giovedì 25 febbraio 2010

Sabato e domenica la Scuola di Musica di Fiesole propone, tra l'altro, una succulenta maratona schumanniana


La Scuola di Musica di Fiesole apre le sue porte alla città sabato 27 e domenica 28 febbraio con la manifestazione "Fiesole Laboratorio Ensemble", arrivata ormai al quinto anno.

La mattinata di sabato, a partire dalle 9.00 in Limonaia, sarà dedicata ai gruppi dei musicisti in erba con l’Orchestra dei Piccoli guidata da Marina Raimondi e l’ensemble Crescendo, direttore Brigitte Mancini. Nel pomeriggio, in Auditorium Sinopoli, si scateneranno dalle 15 in poi tutti i migliori gruppi da camera di base e contemporaneamente nell’aula delle Sibille si terrà prima una lezione aperta di musica antica della classe di Bettina Hoffmann e poi un’esibizione di duo di chitarre composto da allievi di Silvano Mazzoni.

La domenica, alle 9.30 in Auditorium Sinopoli, inizierà la Maratona Schumann (ricorre quest’anno l’anniversario di questo musicista, testimone del romanticismo più puro) durante la quale verranno anche eseguiti i Capricci di Paganini con l’accompagnamento al pianoforte realizzato da Schumann. Interpreti gli allievi più interessanti dei corsi di perfezionamento di, Bruno Canino, Pavel Vernikov, Andrea Lucchesini, Pietro De Maria, Antonello Farulli, Giovanni Riccucci, Guido Corti, Felice Cusano, Natalia Gutman, Andrea Nannoni e del Trio di Parma.

La maratona si interromperà nel primo pomeriggio, ore 14.30, per dare spazio alla Lezione Magistrale di Enrico Dindo, uno dei violoncellisti italiani piu noti al mondo e vincitore nel 1997 del Primo Premio al Concorso Rostropovich di Parigi. È protagonista della vita musicale internazionale in qualita di solista con compagini sinfoniche come la BBC Philharmonic Orchestra, l’Orchestre Nationale de France, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, la Filarmonica di San Pietroburgo, la Tokyo Symphony Orchestra, e la Chicago Symphony Orchestra ed al fianco di importanti direttori tra i quali R. Chailly, G. Noseda, Myung-Whun Chung, R. Muti e M. Rostropovich. Nel Dicembre 2001 da vita all’orchestra da camera "I Solisti di Pavia" di cui e direttore musicale e all’Accademia Musicale di Pavia dove e docente della cattedra di violoncello. Incide per la Decca e suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 della Fondazione Pro Canale.

Alle 17.00 riprenderà la maratona per conludersi un’ora dopo, quando torneranno protagonisti le classi di musica da camera di base di Riccardo Cecchetti, Matteo Fossi, Edoardo Rosadini, Andrea Lucchesini, per terminare con la novità rappresentata dalla classe di Stefano Zanobini docente a partire dall’ottobre 2009 di una classe di musica da camera dedicata agli amatori di cui potremo ascoltare in questa occasione i primi risultati. Si ringrazia l’Associazione Amici della Scuola per aver offerto l’ingresso alla maratona Schumann e permettere così di aprire a tutti le porte della Scuola.Ingresso libero. Per informazioni: 055/597851 oppure www.scuolamusica.fiesole.fi.it

mercoledì 24 febbraio 2010

Gautier Capuçon e i Virtuosi Italiani in concerto sabato alla IUC di Roma


Gautier Capuçon - uno dei solisti più celebri della nuova generazione - e I Virtuosi Italiani saranno in concerto all'Istituzione Universitaria dei Concerti il prossimo 27 febbraio (ore 17.30).Nonostante il violoncello sembri avere un carattere severo e riservato, alcuni grandi virtuosi di questo strumento sono diventati delle vere e proprie star e dei beniamini del pubblico, come Mstislav Rostropovich, Mischa Maisky e Yo-Yo Ma. Presto ai loro nomi bisognerà aggiungere quello di Gautier Capuçon, ventinovenne francese che ha iniziato lo studio del violoncello a cinque anni e a quattordici ha vinto il suo primo premio, cui ne sono seguiti vari altri, che gli hanno spianato la strada d'una carriera internazionale ricca di successi. Ha suonato con i più grandi musicisti - tar gli altri Claudio Abbado, Daniel Barenboim, Martha Argerich e Nikolaj Znaider, oltre al fratello Renaud, celebre violinista - e ha già inciso vari dischi, vincendo il Premio della Critica Discografica in Germania e il Diapason d'Or e lo Choc di Le Monde de la Musique in Francia.
In quest'occasione, come detto, suonerà con I Virtuosi Italiani, un'orchestra da camera formata da alcuni dei migliori strumentisti italiani, che, oltre a collaborare regolarmente con i famosi solisti classici, ha lavorato insieme a Chick Corea, Goran Bregovic, Franco Battiato e Uri Caine. Con oltre 100 cd registrati e 400.000 copie vendute è una delle orchestre italiane più note e apprezzate in campo internazionale.
Il programma s'impernia su tre concerti di tre compositori del diciottesimo secolo: di Bach il celebre Terzo Brandeburghese, di Vivaldi il Concerto in sol minore per due violoncelli, in cui i due solisti gareggiano in scatenato virtuosismo, e di Haydn il brillante Concerto n. 1 per violoncello. Inoltre le Antiche arie e danze per liuto rielaborate per orchestra da Ottorino Respighi e, in conclusione, il frizzante Concerto per archi di Nino Rota.

Il prossimo 4 marzo Stefan Anton Reck dirigerà i "Carmina Burana" di Carl Orff per la Fondazione Petruzzelli


