sabato 31 maggio 2008

L'"Elia" di Quarto e Tamborrino più oratorio che opera lirica


Un musicalissimo “artigiano del suono” e un fine poeta si misurano felicemente con il divino e con la sacralità. Così, in sintesi, si potrebbe fotografare il progetto dell’Elia, breve oratorio contemporaneo messo in scena giovedì e venerdi scorso rispettivamente nelle Cattedrali di Bari e Bitonto, dalla Fondazione Petruzzelli e dedicato alla Beata Elia di San Clemente. I testi e la drammaturgia di Enzo Quarto sonorizzati dalla musica di Giovanni Tamborrino (nella foto) hanno infatti reso appieno il doloroso misticismo e la grande semplicità di questa “Santa bambina” di nome Teodora, e cioè “dono di Dio”, che nacque a Bari nella città vecchia il 17 gennaio 1901. La piccola Dora sogna alla vigilia della sua Prima comunione Santa Teresa di Gesù Bambino che la chiama già Suor Elia, predicendole che sarebbe morta giovane come lei. Ella entra così nel Carmelo di Via De Rossi l’8 aprile 1920; dopo appena sette anni, tra sofferenze inenarrabili, a causa di una meningite, muore ad appena 26 anni il 25 dicembre a mezzogiorno, guardando il crocifisso durante il suono delle campane dell’Angelus. Di fronte ad una vicenda di così commovente e, almeno a tratti, lacerante religiosità, la musica di Tamborrino permea di magiche, naturalistiche suggestioni timbriche, vibranti emozioni sonore, il bel testo poetico di Enzo Quarto, che con il compositore laertino, aveva già lavorato qualche anno fa all’opera l’“Anello di Egnazia”. Nello splendido scenario medievale della Cattedrale di Bari, risuonano riverberati ad arte strumenti e voci: l’arpa di Linda Contini, il pianoforte di Elisabetta Fusillo, campane e Gamelan di Carlo Varlaro, Live electronics di Giuseppe Dante Tamborrino. Non manca la danza, non mancano le voci con le straordinarie Faraualla e l’intensa Chiara Muti, qui oltre che brava a recitare messa anche alla prova con il canto, per una volta, melodico dello “sperimentatore” Tamborrino. Un lavoro dunque di sincera spiritualità, risolto con disincantata semplicità e tenera poesia; questo (anche) grazie alla sensibilissima quanto esperta regia di Teresa Ludovico. Alla fine il convincente successo tributato dal pubblico ha indubbiamente suggellato una serata significativa nella pur ricca stagione della Fondazione Petruzzelli.

mercoledì 28 maggio 2008

"Gioconda De Vito, un mito dimenticato" di Corrado Roselli (Papageno Edizioni)


E’ già stato presentato più volte questo bel libro dedicato alla leggendaria violinista martinese Gioconda De Vito dal docente e violinista Corrado Roselli (nella foto); di recente anche a Bari, presso Casa Giannini. A più riprese ve ne ho poi parlato su questo blog, grazie ad un significativo giro di conferenze sulla notissima artista promosso con autentica abnegazione dallo stesso Roselli. Si tratta di un volume agile e prezioso, nel quale si ripercorre con esemplare chiarezza (c’è inoltre un sostanzioso corredo di foto storiche e una discografia davvero esaustiva), la vita e la carriera dell’artista. Le vicende biografiche della De Vito, enfant prodige del violino sono seguite passo, passo e documentate con appassionata competenza e una prosa di accattivante scorrevolezza. Ne emerge così un ritratto a tutto tondo che sa rendere piena giustizia ad una grande violinista pugliese (divenuta cittadina inglese dopo il matrimonio con David Bicknell) un po' dimenticata e che invece, ancor oggi può, a ragione, rappresentare un luminoso modello per le giovani generazioni di violinisti ed appassionati. Nel libro il maestro Roselli, allievo "indiretto" della De Vito, avendo studiato con la violinista russa Ludmilla Kuznetsoff, si chiede: “quando sarà possibile realizzare finalmente un concorso internazionale di violino intitolato a Gioconda?” Giriamo la giusta esortazione alle istituzioni musicali pugliesi, tra cui il Conservatorio “Niccolo Piccinni” di Bari - dove ella insegnò giovanissima nei primi anni del Novecento, quando l’istituto barese era ancora solo un Liceo Musicale - e naturalmente il prestigioso Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, dove nacque. Chissà che prima o poi, ce lo auguriamo di cuore tutti, questo concorso non si faccia davvero!

A Bari un'esecuzione del "Saint Nicholas" di Britten da ricordare


In occasione dei festeggiamenti del decennale di attività dell’Associazione Polifonica “Florilegium Vocis” diretta da Sabino Manzo, ieri sera, in un’affollatissima Basilica di San Nicola (in foto), è stato possibile assistere all’esecuzione della Cantata “Saint Nicholas” op. 42 di Benjamin Britten, preceduta da alcuni brevi e significativi lavori di musica sacra anglicana: “O clap you hands” di Orlando Gibbons, “Ave Maria” di Robert Parsons, “Beati quorum via” di Charles V Stanford e “This have I done for my true love” di Gustav Holst. Oltre al Gruppo vocale Florilegium Vocis e all’Ensemble Strumentale Florilegium diretti con rara sensibilità musicale e piglio sicuro da Sabino Manzo, c’era la straordinaria sorpresa di trovarsi di fronte ad un Coro strepitoso: l’inglese Southwell Minster Choir diretto dal bravissimo Paul Hale. La Chiesa di Southwell Minster fondata nel x secolo, presenta una navata normanna antica novecento anni ed una meravigliosa “parte orientale”, tribuna trasversale del coro e sala capitolare (con le sue foglie scolpite nella pietra note in tutto il mondo).
Fin dai tempi della sua fondazione a Soutwell è nota la presenza di un coro costituito da bambini e uomini per il canto liturgico giornaliero; si tratta di una tradizione che continua ancora oggi, ininterrottamente. Ieri, vi assicuro, i Choristers (bambini cantori) sono stati a dir poco sublimi: timbri angelici, intonazione perfetta, musicalità fantastica. Insieme a un coro di tale livello stellare si è unito, senza sfigurare, quello barese che con l’Ensemble Strumentale Florilegium diretto da Manzo e al tenore Richard Pratt ha dato vita ad una lettura davvero commovente ed esemplare del “Saint Nicholas” di Britten: pagina, va detto, di stupendo impatto emotivo e immaginifica teatralità. Successo trionfale con “standing ovation” finale e bis. Per un attimo ho chiuso gli occhi e ho sognato di essere, come 15 anni fa, durante i Proms Concert nel cuore della Royal Albert Hall di Londra. Andateci e non ve ne...pentirete.

