giovedì 8 novembre 2018

Benedetto Lupo protagonista al Petruzzelli di Bari di uno stupendo Concerto n. 1 in re minore per pianoforte di Brahms.


Un concerto memorabile quello di Brahms in re minore, interpretato divinamente da Benedetto Lupo (nella foto), classe 1963. con una serie di splendida affermazioni internazionali, che ha reso il suo nome da giovanissimo pianista di valore a grande della tastiera, senza discussioni di alcun genere.
Significativa anche la direzione dell'austriaco Gunter Neuhold, eccellente e vibrante con tasso tecnico di primo livello, come anche validissima è stata la prova dell'Orchestra del Teatro, in particolare degli archi sublimi in certi punti dialogici con Lupo, in perfetta simbiosi con il pianista barese.
Tra i meriti di Benedetto c'è indubbiamente quello di aver maturato una fucina di talenti, basti pensare alla straordinaria Beatrice Rana, una delle migliori pianiste in circolazione.
Ma veniamo al concerto sublime che Lupo ha proposto con lucidità e razionalità estreme, a cominciare dal primo lunghissimo movimento, contestato a Brahms all'epoca, per via dei successivi striminziti movimenti.
A cominciare dallo stupendo e struggente adagio, commovente omaggio beethoveniano, e che viene reso da Lupo in modo quasi metafisico e stupefacente, grazie ad una tecnica sopraffina e superlativa.
Poi, infine il terzo movimento si è rivelato grandioso nell'approccio di Lupo alla pagina, sempre brillante ed attento ad evidenziare tutte le sfumature del caso.
Applausi scroscianti, hanno consentito due bis al pianista barese, che ha incasellato l'ennesima brillante performance brahmsiana.
Il concerto è proseguito con una pagina poco nota, il Requiem per Mignon, per coro e orchestra. Apprezzabile il coro del Petruzzelli, che canta splendidamente in tedesco e l'ottima direzione di Neuhold e dei solisti impegnati.Una buone esecuzione, tutto sommato.
Il concerto si è poi concluso in maniera straordinaria con l'esecuzione eccellente di "Daphnis e Chloè", che ha visto la partecipazione integrale di Coro e Orchestra, in un afflato d'altri tempi ed un crescendo sensazionale. Successo bellissimo e convincente, in attesa del prossimo atteso concerto ciaikovskiano diretto da Stefan Anton Reck in novembre.

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