Giovedì 4 marzo, alle 21.00 al teatro Petruzzelli, avrà luogo un nuovo appuntamento dedicato alla musica sinfonica, a sostegno delle attività dell’“Agebeo e amici di Vincenzo onlus”.
Stefan Anton Reck (nella foto), già noto al pubblico barese per aver diretto i primi capitoli del Ring di Richard Wagner, dirigerà l’Orchestra ed il Coro della Fondazione Petruzzelli nei Carmina Burana, la celebre cantata scenica composta di Carl Orff. Solisti del concerto Myrtò Papatanasiu (soprano), Nicola Marchesini (controtenore), Mario Cassi (baritono).
Maestro del Coro della Fondazione Petruzzelli Franco Sebastiani, maestro del Coro di Voci Bianche del Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari Emanuela Aymone.
I biglietti sono in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli.
Il compositore e didatta tedesco Carl Orff, che fu uno dei “musicisti ufficiali” del III Reich, vede legata la sua fama più consistente a due sue creazioni: un metodo pedagogico alternativo all’insegnamento del solfeggio tradizionale, noto e spesso usato ancor oggi con il nome di “Metodo Orff” e ai “Carmina Burana” prima parte di una trilogia intitolata “Trionfi” che comprende anche i “Carmina Catulli” e “Il trionfo di Afrodite”.
Della sua produzione fanno parte anche un poema sinfonico “Così parlò Zarathustra” (omonimo a quello di Richard Strauss), un “Concertino per clavicembalo e fiati”, la “Bayerische Musik” e le “Danze olimpiche”.
I “Carmina Burana”, il cui sottotitolo è “Canzoni profane da cantare da cantori e dal coro accompagnati da strumenti ed immagini magiche”, vennero eseguiti per la prima volta a Francoforte nel 1937. Devono il loro titolo al fatto che l’autore quasi in opposizione al tardo romanticismo musicale tedesco da una parte, alle avanguardie ed alla dodecafonia dall’altra – volse il suo interesse verso la musica antica, in particolare quella composta da William Byrd, Orlando di Lasso, Schütz e Monteverdi (del quale curò un adattamento dell’ “Orfeo”). Il ritrovamento del monastero
di Benediktbeuern in Baviera, dei manoscritti di circa duecento lieder del XIII secolo, con testi in latino imbastardito, francese antico e tedesco, sollecitò il suo interesse creativo in maniera particolarmente feconda, giungendo alla concretizzazione di una personale concezione di “musica primitiva”, legata fra l’altro al “possesso del corpo” (insieme a Dorothee Günther nel 1924 aveva creato la “Günter Schule” scuola di ginnastica ritmica e di danza), illuminato da un’idea di celebrazione rituale. “Più l’espressione è essenziale –ebbe a dire –più è semplificata, tanto più diretto e potente è il suo effetto”.
I venticinque “Carmina Burana” intesi come cantata scenica per soprano, tenore, baritono, coro misto, coro di ragazzi e grande orchestra; ma ne esiste anche una versione accompagnata da due pianoforti, timpani, percussioni varie - sono divisi in tre parti, precedute da un prologo intitolato “Fortuna imperatrix Mundi” e suddiviso in “O fortuna” e “Fortune plango vulnera”. La prima parte è intitolata “Primo Vere” e comprende “Veris leta facies” (piccolo coro), “Omnia sol temperat” (batitono), “Ecce gratum” (coro), “Uf dem Anger” (danze orchestrali), “Floret silva nobilis” (cori), “Chramer” (cori), “Reie” (orchestra e cori), “Were diu werlt alle min” (coro).
La seconda parte è intitolata “In taberna” e comprende “Estuans interius” (baritono), “Olim locus” (tenore e coro maschile), “Ego sum abbas” (baritono e coro maschile), “In taberna quando sumus” (coro maschile).
La terza parte – che si conclude con la ripresa del coro iniziale “O fortuna”, si intitola “Coeur d’amour” e comprende “Amor volat undique” (soprano e coro di ragazzi), “Dies, nox et omnia” (baritono), “Stetit puella” (soprano), “Circa mea pectora” (baritono e piccolo coro), “Si puer cum puella” (coro maschile), “Veni, veni, venias” (piccolo coro), “In trutina” (soprano), “Tempus est iocundus” (soprano baritono, coro di ragazzi e coro), “Dulcissime” (soprano solo), “Ave formosissima” (coro ed orchestra). Informazioni: 080.975.28.40.

martedì 23 febbraio 2010

Si conclude domani a Casa Giannini il ciclo "I paesaggi dell'Anima" curato da Adele Boghetich e Alessandro Romanelli


Domani, mercoledì 24 febbraio, alle 18.30, in collaborazione con l'ACIT (Associazione Culturale Italo Tedesca) di Bari, Casa Giannini ospita il terzo ed ultimo incontro del ciclo "I Paesaggi dell'Anima", percorso liederistico tra Poesia e Musica nella Letteratura romantica tedesca con ascolti guidati, a cura di Adele Boghetich e Alessandro Romanelli.

Tema dell’incontro di domani: AMORE E SOLITUDINE.

Un crescendo di emozioni, dai Lieder giovanili di Beethoven alla sublime e quanto struggente "Isoldes Liebestod" (Morte di Isotta) del grande Wagner, attraversando la poetica delicata e solitaria di Müller, Heine e Rückert, espressa nelle ricercate sonorità di Franz Schubert, Robert Schumann, Gustav ed Alma Schindler Mahler (nella foto).


(CASA GIANNINI
Via Sparano, 172 BARI /
Ingresso libero - ore 18.30 /
Infotel: 080.5246864)

Stamane un nuovo contratto è stato firmato dai professori dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari


I professori dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari hanno firmato questa mattina alla presenza del Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, degli Assessori alla Cultura e al Personale, rispettivamente Nuccio Altieri e Sergio Fanelli, il nuovo contratto individuale di lavoro a tempo indeterminato che prevede l'eliminazione della sosta stagionale. Presenti anche il dirigente del Servizio Ico e Cultura, Lucia Favia e i rappresentanti di CIGL e CISL.
L’Amministrazione provinciale guidata da Schittulli ha infatti disposto l’eliminazione della sosta stagionale, prevista nel precedente contratto di lavoro
dei professori, per andare incontro alle esigenze degli orchestrali stessi.
“Era una richiesta – ha dichiarato il Presidente della provincia barese - che portavano avanti da decenni e che noi non potevamo ignorare. In pochi mesi siamo riusciti a stabilizzare questo rapporto di lavoro. Con questo atto abbiamo voluto concretamente dimostrare l’attenzione che riserviamo a questa grande istituzione culturale della Provincia”. “"L’Orchestra - – ha continuato l’Assessore Altieri - – è un tesoro di tutti che va valorizzato. La firma del nuovo contratto non è un punto di arrivo, ma di partenza verso un percorso di rilancio della nostra Ico che stiamo compiendo insieme."

Per l’Assessore al Personale Fanelli: “"L'Orchestra è l'immagine culturale della Provincia di Bari in Italia ed in Europa ed è l’espressione dei migliori nostri talenti musicali Con questo atto si suggella e si concretizza un impegno preso da questa Amministrazione".

Un ringraziamento alla Provincia di Bari è arrivato da tutti i 37 professori dell’Orchestra:"Un'amministrazione sensibile e coraggiosa - hanno scritto in una lettera - Noi siamo proiettati a onorare questo impegno disponendo della determinazione e delle potenzialità necessarie a raccogliere le sfide legate al compito cui siamo chiamati".

venerdì 19 febbraio 2010

Tutto esaurito per LA TRAVIATA di domani a Lecce che chiude la stagione lirica 2010


