mercoledì 25 febbraio 2009

Il 28 marzo masterclass di Salvatore Accardo alla Scuola di Musica di Fiesole




Salvatore Accardo ancora una volta ribadisce il suo impegno a favore della Scuola di Musica di Fiesole, regalando una masterclass di tre giorni. È rivolta agli allievi del corso di solismo di Pavel Vernikov. I giovani, provenienti da tutta Europa, avranno il privilegio di incontrare un musicista che ha segnato la storia dell’interpretazione. Inoltre per la prima volta Salvatore Accardo aprirà al pubblico le porte della sua aula permettendo a tutti gli interessati e appassionati di seguire sabato 28 marzo (dalle ore 16 alle 19) la sua straordinaria lezione musicale.
Salvatore Accardo, vincitore ancora adolescente del Concorso di Ginevra e del Paganini, da sempre ha rivolto il suo intersse al mondo dei giovani tanto da creare il Quartetto Accardo i Corsi di perfezionamento per strumenti ad arco della Fondazione Stauffer di Cremona.
Oltre alle incisioni dei Capricci e dei Concerti per violino di Paganini per la DGG e alle numerose registrazioni per la Philips, tra le quali le Sonate e le Partite di Bach per violino solo, Accardo ha inciso per ASV, Dynamic, EMI, Sony Classical, FONE'. Tra le sue più recenti registrazioni: Concerto in Re Magg. e Due Romanze di Beethoven con l’Orchestra Filarmonica della Scala e Carlo Maria Giulini per Sony Classical; Accardo suona il violino di Paganini per Dynamic; Omaggio a Heifetz, Omaggio a Kreisler, l’Integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Brahms, i Quartetti di Schubert e I Capricci di Paganini per FONE', che ha anche rimasterizzato con la tecnologia valvolare di alta qualità l’Integrale delle opere per violino di Mozart.
Per le sue eccezionali interpretazioni ha ricevuto il Premio Abbiati dall’Associazione Italiana Critici Musicali.
Salvatore Accardo e stato nominato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, “Most Honorable Professor” dal Conservatorio di Pechino e “Commandeur dans l’ordre du mérit culturel”.
Attenzione dato l’esiguo numero di posti della sala Sinopoli, per accedere alla Masterclass, sarà necessario inviare un e-mail di richiesta a info@scuolamusica.fiesole.fi.it .
Le richieste verranno accettate fino ad esaurimento posti. La possibilità di partecipare verrà confermata tramite una e-mail.
Per informazioni: 055/597851 oppure http://www.scuolamusica.fiesole.fi.it/

martedì 24 febbraio 2009

Domani a Lecce il Rigoletto verdiano con la regia di Vittorio Sgarbi e la direzione musicale di Gianna Fratta


A Lecce, dopo l'Olandese Volante di Wagner non poteva che arrivare...Vittorio Sgarbi (nella foto). Infatti nel ruolo inedito – almeno per il capoluogo salentino – di regista d’opera del nuovo allestimento di Rigoletto ci sarà proprio lui, il vulcanico e poliedrico critico d'arte ferrarese. Si parte domani 25, con repliche il 27 febbraio (alle ore 20.45) e il 1 marzo (alle ore 18). Il notissimo titolo della “trilogia popolare” di Giuseppe Verdi sarà portato in scena al Teatro Politeama Greco. Tratto dal dramma di Victor Hugo “Le Roi s'amuse”, Rigoletto – libretto di Francesco Maria Piave e musiche di Giuseppe Verdi – fu rappresentato per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia l’11 marzo del 1851 e fu per il suo tempo un’opera a suo modo rivoluzionaria perché metteva al centro della vicenda un emarginato della società. Il protagonista eponimo del melodramma verdiano è, infatti, il giullare di corte del Duca di Mantova che ha una figlia segreta, Gilda, della quale l’inconsapevole nobiluomo si invaghisce. Il suo spirito libertino attirerà contro se stesso e contro Rigoletto, che irride padri e mariti delle donne sedotte dal Duca, la maledizione di uno di loro, il Conte di Monterone. Il rapimento di Gilda da parte del Duca e la conseguente vendetta del buffone di corte non saranno altro che gli strumenti del destino per realizzare l’infausto malaugurio.
Vittorio Sgarbi, critico d’arte, uomo politico e conduttore televisivo, ha debuttato come regista d’opera nel 2002 proprio con il Rigoletto. Successivamente ha curato, nel 2006, la regia dell’Arlesiana di Francesco Cilea al Sassuolo Musica Festival e, l’estate scorsa, La serva padrona di Giovan Battista Pergolesi, inserita nella rassegna di spettacolo Parco Centrale, promossa dal Comune di Follonica. Maestro concertatore e direttore dell’Orchestra Sinfonica di Lecce sarà la foggiana Gianna Fratta, che, dopo una brillante carriera come pianista, si è dedicata alla direzione d’orchestra, studiando con il M° Yuri Ahronovitch all’Accademia Chigiana di Siena, mentre attesissimo nei panni del Duca di Mantova – ruolo nel quale ha debuttato nel 2005 all’Opera di Tirana – ci sarà il tenore salentino Salvatore Cordella, che sta riscuotendo sempre più consensi sia in Italia sia all’estero. L’irriverente giullare sarà impersonato dall’irlandese Bruno Caproni, che si è distinto nei ruoli baritonali di Verdi e di Puccini nei più importanti teatri del mondo ed è stato l’anno scorso un applauditissimo Tonio ne “I Pagliacci” al Politeama, mentre la sfortunata Gilda avrà il volto e la voce di Rosanna Savoia, reduce dal successo riportato al debutto in questo stesso ruolo all’Opera di Toulon, lo scorso ottobre. Nadiya Petrenko vestirà i panni di Maddalena, mentre Andrea Mastroni sarà Sparafucile e Giuliano Pelizon il Conte di Monterone. Nel cast, figura anche un altro salentino, Giorgio Schipa, nipote del celebre tenore leccese. Le coreografie saranno curate dall’etoile Toni Candeloro per l’Associazione Michel Fokine – Balletto di Puglia. Il Coro Lirico di Lecce sarà diretto da Francesco Pareti. Le scene sono di Alberto Andreis e i costumi di Artemio Cabassi.

lunedì 23 febbraio 2009

All'ACIT di Bari: "Gustav Mahler fra Cielo e Terra", seminario musicale in cinque incontri a cura di Adele Boghetich