Stasera il grande Alfred Brendel suona a Roma


Quando un grande pianista “lascia” il pianoforte ritirandosi dalle scene è sempre un momento molto triste. Lo è stato quando l’ha fatto tempo fa un altro mito vivente degli 88 tasti come Vladimir Ashkenazy, che peraltro continua la sua luminosa carriera di direttore d’orchestra, lo è adesso con l’annuncio dato attraverso i giornali da Alfred Brendel (nella foto). Oggi, per esempio, c’è una sua toccante intervista che ha rilasciato alla brava Leonetta Bentivoglio su “Repubblica” dal titolo abbastanza singolare: “Brendel: lascio il pianoforte non piangete, ridete con me”. Il celebre pianista-musicologo cosmopolita (origini austriache, tedesche, slave e persino italiane) nato a Wiesenberg, a 77 anni compiuti, non suonerà più in pubblico. Il suo ultimo tour di concerti finirà a Vienna il 18 dicembre. Ricordo ancora lucidamente la prima volta che l’ascoltai ad appena 14 anni su Radiotre una trentina d’anni fa. Era un concerto in diretta dal Festival di Salisburgo. Eseguiva, se non sbaglio, alcune sonate di Beethoven e del suo amatissimo Schubert. E fu proprio quel suo Schubert così ispirato e sublime che m’incantò. Brendel non è mai stato maniaco della cosiddetta “pulizia del suono”. Ogni tanto nei suoi concerti dal vivo gli scappa qualche nota o accordo non proprio impeccabili, ma questo ce lo rende più umano e più vero, rispetto a tanti virtuosi infallibili ma anche ermeneuticamente superficiali che ci tocca ascoltare. Con Brendel questo non accadeva e non accade (quasi) mai. Perché lui suona con il cervello prima che con le dita; esprime cioè attraverso il pianoforte tutto quello straordinario bagaglio non solo musicale, ma anche culturale e artistico incamerato negli anni, possedendo la dote oggi sempre più rara di saperlo poi comunicare ed esprimere con superiore intelligenza alla platea dei suoi concerti. E questo a mio sommesso parere che l’ha sempre contraddistinto nelle sale e nei teatri di tutto il mondo. Stasera suonerà a Roma all’Auditorium di Santa Cecilia del Parco della Musica i suoi compositori preferiti: Haydn, Mozart, Beethoven e naturalmente Schubert. “Non sono mai stato immerso solo nella musica – ha confidato a Repubblica - e mi sono sempre interessato alla letteratura, alle arti visive e al teatro. Farò lectures, seminari, conferenze e aiuterò giovani pianisti di talento”.
Non sarebbe proprio una cattiva idea che la nostra Rai Tv generalista riprendesse il concerto di stasera e lo mandasse nei prossimi giorni in onda in prima serata, magari condito da una bella intervista al Maestro.
Si può sperare, per una volta, che questa non sia una richiesta così folle e utopistica?
La Musica all’una, o meglio, le due di notte inoltrate è infatti utile solo a chi soffre di insonnia o agli sfaccendati che al mattino hanno la fortuna di potersi girare comodamente i pollici. Mi si dirà che è possibile registrare, ma non sono comunque d’accordo con questa soluzione. In prima serata c’è un vasto pubblico che sufficientemente aiutato a capire, a vedere ed ascoltare, introdotto da parole semplici e un eloquio chiaro (non paludato, come purtroppo spesso accade) può innamorarsi dell’Arte più straordinaria e vicina al Creatore che esista!
Possibile che in Rai questo lapalissiano concetto non si riesca proprio ad intendere e dobbiamo accontentarci (forse a vita) di vedere in tv solo e sempre stucchevoli quiz a base di chiacchiere, pacchi e indovinelli?

Viene dall'Oman il generoso Sultano che ama la musica e i bambini


Un Sultano che ama l’arte, la musica, i bambini e dispensa doni e milioni di euro ai baresi, al Policlinico e (udite, udite) al Conservatorio di Bari. Una splendida lezione di stile, civiltà e cultura. La visita a Bari e in Puglia di un paio di settimane di Sua Maestà Quaboos Bin Said (nella foto) dall’Oman sembra davvero caduta dal cielo, per non dire dal mondo incantato delle fiabe. Ad Antonio Castorani e Marco Renzi, rispettivamente direttori del Policlinico e del locale Conservatorio di musica, non è rimasto che “gridare al…miracolo”, quando dopo aver fornito le coordinate bancarie dei rispettivi enti allo staff del ricco Sultano si sono visti in poche ore accreditare un bonifico di due e tre milioni di euro. Tanta manna dal cielo non era mai caduta. Non è che sarebbe il caso di donare l’Auditorium “Nino Rota” (inagibile da 16 anni) al Sultano. Probabile che in pochi mesi possa, grazie a lui, e alle sue ricchezze tornare all’antico splendore…Scherzi a parte: Evviva e cinque milioni di GRAZIE al Sultano dell’Oman. Ai nostri politici nazionali e locali non resta che prendere nota e riflettere. In silenzio possibilmente.

martedì 27 maggio 2008

Il 30 maggio nel Duomo di Lecce Francesco Libetta suona D'Avolos per una significativa occasione benefica


Prestigioso concerto di beneficenza venerdì 30 maggio nella Chiesa Cattedrale di Lecce. Protagonista al pianoforte sarà Francesco Libetta (nella foto), accompagnato dall’Orchestra della Nireo. L’occasione sempre più rara di ascoltare il celebre pianista salentino nel capoluogo si deve alla prima esecuzione assoluta del brano per pianoforte e orchestra d’archi "Idillio", scritto appositamente per Libetta dal principe napoletano Francesco D’Avalos, che per l’occasione sarà presente a Lecce insieme ad altri personaggi di rilievo.
Per il famoso compositore e direttore d’orchestra napoletano, discendente da una storica famiglia italiana (tra illustri artisti e personaggi si ricordano, tra gli altri, il “Principe dei Musici” Gesualdo da Venosa e la poetessa Vittoria Colonna), sarà un ritorno in Puglia, considerato che già negli anni Settanta, il grande Nino Rota lo volle ad insegnare Composizione presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari.
Il resto del programma musicale comprende altra musica barocca e moderna: il Concerto in Sol Maggiore di Franz Joseph Haydn, il Concerto in La Maggiore di Alessandro Scarlatti, "La Valle delle Fiaccole" di Leben e il Concerto in Sol Minore n. 4 di Giovanni Paisiello. L’appuntamento fa parte delle iniziative di beneficenza organizzate dall’Associazione “Un sorriso per Francesco”, nata in memoria di Francesco Stefanizzo, studente leccese di medicina prematuramente scomparso ed è finalizzato a raccogliere fondi a favore del villaggio Kigoma, in Tanzania, una delle aree più povere del mondo. La somma ricavata sarà destinata all’orfanotrofio locale, che ospita molti bambini affetti da AIDS e al potenziamento del reparto pediatrico dell’ospedale, che, una volta ultimato, sarà intitolato proprio al giovane Stefanizzo.
I biglietti in prevendita (al costo di 15 €) sono già disponibili presso Gift, in via 140° Reggimento Fanteria, civico 14, a Lecce.
Il concerto diventerà un video prodotto dalla Nireo.
Per informazioni: http://www.nireo.it/

Domani a Casa Giannini Pierfranco Moliterni presenta "Dimitri Nicolau: una ricerca personale"

