethoven da manuale con l'eccellente Orchestra del Teatro Petruzzelli diretta da Giampaolo Bisanti.


Uno strepitoso pianista canadese di origini polacche, Jan Lisiecki (nella foto) ci ha regalato un sensazionale Beethoven ieri sera al Petruzzelli di Bari, complice l'Orchestra del Teatro magnificamente diretta dal suo direttore stabile per l'ultimo anno, Giampaolo Bisanti.
Il Terzo Concerto di Beethoven è un pezzo di grande virtuosismo e così lo ha inteso il giovanissimo Lisiecki, appena ventitreenne, un  talento prodigioso della tastiera. Musicalissimo e spettacolare come pochi al mondo. Il Terzo ne è uscito, forgiato con classe cristallina da uno splendido pianista, accompagnato bene dall'eccellente Orchestra del Petruzzelli diretta ottimamente da Bisanti. Il concerto è venuto fuori in modo molto spettacolare dalle mani magiche di Lisiecki, apparso assai disinvolto nelle cadenze e animato da una musicalità trascendentale, anche nel terzo movimento, che ha chiuso splendidamente il Terzo. Pubblico in delirio e applausi nello Schumann del "Sogno" eseguito come bis.
Molto buona anche la "Seconda Sinfonia" di Schumann sempre, la migliore pagina scritta dal compositore tedesco per grande orchestra. Bisanti e l'Orchestra del Petruzzelli si sono abilmente confermati, ove ce ne fosse stato bisogno all'altezza del programma di questa sera. Sappiamo che qualcuno in platea ha lamentato l'esecuzione di Lisiecki, forse al livello interpretativo, ma per quanto riguarda l'aspetto tecnico, c'è solo da pregare il pianista canadese di tornare a Bari quanto prima.
Grazie ulteriormente al Sovrintendente Biscardi di questo eccezionale incontro "ravvicinato" con uno dei migliori pianisti del nostro tempo.

domenica 3 febbraio 2019

Il Recital elegante e intenso del Quartetto Pavel Haas di Praga raccoglie un buon successo al Petruzzelli.


Nella pausa delle repliche del "Simone Boccanegra" di Verdi, Il Quartetto "Pavel Haas" di Praga (nella foto) raccoglie un intenso successo al Petruzzelli di Bari, con tre interessanti Quartetti d'achi: Il n. 2 di Smetana, il n. 1 di Janacek ed il n. 3 di Ciaikovskij, il più esteso e drammatico dei tre.
Il Pavel Haas, dal nome del compositore ceco imprigionato a Theresienstadt e morto successivamente tragicamente nel 1944 ad Auschwitz. I quattro nomi dei giovani artisti sono quallo di Veronika Jaruskova, brillante e piacevole violinista leader del Quartetto praghese, e poi a seguire, Marek Zwiebel (secondo violino), Jiri Kabat (viola) e infine Peter Jarusek (violoncello).
I quattro si sono resi protagonisti di letture vibranti ed intense dei due Quartetti di Smetana e Janacek, che sono  stati eseguiti nella prima parte del concerto; ed hanno mostrato una notevole classe cristallina nella capacità di legare le frasi con una amalgama superba e dei legati interessanti.
Ancora meglio le cose sono andate nel bel Quartetto n.3 di Ciaikovskij splendidamente interpretato da Veronika Jaruskova con un violino di gran classe e dai tre altri artisti.
Infine, il Quatetto Americano di Dvorak ha concluso come bis il bel concerto, mettendo in luce il fatto che la musica quartettistica non è musica di serie B, ma di straordinario livello espressivo e fondamentale presa sul pubblico, entusiasta e coinvolto durante il concerto di sabato sera.

martedì 29 gennaio 2019

Uno splendido Simon Boccanegra di Verdi inaugura ottimamente la Stagione Lirica 2019 del Teatro Petruzzelli.