Per gli appassionati del grande compositore austriaco Gustav Mahler, ma anche per neofiti che vogliano accostarsi alla musica di uno dei maggiori protagonisti della Vienna musicale nel cruciale passaggio dal diciannovesimo al ventesimo secolo, anche quest’anno l’ACIT, Associazione Culturale Italo – Tedesca, organizza presso la propria sede di Bari, in Corso Italia 19, il Seminario musicale con ascolti guidati dal titolo “Gustav Mahler fra Cielo e Terra”, curato e condotto dalla prof.ssa Adele Boghetich, docente di musica ed autrice del libro “Amore e solitudine in Gustav Mahler. Rückert Lieder “ (Florestano Edizioni, Bari 2007). Il Seminario, che si svolgerà in cinque incontri (venerdì 27 febbraio : Quinta Sinfonia /
venerdì 6 marzo: Sesta Sinfonia /
venerdì 13 marzo: Ottava Sinfonia /
venerdì 20 marzo: Das Lied von der Erde /
venerdì 27 marzo: Nona Sinfonia /
tutti con orario dalle 17.30 alle 19.30.
La partecipazione è libera e gratuita),
chiuderà il ciclo sulla musica mahleriana, iniziato già lo scorso anno con l’analisi delle prime Quattro Sinfonie e dei Lieder dal "Des Knaben Wunderhorn" e da Rückert ( "Rückert Lieder" e "Kindertotenlieder"): un percorso di “lettura della musica” teso alla scoperta di Mahler e del suo mondo interiore, attraverso i suoi scritti, le scelte poetiche, l’analisi delle Sinfonie e dei Lieder, permeati di natura e dolore, di amore e solitudine.
Quest’anno Adele Boghetich analizzerà le Sinfonie centrali, quelle per intenderci "senza canto", la maestosa Ottava, detta anche Sinfonia dei Mille, e le intense opere ultime.
Se lo scorso anno si è ascoltato un Mahler, eterno Wanderer, fortemente sospeso tra Terra e Cielo che, nello spessore patetico della sua musica, ha trasportato l’ascoltatore dall’Inferno della Seconda Sinfonia al Paradiso della Quarta attraverso le tante domande sul senso della vita e della morte, quest’anno, con le opere del periodo 1902 – 1910, si ripercorreranno ancora le emozioni di quell’appartarsi dal mondo, sapendone però contemplare la bellezza, e le riflessioni sul significato dell’esistenza umana nella continua ricerca di Dio, fino all’annuncio della certezza dell’aldilà del grande canto sacro dell’Ottava Sinfonia ed all’ultimo sereno addio al Mondo ed alla Natura dello struggente "Canto della Terra". Perché Mahler era già artista moderno, fortemente drammatico nelle Sinfonie e splendidamente umano nei Lieder, ed aveva già avvertito, nella sua coscienza di artista-filosofo, quei segni di decadenza che avrebbero segnato il destino dell’umanità nel XX secolo. "Il mio tempo verrà - egli scrisse - verrà il tempo in cui gli uomini si accorgeranno di essere rappresentati, descritti, identificati dalla mia musica, e capiranno che essa è in loro da sempre."
Inoltre, va detto, che l'iniziativa è parte integrante del programma di approfondimento della cultura tedesca, che l’Associazione promuove sul territorio insieme ad altre proposte di carattere letterario, storico ed artistico, organizzate in collaborazione con la cattedra di Letteratura tedesca del prof. Giuseppe Farese della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Bari e attuale presidente dell'ACIT. Di particolare interesse, tra le iniziative didattiche della suddetta Associazione, vi segnaliamo anche un corso di lingua e cultura yiddish (caso unico in Italia) curato della prof.ssa Marisa Romano e il progetto “L’arte della memoria” che si articolerà in due conferenze dedicate al ricordo della Shoah nell’arte con Adachiara Zevi con una mostra di Danielle Sulewic dal titolo “Installazione narrante”, sul tema della ricerca dell’identità ebraica nella Polonia moderna.
Info: ACIT, Associazione Culturale Italo – Tedesca,
Bari, Corso Italia 19 - tel. 080.5241881 - http://www.acitbari.it/ / acitbari@libero.it
Alessandro Romanelli : cell. 3466070111 /
Adele Boghetich: tel. 080 5749402 - cell. 3355219948.

Stasera in Vallisa l'Accademia dei Cameristi propone musiche di Martinu, Novak e Dvorak


Questa sera, alle 20.30, l'Accademia dei Cameristi propone a Bari in Vallisa un interessante concerto di musiche di compositori slavi. Protagonisti la violinista Anna Pugliese, il violoncellista Nicola Fiorino (nella foto) e il pianista Francesco Basanisi. Eccovi di seguito la guida all'ascolto del programma di sala puntualmente tracciata dalla professoressa Detty Bozzi del Conservatorio "Niccolò Piccinni" di Bari. "Il termine francese bergerette indicò un componimento poetico-musicale, derivato dal rondò, praticato nel corso del ‘400; il genere era strutturato secondo l’alternanza di refrain (ritornello), una sola strofa e refrain conclusivo. La fortuna del genere non fu duratura: difatti nel secolo successivo si preferì adottare la chanson. Nel corso del XVI secolo bergerette è anche una forma di danza strumentale in ritmo ternario e in movimento rapido ed inoltre un’aria o canzone strofica di argomento pastorale. Ci sembra che il compositore boemo Bohuslav Martinu si sia ispirato alle atmosfere vivaci delle bergerettes strumentali rinascimentali, quando nel 1939 mise in opera le sue Bergerettes H 275. Nel 1939 il musicista era residente a Parigi (Martinu studiò due anni con A.Roussel) e purtroppo dopo il 1940 gli eventi bellici lo costrinsero a trasferirsi negli Stati Uniti. Il linguaggio musicale di Martinu è fresco, ricco ed avvincente; il suo catalogo di musica da camera è florido ed interessante. Certo non mancarono al compositore doti creative impeccabili e fantasia: come è possibile ascoltare nei cinque movimenti delle Bergerettes, gli impulsi ritmici prevalenti rendono unitario il percorso dei tre strumenti. Precisione, vivacità e semplicità lirica costituiscono gli elementi di uno stile grazioso e piacevole. Del tutto differente l’effetto sonoro del Trio quasi una Ballata op. 27 di Vítezslav Novák, compositore di area céca (in effetti poco eseguito è il suo repertorio). Figlio di un medico, Novák compì a Praga studi musicali (fu allievo di Dvorák) e studi giuridici. Si dedicò completamente alla musica ed infatti insegnò composizione a Praga fino al 1939. Il modello compositivo prescelto fu quello brahmsiano (gli echi presenti in questo Trio sono espliciti). Ben presto Novák si dedicò al folklore moravo e céco e fu affascinato dalle suggestioni naturalistiche del poema sinfonico. Il Trio op. 27 appartiene alle opere della sua maturità: fu composto nel 1902 e definito dallo stesso “frutto del pessimismo baudelairiano più nero”. E’ interessante notare che l’opera è in un solo grande movimento in re minore. Si individuano comunque almeno quattro sezioni: un Andante tragico originato da un tema popolare lirico e melodicamente ampio seguito senza cesure da un Allegro burlesco quasi Scherzo sottilmente ironico e derisorio. Il ritorno dell’Andante tragico prepara una straniante atmosfera lunare, che confluisce in un Allegro drammatico: l’epilogo ripresenta un doloroso Andante che secondo le indicazioni presenti in partitura (“diminuendo e allargando”, “morendo”) conclude su un accordo (vuoto) di re in dissolvenza sonora (“più che pianissimo”). Sembrerebbe confermata la considerazione che questo Trio op. 27, insieme al Trio op. 15 di Smetana ed al Trio op. 90 di Dvorák cosituirebbero la terna regale delle composizioni di area slava per tale organico. Il programma offre, nella seconda parte, il Trio n. 2 in sol min. op. 26 di Antonín Dvorák: fu composto nel gennaio 1876, subito dopo la morte della prima figlia del compositore (la piccola Josepha visse soltanto per due giorni). L’opera è più malinconica che disperata; il carattere prevalente consiste nell’alternanza di tono maggiore e tono minore (un ricordo di Schubert) in un impianto tipicamente romantico.
La tonalità di sol minore si annuncia intensa nell’Allegro moderato iniziale: un vasto e variegato movimento, caratterizzato dalle volute melodiche degli archi e dalla accorata partecipazione del pianoforte. Il secondo movimento, un Largo di profonda cantabilità, ci riporta allo stile beethoveniano: la tensione emotiva si rischiara negli accordi conclusivi in mi bemolle maggiore.

Nello Scherzo in tempo ternario la scrittura si alleggerisce, mentre si intensifica la velocità in prossimità del Presto che precede il Trio, basato su un ingenuo tema di ninna-nanna. Dopo la ripresa dello Scherzo iniziale si passa all’ultimo movimento, un Finale, che usa un Rondò in forma-sonata e che gioca sull’alternanza di tonalità maggiore e minore e sull’insistenza di un ritmo di polka affidato al violino, poi al violoncello e di seguito al pianoforte. L’opera si conclude festosamente in un corale e tumultuoso sol maggiore: un segno della volontà della vita che trionfa sui tragici destini degli uomini.