Domani, alle 18.30, Pierfranco Moliterni presenta "DIMITRI NICOLAU: UNA RICERCA PERSONALE" (Papageno Edizioni), interessante monografia a più voci che Maria Cristina Caldarola ha curato e dedicato al compositore, regista, docente di arte scenica e pittore greco di nascita, ma naturalizzato italiano. Nicolau, scomparso di recente, ha composto musiche per il teatro di prosa e colonne sonore per film, ha collaborato con diverse compagnie di Balletto comtemporaneo, ha partecipato a festival nazionali e internazionali.Si esibirà nel corso dell'incontro il Quartetto di Saxofoni RENAISSANCE.
CASA GIANNINI - Via Sparano, 172 BARI / Ingresso libero / Infotel 0805246864

lunedì 26 maggio 2008

A Matera il LAMS fa le cose in grande con le prime parti dell'Orchestra della Scala


Per problemi tecnici la scorsa settimana non ho potuto inserire nel blog alcune notizie significative, tra cui le seguenti, pur segnalate a tempo debito dal M° Giovanni Pompeo: “da sabato 24 a lunedì 26 maggio si terrà il primo incontro dei Corsi di perfezionamento musicale di violino e di violoncello tenuti dai Maestri Francesco Manara e Massimo Polidori, rispettivamente primo violino di spalla e primo violoncello dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano.
L’appuntamento, prestigiosissimo per l’intero Mezzogiorno, rientra fra le attività della rassegna
PERISCOPIO concerti e corsi di musica d’arte e contemporanea, organizzata dal
LAMS (Laboratorio Arte Musica e Spettacolo) in partenariato con il Comune di Matera, con il Patrocinio della Regione Basilicata, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Provincia di Matera. Al corso, che è a numero chiuso, parteciperanno allievi selezionati fra i tantissimi che hanno fatto richiesta di partecipazione, provenienti da tutto il Sud Italia. Il ritorno, dopo la memorabile performance dell’ottobre scorso, del Maestro Manara, e la nuova presenza tra il corpo docente del LAMS del Maestro Polidori, testimoniano e suggellano con il loro prestigio l’elevatissimo spessore culturale della rassegna PERISCOPIO in particolare e del LAMS in generale: infatti, sono già stati a Matera a tenere masterclass altrettanto prestigiose organizzate dal LAMS anche i Maestri Claudio Desderi (baritono e direttore d’orchestra di fama mondiale), Alessio Allegrini (primo corno dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dell’Orchestra del Festival di Lucerna diretta da Claudio Abbado e in passato anche del Teatro alla Scala), Alessandro Carbonare (Primo clarinetto dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e dell’Orchestra Mozart di Claudio Abbado, già dell’Orchestra Nazionale di Francia), Amelia Felle e Michele Porcelli (soprano e baritono di fama internazionale) e tanti altri. Inoltre in autunno sarà a Matera uno dei più grandi compositori mondiali del nostro tempo: Azio Corghi.” Ieri, domenica 25 maggio, alle ore 20.00 presso la Sala Carlo Levi di Palazzo Lanfranchi, in Piazza Pascoli, Francesco Manara e Massimo Polidori insieme al pianista barese Pietro Laera hanno tenuto un applauditissimo concerto cameristico (tra l'altro ad ingresso libero). A Matera, non c'è che dire, stanno facendo le cose davvero in grande. Complimenti vivissimi all'amico Giovanni Pompeo!

La Col Legno organizza un Festival a Lucca curato dal maestro Gustav Kuhn


Da Salisburgo, dove risiede e lavora, la signora Stefanie Schuricht mi segnala che “il Maestro Gustav Kuhn (nella foto), aprirà con il Maometto Secondo insieme alla sua Orchestra Haydn di Bolzano e Trento il Rossini Opera Festival 2008; intanto, in questi giorni il noto musicista salisburghese sta presentando un nuovo progetto in Italia:
La casa discografica austriaca, da lui curata come direttore artistico, "col legno" ha infatti scelto l´Italia ed in particolare la città di Lucca per organizzare il primo festival che vedrà coinvolti gli artisti ad essa legati.
I concerti si terranno nel Convento dell´Angelo, il monastero sede dell´Accademia di Montegral fondata da Gustav Kuhn, che domina il magnifico panorama delle colline lucchesi.
Nei quattro giorni compresi tra la fine di maggio e l´inizio di giugno, si vivrà un´esperienza indimenticabile grazie alle opere di Salvatore Sciarrino, Niccolò Castiglioni, Kaija Saariaho, Wolfgang Mitterer, Gérard Pesson, Robert HP Platz che incontreranno le note `classiche´ di Beethoven e Rossini e dei tre più importanti compositori lucchesi: Alfredo Catalani, Luigi Boccherini e Giacomo Puccini. Il punto cruciale sarà rappresentato dalla "Petite Messe Solennelle" di Rossini nella sua esecuzione originale.
Tra gli artisti si segnalano Davide Cabassi, Alfonso Alberti, Gustav Kuhn col nuovo coro suo, Tatiana Larinova, Filippo Gianinetti, Marco Radaelli, Simone Stella, Siggi Haider, Hannes Sprenger, Sophie Pacini, Jasminka Stancul e tanti altri. Nella lista degli ospiti sono ormai fissi: Mauro Favilla (Sindaco di Lucca), Hans-Peter Haselsteiner (Strabag), Willi Cernko (Banca dell´ Austria), Signor Viessmann (Viessmann Werke), la Principessa Auersperg, nata Flick, il Professore Wolfgang Schuster (emerito della Wiener Philharmoniker, fondatore e Direttore della Attersee Klassik).
Gli ingressi includono la cena a buffet, ovvero il pranzo subito dopo il matinée di domenica (€59 tutto incluso e €199 per tutte e 4 le giornate).

Ticket Hotline in Italia +39 33 1657355

Il ricco ed intenso IV Meeting di Didattica della Musica a Monopoli (28-31 maggio 2008)