Cala il sipario sulla Stagione Lirica 2010 della Provincia di Lecce, organizzata dall’assessorato alla Cultura guidato dalla vicepresidente Simona Manca, con quattro recite del celebre capolavoro di Giuseppe Verdi, La traviata, in programma sabato 20, martedì 23, mercoledì 24 febbraio alle ore 20.45 e domenica 21 alle ore 18, al Politeama Greco.
La traviata è un'opera in tre atti composta su libretto di Francesco Maria Piave tratto dalla pièce teatrale di Alexandre Dumas figlio, La signora delle camelie. Unanimemente considerata la più significativa e romantica di Verdi, fa parte della "trilogia popolare" assieme a Il trovatore e a Rigoletto.
La sua prima rappresentazione avvenne al Teatro La Fenice di Venezia il 6 marzo 1853 ma, a causa soprattutto d’interpreti non all’altezza e dell'argomento scabroso, si rivelò un mezzo fiasco. Quando l’anno successivo venne riproposta con un cast più valido e ambientando la storia due secoli prima, riscosse finalmente il meritato successo.
Sul podio dell’Orchestra Sinfonica “Tito Schipa” salirà il direttore artistico della Stagione Lirica, Filippo Zigante, che ha voluto, per questo titolo così importante, un doppio cast: infatti, nella prima e poi nella terza replica (20 e 23 febbraio), Violetta Valery sarà interpretata da Carmen Giannattasio, definita dalla stampa inglese la Violetta du jour, molto più commovente e coinvolgente di Angela Gheorghiu e Anna Netrebko, considerate fino ad oggi le migliori interpreti del ruolo, mentre Alfredo e Giorgio Germont avranno il volto e la voce, rispettivamente, del tenore di origine siciliana Roberto De Biasio, ormai affermato nel repertorio verdiano, e del baritono Giuseppe Altomare. Nella seconda e nella quarta recita (21 e 24 febbraio), Violetta sarà il soprano ucraino Olga Fomichova, mentre Alfredo e Giorgio Germont saranno rispettivamente il torinese Fulvio Oberto e il napoletano Bruno Iacullo. La regia è affidata al croato Petar Selem, regista, scrittore, docente universitario e direttore artistico del Teatro Nazionale Croato di Spalato, che nutre particolare predilezione per il repertorio verdiano.
Completano il cast Patrizia Porzio nel ruolo di Flora Bervoix, Maria Scogna in quello di Annina, Michel Mulhauser (Gastone), Carlo Provenzano (Il Barone Douphol), Ciro Greco (Il Marchese d’Obigny), Domenico Colaianni (Il Dottor Grenvil), Martino Fullone (Giuseppe nella 1ª e 2ª recita) e Antonio Pellegrino (Giuseppe nella 3ª e 4ª recita), Giorgio Schipa (Domestico di Flora) e Aldo Orlando (commissario).
Protagonista, come nelle precedenti opere, sarà il Coro Lirico di Lecce diretto da Francesco Pareti.
Ad impreziosire l’allestimento ci saranno le coreografie di Fredy Franzutti su cui danzerà il Balletto del Sud con i ballerini Alessandro De Ceglia, Stefano Fossat, Vito Lorusso, Carlos Montalvan, Massimiliano Rizzo, Paula Acosta, Jennifer Delfanti, Nikolina Karageorgieva, Elena Marzano, Lisa Osmieri.
I biglietti delle quattro recite sono da tempo tutti esauriti.
Info: www.icolecce.it

Qui Taranto: lunedì c'è l'omaggio a Chopin e Mendelssohn del pianista Roberto Prosseda


Eccezionale appuntamento con il maestro Roberto Prosseda in occasione del giorno del bicentenario della nascita di Fryderyk Chopin nell’ambito della 66ma Stagione Concertistica degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” organizzata sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con i contributi di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto.

Il 22 febbraio 1810 nasceva infatti in Polonia il grande pianista e compositore romantico Fryderyk Chopin, indimenticabile autore dei celeberrimi Notturni che, insieme alle altre composizioni (prevalentemente per pianoforte), gli valsero l’appellativo di “poeta del pianoforte”. E appunto i “Notturni” costituiscono il nucleo centrale del concerto che il maestro Roberto Prosseda terrà il 22 febbraio 2010 (esattamente 200 anni dopo la nascita del grande Polacco) presso l’auditorium TaTA’ in Taranto (sipario ore 21.00).
Roberto Prosseda, interprete raffinato e dal repertorio ricercatissimo, proporrà al pubblico tarantino un recital che affianca ai Notturni del compositore polacco i Lieder ohne worte del tedesco Felix Mendelssohn-Bartholdy, al cui repertorio sta specificatamente dedicandosi in anni recenti.
Entrambe le composizioni, caratteristiche del romanticismo musicale, possono considerarsi, infatti, sorprendentemente vicine per ispirazione ed espressione: nient’affatto musica “ornamentale” o “da salotto”, ma forme artistiche di approfondita ricerca poetica e intellettuale, ben lungi da intenzioni descrittive o, peggio, di superficiale intrattenimento.
Ciò smentisce, dunque, il luogo comune che maggiormente affligge tuttora la generale considerazione di questi brani, spesso ancora associati ad atmosfere biedermeier e a musica d’uso per signorine di buona famiglia.
Proprio sulle somiglianze, spesso sorprendenti, tra i brani di Chopin e di Mendelssohn si basa l’impaginazione del programma proposto dal maestro Prosseda. L’alternanza tra i vari brani di Chopin e Mendelssohn è stata guidata da ragioni di consequenzialità armonica e narrativa, quasi dando vita ad inedite suites composte di brani dei due autori. Così accade che un Lied di Mendelssohn, quello in mi bemolle maggiore maggiore op. 30 n. 1, costituisca il nucleo lirico di un inedito trittico incorniciato dai primi due Notturni di Chopin: il primo funge da ambientazione paesaggistica, mentre il secondo – celeberrimo – sublima le risonanze del mi bemolle maggiore nella nostalgica melodia a tutti nota.

Un appuntamento dunque da non perdere con gli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” che, in occasione del 1135° concerto dalla fondazione, rinnovano la speciale promozione “Bambini, alla classica!” rivolta ai piccoli “melomani” fino ai 13 anni di età, che potranno assistere a questo e ad altri straordinari eventi musicali al prezzo ridottissimo di € 4.00.

I biglietti (intero € 10,00 - ridotto studenti, under 25 e over 65 € 8,00 – ridottissimo promozione Bambini alla classica! € 4,00) sono da integrare con i diritti di prevendita (€ 2.00) e sono disponibili a Taranto presso: Amici della Musica “A. Speranza” - via Toscana n° 24/d - tel. 099.7303972; Box-Office - via Anfiteatro n° 232 - tel. 099.4540763; Basile Strumenti Musicali - via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853. Le riduzioni sono previste per gli under 25, gli over65 ed i possessori dell’AGIS Card. Ulteriori info sono sul sito www.amicidellamusicataranto.it