Haydn, Mozart, Paisiello e Nicolau per il nuovo concerto del Collegium Musicum domani al Kursaal Santalucia di Bari


Domani, 24 Febbraio 2009, alle ore 20.45, presso il Cineteatro Kursaal Santalucia di Bari nuovo concerto del Collegium Musicum (nella foto) diretto dal M° Rino Marrone. Protagonista sarà il mandolino suonato dal maestro Mauro Squillante. Si aprirà con l’Adagio e fuga in do minore K 546 di Mozart, nella versione per orchestra d’archi trascritta dallo stesso Mozart nel 1788 della Fuga in do minore K. 426 per 2 fortepiani integrata da un maestoso adagio, considerato tra i più belli che il geniale Salisbugherse abbia composto. A seguire ci sarà il Concerto in mi bemolle maggiore per mandolino, archi e clavicembalo del grande musicista tarantino Giovanni Paisiello. Ancora: di Dimitri Nicolau, cittadino italiano di origini greche scomparso nel 2008 e considerato talento poliedrico e precoce, espresso da un catalogo di di oltre 300 titoli (a cui si riferisce, per esempio, la recente pubblicazione di notevole interesse curata da Maria Cristina Caldarola dal titolo “Dimitri Nicolau, una ricerca personale” con la Papageno di Bari) ascolteremo il Concertino Mediterraneo op. 213 per mandolino e archi del 2001 (I. Canto d’un viaggiatore solitario, II. Festoso con passione). In conclusione ci sarà un omaggio a Franz Joseph Haydn di cui quest'anno ricorre il bicentenario della morte, con l'esecuzione di tre Notturni (n. 7 in fa maggiore Hob. II:28, n. 4 in do maggiore Hob. II:31, n. 3 in do maggiore Hob. II:32) estrapolati dagli “Otto Notturni” scritti in tarda età tra il 1788 e 1790 per Ferdinando IV re di Napoli e delle Due Sicilie, sicuramente fra i suoi capolavori per complesso da camera; prevedono uno strumento particolare, la “lira organizzata” (un curioso strumento derivato dall’organetto a manovella e fornito di un sistema di canne e corde, strumento ibrido tra la lira e l’organetto che oggi in tutte le esecuzioni viene sostituito dal flauto e dall’oboe).

(Collegium Musicum /
Via Dante 237 – 70122 Bari /
Telefax: 080.522.79.86 / http://www.collegiummusicumbari.it/ )

venerdì 20 febbraio 2009

Con Libetta & Friends "Da Bach a Battiato" in un vertiginoso quanto insolito viaggio musicale ai Cantieri Teatrali di Koreja




Da "Bach a Battiato" – Francesco Libetta & Friends (Sabato 21 febbraio – ore 20.45) - Cantieri Teatrali Koreja - Lecce.
Il bravo pianista salentino Francesco Libetta porta domani in scena un repertorio assai vario e raffinato legato a compositori classici e contemporanei passando dal virtuosismo pianistico di Gottschalk, lo "Chopin dei Creoli" , alla ricerca estetica e teatrale di Cardini; da classici come Beethoven e Bach alle trascrizioni per pianoforte di melodie di Battiato, dalle struggenti melodie di Tenco alla musica antiromantica di Poulenc passando per Paoli, Ligeti e Ravel. Ultimamente assai apprezzabile il suo tentativo di sdoganare in un interessante compact disc prodotto dall'Associazione Nireo di Nardò (Le) la musica pianistica inedita, in un raffinato equilibrio poetico ed estetico di rimandi tra Schumann, Liszt, Wagner e Richard Strauss, del direttore d'orchestra Francesco d'Avalos. Riflettendo l'odierna composizione del tessuto sociale, il panorama delle attività musicali, infatti, include inevitabili compresenze di generi musicali. Allontanando l'idea di musica ridotta a semplice evento commerciale e facile intrattenimento, Libetta pensa i suoi concerti come impegno per il pubblico ad un ascolto ragionato ma al contempo istintivo proprio con l'obiettivo di offrire un confronto fra i vari generi musicali, preservandone, al contempo, l'unicità e la storia di ognuno. Ad affiancarlo sul palcoscenico numerosi nomi del panorama musicale salentino, fra cui Filippo Toma (basso elettrico) dei Millenovecento79, vincitori del premio Lunezia, gruppo caratterizzato da un sound incisivo e raffinato al tempo stesso, nel quale echeggiano esperienze musicali diverse che vanno al di là della tradizione musicale italiana,. Il loro brano "NON SO" è edito da Rai Trade.

Ancora Teobaldo Scardino al flauto e Mino Tafuro al clarinetto, membri del Quintetto Lupiae, al fagotto Raffaele Giannotti, 13 anni, studente di Antonio Vergine, anch'egli membro del Quintetto Lupiae, Emanuele Raganato al sax contralto, musicologo dell'Università del Salento, Stanislao Matteo Spina (marimba), la concertista Laura Ferulli al violoncello, Luigi Nicolardi e Valentina Parentera al pianoforte, attivi come insegnanti e concertisti.

Al Maggio Musicale Fiorentino Kazushi Ono ed Emanuele Arciuli insieme nel nuovo concerto per pianoforte di Lorenzo Ferrero


Nuovo concerto della stagione sinfonica del Maggio Musicale Fiorentino domani 21 febbraio alle 20.30, con replica il 22 febbraio alle 16.30. Il maestro Kazushi Ono, al suo debutto sul podio del Teatro del Maggio, è attualmente Direttore principale dell'Opera di Lione. In precedenza il musicista giapponese ha guidato per sei anni il Teatro de la Monnaie di Bruxelles, firmando numerose nuove produzioni operistiche di successo. Il programma del concerto comprende la Suite di balletto n. 1 op. 84b che Šostakovič elaborò nel 1949 dalle sue partiture per L'età dell'oro, Il bullone e Chiaro fiume e la Sinfonia n. 4 in fa minore op. 36 di Čajkovskij, scritta tra il 1877 e il 1878 e dominata dal cupo tema del destino, "un'ombra costante che ostacola il raggiungimento della felicità, una sorta di veleno per l'anima" secondo le parole dello stesso autore.
In prima esecuzione assoluta sarà eseguito il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra del compositore torinese Lorenzo Ferrero eseguito per l'occasione dal noto pianista barese Emanuele Arciuli (nella foto).

La grande pianista Martha Argerich suona il Concerto in Sol di Ravel con l'OSN della Rai


Dopo lo straordinario successo della scorsa stagione, replicato anche a Bologna Festival, per un totale di tre concerti tutti esauriti, a cui hanno assistito 4.700 persone, torna a suonare con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai la grande pianista argentina Martha Argerich, nota per il suo straordinario temperamento e per la passione con la quale affronta ogni pagina del suo vasto repertorio, che spazia da Bach a Messiaen. Nata a Buenos Aires, ha iniziato a studiare pianoforte a due anni e mezzo, a cinque ha preso lezioni da Vincenzo Scaramuzza, per trasferirsi successivamente in Europa e seguire i corsi di Nikita Magaloff, Dino Lipatti e Friedrich Gulda. Vincitrice del Concorso “Busoni” di Bolzano e dello “Chopin” di Varsavia, ha tenuto concerti per i più importanti enti musicali del mondo.
Per il suo ritorno a Torino con l’Orchestra Rai, ieri giovedì alle 20.30 all’Auditorium Rai Arturo Toscanini, oggi venerdì 20 febbraio alle 21 in diretta su Radio 3 (mi raccomando, sintonizzatevi tutti, ne vale la pena!) la Argerich ha scelto uno dei brani che l’hanno resa celebre nel mondo, e di cui è somma interprete: il Concerto in sol per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel. Con lei il direttore d’orchestra russo Andrei Boreyko, attualmente Direttore principale degli Hamburger Symphoniker e della Berner Symphonie Orchestre, e che ha recentemente diretto le orchestre di Los Angeles, Philadelphia, Detroit, e Pittsburg.
Il concerto è aperto dal poema sinfonico Le chasseur maudit, scritto da César Franck nel 1882 a Parigi, e tratto da una ballata di Gottfried Augustus Bürger intitolata Il cacciatore selvaggio; in chiusura, dopo il Concerto in sol di Ravel interpretato dalla Argerich, tre brani scelti dalla seconda parte di Roméo et Juliette, la Sinfonia drammatica op. 17 di Hector Berlioz: la Scène d’amour, lo Scherzo e Roméo seul, presentati da Boreyko in quest’ordine, anziché in quello previsto da Berlioz.
I biglietti per le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani per i nati dal 1979) sono in vendita sia online che presso la biglietteria dell'Auditorium Rai. Un'ora prima dei due concerti saranno messi in vendita ingressi non numerati a 20 e 9 euro (ingresso giovani per i nati dal 1979).
Informazioni: 011.8104653 - biglietteria.osn@rai.it - http://www.orchestrasinfonica.rai.it/.