Nell’ambito della propria attività di alta formazione artistica e musicale, il Conservatorio di Musica “Nino Rota” di Monopoli ha promosso anche quest’anno il Meeting di Didattica della Musica dal 28 al 31 maggio 2008. La Quarta edizione dell’iniziativa, ricca di appuntamenti e manifestazioni, vuole onorare l’enciclica di papa Giovanni XXIII “Pacem in terris” con particolare riguardo al rapporto tra musica, intercultura e pace tra i popoli del Mediterraneo. Uno spazio sarà dedicato anche alle celebrazioni del primo centenario della nascita del grande compositore cattolico francese Olivier Messiaen (nella foto). Il Meeting prevede numerosi incontri. Si aprirà il 28 maggio alle ore 10,30 nel salone del Conservatorio con il saluto del direttore M° Gianpaolo Schiavo a cui seguirà la prolusione di Marie-Anne Lescourret docente di estetica dell’Università di Strasburgo sul tema “Musica e messianesimo”. Nel pomeriggio del 28 alle 17,30 è previsto un concerto barocco dedicato proprio al tema della pace. Tra le numerosissime iniziative che sono previste per giovedì 29 da segnalare alle 21 nel chiostro del conservatorio lo spettacolo “BaghdadBaghdad” scritto e diretto da Giuseppe Goffredo con musiche di Stefano Battaglia che le eseguirà al pianoforte. Per venerdì 30 l’appuntamento di spicco è in cattedrale alle 21 con il grande concerto dedicato proprio ai temi dell’enciclica giovannea. Il maestro Filippo Maria Bressan dirigerà la “Nino Rota Chamber Orchestra” composta da allievi e docenti del Conservatorio, il Coro Pugliese ARCoPu in un programma di rara qualità: sarà data in prima esecuzione assoluta la “Missa pro pace” di Roberto Beccaceci, nonché la "Salve Regina" e la "Missa in tempore belli" di Franz Joseph Haydn. Ricca giornata di appuntamenti anche sabato 31 maggio. Nel pomeriggio alle 16 da segnalare un concerto di musiche di Handel, Pergolesi e Vivaldi dedicate alla pace e la festa musicale conclusiva con la partecipazione, tra gli altri, di Vittorio Gallo con la sua composizione interculturale “Kalenda Blue”. La sera alle 21 nella chiesa di San Pietro a Monopoli concerto di chiusura con l’esecuzione del Quartetto per la fine dei tempi di Messiaen composto in un campo di concentramento nazista. Il ricco programma di questo IV Meeting di Didattica della Musica si colloca come una iniziativa e un appuntamento culturale rilevante sul piano nazionale, perché all’interno del conservatorio risulta uno dei rarissimi spazi sperimentali e nuovi di didattica creativa. Il Meeting è infatti basato su una diversa concezione dello studio, della formazione interdisciplinare degli studenti aspiranti insegnanti e sull’idea di una crescita culturale ed umana collettiva, non individualistica. Insomma docenti e allievi insieme per costruire un progetto di apprendimento basato sullo stimolo a fare, ad inventare, a creare spronando la fantasia e l’ingegno troppo spesso soverchiati da un nozionismo sterile, da un tecnicismo fine a se stesso, da uno studio acritico. Un disegno a cui si lavora tutto l’anno insieme e liberamente: non c’è proposta nel Meeting che non sia autonoma offerta, indipendente proposizione, voglia di esercitare la fantasia, ebbrezza nel mettere in mostra le proprie capacità. Il vivace confronto nella costruzione e nella realizzazione del programma porta alla crescita, provoca un afflato luminoso per la conoscenza, abitua alla soddisfazione per la scoperta e per il sapere. Così ad ogni svolgimento del Meeting si crea un’atmosfera magica, sorta di rito catartico che unisce nell’amicizia sviluppando le conoscenze.

Domani a Bari c'è il Saint Nicolas di Benjamin Britten con il Florilegium Vocis diretto da Sabino Manzo


A Molfetta la "Cavalleria rusticana" di Mascagni si realizza tra i banchi di scuola

Una "Cavalleria Rusticana" tra i...banchi di scuola. Il prossimo 29 maggio alle ore 20.00 presso l'Anfiteatro di Ponente di Molfetta (Bari), andrà in scena l'opera lirica "Cavalleria rusticana" di Pietro Mascagni organizzata dalla Scuola Secondaria di 1° grado ad indirizzo musicale "San Domenico Savio" di Molfetta. L'iniziativa rappresenta la fase finale dell'ambizioso progetto "L'opera lirica tra i banchi di scuola" che ha visto la viva partecipazione dell'intero Istituto per l'anno scolastico 2007/2008. Si tratta probabilmente un’esperienza unica nel suo genere, considerate le difficoltà tecnico-espressive della partitura e la sua conseguente realizzazione scenica. La "San Domenico Savio" di Molfetta è una delle prime scuole italiane a vantare l'istituzione del corso ad indirizzo musicale, attivo qui sin dal 1975. I giovani strumentisti, il coro e i solisti (più di centosessanta alunni !!!) saranno diretti dal maestro Giovanni Minafra con la collaborazione al pianoforte di Rosanna Giove. La revisione e l'adattamento dell'opera sono stati curati da Gaetano Bisceglie. In fase di preparazione, essi sono stati affiancati da tutti i docenti di strumento musicale (Felice Martinelli, Michele Del Vecchio, Nicola Nesta, Maria Antonietta Buongiorno, Claudia Lapolla, Rita Squeo, Tommaso Summo), dai professori Annamaria Muti e Giuseppe Panunzio (preparatori del coro); Tobia de Trizio e Chiara Urbano (scenografia), Saverio Anaclerio (costumi); Cosimo Amato e Anastasia Cuocci (recitazione); Elisabetta Candilio e Maddalena Gadaleta (coordinatrici). Il progetto si è prefisso di avvicinare i ragazzi del futuro al mondo della lirica e del melodramma, di approfondire il periodo storico e i temi letterari propri dell'opera, coinvolgendo gli studenti direttamente nella lettura ed analisi dei testi letterari, nel canto, nella recitazione e nell'esecuzione musicale, nell'arte scenica e figurativa. Dallo scorso 19 maggio, presso la stessa istituzione scolastica, è anche possibile visitare una mostra di lavori di approfondimento riguardanti Verga e le sue novelle e le opere veriste nel panorama italiano ed europeo. L'intero progetto, "L'opera lirica tra i banchi di scuola", è stato fortemente voluto ed appoggiato dal dirigente scolastico, il prof. Francesco de Palma. Infotel: 080/3341097; e-mail: bamm159005@istruzione.it

venerdì 23 maggio 2008

A Roma il talento di Gustavo Dudamel alle prese con la monumentale Terza Sinfonia di Mahler




Auditorium Parco della Musica di Roma / Sabato 24 maggio - ore 18.00 Lunedì 26 maggio - ore 21.00 Martedì 27 maggio - ore 19.30 / Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia / Coro di Voci Bianche di Roma / Gustavo Dudamel (Direttore) Michelle De Young (Mezzosoprano).
Con la "Terza Sinfonia" di Gustav Mahler
il giovane maestro venezuelano Gustavo Dudamel (nella foto) è definitivamente entrato nell'olimpo dei grandi nomi della musica classica mondiale. Lo si ascolterà a Roma proprio in questa monumentale sinfonia alla guida dell'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia. Dudamel ha infatti già diretto questo capolavoro con straordinario successo di critica e pubblico alla Scala di Milano due anni fa.

"Giuseppe Verdi e le sue donne": concerto-aperitivo a Gravina di Puglia


Sabato 24 maggio, alle 20.30, nella Fondazione Pomarici Santomasi di Gravina di Puglia (via Museo, 20), si terrà il concerto aperitivo dal titolo "Giuseppe Verdi e le sue donne", secondo appuntamento della rassegna "Mezzanotte al Museo". Il giornalista e critico Livio Costarella introdurrà con una guida all'ascolto la parte musicale, i cui protagonisti saranno Tomomi Ogasa (soprano), Loriana Castellano (contralto) e Camillo Facchino (tenore), accompagnati al pianoforte da Lucia Giampietro. Ingresso libero. Infotel: 080.325.10.21.