Teatro praticamente esaurito in tutti gli ordini di posti per un "Simone Boccanegra" (nella foto) di Verdi e di prim'ordine. Luca Salsi, eccelso protagonista nel ruolo del titolo, è uno dei migliori baritoni italiani in circolazione, ha commosso il pubblico con un incantevole vocalità. molto bene anche il Paolo Albiani di Gianfranco Montresor ed il Gabriele Adorno di Giuseppe Gipali, voce angusta, ma ben educata e capace di eccellenti acuti.Ottima la Amelia di Liana Aleksanyan e il bravissimo Roberto Scandiuzzi nel ruolo di Fiesco. Strepitosa la direzione dello spagnolo Jordi Bernacer e bellissima la regia del francese Arnaud Bernard con le splendide scenografie dello stesso Bernard i costumi eleganti di Marianna Stranska e l'eccellente  disegno luci di Patrick Meeus.
Il Coro del Petruzzelli ha espresso una maiuscola prova, sotto la direzione di Fabrizio Cassi. Anche l'Orchestra si è espressa al meglio, operando in una delle migliori realizzazioni, e sotto un ottimo direttore. Ma è stata senza dubbio la straordinaria prova di Salsi ad aver offerto una grande prova di sè, nei due duetti con Amelia e, quello finale con Fiesco (uno splendido Scandiuzzi). Una prova commovente ed eccellente, che non ha disdegnato paragoni più importanti co altre coppie del tempo che fu. Successo intenso e vincente per tutti gli interpreti della serata. A cominciare da Salsi e finire con il regista Arnaud Bernard, autore di una geniale regia.

lunedì 7 gennaio 2019

Una "Turangalila" di Messiaen da applausi apre una già memorabile Stagione Sinfonica 2019.


E' stata un'emozionante ed intensa lettura quella che ha portato i 115 Artisti dell'Orchestra del Petruzzelli a suonare un pezzo di pazzesca difficoltà, una sfida difficilissima vinta dal Maestro Stefan Anton Reck (nella foto), al cospetto di un Teatro al limite della capienza disponibile. Scritta tra il 1946 ed il 1948, questa Sinfonia di Messiaen si colloca tra le sue pagine migliori e significative.
Hanno collaborato in modo prezioso all'opera il pluridecorato pianista Pierre-Laurent Aimard ed alle ondes martenot Bruno Perrault. Una interpretazione mirabile, vibrante e pulitissima, alla quale non è stato possibile chiedere di più. Stefan si conferma un grandissimo Direttore, meritevole dei più positivi allori della Musica. E' stato anche direttore, a suo tempo, stabile dell'Orchestra del Petruzzelli che ha ritrovato nel pieno della forma, smagliante in ogni sezione, dagli archi ai fiati ed ai legni, per finire con gli ottoni splendidi.
Insomma, è stato stupendo iniziare una Stagione con un capolavoro del Novecento così vibrante ed intenso, che proseguirà il 14 gennaio con un altro concerto da non perdere: torna infatti dopo anni dal suo esordio all'angusto Santalucia il sublime, grande pianista polacco Kristian Zimerman, che ci farà godere la sua superba tavolozza digitale di colori e timbri straordinari in un programma non ancora annunciato, ma che promette mirabilie incredibili.
Un grazie va fatto anche al nostro Sovrintendente Massimo Biscardi, davvero coraggioso e lungimirante nel proporre subito una pagina choc come la "Turangalila". Un grazie sincero a tutte le Maestranze del Teatro ed alla forza straordinaria dimostrata. Pubblico in delirio alla fine dello strepitoso concerto di Stefan Anton Reck, atteso quest'anno da una importante wagneriana "Walkiria" riproposta nella lettura, andata in scena negli anni bui precedenti la ricostruzione del Petruzzelli. Attendiamo quest'altra sublime prova del Maestro, assistente di un "certo" Claudio Abbado negli Anni Novanta.


venerdì 21 dicembre 2018

Una strepitosa Traviata chiude in bellezza la Stagione Lirica 2018 del Petruzzelli di Bari.