giovedì 19 febbraio 2009

Ecco i 14 appuntamenti musicali con "Vallisa Giovani" a Bari


La stagione musicale “Vallisa Giovani” è un ciclo di 14 appuntamenti, curato dal maestro Pietro Laera, che vede impegnata l’Associazione “Auditorium Diocesano Vallisa” in qualità di promotore di iniziative musicali durante l’anno 2009, con il prezioso sostegno di “Villa Menelao Ricevimenti” nella persona dell’Amministratore unico Michele Boccardi.
I concerti saranno tenuti da giovani e giovanissimi interpreti che si esibiranno anche al fianco di importanti ed affermate personalità del panorama musicale per un programma variegato ed accattivante, dal taglio giovanile e con un prezioso tocco di maturità artistica. L’evento speciale è il concerto dell’Orchestra Sinfonica Giovanile del Conservatorio Piccinni di Bari diretto da Giuseppe Pannarale che si terrà nel mese di maggio.
Il 27 febbraio il violino di Andrea Castagna ed il pianoforte di Rosario Mastroserio (nella foto) ci guideranno attraverso la musica di confine, seguiti il 7 marzo dal gruppo “Brasseries”, quintetto di ottoni con percussioni.
Il 13 marzo sarà la volta della Fiaba Sonora “Sul sentiero dei suoni “di Giuseppe Berlen e Pasquale D’Attoma con protagonisti numerosi bambini percussionisti mentre il 20 marzo toccherà all’ottetto di fiati “Paisiello Winds”.
Il 3 aprile palcoscenico all’orchestra a plettro “Piccini” diretta da Maria Cleofe Miotti mentre il 23 aprile terrà un atteso recital la quindicenne pianista leccese Beatrice Rana, vero e proprio prodigio della tastiera. Il 15 maggio si esibiranno i giovanissimi componenti del quintetto di fiati Mozart Young Ensemble mentre il 22 maggio sarà la volta de “La Fisarmonica Protagonista”, ensemble di fisarmoniche diretto da Francesco Palazzo. Si prosegue il 29 maggio con i 13 fiati della WAM band diretta da Giovanni Pompeo e, dopo la pausa estiva, si riprende il 20 settembre con “In…Canto Napoletano” che vedrà protagonisti Fedele De Palma e Valerio Fusillo alle chitarre ed il soprano Katia Barile. Il 25 settembre sarà presentato lo spettacolo “Open Windows” da Giacomo Desiante (fisarmonica, tastiere e trombone), Tommaso Colafiglio (chitarra), Paolo Romano (basso) e Saverio Petruzzellis (batteria). Il 9 ottobre Filippo Lattanzi guiderà l’ensemble di percussioni nel concerto intitolato “Percussions Around the World” mentre la stagione si chiuderà il 23 ottobre con il giovanissimo violinista Gabriele Ceci, altro straordinario talento nostrano.
Tutti i concerti si svolgeranno presso l’auditorium Vallisa – costo del biglietto 8/5 euro – ad eccezione di quello dell’ Orchestra Giovanile del Conservatorio Piccinni la cui “location” è in via di definizione.
I biglietti saranno in vendita presso la Vallisa e presso il Box Office Feltrinelli (Via Melo). Infotel: 080.521.62.76 / 327.7319478.
http://www.vallisa.it/ / info@valisa.it

mercoledì 18 febbraio 2009

La Camerata Musicale Barese presenta oggi e domani al Piccinni di Bari "Rugantino Dance Opera"


La 67° Stagione della Camerata Musicale Barese ospita questa sera e domani al Teatro “Piccinni” il “Balletto del Teatro Greco” nello spettacolo “Rugantino Dance Opera” di Gino Landi (regista) e Renato Greco (Direttore Artistico), con la bella musica di Armando Trovajoli.
Ritorna così a distanza di 47 anni dal debutto in una versione tutta danzata la popolare e tipica maschera romana di Rugantino, che vide la luce nel 1962 al Teatro Sistina; lo spettacolo viene presentato in esclusiva a Roma e a Bari.
Le coreografie sono di Maria Teresa Dal Medico, i costumi di Giuseppe Tramontano e le scene di Massimo Roth.
Il “Rugantino Dance Opera” vuole essere un omaggio alla indimenticabile figura di artista e di compositore di Armando Trovajoli, che, con le sue creazioni, ha dominato il mondo della musica leggera italiana per decenni.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata, Via Sparano 141, infotel 080/521.19.08 dalle 9 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.00.

A Casa Giannini il prossimo 26 febbraio si parlerà di Gustav Mahler e dei suoi poeti




“GUSTAV MAHLER E I SUOI POETI” è il titolo della serata che si terrà a Casa Giannini il prossimo 26 febbraio (alle 18.30). Si tratta di una sorta di "viaggio" poetico-musicale attraverso tutto l’arco della liederistica mahleriana, con ascolti guidati a cura di Adele Boghetich e Alessandro Romanelli.
Adele Boghetich è autrice del libro "Amore e solitudine in Gustav Mahler" (Florestano Edizioni, Bari 2007) mentre Alessandro Romanelli, critico musicale e saggista, autore, tra l'altro, del libro "Per amore di Mahler" (Schena Editore, Fasano 1995) presentano Gustav Mahler, musicista del Lied e della Sinfonia, fortemente drammatico nel magma di sensazioni sonore delle Sinfonie ma splendidamente umano nella espressività dei suoi Lieder; perchè è proprio nel Lied che si può ricercare la vera anima del suo linguaggio musicale.
Attraverso brevi ascolti guidati, Boghetich e Romanelli ci condurranno alla scoperta della liederistica del grande compositore boemo: dal mondo fiabesco e incantato dei testi del Wunderhorn alle grandi solitudini delle liriche ultime di Rückert e del Canto della Terra. Protagonista la Natura, con i suoi colori e le sue oscurità, con i suoi silenzi e i suoi richiami densi di presagi.

Un interessante seminario di Coaching Artistico alla Scuola di Musica "Euterpe" di Capurso (BA)


I nostri Conservatori sfornano giovani e promettenti talenti e i docenti si impegnano a guidare i loro allievi lungo gli impervi sentieri della musica; ma quanti di questi maestri curano la preparazione psicologica? Quanti maestri insegnano ai loro allievi come comportarsi sul palcoscenico di fronte all’emozione che in alcuni casi diventa panico? Come è possibile trovare la concentrazione prima di un concerto , e come fare se capita un vuoto di memoria?
Sono questi i dilemmi che affliggono tutti coloro che suonano in pubblico, dai più grandi interpreti (ci sono tanti aneddoti) ai giovani esecutori.
Il seminario di coaching artistico che si è tenuto a Capurso (BA) nella sede della Scuola di Musica "Euterpe" nei giorni 14 e 15 febbraio e che è alla II edizione, si è occupato di guidare i musicisti ma anche i cantanti, i ballerini, gli attori, insomma tutti coloro che hanno a che fare con la memoria e le esibizioni.
Gli argomenti che sono stati trattati sono i seguenti:
-Acquisire più tranquillità e sicurezza nell’esibizione;
-Favorire il raggiungimento di uno stato mentale ottimale per la performance;
-Imparare ad usare al meglio il proprio corpo nell’esibizione artistica;
-Superare i problemi legati all’ansia da palcoscenico;
-Comprendere come il corpo e la mente influenzino l’esecuzione;
-Superare eventuali precedenti esperienze traumatiche;
Il workshop artistico è stato curato dalla coach Sonia Giudici laureata presso l’Università Bocconi di Milano, la quale ha approfondito la sua conoscenza del settore con un Diploma in Management Artistico e frequentato la Scuola per Coach di NLP Italy. Ha sviluppato le sue competenze di Coaching e preparazione mentale – oltre che con l’esperienza pluriennale sul campo nel supportare musicisti, cantanti, attori e ballerini - specializzandosi in Italia e all’estero con i principali esperti in materia a livello mondiale, fra i quali: Richard Bandler, Joseph Riggio, Anthony Robbins e John La Valle.

martedì 17 febbraio 2009

L'8 marzo la pianista Anna Kravtchenko sarà l'ospite d'eccezione della Filarmonica di Torino


Che cosa inventava Wolfgang tra i diciotto e i ventun’anni?
Il prossimo 8 marzo (alle 17.00) L’Orchestra Filarmonica di Torino – diretta per l’occasione da Claudio Vandelli, assistente di James Levine con la UBS Verbier Festival – ce lo faranno scoprire con tre pagine giustamente memorabili: l’ouverture da La finta giardiniera, il Concerto “Jeunehomme” K. 271, e la Sinfonia n. 29 in la maggiore K. 201: opere che presentano soluzioni geniali e per molti versi rivoluzionarie, tali da anticipare l’ultima fase creativa di Mozart.
Protagonista del Concerto per pianoforte e orchestra K. 271 "Jeunehomme", una delle pietre miliari del catalogo mozartiano, un’ospite d’eccezione: la pianista ucraina Anna Kravtchenko (nella foto) che nel 1992, a soli 16 anni, vinse il Concorso Pianistico Internazionale “Busoni” di Bolzano e da allora è impegnata in una vastissima attività artistica in tutto il mondo oltre che didattica, presso l’Accademia Pianistica Internazionale di Imola.