Parterre di lusso domenica prossima a Bergamo per l'attesa consegna del Premio Abbiati


Io purtroppo non ci sarò, ma chi può lo faccia un salto a Bergamo.
La città, tra l'altro, merita davvero una visita. Domenica 25 maggio 2008 (alle 17.00), infatti, presso la sala conferenze "Marzio Tremaglia" del Teatro Donizetti di Bergamo si terranno le premiazioni dei vincitori del Premio della Critica Musicale Italiana " Franco Abbiati " edizione 2007. Il Premio, giunto alla XXVII edizione, è nato proprio a Bergamo nel 1981, grazie a Filippo Siebaneck, per onorare la memoria del grande critico musicale del Corriere della Sera, Franco Abbiati ed è organizzato dall'Associazione Nazionale Critici Musicali, in collaborazione con il Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli" di Brescia e Bergamo e sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica. In 27 edizioni sono stati premiati tutti i più importanti e significativi fatti musicali italiani oltre ai più grandi interpreti. Hanno assicurato la loro presenza alcuni premiati davvero illustri: dal Sovrintendente e Direttore Artistico del Teatro alla Scala, Stéphane Lissner (nella foto) al Regista Patrice Chéreau, al compositore Ivan Fedele; ci saranno inoltre, in rappresentanza de "La Fura del Baus", il Direttore Artistico del Maggio Musicale di Firenze, Paolo Arcà, il Maestro Yuri Temirkanov, Damiano Michieletto, Leonidas Kavakos, il Presidente della Fondazione "Orchestra Giovanile Luigi Cherubini", Avv. Mario Salvagiani e Luigi Corbani Direttore Generale della Fondazione "Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi". La cantante Svetla Vassileva impegnata a Genova al Teatro Carlo Felice nell' opera "Evgenij Onegin", sarà rappresentata dal Sovrintendente del Teatro Regio di Parma, Mauro Meli. E' prevista, infine, la presenza di personalità di rilievo dell'ambiente musicale italiano. Alle ore 21,00 nell'ambito della 45a edizione del Festival Pianistico Internazionale "Arturo Benedetti Michelangeli " di Brescia e Bergamo si terrà un concerto della prestigiosa Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, diretta dallo stesso Yuri Temirkanov, in onore dei Vincitori e della Giuria. Da non perdere...Naturalmente!

giovedì 22 maggio 2008

Paura passata a Berlino: domate le fiamme nella Berliner Philarmonie


Sembrava davvero di pesanti dimensioni l'incredibile incendio scoppiato martedì pomeriggio alla "Berliner Philharmonie", una delle più prestigiose sale da concerto del mondo, oltre che sede dei leggendari Berliner Philarmoniker; in queste ultime ore però l'incendio è stato domato e soprattutto lo splendido auditorium berlinese è salvo; fortunatamente non si segnalano vittime. Nell'edificio si trovava anche il grande direttore d'orchestra Claudio Abbado. Le cause dell'incendio non sono ancora chiare. Verso le 14 di martedì scorso dense colonne di fumo hanno cominciato a fuoriuscire dal tetto dell'edificio color giallo acceso e di forma pentagonale costruito tra il 1960 e il 1963, su progetto del famoso architetto Hans Scharoun. La Berliner Philarmonie nel frattempo era stata, con impeccabile tempestività tutta tedesca, completamente evacuata.
Alle 15 doveva, infatti, svolgersi la prova generale dei Berliner Philarmoniker per il "Te Deum" di Hector Berlioz, diretto appunto da Abbado. Quando è scoppiato l'incendio nell'edificio si trovavano alcuni musicisti, tra questi anche il maestro italiano, ex direttore della celebre orchestra berlinese.
Sul posto sono entrati in azione 20 mezzi dei vigili del fuoco e 130 soccorritori.
Secondo la testata giornalistica "Bild", le fiamme sono scoppiate in una cavità del tetto subito sopra la grande sala concerti. Tra le indiscrezioni giornalistiche trapelate al momento, non si tratterebbe però di un incendio doloso, ma pare che le fiamme siano state provocate durante alcuni lavori in corso d'opera proprio nell'intercapedine del grande tetto.

Domani a Casa Giannini Fiorella Sassanelli conversa con Bruno Monsaingeon sul suo libro "Incontro con Nadia Boulanger"


Domani, Venerdì 23 maggio, alle 18.30, il critico musicale e giornalista di "Repubblica" Fiorella Sassanelli intervisterà Bruno Monsaingeon nella presentazione del suo libro "INCONTRO CON NADIA BOULANGER", pubblicato dalle Edizioni rueBallu di Palermo. Bruno Monsaingeon, musicista, scrittore e regista, ha realizzato e prodotto documentari dedicati a celebri interpreti e compositori, acquisendo notorietà internazionale anche grazie ai suoi film su Glenn Gould, Yehudi Menhuin e Sviatoslav Richter.
In questo incontro-intervista con "Mademoiselle" Boulanger, Monsaingeon ripercorre la straordinaria vita di questa compositrice, direttrice d'orchestra e pedagoga. Per incontrare la Boulanger giungevano a Parigi musicisti da ogni parte del mondo (nella foto, per esempio, è in compagnia di un giovane Astor Piazzolla). Da non perdere.

"Elia", un'opera lirica contemporanea di Giovanni Tamborrino per la Fondazione Petruzzelli







La Fondazione Petruzzelli apre alla nuova musica producendo l'opera lirica contemporanea "Elia", musicata da Giovanni Tamborrino su testi di Enzo Quarto, che nella stesura del libretto si è ispirato alla vita e agli scritti della Beata Elia di San Clemente. Il lavoro, che debutterà il 29 maggio nella Cattedrale di Bari per essere replicato il giorno seguente nelle Cattedrale di Bitonto, è stato presentato ieri mattina ai giornalisti (presenti, tra gli altri, il compositore Giovanni Tamborrino, il librettista Enzo Quarto, l'Arcivescovo della Diocesi Bari-Bitonto, Mons. Francesco Cacucci, il Sindaco di Bari, Michele Emiliano e il sovrintendente della Fondazione Petruzzelli Giandomenico Vaccari) e sancisce il ritorno alla collaborazione tra il compositore di Laterza e lo scrittore e giornalista tarantino dopo l’esperienza dell’Anello di Egnazia, progetto prodotto alcuni anni fa sempre dall’ente lirico barese.
Protagonisti della messa in scena, l’attrice Chiara Muti (nella foto) e il quartetto pugliese Faraualla, ensemble vocale tutto femminile che affonda le radici sonore nella musica popolare delle Murge e, più in generale, del Sud Italia, ma anche in esperienze tradizionali di territori «altri», dalla Corsica alla Bulgaria. La parte strumentale prevede l’utilizzo di due arpe (una classica, l’altra campionata) e di un’officina di percussioni composta, tra l’altro, da campane tubolari e gamelan.
Firma la regia Teresa Ludovico, volto storico del Kismet con cui Tamborrino aveva intrapreso un percorso artistico al Festival della Terra delle Gravine, a metà degli anni Novanta. Insieme realizzarono Reputi di Medea, capitolo della trilogia di «opere senza canto» comprendente III Riccardo III e Gordon Pym.
Sono trascorsi quindici anni da quella collaborazione, che segnò una tappa importante nella ricerca di Tamborrino, col quale la scena musicale contemporanea si è arricchita di un contributo originalissimo nella riconsiderazione del melodramma tradizionale. L’«opera senza canto» è infatti il frutto di una lunga maturazione sulla necessità di superare la concezione di «canto lirico» in favore di un teatro musicale capace di recuperare, rifacendosi all’antica tragedia greca e alla lezione di Carmelo Bene, l’uso drammatico della voce naturale all’interno di un sistema teatrale timbrico di imprevedibile impatto emotivo.
Elia, un lavoro nel quale Tamborrino sperimenta il sacro come linguaggio alternativo al caos e alla disperazione dell’oggi, rappresenta un’ulteriore evoluzione di questo percorso. L’opera stavolta «canta», ma con un processo di accrescimento attraverso il quale i parametri dell’«opera senza canto» sposano all’interno del teatro timbrico una diversa forma di cantabilità per un’ulteriore maturazione nella ricerca del rapporto col pubblico.