giovedì 18 febbraio 2010

"A colloquio con Rosa Ricciotti, artista a tutto tondo" di Enza Moscaritolo


"Interprete, regista, docente e di recente anche conduttrice e ideatrice di spettacoli. La soprano foggiana Rosa Ricciotti (nella foto) è un’artista completa, poliedrica, che ama le sfide, soprattutto quelle con se stessa. Per tutti è Madama Butterfly, il ruolo che l’ha resa celebre e in cui proprio lei forse più si riconosce. Ma oggi è una ritrovata passione per Umberto Giordano a rappresentare il filo conduttore delle sue più recenti attività artistiche, dopo anni di studio attento e approfondito.
Rosa Ricciotti sarà infatti tra i protagonisti, insieme al tenore Antonio De Palma ed al M° Nunzio Aprile al pianoforte, del concerto in programma il prossimo 25 febbraio al Teatro del Fuoco di Foggia nell’ambito della 40ma stagione degli “Amici della Musica”. «Eseguiremo un repertorio importante – spiega Rosa Ricciotti – che comprende la lirica da camera, il lied tedesco e il duetto d’opera. Concluderemo il concerto con un duetto tratto dall’Andrea Chenier di Umberto Giordano, un omaggio doveroso a chi ha reso così celebre la nostra terra, portando questo vanto in giro per il mondo». Questo prossimo impegno rappresenta un’altra tappa nel certosino lavoro di ricerca sul compositore foggiano condotto in questi ultimi anni dalla soprano originaria di Sannicandro Garganico. Nello scorso mese di ottobre, infatti, nell’ambito del Festival Giordaniano curato dalla soprano Maria Gabriella Cianci, oltre ad interpretare alcune pagine delle opere di Giordano, ha curato il dipanarsi della serata dalle immagini fino al testo dell’attore. Sul palco Umberto Giordano si racconta alla sua città, dalle sue scorribande nei vicoli del suo quartiere all’avventura napoletana, alle vicissitudini di compositore, agli incontri fondamentali per la sua carriera, all’amore per la sua famiglia, alle sue passioni. «Pochi sanno, infatti – racconta lei stessa – che Giordano si era appassionato alla fotografia, una curiosità certamente non trascurabile se si vuole conoscere l’animo di un artista e comprendere la sua genialità fino in fondo». Da regista ha curato anche la regia in forma semiscenica del Don Giovanni nell’ambito della rassegna Corti di Capitanata a conclusione del laboratorio lirico del Conservatorio “U. Giordano” di Foggia (presso la sezione di Rodi) dove è docente. La mente, poi, va subito ai nuovi propositi: «Mi piacerebbe poter continuare a sfruttare l’esperienza acquisita in anni di carriera a contatto con realtà importanti, magari coordinatrice, o magari firmare qualche regia – confessa - del resto ci sono esempi illustri, uno per tutti Renata Scotto che è stata mia maestra di interpretazione agli inizi della mia avventura nel mondo dell’opera. Avendo iniziato un percorso da didatta ho voluto acquisire competenze per poter affrontare al meglio questo difficile compito, l’esperienza artistica è fondamentale ma molto formativo è stato il corso di vocologia curato dal dott. Fussi che si occupa di fornire tutto il bagaglio scientifico che riguarda la voce. Per tutto il resto spero di avere la giusta sensibilità per passare la mia esperienza alle nuove leve»."


ENZA MOSCARITOLO

Qui Torino: domani sera con un concerto diretto da Arturo Tamayo si chiude Rai Nuova Musica


Un grande concerto sinfonico, con due prime assolute su commissione Rai e due "classici" della musica d'oggi, chiude Rai Nuova Musica, la sesta rassegna di musica contemporanea dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai.
Domani, Venerdì 19 febbraio 2010 alle 20.30, all’Auditorium Rai di Torino, in diretta su Radio3 e in live streaming sul sito www.orchestrasinfonica.rai.it, Arturo Tamayo (nella foto) sale sul podio per dirigere "Sirius" per bayan e orchestra, lavoro commissionato dalla Rai ad Alessandro Sbordoni, e proposto in prima assoluta. Protagonista dell’opera è il bayan, tipo di fisarmonica cromatica a bottoni, suonato dal grande virtuoso Germano Scurti, che si presta all’accostamento di tradizioni musicali diverse, colte e popolari, folcloriche e contemporanee, creando di fatto un crocevia di tendenze musicali molto varie.
A seguire "Biogramma", il lavoro in tre sezioni per grande orchestra di Bruno Maderna, eseguito per la prima volta all’Easter School of Music di Rochester nell’aprile del 1972, sotto la direzione dell’autore.
Nella seconda parte del concerto un’altra prima assoluta, su commissione Rai: "Filigrane bachiane" per pianoforte e archi, di Azio Corghi, interpretata dal pianista Maurizio Baglini, e caratterizzata dalla sovrapposizione di alcuni frammenti del "Clavicembalo ben temperato" di Bach con una precedente composizione di Corghi, "Il pungolo di un amore", ispirata alla vicenda mitologica di Dioniso, che nel tentativo di rianimare l’amato Ampelo, dona l’ebbrezza alla vita degli uomini.

In chiusura un “classico” della musica d’oggi: Spiel n.1/4 per orchestra, l’opera di Karkheinz Stockhausen eseguita per la prima volta al Festival di Donaueschingen nel 1952, tra lo scandalo generale: uno dei preziosi e antichi calici messi a disposizione dei percussionisti dell’orchestra dalla famiglia von Füstenberg per l’esecuzione, andò in pezzi durante il concerto, riempiendo la sala di un imprevisto e scomposto rumore di vetreria, con lo stupore del pubblico.

Il concerto, come per le quattro serate precedenti di Rai Nuova Musica, sarà arricchito dal progetto Rai NuovaLounge: una sonorizzazione elettronica del foyer dell’Auditorium Rai realizzata dall’associazione torinese "Situazione Xplosiva". In particolare venerdì 19 febbraio, dalle ore 20, il dj set di Painè Cuadrelli accompagnerà il pubblico prima del concerto e durante l’intervallo, quando il brano di Alessandro Sbordoni Sirius, eseguito nella prima parte della serata, troverà nuove e inaudite dimensioni nei remix del dj e nei bit delle nuove tecnologie.


Informazioni: 011.8104653 - biglietteria.osn@rai.it - www.orchestrasinfonica.rai.it.

mercoledì 17 febbraio 2010

Giovanni Pelliccia dirige Rossini e Ciaikovskij con la Sinfonica di Bari al Teatro Forma


Domani, giovedì 18 febbraio alle ore 21.00 presso il Teatro Forma di Bari (Via Fanelli 206/1) l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto, diretto dal maestro Giovanni Pelliccia, dedicato a musiche di Rossini e Ciaikovskij (i biglietti al costo di 4 euro saranno in vendita la sera stessa del concerto presso il botteghino del Teatro Forma).
La serata si apre con l’esecuzione di Ouverture dal “Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini (1792 - 1868). Composto su un libretto di Etienne De Jouy e Hippolyte Bis ispirato a un dramma di Schiller, il “Guglielmo Tell” fu rappresentato per la prima volta a Parigi il 3 agosto del 1829. La sua ouverture è però diventata una delle pagine più popolari di tutta la letteratura orchestrale. Ci troviamo di fronte a un formidabile poema sinfonico articolato in quattro brevi movimenti.
Sarà, poi, la volta di Romeo e Giulietta, ouverture-fantasia di Peter Ilic Tchaikowsky (1840 - 1893). Tchaikowsky si accostò alla composizione di quest’opera su sollecitazione di Balakirev. Il fondatore del Gruppo dei Cinque, spiegando al collega come fosse nato il suo “Re Lear”, gli fornì anche una serie di precise indicazioni su come articolare “Romeo e Giulietta” e sul carattere da affidare ai singoli temi. L’ouverture si apre con un inno dei legni che descrive il personaggio di Frate Lorenzo. Un ingresso tempestoso dell’orchestra suggerisce invece le tensioni fra le famiglie dei Capuleti e Montecchi. Giunge quindi il personaggio di Romeo, i cui sentimenti d’amore vengono affidati ai corni inglesi e ai violini con le sordine, accompagnati dai corni e dal pizzicato degli archi. Sempre ai violini, tocca poi descrivere la passione d’amore ricambiata da Giulietta. Questo quadro romantico viene interrotto da una ripresa del tema del conflitto che si unisce al tema d’amore, prima che quest’ultimo venga ripreso dall'intera orchestra. Nella conclusione, la tragedia imminente dei due amanti viene annunciata da un forte orchestrale, cui segue una tenera elegia. L’ouverture si conclude con un cupo rullio dei timpani che trasforma la musica in una dolente marcia funebre.
Il concerto si chiude con l’esecuzione di una Suite per orchestra “Lo Schiaccianoci”, op. 71/a. L’autore adattò in forma di suite nel 1892 le musiche commissionategli l’anno precedente per il balletto coreografato da Marius Petipa. Divisa in otto sezioni, la suite ripercorre i momenti più popolari del balletto, ispirato com’è noto al racconto “Lo Schiaccianoci e il re dei topi” di Hoffmann.