Andrea Bocelli debutta in marzo nel "Faust" di Gounod al Massimo di Palermo


Venerdì 20 marzo alle ore 20.30 (con replica domenica 22 alle ore 18.30) appuntamento speciale della Stagione di Concerti 2009 del Teatro Massimo di Palermo: in programma ci sarà infatti il "Faust" (in forma di concerto), opera in cinque atti del compositore francese Charles Gounod, su libretto di Jules Barbier e Michel Carré tratto dall'omonimo capolavoro di Johann Wolfgang Goethe, con il debutto nel ruolo e nel capoluogo siciliano di una star internazionale come Andrea Bocelli (nella foto). Al suo fianco nella parte di Mefistofele, il basso Roberto Scandiuzzi, mentre Margherita sarà interpretata dal soprano Alexia Voulgaridou; Valentine sarà Jean-François Lapointe, Siebel invece Elena Belfiore. L’Orchestra del Teatro Massimo vedrà sul podio uno specialista del repertorio francese quale Michel Plasson. Il coro del Teatro Massimo sarà diretto da Andrea Faidutti.

lunedì 16 febbraio 2009

Nehuold dirige Schulhoff e Schubert in un concerto che non regala grandi emozioni


Nella Garzantina della Musica le voci biografiche di Franz Schubert ed Erwin Schulhoff sono praticamente attaccate. Una coincidenza abbastanza curiosa, se si considera che il concerto sinfonico diretto venerdì scorso allo Sheraton Nicolaus di Bari da Gunter Nehuold, accostava al Concerto per pianoforte e piccola orchestra op. 43 di Schulhoff, la Sinfonia n. 9 detta "La grande" di Franz Schubert, quest'ultima autentico capolavoro del repertorio sinfonico di ogni epoca. La serata decisamente fredda avrà consigliato non pochi appassionati a disertare l'appuntamento. E infatti non eravamo proprio in tanti ad applaudire l'ottima esibizione della brava pianista viennese Emma Schmidt nel concerto schulhoffiano.
Compositore e pianista tedesco di origine boema morto nel 1942 in un campo di concentramento a Wulzburg in Baviera (al suo attivo si ricorda anche un'opera dedicata niente di meno che al "Manifesto" di Marx ed Engels), Schulhoff scrisse questo concerto nel 1923. Un lavoro che indubbiamente rispecchia la sua abilità pianistica in vita e anche una curiosa, a tratti assai complessa, scrittura orchestrale, dove abbondano i fiati, diverse percussioni e persino i fischietti. Non indimenticabile invece da un punto di vista almeno contenutistico il concerto in sè, che se si esclude una matrice parajazzistica e popolaresca, non regala che poche emozioni. Decisamente più emozionante sarebbe, almeno sulla carta, l'ascolto della "Grande" di Schubert ma non mi è sembrato che l'Orchestra della Provincia di Bari fosse in vena come nelle ultime occasioni; lo stesso Nehuold non ha espresso appieno il suo indubbio talento, regalandoci una lettura certo in surplace, rapida, leggera, ma anche un po' troppo metronomica quando non ha sottolineato a dovere certi abbandoni pre-brahmsiani o gli stupefacenti "crescendo" degli ottoni (per certi versi già bruckneriani) di cui è agevole trovar traccia nella partitura. Una sinfonia che Robert Schumann scoprì casualmente a Vienna nella casa del fratello del compositore (già morto da tempo) e di cui anche Mendelssohn lodò la "divina lunghezza" avrebbe certo meritato un approfondimento maggiore.

Perchè il Teatro Petruzzelli di Bari (pronto e funzionante) rischia kafkianamente di non riaprire mai?


In queste ultime due settimane è sceso un preoccupante silenzio sulle vicende legate alla riapertura del Teatro Petruzzelli di Bari. Sembrava, almeno fino a quindici giorni fa, che la consegna delle fatidiche "chiavi" alla Fondazione Petruzzelli fosse solo questione di ore. Riprendo, a caso, tra le mani un Free Press molto seguito come "EPolis Bari" che titolava lo scorso 3 febbraio "Il Petruzzelli ritorna a casa / nel week-end chiavi ai baresi". Nell'articolo firmato da Alessandra Colucci si diceva inoltre che nel giro di qualche giorno sarebbe stata anche presentata la nuova stagione.
Sono quasi passate due settimane, ma il Petruzzelli resta ancora chiuso e probabilmente lo resterà ancora per molto tempo e della prossima stagione non si parla se non attraverso indiscrezioni.
Dopo i boatos, pressochè quotidiani, tra novembre e dicembre di tutta la stampa nazionale e locale sull'imminente riapertura del 6 dicembre, perchè, ci chiediamo, in questi ultimi giorni si fa fatica a leggere anche solo un articolo che riguarda il Teatro? Il Corriere del Mezzogiorno, per esempio, ritenuta persa la battaglia della riapertura del "6 dicembre" ne ha lanciata un'altra su un "provocatorio" abbattimento del teatro Margherita (tanto anche lì non c'è il becco di una lira per terminarne la ricostruzione), mentre ieri, su "Azienda Bari" si è riaffacciato il giornalista-critico musicale Franco Chieco che per l'ennesima volta ha ricordato il vero nodo della questione (i 13 milioni dei cosiddetti lavori extra che nessuno può o vuole pagare) e ha concluso che restando inalterate le divisioni nel centro-sinistra (tra Comune e Provincia di Bari da un lato e Regione Puglia dall'altro anche sul problema dell'Orchestra) di questo passo il teatro non riaprirà mai; aggiungo, perchè sono convinto che lui lo pensa, ma non lo scrive: "a meno che Simeone Di Cagno Abbrescia non vinca le elezioni e torni a fare il Sindaco di Bari a giugno". Ma i vertici del PdL a Roma sono proprio tutti convinti che Simeone ce la farà? A mio parere continuo a ritenere che la soluzione finale risieda invece in un nuovo esproprio. La ricostruzione del "privato" (ma è ormai solo un eufemismo) teatro Petruzzelli è costata alla nazione italiana e ai suoi cittadini, conti alla mano, oltre 50 milioni di euro, ma c'è chi si ostina a tirare ancora (e troppo) la corda sul protocollo d'intesa del 2002, che rischia da un momento all'altro di essere dichiarato nullo da un giudice. Più saggio sarebbe attendere gli eventi: entro l'8 marzo l'impresa appaltatrice consegnerà le chiavi al commissario straordinario, Angelo Balducci, che dovrà pur decidere a chi affidarle. Logica vorrebbe che sia la famiglia proprietaria Messeni Nemagna a riprendere il possesso dell'immobile e a stipulare i contratti di assicurazione, oltre che a provvedere alla manutenzione e naturalmente a pagare (almeno) i lavori extra all'impresa di 13 milioni di euro. La Fondazione Petruzzelli nell'attesa potrebbe avviare la sua stagione in un padiglione fieristico, riattato per l'occasione, come il sovrintendente Vaccari e il sindaco Emiliano avevano anticipato dopo la mancata riapertura del 6 dicembre scorso. La cosa a questo punto davvero "esilarante" è vedere come si comporterà il Governo. Probabilmente si metterà in una posizione specularmente attendista: vediamo come vanno a finire le prossime elezioni amministrative al Comune e alla Provincia di Bari e poi ci regoliamo. E nel frattempo chi veglierà sul Petruzzelli? La numerosa famiglia proprietaria, in massa, si trasferirà forse a soggiornare dentro il "suo" teatro? Sappia però che anche solo la bolletta della luce le costerà assai cara...meglio portarsi, a questo punto, delle candele.
Scherzi a parte: cari amici, non vorrei essere nei panni dello storico che un giorno tutta questa assurda e, per certi versi, tragicomica vicenda, dovrà raccontarla ai nostri pronipoti del...2050, i quali leggendola resteranno senz'altro meravigliati nell'apprendere quanto fosse arduo, se non impossibile, nell'anno di grazia 2009 riaprire dopo 18 anni di beghe, veleni, processi, un teatro privato interamente ricostruito con soldi pubblici.
La soluzione definitiva è dunque quella di espropriare il Petruzzelli con un disegno di legge ordinaria, anche per porre fine ad un'anomalia che mi permisi di sottolineare tempo fa al Sindaco Michele Emiliano: la Fondazione Petruzzelli è l'unico ente lirico italiano dei quattordici esistenti a disporre di un teatro privato. Il rischio è pertanto che Bari e la Puglia possano realmente perdere il loro ente a favore di un'altra città che al momento ne è priva, ma possiede un teatro pubblico. E questo non può star bene a nessuno, tanto meno a coloro che come Simeone Di Cagno Abbrescia e Angioletta Filipponio, quest'ultima vedova Tatarella (ah se Pinuccio fosse stato ancora vivo...), la ricostruzione del teatro e la creazione di una Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli hanno fortemente voluto.