E' stata bella, bellissima la Traviata di Verdi al Petruzzelli di Bari, che ha chiuso nel migliore dei modi la Stagione Lirica 2018. Tutto esaurito e pubblico entusiasta e partecipe. Strepitosa e appassionata la direzione del giovane talento, Carlo Goldstein, che ha interpretato con rara sensibilità la partitura verdiana, complice un'Orchestra del Petruzzelli in grande spolvero, com'è dall'inizio di Stagione. La regia,e scene ed i costumi erano affidati ad Hugo De Ana, uno dei migliori Maestri al mondo, la compagnia di canto di valore internazionale, aveva nel soprano croato Lana Kos (nella foto), la sua autentica punta di diamante; una Violetta fragile, minuta e depressa, ma con grande carattere e intelligenza nell'uso sfolgorante delle colorature.  Discreti, ma solo discreti (ma non troppo), l'Alfredo di Luciano Ganci, stentoreo, ma di vocalità angusta e poco intonata, e il Giorgio Germont dell'ucraino Vitaliy Bilyy, un po' rozzo ed approssimativo nelle arie cantate. Non ci sono più i grandi baritoni di una volta. Purtroppo. Passabili i ruoli di contorno con Anastasia Pirogova, Marco Miglietta, Maurizio Lopiccolo, Vincenzo Mandarino ed Antonio Muserra. La scenografia offre all'occhio esperto un immagine sfarzosa della Parigi di fine '800 con grandi spazi in stile Impero lucente e prezioso. L'opera corre via senza alcuna pausa, con raro piacere, grazie anche al perfetto Disegno Luci di Valerio Alfieri ed alle splendide coreografie di Leda Lojodice. Si replica ogni giorno sino alla fine del mese. Uno spettacolo che resterà vivo nella memoria di chi lo ha visto ed apprezzato.

lunedì 10 dicembre 2018

Benedetto Lupo affascina il suo pubblico con un magistrale Debussy


Era l'ultimo concerto della stagione, quello del pianista barese Benedetto Lupo (nella foto), subentrato per un recentissimo infortunio alla spalla al collega norvegese Leif Ove Andsnes, e lo ha superato a pieni voti. In programma un Debussy incantevole con le Images oublièes, le estampes, la prima e seconda serie delle Images, e poi a prezioso corollario concludevano Masques, D'un cahier d'Esquisses e la stupenda Isle joyeuse, che concludeva mirabilmente la serata.
"A Benedetto Lupo bastano poche note per mettere in chiaro le cose: lui non è il solito pianista e il suo non è il solito Debussy. la mano è leggerissima, sembra non affondare mai sulla tastiera, ma scivolarci sopra, e il suono che ne esce, di una morbidezza appena ovattata è pur nella sua intrinseca bellezza è quanto di più naturale e sincero si possa immaginare." Questa era la bellissima recensione che Paolo Locatelli (Opera Click)  ha regalato ad un simile concerto di Benedetto, in cui Debussy la faceva da padrone della serata.
Non ci pare di dover aggiungere altro, non sprecando ulteriori parole alla prova già maiuscola di Lupo. Un pianista di straordinaria levatura internazionale e vincitore di tanti importanti Concorsi, che ci fa sentire degni di essergli concittadini e che migliora come solo il vino sa fare, nonostante gli anni passano e lui dimostra la solidità e l'autorevolezza di un grande pianista. Due bis nel finale hanno corroborato la splendida serata, con applausi interminabili e grati del pubblico barese.

mercoledì 14 novembre 2018

L'ultimo concerto della splendida stagione 2018 del Petruzzelli di Bari diretto con successo da Stefan Anton Reck.