Sabato prossimo l'Ensemble Alchimia apre il XV Festival Organistico Internazionale di Bari




Sabato 20 febbraio 2010 alle 20.30 prende il via a Bari, presso la Chiesa
Santa Croce (Piazzetta Frati Cappuccini, 2) la Stagione Musicale 2010, che
prevede la XV Edizione del Festival Organistico Internazionale di Bari (20
febbraio - 20 marzo - 19 aprile – 5 giugno 2010) e il ciclo de I Lunedì
della Musica d’Organo (10 maggio - 11 ottobre - 8 novembre - 13 dicembre).
La prestigiosa rassegna, organizzata dal Centro Culturale Marin in
collaborazione con l’Associazione Amici della Musica d’Organo di Santa
Croce, si articolerà in quattro concerti con interpreti di fama internazionale e
giovani gruppi che con grande professionalità si affacciano sulla scena
musicale nazionale.
L’apertura del festival è dedicata a Joseph Haydn e i suoi contemporanei.
Protagonista è l’Ensemble Alchimia, formato dai violinisti Seohee Seo e
Alessandro Miele, il violoncellista Antonio Iannetta e l’organista Antonio
Varriano. L’ensemble eseguirà sei sonate da chiesa di W.A. Mozart, il
concerto in fa magg. per organo e archi di J.B. Wanhhall e i due concerti per organo di Franz Joseph Haydn. Ingresso gratuito.Infotel: 080.5235024

lunedì 15 febbraio 2010

L'omaggio a Silvestro Sasso nel 18° anno dalla scomparsa in una conferenza-concerto domani a Casa Giannini


Domani, martedì 16 febbraio, a Casa Giannini (ore 18.30) avrà luogo una serata "OMAGGIO A SILVESTRO SASSO", in occasione del 18° anniversario della sua scomparsa.
Il ricordo del Maestro Sasso, esimia personalità barese di didatta, compositore,
pianista, nonchè fondatore de "Il Coretto", sarà tratteggiato dal critico musicale Nicola Sbisà e dalla pianista e docente del Conservatorio di Bari, Adriana De Serio. Seguirà un breve concerto con musiche di Sasso, interpretate dalla stessa De Serio al pianoforte insieme al soprano Rosa Maria Daniele e dagli oboisti De Vito, Larenza e Schiralli, allievi presso il Conservatorio di Musica di Bari della classe di oboe del maestro Domenico Sarcina.
Il Maestro Sasso è stato un esponente di elevata valenza artistica
nell'ambito della cultura pugliese e nazionale: in qualità di
compositore s'inscrive tra i "Grandi" musicisti, al pari di Nino Rota,
fedeli alla tradizione tonale, pur rivisitata con la coerenza del
proprio vissuto nel '900; in qualità di didatta e di fondatore
dell'Associazione Musicale "Il Coretto", ha rivelato un'attenzione e un
impegno esemplari in favore della formazione culturale e musicale dei
giovani, per i quali ha creato, primo pioniere in Italia, un apposito Concorso
Musicologico rivolto alle Scuole Medie Superiori (CASA GIANNINI /
Via Sparano, 172 BARI /
Ingresso libero / Infotel 0805246864).

Grande successo per la Giselle di Eleonora Abbagnato e del Latvian National Opera Ballet al Petruzzelli



Un grande successo ha suggellato le quattro le recite - tutte esaurite da giovedì 11 a domenica 14 febbraio - programmate al Petruzzelli, del celeberrimo balletto classico "Giselle" (foto di Carlo Cofano) di Adolphe-Charles Adam, sull'idea originale di Téophile Gautier, nell'allestimento dell'Opera di Riga e del suo eccellente Latvian National Opera Ballet.
Protagonista assoluta l'eterea e incantevole Eleonora Abbagnato (al debutto nel ruolo di Giselle)che ha saputo deliziare con impeccabile, plastica tecnica e diafana leggerezza il pubblico barese; complici all'altezza della situazione il bravo Massimo Murru (Albrecht)e l'espressivo Ringolds Zigis (Hilarion). Valida, infine, la prova in buca della neonata Orchestra della Fondazione Petruzzelli, nonostante la direzione non sempre puntuale e calibrata del maestro Fahads Stade.
Torna dunque la grande Danza Classica al Petruzzelli, rinverdendo i suoi indimenticabili trascorsi (ormai ventennali) e le straordinarie stelle che hanno calcato il suo palcoscenico: da Rudolph Nureyev a Carla Facci, da Patrick Dupond ad Alessandra Ferri.

"Musica allo specchio" al Petruzzelli: un viaggio affascinante nel mondo del tango tra la musica di Piazzolla e i versi di Borges