mercoledì 11 febbraio 2009

Venerdì prossimo presentazione a Trani di un intrigante libro sul Tango


Venerdì 13 febbraio, alle ore.20.00, presso la libreria "La Maria del Porto" di Trani, il giornalista Livio Costarella presenta l’ultimo libro di Raffaella Passiatore (nella foto) dal titolo: "Tutto quello che avreste voluto sapere sul tango e nessuno ha mai avuto il coraggio di raccontarvi" (Florestano Edizioni, 2008, pagg. 78, euro 10,00) Il libro consta di un’esilarante raccolta di racconti sull'attuale e coinvolgente tema del Tango, passa in rassegna personaggi, situazioni e insidiose piroette che hanno luogo durante e non solo le ore di lezione del ballo più amato degli ultimi tempi. I racconti sono stati pubblicati nel 2008 dalla Florestano Edizioni di Bari anche in lingua tedesca ed hanno riportato un grande successo di pubblico sia in Germania che in Austria. Presenti alla manifestazione saranno, oltre all'autrice, la traduttrice della versione tedesca del libro, Monika Schandl, il Maestro Carlos Maturano, membro accademico de "Academia Nacionál del Tango" di Buenos Aires. E’ prevista un’esibizione dei ballerini Carlos Maturano insieme a Raffaella Passiatore. Ingresso libero. Infotel: 0883.48.78.29 / 080.542.80.26 / lamariadelporto@gmail.com info@florestanoedizioni.it - http://www.florestanoedizioni.it/

"Le Molière imaginaire" di Teresa Ludovico in scena da stasera al Piccinni di Bari


Debutta questa sera al Teatro Piccinni di Bari, la nuova produzione del Teatro Kismet OperA "Il malato immaginario ovvero Le Molière imaginaire" di Teresa Ludovico (repliche fino a domenica 15, sempre alle 21, tranne domenica, alle 18.00, infotel: 080.521.24.84). Riscrittura originale, con le scene e le luci curate dal Premio Ubu Vincent Longuemare e con la consulenza musicale dei maestro Nicola Scardicchio e Leonardo Smaldone, lo spettacolo vede protagonisti in scena Augusto Masiello, Marco Manchisi, Serena Brindisi, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Andrea Fazzari e Daniele Lasorsa. Con loro in scena ad arricchire il tutto con le musiche eseguite dal vivo, i maestri Michele Di Lallo (fagotto) e Cosimo Castellano (pianoforte). Componente importante nell’allestimento del Kismet, la musica appartiene a Nino Rota autore tra il ’76 e il ’78 per il coreografo Maurice Béjart della suite "Le Molière imaginaire", che torna quindi nello spettacolo del Kismet dando vita a un dialogo “immaginario” proprio fra Rota e Molière. Tra fedeltà al testo originale, invenzioni registiche, ironia e sarcasmo, lo spettacolo sposta l’ambientazione dalla Francia del ‘600 a una casa del Sud Italia, in un bianco e nero da pellicola neorealista, disegnando un Argante (il protagonista, qui interpretato da Augusto Masiello) che “ha molto in comune con lo stesso Molière” spiega la regista. “Molière e Argante hanno un punto in comune: l’immaginazione. Entrambi possono vivere solo a condizione di immaginare. Argante ha bisogno di immaginare la malattia per sfuggire alla vita, sollevandosi da una quotidianità che pullula intorno. E’ vittima e carnefice di sé, del suo male di vivere, dei medici e così sacrifica il bene di sua figlia al suo interesse. Non è un brav’uomo. Si occupa di sé, esclusivamente della sua malattia, lo fa per non vivere e in questa sua distorsione si presenta come personaggio molto attuale” specifica la Ludovico.
Col suo personaggio, a smorzarlo, Tonietta la serva e una maschera di Pulcinella (entrambi i ruoli sono affidati a Marco Manchisi), incarnazione entrambe di quell’anima popolare, beffarda, liquida, che pervade tutta l’opera di Molière.
Spettacolo fortemente “corale”, Il malato immaginario ovvero Le Molière imaginaire vuol essere un omaggio al “popolo del teatro” e vuol proporsi nella misura di un “lavoro collettivo” come tiene a notare Augusto Masiello, “un lavoro che è un progetto culturale”.
E circa le collaborazioni, lo spettacolo si avvale dei costumi di Luigi Spezzacatene, della consulenza per il movimento di Giorgio Rossi e dell’adattamento in lingua napoletana dello stesso Marco Manchisi.

Due concerti sinfonici per Gunter Neuhold e l'Orchestra della Provincia di Bari


In attesa di tornare al Teatro Petruzzelli (il 21 marzo, se tutto procederà secondo programma, è prevista la storica inaugurazione-riapertura con la “Turandot” di Puccini, la cui succulenta novità sarà la prima esecuzione assoluta del finale dell'opera appositamente composto da Roberto De Simone), l’omonima fondazione lirico-sinfonica conclude la prima parte della stagione cameristica e sinfonica con due concerti ravvicinati nel tempo. Entrambi (il 13 e il 18 febbraio, alle 21.00) si terranno allo Sheraton Nicolaus di Bari, diretti dal noto maestro austriaco Günter Neuhold (nella foto), sul podio dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari. In programma, nel primo appuntamento, il Concerto per pianoforte e piccola orchestra di Schulhoff (al piano ci sarà Emma Schmidt) e la “Grande” Sinfonia di Schubert; nel secondo concerto Neuhold affiancherà la celeberrima “Incompiuta” schubertiana alla Quarta Sinfonia di Schumann. In sostanza due concerti in massima parte dedicati a sinfonie "romantiche” (ricomprendendo in questa accezione, soprattutto per il loro profetico spirito, l’ "Ottava" e la "Nona" di Schubert) che possono rappresentare un valido rodaggio in vista dell’importante debutto pucciniano tra un mese al Petruzzelli.