E' stato un concerto bellissimo e dagli esiti impensabili, quello diretto dal Maestro tedesco Stefan Anton Reck (nella foto), tutto dedicato al grandissimo Petr Il'ic Ciaikovskij, con due composizioni celebratissime - il Concerto n.1 per pianoforte ed orchestra op.23 e la "Patetica", ovvero la Sesta Sinfonia - Ad accompagnarlo nella prima parte c'era lo straordinario contributo del pianista e direttore d'orchestra Mikhail Pletnev, già notissimo nel mondo pianistico per aver più volte collaborato con l'importantissima etichetta gialla Deutsche Grammophon e che francamente ci ha leggermente deluso, per via del suo pianismo così poco virtuosistico e brillante, ma abbastanza pestato con eccessivo vigore e pesantezza.
Meglio la seconda parte, con una Sesta Sinfonia da ricordare. Si sa, come è noto, storicamente che la morte di Ciaikovskij fu dovuta a complicazioni derivanti dall'aver bevuto un bicchiere delle acque del Volga infettate dal colera, ed invece ricerche successive hanno portato a credere che Ciaikovskij sia stato avvelenato dall'arsenico, per evitare uno scandalo tremendo sui suoi loschi rapporti omosessuali con il giovane Aleksej, nipote del Conte Stenbock-Femor.
Ecco la storia pazzesca che sappiamo da tempo recente e di cui narriamo adesso. Ma tornando alla Sinfonia è noto che Ciaikovskij l'amasse a tal punto da farne infine una sorta di "Requiem" sulla sua morte.
Reck l'ha diretta con piglio deciso e virile, dimostrando la banalità di ciò che si dice di lui: direttore bravo in Wagner, meno interessante su altri fronti. Ed invece ieri sera la sua direzione ci ha impressionato moltissimo. Il primo movimento in particolare è stato vissuto a "cuore aperto" con lame taglienti e decise, straordinario l'apporto fondamentale dell'Orchestra del Teatro in grande spolvero negli archi e nei fiati. Indimenticabile poi il secondo e terzo movimento, condotto a ritmi violenti ed incisivi, ed infine il quarto, dopo l'improvvida interruzione (degli applausi di un pubblico va detto, parecchio ignorante), lacerante ed espressivo negli archi più nobili. Un successo clamoroso ed entusiasmante alla fine, ha regalato una splendida serata ai numerosi spettatori presenti: Grazie Stefan!

giovedì 8 novembre 2018

Benedetto Lupo protagonista al Petruzzelli di Bari di uno stupendo Concerto n. 1 in re minore per pianoforte di Brahms.


Un concerto memorabile quello di Brahms in re minore, interpretato divinamente da Benedetto Lupo (nella foto), classe 1963. con una serie di splendida affermazioni internazionali, che ha reso il suo nome da giovanissimo pianista di valore a grande della tastiera, senza discussioni di alcun genere.
Significativa anche la direzione dell'austriaco Gunter Neuhold, eccellente e vibrante con tasso tecnico di primo livello, come anche validissima è stata la prova dell'Orchestra del Teatro, in particolare degli archi sublimi in certi punti dialogici con Lupo, in perfetta simbiosi con il pianista barese.
Tra i meriti di Benedetto c'è indubbiamente quello di aver maturato una fucina di talenti, basti pensare alla straordinaria Beatrice Rana, una delle migliori pianiste in circolazione.
Ma veniamo al concerto sublime che Lupo ha proposto con lucidità e razionalità estreme, a cominciare dal primo lunghissimo movimento, contestato a Brahms all'epoca, per via dei successivi striminziti movimenti.
A cominciare dallo stupendo e struggente adagio, commovente omaggio beethoveniano, e che viene reso da Lupo in modo quasi metafisico e stupefacente, grazie ad una tecnica sopraffina e superlativa.
Poi, infine il terzo movimento si è rivelato grandioso nell'approccio di Lupo alla pagina, sempre brillante ed attento ad evidenziare tutte le sfumature del caso.
Applausi scroscianti, hanno consentito due bis al pianista barese, che ha incasellato l'ennesima brillante performance brahmsiana.
Il concerto è proseguito con una pagina poco nota, il Requiem per Mignon, per coro e orchestra. Apprezzabile il coro del Petruzzelli, che canta splendidamente in tedesco e l'ottima direzione di Neuhold e dei solisti impegnati.Una buone esecuzione, tutto sommato.
Il concerto si è poi concluso in maniera straordinaria con l'esecuzione eccellente di "Daphnis e Chloè", che ha visto la partecipazione integrale di Coro e Orchestra, in un afflato d'altri tempi ed un crescendo sensazionale. Successo bellissimo e convincente, in attesa del prossimo atteso concerto ciaikovskiano diretto da Stefan Anton Reck in novembre.

lunedì 5 novembre 2018

La "Leggenda Vivente" Daniil Trifonov incanta il Petruzzelli di Bari in un meraviglioso concerto.