Mercoledì 17 febbraio alle 21.00, la Fondazione Petruzzelli, in collaborazione con l’Associazione Musicale Pugliese, presenta una serata musicale all’insegna della passione e dell’immaginazione, tra suoni e parole, tratta da "Lo specchio" di Borges, diretto da Massimiliano Finazzer Flory.
Astor Piazzolla, il musicista che più di ogni altro ha contribuito alla diffusione del tango moderno, lasciando una delle eredità più rilevanti e riconosciute nella geografia musicale del XX secolo, è il protagonista di uno spettacolo in cui si mescolano gli ingredienti della scienza e dell’arte.
Compositore “visionario” e grandissimo innovatore, Piazzolla esplora il campo del diatonismo - tra politonalità, polimodalità, modalità ritmica alla Bartòk e alla Stravinskij – e compone ogni genere di musica, sinfonica, da camera, operistica, tango d’avanguardia, colonne sonore per film, canzoni.
Ad eseguire brani del calibro di "Biyuya", "Violentango", "Esqualo", ci sarà il quintetto Neofonia Ensemble (nella foto) diretto da Gianni Mola, formazione napoletana conosciuta a livello internazionale per l’arrangiamento sinfonico del tango di Piazzolla.
Accompagna questo viaggio musicale, quasi a sollecitare un dialogo immaginario sul tema del pathos, un’antologia di brani poetici e di narrativa di un altro straordinario autore argentino: Jorge Luis Borges.
Nelle pagine di Borges – affidate alla narrazione e interpretazione di Massimiliano Finazzer Flory, regista e attore teatrale – la musica è arte subliminale e arcana che offre una conferma alla nostra resa di fronte all’inesplicabile tragedia della vita.
E’ insolito ritrovare nei versi borgesiani l’intenerimento, la confessione sentimentale, l’irraggiarsi sulla pagina di quella mestizia densa, acre e pagana che ci rende familiare il tango. Quel tango che non è solo erotismo ma anche eroismo, disperazione, intimità con la vita dei suburbi, delle luci artificiali e notturne di Buenos Aires, reticolo smisurato di strade e vicoli, delle suggestioni frammiste e declinanti di un’Europa in esilio. Borges affermava di non commuoversi all’ascolto di alcuna musica se non del tango e della milonga. "Il tango s’alimenta proprio di tale opaca confusione di sguardi, luoghi e colori, che si scioglie davanti al nostro cuore senza ammettere al desiderio le parole che per anni o per l’esistenza tutta aspettiamo di udire e che moriremo, in solitudine, senza aver mai ricevuto. Di qui il senso di gloriosa resa al dolore cantato del tango che quindi non può avere - precisa Borges - un’importanza “musicale” in senso stretto".

giovedì 11 febbraio 2010

Aprirà con l'opera "Napoli Milionaria !" di De Filippo e Rota la trentaseiesima edizione del Festival della Valle d'Itria



Fedeltà allo spirito originario della manifestazione e approfondimento
degli orizzonti di ricerca al repertorio del grande teatro musicale
barocco e del Novecento costituiscono le linee ispiratrici del 36mo
Festival della Valle d’Itria, in programma a Martina Franca dal 15
luglio al 4 agosto 2010, con l’intento altresì di rendere omaggio ai 700
anni, che la città si appresta a celebrare.

I tre titoli d’opera scelti dal nuovo Direttore Artistico, Alberto
Triola, ben rappresentano gli ambiti culturali e i valori drammaturgici
e musicali alla base della proposta del Festival: il Barocco, il
Belcanto romantico, il Novecento.

Apertura il 15 luglio con "Napoli Milionaria!" della coppia Eduardo
De Filippo–Nino Rota: l’opera andata in scena, con la regia dello stesso
Eduardo, al Festival dei Due Mondi, a Spoleto, nell’ormai lontano 1977,
da allora non è stata mai più riproposta, nonostante si tratti della
trasposizione in musica di uno dei testi eduardiani più popolari, densa
di grandi valori drammatici ben sottolineati dalla ricchezza
dell’invenzione musicale di Nino Rota. La scelta del titolo anticipa di
un anno le celebrazioni del centenario della nascita del compositore
milanese, legatissimo alla Puglia e a Bari dove ha diretto per anni il
Conservatorio, ma anche uno dei primi sostenitori del Festival della
Valle d’Itria. A Martina Franca, proprio in quel 1977, il maestro Rota è
stato protagonista, dirigendo il concerto con la prima esecuzione delle
sue liriche su testo di Rabelais. Replica il 17 luglio.

Con il secondo titolo d’opera, il 18 e 20 luglio, "Gianni di Parigi"
di Donizetti, il Festival torna alla sua più consolidata tradizione,
quella del repertorio belcantistico ottocentesco; una riproposta che
includerà pagine inedite e arie alternative di una delle più brillanti e
ispirate opere del repertorio cosiddetto semiserio, caratterizzata da un
incalzante ritmo teatrale che alterna scene di irresistibile comicità a
pagine di autentico virtuosismo vocale. L’opera ha avuto in tempi
moderni una sola ripresa al festival donizettiano di Bergamo nel 1988,
ma merita di rientrare a pieno titolo nel repertorio.

L’ultima opera in cartellone, "Rodelinda" di Georg Friedrich
Haendel, sarà un’autentica prima assoluta in Italia. A 285 anni dalla
sua composizione, infatti, mai in Italia si era messo in scena il
capolavoro haendeliano, applaudito sui palcoscenici di tutto il mondo e
considerato uno dei maggiori capisaldi del teatro barocco, accanto a
/Tamerlano e Giulio Cesare, /l’unica opera di Haendel rappresentata al
Festival. Le due esecuzioni sono previste a Palazzo Ducale il 2 e 4 agosto.

Ai tre titoli d’opera si affiancheranno numerosi concerti, che saranno
anche replicati in altre città pugliesi. Due gli appuntamenti sinfonici:
il primo dedicato alla Russia, il secondo incentrato su uno dei più
antichi esempi di melologo, il /Pygmalion /di Jiri Benda; un concerto di
musica sacra, replicato nelle cattedrali pugliesi, dedicato ad
Alessandro Scarlatti, uno dei padri della scuola napoletana, di cui
ricorre il 350mo anniversario della nascita; cinque i concerti vocali:
tre formeranno un ciclo dal titolo “Novecento e oltre” e comprendenti
musiche che vanno da Strauss a Stravinski a Berio, insieme a compositori
contemporanei con due commissioni di nuovi lavori a giovani compositori
italiani, mentre gli altri due saranno dedicati rispettivamente ai
"Canti polacchi" di Chopin, nel bicentenario della nascita e a uno dei
più ammirati cantanti castrati del ‘700, il martinese Giuseppe Aprile,
anche questo in omaggio al settecentesimo anniversario della fondazione della
città. A questa ricorrenza si ispireranno anche numerose iniziative che
saranno programmate nei luoghi più suggestivi della città: chiese,
cortili, chiostri, piazzette.

Infine troveranno spazio una produzione affidata a giovani talenti, che
abbina l’inedito accostamento fra Pergolesi, in occasione delle
celebrazioni del 300mo anniversario della nascita, e Offenbach, ma anche
l’istituzione del Premio Rodolfo Celletti, che sarà assegnato a una
personalità di spicco del belcanto nei nostri giorni.

Ulteriori informazioni e modalità di prenotazione dei biglietti saranno
a breve disponibili sul sito www.festivaldellavalleditria.it.

martedì 9 febbraio 2010

Con Adele Boghetich e Alessandro Romanelli "Il canto della natura" è a Casa Giannini il prossimo 11 febbraio


Giovedì 11 febbraio a Casa Giannini, in collaborazione con l'ACIT (Associazione
Culturale Italo Tedesca) di Bari, si terrà il secondo incontro del ciclo "I
Paesaggi dell'Anima", percorso liederistico tra Poesia e Musica nella
Letteratura romantica tedesca con ascolti guidati, a cura di Adele
Boghetich e Alessandro Romanelli.
Tema di questo incontro: IL CANTO DELLA NATURA, la natura e la sua simbologia
tra i versi di Goethe, Eichendorff, Mathilde von Wesendonck, "Des Knaben
Wunderhorn" e le musiche di Schubert, Mahler (nella foto), Wagner e Richard Strauss. Canteranno roselline di brughiera, mattini di primavera, allodole e ochette, usignoli e cuculi (gli stessi che diverranno "Naturlaute" nel maestoso affresco della "Terza Sinfonia" di Mahler); mentre, in empatia con le anime amanti, piangeranno i rossi tramonti di Eichendorff e le frondose piante della serra di Mathilde Wesendonck, la colta amante di Wagner, musa ispiratrice del suo grande capolavoro: "Tristan und Isolde".
Il terzo e ultimo appuntamento con il ciclo "I paesaggi dell'Anima" si terrà il prossimo 24 febbraio, sempre alle 18.30.
(CASA GIANNINI -
Via Sparano, 172 BARI /
Ingresso libero Ore 18,30 -
Infotel 080.524.68.64.)