mercoledì 21 maggio 2008

Maria Grazia Pani e il coraggio di cantare Wagner


Nell’ambito del cosiddetto “Progetto Wagner” che la Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari avvierà ufficialmente il 1° e 3 giugno 2008 con l’esecuzione in forma di concerto al Teatro Piccinni dell’“Oro del Reno”, prologo del monumentale ciclo dell’“Anello del Nibelungo (Ring des Nibelungen)” wagneriano, sono stati saggiamente programmati una serie di appuntamenti culturali e musicali propedeutici al complesso ascolto di questo capolavoro assoluto della storia del teatro musicale di ogni tempo. Da quello del 26 marzo scorso con protagonista l’ottimo pianista, di scuola napoletana o meglio “vitaliana” (nel senso di allievo dello straordinario Maestro Vincenzo Vitale) Francesco Nicolosi, che si esibì felicemente in alcune parafrasi pianistiche di opere belliniane e wagneriane, sino alla conferenza del noto compositore e musicologo francese Hugues Dufourt (23 aprile) e alla prossima, anch’essa molto attesa del musicologo e critico torinese Enzo Restagno (27 maggio). Ieri sera, altra tappa significativa di questo graduale percorso di avvicinamento al Ring con il concerto wagneriano in San Nicola del soprano Maria Grazia Pani e della pianista Barbara Rinero, impegnate in alcune tra le pagine più intense e appassionanti della produzione del sommo Richard: dalla splendida “Preghiera di Elisabeth” tratta dal Tannhäuser, agli amorosi e quanto laceranti Wesendonck-Lieder sino al metafisico “Sogno di Elsa” dal Lohengrin e per concludere (in bellezza) alla celebre “Morte di Isotta” dal Tristan und Isolde. Ci vuole una forte dose di coraggio e direi anche un pizzico di sana follia per cimentarsi in queste ardue pagine liriche, facendolo poi - va detto - in una sede acusticamente inappropriata come la Basilica di San Nicola. D'altro canto, sono anche pochissime le artiste italiane capaci di cantare e bene Wagner. E la Pani e tra queste. Basti pensare anche al solo fatto di aver raggiunto quale unica italiana, la finale al 5° Concorso Internazionale per Voci Wagneriane svoltosi tra Bayreuth e Venezia nel 2006. Conosco Maria Grazia da tempo e ho seguito da vicino e apprezzato in questi anni gli sforzi del suo ricchissimo e poliedrico percorso d’artista. Il suo è un talento che nasce dalla profonda passione che nutre per il teatro musicale (e non) in tutte le sue forme. Quando canta Wagner non sarà certo accostabile alle mitiche Kirsten Flagstad e Birgit Nilsson, ma possiede un suo modo personale e seducente di porgere il fraseggio dell’infinito canto wagneriano. In certi passaggi (penso alla preghiera di Elisabeth) lo sa fare poi in modo emozionante. E’ già tanto. Lo studio e l’approfondimento costante della musica wagneriana la porteranno (lo spero per lei) presto ad affrontare in teatro un’opera del grande compositore tedesco. Nel frattempo però si gode il convincente successo di ieri, condiviso con la pianista Barbara Rinero, che l’ha saputa seguire nel breve ma intenso viaggio musicale con encomiabile sensibilità.

Esce un libro importante sul grande compositore bitontino Tommaso Traetta






PALOMAR

annuncia l’uscita del libro


"TOMMASO TRAETTA.
Opere"

di
Jörg Riedlbauer

http://www.edizioni-palomar.it/schedaprodotti.asp?IDProdotto=433



Si tratta di un'opera straordinaria e unica nel suo genere che per la prima volta delinea in maniera completa e definitiva la figura del grande musicista bitontino. Il volume ne ripercorre non solo la vita e la carriera, ma anche l’intero repertorio artistico, ricostruito integralmente grazie a un’instancabile attività di ricerca nelle biblioteche e negli archivi di tutta Europa.
Traetta, anticipando lo stile classico viennese di Mozart e avviando quel processo di riforma che ha condotto al teatro di Wagner, ha innovato radicalmente le idee estetico-musicali del Settecento. Il lavoro di Riedlbauer individua lo spessore artistico e l’esatta collocazione di questo grande musicista nella storia della musica.

L'AUTORE:



JÖRG RIEDLBAUER ha studiato musicologia e scienza letteraria, direzione d’orchestra e composizione a Regensburg, Cremona e Boulder, in Colorado. Studioso di fama internazionale, ha collaborato con importanti quotidiani e giornali specialistici in Germania e all’estero. Dal 1993 lavora come segretario generale del Consiglio Musicale di Monaco.



"TOMMASO TRAETTA. OPERE" di Jörg Riedlbauer
2008 - pg. 704 - ISBN 978-88-7600-251-9 - € 58,00
Rilegatura con copertina rigida, dorso tondo e sovraccoperta plastificata opaca.
Il testo è corredato da una ricca sezione di spartiti musicali.
Formato 17 x 24.


Per ordini e/o prenotazioni rivolgersi a:
Casa Editrice Palomar
Via Nicolai, 47
70122 - BARI -
tel. 080 5227262 /
fax 080 5227250 /
palomar.ufficiocommerciale@alternativebari.191.it /
http://www.edizioni-palomar.it/



La promozione e distribuzione del libro presso tutte le librerie italiane è a cura della DEHONIANA LIBRI SPA.