Ha suonato a Bari ieri sera in un concerto fuori abbonamento il grandissimo pianista, ex enfant prodige, Daniil Trifonov, che si è fatto crescere una barbetta incolta, per azzerare in qualche maniera la sua faccia adolescenziale, che abbiamo apprezzato negli ultimi anni. Teatro Petruzzelli pieno ma non strapieno come avrebbe meritato il pianista russo. Programma lunghissimo, con la prima parte che sfiora l'ora e mezza di durata! e' il pianista più grande del mondo? Molti lo hanno sostenuto, noi non lo riteniamo ancora tale, in un mondo che ha in Sokolov, Argerich e Zimerman, un tris d'assi clamoroso.
In  ogni caso, il suo è un modo di suonare unico ed originalissimo. I tasti sono sfiorati con legerezza ed eleganza sublime in Beethoven eseguito perfettamente nell'Andante Favori in fa e nella strepitosa Sonata n.18 "La caccia", poi passiamo ad una lunga pagina di Schumnn ai più sconosciuta o almeno poco noto, come Bunte Blatter ed al Presto Passionato, che hanno concluso una bellissima prima parte di un'ora e mezza, assolutamente stupenda.
Nella seconda parte, abbiamo avuto la possibilità di ascoltare la poco nota (rispetto alla Settima ed alla Sesta) Sonata di Guerra n. 8, dove il nostro ha messo in luce la scintillante tecnica di cui è dotato, con scaglie di luce taglienti e luminose, ottave vigorose e micidiali, da mettere in ginocchio chiunque.
Ti aspetteresti decine di bis alla fine del concerto? Ed invece no. Si fa un po' pregare, ma poi concede due essenziali Bach e Chopin, suonati con una misurata classe e un infantile prestanza. Deve farne di strada, Il Maestro Sokolov è ancora un lontano obbiettivo da raggiungere.

giovedì 1 novembre 2018

Il Petruzzelli conquista la Musica tra Vacchi e Prokofiev, con una magistrale direzione di John Axelrod.


E' noto che la musica di Vacchi, abbia un che di contorto e assai complesso, lo abbiamo scoperto in questi ultimi cinque anni, da quando il Maestro è stato compositore in residence del Teatro Petruzzelli, concludendo ieri sera la sua opera con un concerto per violoncello (o viola) ed orchestra, un opera avviata con "Lo Stesso Mare"opera convincente ed interessante, quando all'epoca sovrintendente era Giandomenico Vaccari.
Qui il lavoro per violoncello e orchestra è ostico e parecchio noioso, nonostante la eccellente esecuzione di Enrico Dindo, così appassionato e rigoroso nel mettere a nudo le particolarità Vacchiana. Il compositore, presente alla serata, è stato molto applaudito dal folto pubblico presente. Una notazione: non è stato concesso alcun bis dal celebre violoncellista, nonostante l'avesse meritato.
La seconda parte è stato tutta un altra cosa, con l'esecuzione della Quinta Sinfonia di Prokofiev eseguita al meglio dall'Orchestra del Teatro Petruzzelli in grandissima forma e diretta splendidamente da John Axelrod (nella foto, direttore di alto livello, che abbiamo spesso apprezzato).
Si tratta della Sinfonia più celebre delle sette composte da Prokofiev. Una Sinfonia di grande pathos popolare, venne composta nell'estate del 1944 in un rifugio di Mosca, durante le fasi finali della Seconda Guerra Mondiale, che avrebbe portato alla sconfitta dei tedeschi da parte dei sovietici.
L'interpretazione è stata fantastica con una teatralità superba, promossa con grande talento da Axelrod. Esecuzione che ci ha coinvolto moltissimo, e che avrebbe meritato il bis. Ottima la prova dell'Orchestra del Teatro sugli scudi e perfetta nelle eccellenti prime parti.

domenica 28 ottobre 2018

Prende il via a dicembre il Concorso Pianistico "Città di Albenga".