Il violino di Alessandro Perpich incanta con un omaggio al mitico Jascha Heifetz i "pochi intimi" del Coretto di Bari


Ho conosciuto il violinista fiorentino Alessandro Perpich (nella foto) ai tempi in cui, ancora assai giovane, era insegnante presso il Conservatorio di Bari. E fu proprio qui a Bari che egli conseguì il diploma in viola. Perpich che attualmente insegna al Conservatorio di Como è affettivamente legato alla nostra terra ed è tornato, sempre con grande piacere, in Puglia per esibirsi con esiti, va detto, ragguardevoli. Lunedì sera lo ha fatto nell'ambito della stagione del Coretto, presso la Sala Giuseppina del Kursaal Santalucia, con cui già alcuni anni fa si produsse insieme al pianista Pierluigi Camicia nell'esecuzione integrale (nell'arco di appena tre giornate) delle sonate per violino di Beethoven. Questa volta, con il valido apporto del pianista abruzzese Luigi Di Ilio si è cimentato in un concerto a tema, dedicato al mitico violinista statunitense di origine russa, Jascha Heifetz (Vilna, 1901 - Los Angeles 1987).
Prima del concerto, Perpich ha sottolineato come Heifetz, "imperatore solitario" (il musicologo Alberto Cantù gli ha di recente dedicato un bel libro così proprio intitolato) sia stato dopo Paganini il più grande virtuoso dello strumento, oltre che raffinato autore di un centinaio di trascrizioni. Nel programma del concerto di lunedì spiccavano la splendida Sonata in mi bemolle maggiore di Richard Strauss, la Sonata in mi maggiore di Haendel-Auer e poi una serie di trascrizioni heifetziane, tutte godibilissime, su brani di Paradisi (la notissima Toccata), Gluck (la Danza degli spiriti beati), Mozart (Minuetto) e Gershwin con la trascinante suite dal suo capolavoro: "Porgy and Bess" (1935). Perpich ha messo in luce ancora una volta le sue notevoli qualità tecniche ed espressive: la cavata vibrante, sonorità sempre timbricamente voluttuose e cantabilissime. Ben sostenuto nell'impegnativa sonata straussiana dal bravo Di Ilio, Alessandro si è poi davvero superato, da autentico "cavallo di razza", nelle agili quanto eleganti riletture delle succitate trascrizioni. Tra i violinisti italiani della sua generazione Perpich è a mio sommesso parere tra i migliori. Successo meritatissimo "macchiato" dalla scarsa presenza di pubblico: appena una trentina di persone...Pazzesco!

Stasera Lomuto, D'Orazio e Simone insieme in Vallisa per eseguire le Sequenze di Luciano Berio


Questa sera alle ore 20,30 si terrà presso l’Auditorium Diocesano “La Vallisa” di Bari il quarto appuntamento della stagione organizzata dalla Associazione “La Bottega dell’Armonia” diretta dal maestro Bepi Speranza che vedrà impegnati il trombonista Michele Lomuto (nella foto), il violinista Francesco D’Orazio ed il violoncellista Gaetano Simone in un programma interamente dedicato alle celebri "Sequenze" di Luciano Berio. In considerazione dell'autorevole statura degli interpreti si tratta davvero di un concerto da non perdere.

venerdì 6 febbraio 2009

Viktoria Mullova, Giuliano Carmignola e l'incontenibile gioia di "far musica insieme"


Ricordo ancora con viva emozione la prima volta che vidi ed ascoltai un concerto della violinista russa Viktoria Mullova (nella foto), ancora molto giovane oltre che di abbacinante bellezza. Ero in tarda serata davanti al televisore sintonizzato su Retequattro, mentre trasmettevano un concerto della Filarmonica della Scala diretto da Seiji Ozawa. In programma il concerto per violino e orchestra di Jean Sibelius. Fu un'esperienza sublime: cavata sicura e corposa sorretta da una tecnica di livello strepitoso. Mi colpì molto come il viso di Viktoria sembrasse scolpito nel marmo, tanto era affilato e spigoloso nei lineamenti. Mentre suonava non pareva emozionarsi o dare comunque segni di coivolgimento emotivo. Saranno passati venticinque anni (o forse di più, non ricordo), ma trovarsela di fronte, dal vivo, in duo con un bravissimo violinista italiano come Giuliano Carmignola è stato un momento davvero indimenticabile. Kursaal Santalucia di Bari stipato in ogni ordine di posti, programma non popolare, ma comunque di rara, volatile leggerezza nella prima parte, "costruita" tra la sonata vivaldiana e duetti godibilissimi di Carl Philipp Emanuel Bach, Haydn e Bartòk sciorinati con pirotecnica abilità. Alternanza di violini (e parliamo di strumenti preziosi: Stradivari e Guadagnini), gioco magico di timbri, contrappunti e fughe, affiatamento miracoloso, precisione tecnica infallibile (o quasi). Nella seconda parte ad una superba lettura della sonata in la maggiore del compositore barocco francese Jean Marie Leclair si affiancava l'interpretazione altrettanto invidiabile per aderenza espressiva, cura sublime dell'intonazione e gioia, sì proprio gioia nel far musica insieme della fantastica Sonata per due violini di Prokof'ev. Gioia che contagia e rende felice o addirittura incancellabile l'esperienza dell'ascolto di un concerto. Viktoria alla fine sorride, qualche piccola ruga trapela nell'espressione quasi sognante e delicatissima del suo bel viso. Adesso va verso la cinquantina, ha tre figli, ma resta sempre, a mio sommesso parere, una delle donne-artiste più affascinanti del mondo. Successo trionfale.

giovedì 5 febbraio 2009

La Scuola di Musica di Fiesole crea un'Orchestra Provinciale "Junior"


La Scuola di Musica di Fiesole crea la nuova Orchestra Provinciale Junior. A partire dal mese di febbraio, il nuovo complesso accoglierà tutti i giovani musicisti che studiano privatamente uno strumento e abbiano voglia di fare un’esperienza di musica d’insieme. L’Orchestra è indirizzata agli allievi di archi, fiati, percussioni, tastiere in una fascia d’età compresa tra i 10 e i 16 anni (salvo eccezioni). Per essere ammessi e necessario superare un esame di valutazione del livello, che si terra martedì 24 febbraio alle ore 17.00. I requisiti necessari per l’ingresso nell’Orchestra sono buona intonazione, senso del ritmo e dell’ascolto, inoltre per gli archi è richiesta una buona padronanza almeno delle prime tre posizioni. I candidati dovranno eseguire una scala che prevede almeno le prime tre posizioni, uno studio della durata minima di 2 minuti e un breve brano, preferibilmente con accompagnamento di pianoforte. Le prove avranno luogo per due volte al mese, unitamente al nucleo storico dell’Orchestra dei Ragazzi. La finalità del lavoro e di far sviluppare all’allievo la capacità di fare musica insieme agli altri e apprendere l’importante disciplina dell’orchestra. Il debutto è previsto per il 24 giugno sul palco della Festa della Musica a Villa La Torraccia. Il direttore-docente dell’Orchestra è il Maestro Edoardo Rosadini, ha studiato viola presso la scuola di Musica di Fiesole sotto la guida di Piero Farulli, diplomandosi nel 1998 con il massimo dei voti. Ha seguito i corsi di direzione d’orchestra di Piero Bellugi e di Colin Metters organizzato dalla Kammerphilharmonie di Berlino con la Vogtland Philharmonie Orchester che lo ha invitato come direttore ospite. Ha studiato con Jorma Panula e attualmente con Gabriele Ferro direzione d’orchestra alla Scuola di Musica di Fiesole. Recentemente è stato invitato a dirigere l’Orchestra Sinfonica della Valle d’Aosta. Le domande per l’iscrizione -scaricabili dalla sezione download del sito http://www.scuolamusica.fiesole.fi.it/- scadranno mercoledì 18 febbraio. Possono essere inviate via fax 055/599686, e-mail segrdidattica@scuolamusica.fiesole.fi.it o posta tradizionale a Scuola di Musica di Fiesole Via delle Fontanelle 24, 50014 Fiesole (FI) all’attenzione della Segreteria didattica. Per informazioni si può chiamare il numero 055/5978527 il lunedi dalle 16.30 alle 18.00, dal martedi al venerdi dalle 11.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 18.00 e il sabato dalle 11.00 alle 12.30 o scrivere una e-mail a segrdidattica@scuolamusica.fiesole.fi.it. La quota di frequenza è di 20 euro, valida fino a giugno 2009.

Febbraio al Teatro alla Scala di Milano: Pollini, Barenboim, Quasthoff e...