L'Abeliano ricorda domani il giornalista-poeta Michele Campione

Al teatro Abeliano, domani, giovedì 22, alle 21.00, una serata dedicata alla poesia del grande giornalista barese Michele Campione (nella foto). Intervengono lo scrittore e giornalista Raffaele Nigro, il musicista Roberto Ottaviano e gli attori Vito Signorile, Tina Tempesta e Betty Lusito. "Omaggio a Michele Campione poeta" è il titolo della serata organizzata dal teatro Abeliano di Bari (info: 080.542.76.78) per ricordare - nel suo aspetto più lirico di poeta - la figura del giornalista barese, scomparso nel 2003. Lo spettacolo prevede la lettura di poesie inedite di Campione, recitate da Vito Signorile, Tina Tempesta e Betty Lusito, commentate dall'inconfondibile lirismo del sax di Roberto Ottaviano. Il commento critico letterario alle opere di Campione sarà invece illustrato dallo scrittore e giornalista Raffaele Nigro. Alla serata interverrà la famiglia Campione con la moglie e i figli, tra i quali ci sarà anche il giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, Gaetano Campione. “E' la prima volta che si realizza un tributo a Michele Campione poeta. - ricorda Vito Signorile, direttore artistico dell'Abeliano - Sono legato a lui dalla poesia "Ode per un brigante" che mi ispirò “C’era una volta un contadino del Sud”, uno spettacolo teatrale che trent'anni fa scrivemmo a quattro mani e portammo in tournée in molti teatri italiani”.Michele Campione, giornalista professionista dal 1959, è stato un decano della stampa pugliese, testimone di anni cruciali per la Puglia e della rinascita del giornalismo all'indomani del fascismo.Fu assunto nella sede Rai di Bari nel 1958 dove ha svolto tutta la sua carriera professionale diventando prima capo servizio, poi capo redattore fino a diventare direttore della sede regionale Rai della Puglia, con anche l'incarico di vice direttore della testata giornalistica nazionale. E' stato tra i fondatori del quotidiano "La Calabria", corrispondente dei quotidiani "Avvenire" e "Il Messaggero" ed editorialista del "Corriere del Giorno", quotidiano di Taranto e responsabile della sede decentrata di Bari.Autore di inchieste televisive sui problemi del Mezzogiorno e sulla cultura meridionale, è stato anche apprezzato critico d'arte. Attento osservatore del panorama pittorico pugliese, tra coloro che hanno costruito una tradizione di critica pittorica che a Bari non esisteva, e che ha contribuito all'affermazione di nomi come Spizzico, Grassi, Gallomaresca.Scrittore, meridionalista, poeta, critico d'arte, ha pubblicato: "I pugliesi non esistono" (1960, Edizioni Corriere del Giorno), "Ehi Joe. Gli alleati a Bari tra cronaca e romanzo" (1987, Levante editore), "Oltre la notizia" (1988, Ecumenica editrice). Con l'editore Schena ha pubblicato: "Le ragioni della storia" (1983); "Vita e morte di Hunk il capodoglio" (1991), "Il guardiano della sinagoga" (1999), "Storia di mare e di morte" (2003); "Ode per un brigante", nella collana Polimnia, con saggio critico di Pietro Magno (2004).Con questi lavori ha ottenuto numerosi riconoscimenti.

martedì 20 maggio 2008

Il chitarrista Roberto Fabbri apre stasera in Vallisa "Dedicato a..." della Camerata Musicale Barese


Sarà il chitarrista Roberto Fabbri (nella multi-foto), concertista, compositore e docente, ad aprire questa sera presso l'Auditorium Vallisa (alle 20.45) la rassegna primaverile “ “Dedicato a…” della Camerata Musicale Barese. Il programma comprende brani di Fabbri, Giuliani, Dyens, Villa Lobos, Brouwer e Allevi. Torneremo così ad ascoltare la musica di Mauro Giuliani, il grande compositore biscegliese vissuto a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, al quale per 20 anni la Camerata ha dedicato un concorso internazionale di chitarra classica che dal 2006 non si tiene più per mancanza di finanziamenti da parte degli enti locali. Ecco perché quest’anno il titolo della rassegna “Dedicato a.. un concorso che non c’è più”.
Roberto Fabbri, che insegna chitarra classica presso l’Istituto di Alta Formazione Artistica e Musicale “Giulio Briccialdi” di Terni, ha studiato presso il Conservatorio di “Santa Cecilia” a Roma sotto la guida del maestro Carlo Carfagna. Nel 1986 ha conseguito il diploma di chitarra con il massimo dei voti e successivamente con 100 e lode con il diploma accademico di secondo livello. Alla carriera concertistica ha sempre affiancato una notevole attività didattica ed editoriale con oltre 30 pubblicazioni, collaborando con numerose case editrici e facendosi apprezzare anche all’estero, con opere tradotte in quattro lingue. Ha tenuto concerto e master classes nei più importanti festival chitarristici e nelle più rinomate sale d’Europa, Stati Uniti, Sud America ed Asia. Ha suonato con prestigiose orchestre italiane e straniere.
Importanti compositori gli hanno dedicato delle opere: tra loro Leo Brouwer, Carlo Carfagna, Mario Gangi, Roland Dyens, Carlo Domeniconi, Dale Kavenagh, Marco Rossetti, James Lentini e Simone Jannarelli.
“Dedicato a..”, con i suoi 5 appuntamenti in programma sino al 17 giugno, conclude la 66ª Stagione della Camerata e beneficia della sponsorizzazione di Banca Carime e del patrocinio del Ministero dei Beni ed Attività Culturali, della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Bari.
L’abbonamento ai 5 concerti costa 30 euro, 20 per i soci che hanno confermato il loro abbonamento per la 67ª Stagione 2008/2009. Biglietto serale 8 e 6 euro, per studenti e giovani sino a 25 anni 3.50 euro.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi presso gli uffici della Camerata, in Via Sparano 141 infotel 080/5211908.

lunedì 19 maggio 2008

"Marcel Proust: la musica della memoria" a Casa Giannini


Domani, 20 maggio, alle 18.30, presso Casa Giannini ci sarà la premiazione e la presentazione del libro dei racconti vincitori del Premio di Narrativa edito dalla Florestano Edizioni:"MARCEL PROUST: LA MUSICA DELLA MEMORIA" edizione 2007. La "piccola frase" di un'immaginaria sonata per violino suscita nel narratore proustiano sensazioni, paesaggi e emozioni di un amore dimenticato. Ciascuno di noi ha avuto rivelazioni inconscie di questo tipo: momenti in cui l'ascolto casuale di un brano musicale ha provocato lo schiudersi di una soglia che la mente avrebbe voluto tenere chiusa.

L' irripetibile intensità di simili momenti richiede la forma del racconto. Presidente di giuria: Alessandro Zignani. Carlo de Nonno (I classificato) con "IL CONCERTO PER PIANOFORTE E ORCHESTRA N.5 DI BEETHOVEN"; Andrea Cavalleri (II classificato) con "JOHANNES PASSION"; Ebe Guerra (III classificato) con "NOTTE BIANCA CON MY FUNNY VALENTINE".

Domani sera Maria Grazia Pani canta Wagner a San Nicola mentre Michael Nyman e la sua Band suonano al Teatro Piccinni


Domani alle 20.30, nella Basilica di San Nicola, avrà luogo il primo concerto della rassegna “Concerti in Basilica. Omaggio a San Nicola” dedicato alla musica di Wagner che vedrà protagonista la soprano Maria Grazia Pani (nella foto) e la pianista Barbara Rinero. In programma "Preghiera di Elisabeth" da Tannhauser, "Wesendonck Lieder", "Il Sogno di Elsa" dal Lohengrin, trascrizione dal Tannhauser per piano solo Liszt-Wagner "Mild und Leise" e infine la celebre "Morte di Isotta" dal Tristan und Isolde.
Sempre domani, in occasione della sua venuta a Bari per il concerto in programma per la Fondazione Petruzzelli, Michael Nyman incontrerà il pubblico alle 12.00, presso la libreria Feltrinelli di Bari. In serata alle 21, al teatro Piccinni è prevista la performance dello stesso Nyman accompagnato dalla sua Band. In programma "The piano" (Lezioni di piano di Jane Campion), Wonderland di Michael Winterbottom, The Libertine di Laurence Dunmore, Prospero’s books (L’Ultima tempesta di Peter Greenway), Drownings by numbers (Giochi nell’acqua di Peter Greenaway) ed in prima assoluta Violin concerto n.2° scritto per Francesco D’Orazio, solista del concerto. Michael Nyman (pianoforte e direzione) Francesco D’Orazio (primo violino) Gabrielle Lester(violino), Catherine Thompson (violino), Nicholas Barr (viola), Anthony Hinnigan (violoncello), David Roach (sax soprano/alto), Simon Haram (sax soprano/alto), Andrew Findon (sax baritono/flauto/ottavino), Nigel Gomm (tromba), David Lee (corno francese), Nigel Barr (trombone e tuba), Martin Elliott (basso elettrico). Informazioni: 080.521.24.84