Music&Book Gallery e Sky Classica presentano la "Romantica" di Bruckner accostata a "Senso" di Boito


Music&Book Gallery è il nuovo progetto editoriale di Classica, il canale televisivo interamente dedicato alla musica in onda su Sky (canale 728).
Caratterizzata dall’elegante veste grafica e dal design essenziale, ogni uscita della collana presenta due dvd contenenti l’edizione esclusiva di una performance musicale e un libro. Opere, concerti, spettacoli di danza e documentari sono introdotti in video da esperti e accompagnati da approfondimenti e backstage.
Il libro, scelto fra i capolavori riconosciuti della letteratura mondiale, offre un’inconsueta chiave di lettura e completa le tematiche proposte nel dvd.
Patron d'eccezione è Philippe Daverio, il più celebre anfitrione della cultura italiana. A lui è affidato il compito di spiegare, in video, le caratteristiche di ogni capolavoro, le ragioni e i segreti del grande successo.
I titoli annunciati, in uscita a febbraio e marzo, sono rispettivamente Romantica e Peer Gynt: prestigiosi prodotti editoriali ed eleganti volumi da collezione.

Romantica (in uscita il 4 febbraio) accosta Senso, la novella tratta dalle Nuove storielle vane di Camillo Boito alla sinfonia n.4, la Romantica, di Anton Bruckner. La versione proposta in questa edizione è diretta dal maestro Christian Thielemann ed eseguita dalla Filarmonica di Monaco di Baviera. L’introduzione e il commento all’opera sono curate da Paolo Faroni.
Il volume è arricchito dal saggio Note di Senso: i contributi di Agata De Laurentiis, Jacopo Ghilardotti e Jacopo Pataccini analizzano il rapporto tra la novella boitiana e il film Senso di Luchino Visconti, con un’attenzione particolare al carattere melodrammatico della pellicola.

Peer Gynt (in uscita il 4 marzo) unisce il capolavoro di Henrik Ibsen alle coreografie di Heinz Spoerli, disegnate sulle musiche originali di Edvard Grieg, Brett Dean, Mark-Anthony Turnage e interpretate dal Corpo di Ballo dell’Opera di Zurigo.

I numeri di Music&Book Gallery saranno disponibili in tutte le librerie e nei migliori negozi di dischi al prezzo eccezionale di 29,90 euro.
I titoli già in distribuzione sono: Otello, Turandot, Boulez Barenboim, Il giocatore e La Bohème.

L’editore
Classica è leader mondiale nella realizzazione di prodotti audiovisivi. È presente nel panorama italiano con una casa di produzione e con il canale televisivo omonimo, in onda sulla piattaforma Sky (canale 728). Classica è l’unico canale italiano interamente dedicato al mondo della musica classica: opera, danza, concerti, documentari, backstage, approfondimenti, jazz, ritratti, musica di confine.

www.musicandbookgallery.it

Un'altra storia della musica: alla scoperta di tesori nascosti tra suoni e storie della Puglia





Venerdi 12 febbraio, alle 18.00, presso l'Auditorium La Vallisa si terrà una conferenza-concerto promossa e organizzata dalla Florestano Edizioni di Bari.
"Non solo un concerto, ma anche una vivace discussione a più voci, tra artisti, ricercatori, appassionati, per scoprire le ricchezze musicali della Puglia, che tanto ha dato nei secoli precedenti al mondo della Musica, ascoltando l'esecuzione di opere pianistiche, recentemente pubblicate dalla Florestano Edizioni, di tre grandi autori pugliesi: "Tre Sonate e una Toccata" di Niccolò Piccinni, "Bella adorata incognita" Romance de l'Opéra Il Giuramento trascrizione per pianoforte di S. Thalberg di Saverio Mercadante e la "Polacca" di Niccolò Van Westerhout." L'ingresso è libero.

lunedì 8 febbraio 2010

Dall'11 febbraio al Petruzzelli Eleonora Abbagnato interpreta Giselle insieme al Latvian National Opera Ballet


La Fondazione Petruzzelli propone un nuovo appuntamento dedicato al grande balletto classico:
giovedì 11, venerdì 12, sabato 13 febbraio alle 20,30 e domenica 14 febbraio alle 17,00 è infatti in programma la celeberrima "Giselle" di Adolphe Charles Adam, interpretato da Eleonora Abbagnato e dal Latvian National Opera Ballet (11, 13, 14 febbraio).
Il 12 febbraio danzerà Giselle Elza Leimane. Il personaggio di Albrecht sarà interpretato da Massimo Murru (11, 13 febbraio), da Jean-Sébastien Colau (14 febbraio) e da Raimonds Martinovs (12 febbraio).
Dirigerà l'Orchestra della Fondazione Petruzzelli il maestro Farhads Stade, le coreografie del Latvian National Opera Ballet saranno curate da Aivars Leimanis.
Giselle, balletto classico e romantico per antonomasia, nacque dalla fantasia Théophile Gautier, suggestionato, intorno al 1841, dalla leggenda delle Villi nella narrazione fattane da Heinrich Heine (Elementgeister 1837).
Pensando fin da subito a Carlotta Grisi come incarnazione di Giselle, Gautier lavorò col drammaturgo Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges per confezionare un testo funzionale al balletto ideato. In tre settimane il compositore Adolphe-Charles Adam stese la musica, non senza essersi consultato con la Grisi e con il suo compagno, il celebre coreografo Jules Perrot. Fu questi che (nell’ombra e gratis) curò i passi della Grisi mentre al coreografo in carica all’Opéra, Jean Coralli, furono affidati gli ensembles. La première del 28 giugno del 1841, con Habeneck (per intenderci: colui che fece conoscere Beethoven ai francesi) sul podio, fu segnata dall’immediato successo e il balletto conservò l’assetto primigenio almeno fino al 1868, quando Marius Petipa, fratello di Lucien, primo interprete di Albrecht, riadattò la coreografia ai canoni dell’imperante tradizione russa. La ‘variazione’ di Giselle all’interno del I atto risale al 1880 ed è quella eseguita nella maggior parte delle edizioni moderne. Negli anni ’20 del Novecento i Ballets Russes di Diaghilev hanno ulteriormente consacrato la celebrità di questo classico della danza.
Infoline: 080.975.28.40