Dopo la prima serata del Progetto Pollini con l'insigne maestro milanese il 2 febbraio scorso, questa sera 5 febbraio riprende per sei recite lo stupendo allestimento del Tristan und Isolde di Wagner, firmato da Patrick Chéreau per la regia e da Daniel Barenboim (nella foto) per la direzione musicale che, come ricorderete, ha inaugurato il Sant'Ambrogio del 2007 con un trionfo di pubblico, oltre ad essere stato giustamente premiato con il riconoscimento los corso anno del Premio Abbiati dall'Associazione Nazionale dei Critici Musicali.
Il 13 sempre di questo mese inizia poi un altro ciclo atteso: il Beethoven-Schönberg di Daniel Barenboim solista e direttore dei cinque Concerti per pianoforte del primo e delle principali composizioni per orchestra del secondo, in quattro date.
Il 15 debutta la nuova produzione del balletto Coppélia, nella coreografia di Derek Deane e nello spettacolare allestimento di Luisa Spinatelli.
L’ Accademia offre il 14 e 15 un altro week-end di concerti in Foyer a 5 euro con i suoi migliori allievi; il 16 quattro solisti della Filarmonica con il pianista Philip Moll dedicano un delizioso programma da camera al pubblico Giovani e Anziani del lunedì pomeriggio.
Il 23 è incastonata una perla: il recital del basso baritono Thomas Quasthoff, che avrà come accompagnatore eccellente Daniel Barenboim. Programma: Die Winterreise di Schubert.
(Teatro alla Scala via Filodrammatici, 2 - 20121 Milano).

A Lecce l'OLANDESE VOLANTE "viaggia" verso il tutto esaurito


Si va verso il tutto esaurito per la prima attesissima opera che inaugurerà la Stagione Lirica 2009 della Provincia di Lecce. Sono, infatti, disponibili gli ultimi biglietti per assistere a "Der Fliegende Holländer" (L’Olandese volante), la prima rappresentazione in lingua originale di Richard Wagner mai portata in scena al Politeama Greco. Un evento imperdibile, quindi, per la città di Lecce e per tutti gli amanti del bel canto in programma venerdì 13 febbraio alle ore 20,45 e domenica 15 alle ore 18,00. Nota anche con il titolo de “Il vascello fantasma”, l’opera wagneriana riprende la leggenda folcloristica dell’olandese volante, un capitano condannato a navigare fino a quando non riuscirà a trovare una donna che sappia essergli fedele per l'eternità. La regia è affidata all’austriaco Anton Nekovar, mentre a dirigere l’Orchestra Sinfonica “Tito Schipa” sarà un giovane maestro giapponese, Tetsuro Ban.
Il fiorentino Duccio Dal Monte interpreterà il ruolo del titolo, Senta avrà il volto di Susan Neves, newyorkese di nascita ma di origini europee, mentre André Eckert, che ha già recitato in "Der Rosenkavalier" al Politeama due anni fa, sarà Daland. I tagliandi rimasti possono essere acquistati presso la biglietteria del Politeama da lunedi al venerdi dalle ore 9,30 alle ore 12,30, martedi e giovedi dalle ore 17,30 alle ore 20,00. Info: http://www.icolecce.it/

mercoledì 4 febbraio 2009

Incontro con Antonio Florio a Casa Giannini


Questo pomeriggio, alle 18.30, riprende a Casa Giannini la serie di "Incontri con i protagonisti" condotti dal musicologo Dinko Fabris.
La prima manifestazione ha come ospite d'eccezione Antonio Florio (nella foto), poliedrico musicista formatosi nella sua città, Bari, sotto la guida di Nino Rota (diploma in violoncello, pianoforte, composizione e clavicembalo) e poi divenuto da oltre vent'anni uno dei più importanti e celebri esecutori di musica barocca nel mondo, alla guida dell’Ensemble "Cappella della pietà dei Turchini", da lui fondato a Napoli, città in cui insegna musica da camera nel conservatorio di San Pietro a Majella.Venerdì 6 febbraio, nell'ambito della Rassegna "BAROCCHISSIMO", che si terrà a Bari dal 5 al 16 febbraio, sarà invece ospite lo storico dell'arte e musicologo Jérome de la Gorce, Direttore di ricerca al CNRS, che terrà una conferenza dal titolo "LULLY MUSICIEN DU ROI".Nella storia delle Arti la relazione tra Luigi XIV, Lully e Molière è unica e va al di là della leggenda: non si tratta del semplice incontro tra un mecenate, un musicista ed un drammaturgo; il Re dimostra il suo amore per la danza, la musica e per tutte le forme di spettacolo, che devono essere una manifestazione della sua gloria e diventano veri atti politici. CASA GIANNINI - Via Sparano, 172 - BARI / Infotel: 080.524.68.64.

martedì 3 febbraio 2009

Domani sera a Bari Viktoria Mullova e Giuliano Carmignola insieme per la Fondazione Petruzzelli


Domani sera, mercoledì 4 febbraio alle 21, al Kursaal Santalucia la Fondazione Petruzzelli propone un appuntamento davvero eccezionale: il duo violinistico Viktoria Mullova (nella foto) e Giuliano Carmignola. Si tratta di due tra i maggiori artisti dell'archetto in circolazione a livello mondiale. E' quindi un onore per la città di Bari ospitarli insieme. Nello stimolante programma saranno eseguite musiche di Carl Philip Emanuel Bach "Duetto per due violini", di Antonio Vivaldi la "Sonata in sol maggiore per due violini" RV 71, di Joseph Haydn il "Duetto in sol maggiore" Hob VI n. 1 e quello in la maggiore Hob VI nr.2, di Bela Bartók i "Duetti" per violino, di Jean Marie Leclair la "Sonata in la maggiore" op. 3 n. 2 e infine di Sergei Prokofiev la "Sonata in do maggiore per due violini" op. 56. Da non perdere.

Un convincente successo per l'eccellente Duo D'Orazio-Prosseda al Kursaal Santalucia di Bari


Di Felix Mendelssohn (1809 – 1847) ricorre quest’anno il bicentenario della nascita e sono già iniziate le celebrazioni in “pompa magna” per rievocarne al meglio la geniale figura d’artista e la fecondissima produzione. Anche la Fondazione Petruzzelli di Bari ci ha messo del suo, contribuendo economicamente all’incisione per la prestigiosa etichetta londinese Decca di un compact disc, fresco di stampa, che vede protagonisti in Duo il noto violinista barese Francesco D’Orazio e l’altrettanto noto pianista e studioso del compositore tedesco, Roberto Prosseda nell’integrale delle sonate per violino e pianoforte di Mendelssohn. Lavori forse poco eseguiti in Italia rispetto alla più popolare produzione sinfonica e concertistica del grande Felix, ma che meritano senz’altro una certa attenzione. Parte del contenuto di questo cd è stato possibile ascoltarlo domenica sera, naturalmente dal vivo e con gli stessi interpreti, al Kursaal Santalucia di Bari; in particolare, di indiscutibile interesse mi è sembrato l’ascolto della sonata in fa maggiore per violino e pianoforte, composta da Mendelssohn nel 1838 e che precede di alcuni anni gli esiti sublimi del celeberrimo concerto in mi minore per violino e orchestra. In questa sonata c’è una scrittura limpida, melodica e armonicamente solidissima; siamo di fronte ad un eccellente musicista di impronta classica che non guarda ai suoi modelli (Bach, Mozart e Beethoven, in primis) con pedissequa venerazione, ma cercando uno stile proprio e una compiuta eleganza che sia in grado di aderire perfettamente alle possibilità timbriche ed espressive del violino e del pianoforte. D’Orazio e Prosseda ne hanno offerto una lettura impeccabile, dove la precisione e l’agilità si sono ben coniugate con un sincero, personale coinvolgimento emotivo. Di buona fattura anche la Sonata “Tre Mari” di Marco Betta, compositore siciliano che insieme al conterraneo Giovanni Sollima, è tra i più interessanti e originali nell’articolato panorama della musica d’oggi. Completavano il bel concerto la “Sonata Felix”, un gradevole mosaico di brevi frammenti inediti mendelssohniani reperiti dallo stesso Prosseda e rielaborati con sensibilità per violino e pianoforte da Alessandro Solbiati e infine la “Sonata in Sol” di Maurice Ravel. Ultimo lavoro cameristico del grande compositore francese pubblicato nel 1927, la Sonata venne eseguita la prima volta a Parigi dallo stesso Ravel al pianoforte in compagnia del mitico violinista Georges Enesco, al posto della dedicataria Hélène Jourdan-Morhange. Non mancano qui evidenti influssi jazzistici (basti pensare allo stupendo secondo movimento, un autentico blues dalle atmosfere quasi zingaresche) e una spiccata modernità nella scrittura. D’Orazio e Prosseda ne hanno offerto un’esecuzione davvero apprezzabile. Caloroso e meritato successo, condito da ben tre bis.