La cerimonia di premiazione avrà luogo presso l’auditorium San Carlo di Palazzo Oddo (nella foto) di Albenga il giorno 29/12/2018, in occasione dell’esibizione dei pianisti vincitori della XXXI edizione del concorso pianistico “Città di Albenga-Memorial Maria Silvia Folco”. La partecipazione dei vincitori alla cerimonia di premiazione non sarà strettamente obbligatoria, anche se consigliata. Nel caso in cui i compositori vincitori non si presentino alla cerimonia, sarà cura dell’organizzazione inviare loro il Diploma, e gli eventuali premi. E’ gradita (sebbene non obbligatoria) l’esecuzione del brano vincitore in occasione del concerto.  L’iscrizione online dovrà essere effettuata entro il 10 Dicembre 2018. I risultati delle votazioni verranno pubblicati entro le ore 20.00 del 21/12/2018 sul sito www.concorsopianisticoalbenga.it alla sezione News.È richiesta la composizione di un’opera per pianoforte della durata compresa fra i 4 ed gli 8 minuti. E’ ammesso ogni stile; si privilegeranno le opere che mostreranno equilibrio tra interesse compositivo e fruibilità da parte dell’ascoltatore. Il plico contenente il materiale di cui all’art. 8 del presente bando dovrà essere spedito entro il 12 dicembre tramite raccomandata (fa fede il timbro postale), al seguente indirizzo: Segreteria Concorso di Composizione “Città di Albenga”, Comune di Albenga – Ufficio Turismo, Viale Martiri della Libertà 1, 17031, Albenga (SV), Italy. Per partecipare è necessario inviare un plico contenente 2 copie cartacee della musica perfettamente leggibili (realizzate con software di notazione “Finale”, “Sibelius”, oppure manoscritte chiaramente e digitalizzate) e contrassegnate da un nickname o da sequenza di cifre. Il medesimo plico, oltre alle 2 copie della partitura, deve contenere una busta chiusa, contrassegnata all’esterno con lo stesso nickname o sequenza di cifre usata per contraddistinguere il brano. Tale busta deve contenere:

– 1 copia della carta d’identità del candidato;
copia del curriculum vitae del candidato, (comprendente i seguenti contatti: indirizzo e-mail, numero di telefono e indirizzo postale) in una delle seguenti lingue: italiano, inglese, francese o tedesco;
– La ricevuta del versamento della quota di iscrizione.
N.B. Le composizioni NON dovranno contenere il nominativo del concorrente, bensì solo ed unicamente il nickname o la sequenza di cifre, pena l’espulsione dal concorso stesso.

giovedì 25 ottobre 2018

Incontro romano con la pianista Maria Di Pasquale e Alan David Baumann.


Sono inseparabili, ma si conoscono da appena sei mesi. Alan e Maria (nella foto), detta anche Miriam, sono prossimi al matrimonio, entrambi vengono da personali e delicate storie d'amore che ne hanno corroborato i sensi e la vitalità. Lei vive tra Roma e Milano, dove insegna alla Scuola Civica " Claudio Abbado", lui invece vive a Roma, dove cura con attenzione ed amore l'Archivio Baumann e Fischer, dedicato in prevalenza alla sua adorata mamma. la celebre pittrice Eva Fischer. Un incontro così pieno e ricco di tanti ricordi ed elucubrazioni personali, non può restare carta morta per troppo tempo. Così ho deciso di parlarvene.
Io parlo e lei risponde con una voglia straordinaria del suo rapporto fondamentale con la Musica. " Sì, adoro tutta la musica, in particolare quella brasiliana che mi ha portato a ragionare ed a proporre progetti, che voglio far girare in Italia e nel mondo."
Lui on è da meno, ed a capacità progettuale prova a tenere il passo con Maria, la sua compagna. E' straordinario tenere il loro passo, tra ricordi e affermazioni antiche e nuove. Lui ne ha troppe da raccontare e mi regala 5 libri pittorici bellissimi che sintetizzano il TUTTO, pubblicazioni storiche degli anni Sessanta e Settanta. Io resto incantato da tanta generosità e tanta passione e annuisco.
Probabilmente li rivedrò presto. Si è instaurata una tale e solida amicizia tra noi tre da impedire una pur storica separazione.
Lui ha anche rapporti con la Puglia, dove ha lavorato e soggiornato, ma Roma resta la sua terra natia, dove smaterializza i suoi ricordi della stratosferica madre, internata in un campo di concentramento dalla natia jugoslavia. C'è tanto, troppo da dire di una storia così struggente e vitale, da non contenerne nemmeno alcuni tratti. Ci piace scoprirla un po' alla volta, innamorandoci dei particolari.
Nel frattempo aspettiamo che i due piccioncini si sposino e decidano dove vivere il loro futuro. La Storia è ben cominciata, come vedete, speriamo di tornarci con liete novità.