"Successo trionfale per Clemenza di Tito di Mozart in uno scintillante San Carlo di Napoli" di Elena Dandini


"In un San Carlo ritornato al suo antico splendore (dopo intensi lavori di restauro) ed esaurito in ogni ordine di posti, è andata in scena “La Clemenza di Tito” di Mozart, estremo capolavoro operistico del genio salisburghese.
All’aprirsi del sipario, la scenografia di Margherita Palli, affiatata e fedele collaboratrice del regista Ronconi, colpisce per la raffinatezza minimale con cui ricrea gli interni del palazzo imperiale, attraverso pareti di dorato raso capitonné ad effetto bugnato e salottini con varie bergère in stile Luigi XV dove, su tutte, domina quella monumentale, a mo’ di trono, dell’imperatore romano Tito Vespasiano.
In questa ambientazione, svincolata dal reale periodo storico dell’azione, Emanuel Ungaro ci dona la bellezza dei suoi preziosi costumi , realizzati con broccati e velluti dai colori dei topazi, delle ametiste e dei rubini, reinterpretando liberamente la moda delle corti settecentesche, quasi ad avallare l’idea che la vicenda metastasiana non conosca confini temporali, ma possa invece svolgersi in qualsiasi contesto storico, perché l’amore, la gelosia, l’amicizia e il tradimento sono sentimenti insiti nell’uomo sin dalle sue origini, dalla sua Creazione.
Alcuni passaggi salienti dell’opera sono risultati davvero di magica suggestione: si pensi al momento dell’attentato a Tito e del contemporaneo rogo del Campidoglio, simbolicamente risolto da Ronconi con le istantanee fiamme che avvolgono il grande lampadario di cristallo collocato sul palcoscenico; una sorta, dunque, di incendio "da camera” nel più puro stile della "tragédie classique"; oppure, si pensi al momento in cui le pareti del palazzo imperiale vengono lentamente calate sui cantanti a loro volta incorniciati da feritoie; un'immagine che al contempo richiama alla mente, nella sua geometrica linearità, la bellezza classica del Colosseo e l'ardito modernismo dei palazzi dell’EUR di Roma.
Il cast vocale era adeguato all'intelligenza della rilettura dell’opera mozartiana: splendide, in particolare, le prove di Monica Bacelli (Sesto), Gregory Kunde (Tito), Teresa Romano (Vitellia) e Francesca Russo Ermolli (Annio).
La direzione di Jeffrey Tate, complici gli ottimi complessi (Orchestra e Coro) del San Carlo di Napoli, è apparsa di rara pulizia e trasparenza timbrica, con particolare attenzione agli stupendi recitativi dell’opera, talora inopinatamente trascurati, o peggio, tagliati.
Entusiastico il riscontro del pubblico, con ripetute chiamate alla ribalta per tutti gli interpreti, e in particolare per Tate che lascia dopo quest’opera la direzione musicale del San Carlo. A tale proposito, nel clamore degli applausi, si è levata con forza una voce dalla platea, che lo esortava a restare a Napoli: “Maestro resti con noi!” "

ELENA DANDINI

sabato 6 febbraio 2010

Qui Taranto: significative news dagli Amici della Musica "Arcangelo Speranza"





Nell’intento di stimolare una sempre più ampia educazione alla musica classica delle nuove generazioni, gli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” mettono a disposizione di bambini e ragazzi fino ai 13 anni di età un biglietto speciale al prezzo ridottissimo di soli € 4.00.
Interessati dall’eccezionale promozione sono gli appuntamenti del 13 febbraio con la Confraternita de’ musici in Pazzo per amore – cantate, arie e tarantelle, il concerto che il pianista Roberto Prosseda terrà il 22 febbraio per il bicentenario della nascita di Fryderyk Chopin, l’esibizione del duo Alessandro Carbonare (nella foto) al clarinetto e Monaldo Braconi al pianoforte previsto per il 3 marzo ed infine la serata del 29 marzo con il giovane pianista Giuseppe Greco, vincitore del 47° Concorso pianistico “Arcangelo Speranza”.
Gli spettacoli sono tutti inseriti nella 66ma Stagione Concertistica degli Amici della Musica “Arcangelo Speranza” organizzata sotto l’egida del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con i contributi di Regione Puglia, Provincia e Comune di Taranto e avranno luogo presso l’auditorium TaTA’ con sipario alle ore 21.00.
I biglietti sono in vendita a Taranto presso: Amici della Musica “A. Speranza” - via Toscana n° 24/d - tel. 099.7303972; Box-Office - via Anfiteatro n° 232 - tel. 099.4540763; Basile Strumenti Musicali - via Matteotti n° 14 - tel. 099.4526853.
Le informazioni sugli spettacoli sono reperibili sul sito www.amicidellamusicataranto.it

lunedì 1 febbraio 2010

Stasera il celebre pianista Krystian Zimerman apre l'intenso mese di febbraio alla Scala di Milano


Nei 28 giorni del mese di febbraio la Scala offre ben 28 appuntamenti, contando le doppie recite giornaliere, i concerti per Giovani e Anziani e dell’Accademia nel Ridotto.

Stasera il mese si apre con Krystian Zimerman (nella foto) il Ciclo Chopin-Schumann: cinque concerti che cinque grandi interpreti del nostro tempo (Zimerman, Pollini, Barenboim, Lang Lang, Kissin) dedicano al bicentenario dalla nascita dei due compositori che nel pianoforte ebbero uno strumento di espressione privilegiato.

Proseguono le recite di Don Giovanni nello spettacolo astratto e pulsante di Peter Mussbach, con la direzione del finissimo mozartiano Louis Langrée e cast di spicco (2, 4, 7, 10, 12, 14).

Collegato al ciclo aperto da Zimerman è anche il grande concerto diretto da Pinchas Steinberg nella stagione sinfonica del teatro, con le rare Scene dal Faust di Goethe, splendido affresco sinfonico-corale di Robert Schumann (6, 9, 11).

Simon Keenlyside, baritono fra i più eleganti e versatili della scena internazionale, memorabile Papageno alla Scala, tiene l’8 febbraio un recital tutto di splendidi Lieder (Schubert, Wolf, Brahms).

Sabato 13 debutta un nuovo titolo di Balletto: Don Chisciotte nella versione coreografica di Nureyev, con Sarafanov e Osipova étoiles ospiti (repliche il 16, 17 in doppia recita, 18, 19, 20).

Febbraio è poi segnato dalla presenza di Esa-Pekka Salonen, maestro riconosciuto della musica del nostro tempo, per più di vent’anni direttore della Los Angeles Philharmonic, che debutta sul podio della Scala con Da una casa di morti di Janacek nella regia-capolavoro di Patrice Chéreau, entrambi applauditi al Met.

Alla prima di domenica 28, Esa-Pekka Salonen farà precedere diversi appuntamenti con la Filarmonica, fra cui spicca il quinto programma della stagione sinfonica con due brani di Castiglioni e di Donatoni che introducono, rispettivamente, una sezione tutta Ravel ( Ma mère l’oye) e una tutta Stravinskij ( L’oiseau de feu).