Alle preziose romanze senza parole di Andrea Padova manca solo la...voce


Fondata nel 1988 l’etichetta milanese Stradivarius si è imposta all’attenzione del mercato discografico internazionale specializzandosi in incisioni di musica rinascimentale, barocca e contemporanea. Nei due cd (“Landscape in motion” e “Notes posted on the refrigerator”) che nell’arco di un anno il bravo pianista e compositore salentino Andrea Padova (nella foto) ha scritto, eseguito ed inciso con codesta prestigiosa casa discografica ci troviamo di fronte ad una serie di “romanze senza parole”, “preludi”, “studi”, “notturni”, “fantasie”, “soliloqui musicali” che possono senz'altro accendere la curiosità ed il sentimento di chi li ascolta. Ci sarebbe da chiedersi: ma è o non è musica classica-colta-contemporanea? O piuttosto siamo nel cosiddetto "mare magnum” della cosiddetta musica di confine (un po’ classica e un po’ jazzata) senza più i tanto discussi “steccati” tra generi, ma solo con la semplicistica distinzione - così in voga oggi - tra buona e cattiva musica. Dal mio punto di vista non mi porrei tutte queste sterili domande. Padova è un eccellente interprete di musica classica e romantica e questo direi che è un dato indiscutibile. In questi due cd egli si lascia trasportare invece da un humus creativo, da una sincera vena ispiratrice che prima incuriosisce e poi può conquistare. Una vena che certo naviga tra i marosi fluttuanti e un po' scontati (in quanto oggi molto, troppo praticati) del post-minimalismo e del neo-romanticismo (dall’accorsatissimo Michael Nyman ai nostri Ludovico Einaudi, Giovanni Sollima e Giovanni Allevi) o strizza l'occhio a pianisti-compositori americani del calibro di Keith Jarrett.
All’accattivante bellezza melodica, sorretta peraltro da una solida veste armonica, di questi “Songs without words” (come si potrebbero correttamente intitolare questi schizzi pianistici) non sarebbe però una cattiva idea accostare il contributo di una voce (magari femminile) e di un testo, già presente peraltro nel secondo cd “Notes posted on the refrigerator”. Se dovessi suggerire a Padova il nome di una lanciatissima e secondo me assai dotata giovane cantante-compositrice italiana con cui collaborare in futuro, creando nuove e ancor più coinvolgenti suggestioni, non esiterei, per esempio, a fargli quello della bolognese Cristina Zavalloni.

venerdì 16 maggio 2008

Viaggio musicale da Parigi alla Grecia antica con la voce di Milena Vukotic


Con la voce della celebre attrice Milena Vukotic (nella foto) e con i due pianoforti affidati alle sensibili mani di Angela Annese e Filippo Faes l'appuntamento di questa sera, al Teatro Apollo di Crotone (alle 21.00) è un inedito e affascinante viaggio musicale da Parigi alla Grecia classica attraverso le liriche di Stéphane Mallarmé, le immagini di Marc Chagall, in relazione con le evocazione musicali di Maurice Ravel e Claude Debussy. L'affascinante concerto di Angela Annese e Filippo Faes si fonde con la lettura dei testi che saranno letti da Milena Vukotic, corredati dalle immagini proiettate del grande pittore russo Marc Chagall. Al centro della serata il meraviglioso balletto «Daphnis et Chloé» di Ravel, la storia dei due pastorelli orfani che incontrano ingenuamente l'amore, così come è tramandata in un celebre romanzo dell'Antica Grecia attribuito a Longo Sofista. A creare una serie di infinite risonanze saranno brani come "Les prélude a l'après-midi d'un faune" e i "Nocturnes" di Claude Debussy, oltre alla trascrizione d'autore delle musiche che Maurice Ravel scrisse per il suo poema coreografico sullo sfondo della Parigi di inizio '900."Viaggio musicale da Parigi alla Grecia classica" è anche una tappa verso l'aurora', l'atteso evento conclusivo del XII Festival dell'Aurora di Crotone, fissato per l'alba del 25 maggio, sul promontorio di Capocolonna.


Associazione Maggio Crotonese: infotel. 0962.908031

Un prezioso master in Puglia su organizzazione, gestione e produzione dell'opera lirica


mercoledì 14 maggio 2008

News musicali da Molfetta e Castellana Grotte



Domani 15 maggio, (alle 20.30), presso il prestigioso Palazzo de Luca (corso Dante, 66 – Molfetta), il Liceo Musicale “R. Wagner” presenta il settimo Concerto della Stagione Concertistica 2007/2008. L’evento vedrà protagonista il Quartetto d’Archi composto da Giovanni Zonno (violino), Marcello De Francesco (violino), Dino De Palma (viola), Pierluigi Sanarica
(violoncello). Verranno per l’occasione eseguiti il Quartetto KV 465 “Le Dissonanze” di Wolfgang Amadeus Mozart e il Quartetto op. 96 “Americano” di Antonìn Dvorak. Il concerto sarà preceduto da una guida all’ascolto del critico musicale Alessandro Romanelli.

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Il maestro Michele Marvulli torna a dirigere un’opera dopo diversi anni. Sua infatti la direzione e la concertazione della “TOSCA” di Giacomo Puccini, che l’Associazione Auditorium di Castellana Grotte offre agli appassionati della lirica, in edizione completa ma in forma semiscenica, a Castellana Grotte domani 15 maggio, al Teatro Socrate, alle 20.45 e a Molfetta il 16 Maggio presso il Teatro Odeon, sempre alla stessa ora. La replica di Molfetta è effettuata in collaborazione con il Liceo Musicale “R. Wagner” e la Fondazione Culturale “Valente” di Molfetta. Nel cast dell’opera figurano Francesca Rinaldi (Tosca), Francesco Zingariello (Cavaradossi) e Carmine Monaco (Scarpia). L’Ensemble orchestrale e il Coro sono dell'Associazione Orchestra di Puglia e Basilicata.
Direttore del coro il Maestro Giovanni Farina. Regista della serata il Maestro Giovanni Guarino Infotel per Molfetta: 320.3180793 – 080. 3971920
Costo Biglietti € 18-15-12 + prevendita c/o Teatro Odeon.
Infotel per Castellana: 080.4965107. Costo biglietti: € 20-15-10 c/o Teatro Socrate.





Sabato prossimo Fabio Mastrangelo dirige l'Orchestra della Provincia di Bari per la Fondazione Petruzzelli


Non era nè una "bufala elettorale", o peggio, "una puttanata" come il sindaco di Bari, Michele Emiliano, aveva imprudentemente apostrofato l'indiscrezione dell'Ansa annunciata il mese scorso sul presunto accoglimento del ricorso presentato alla Corte Costituzionale da parte degli ex proprietari del Petruzzelli contro il Decreto di esproprio promosso dal Governo Prodi.
ERA TUTTO VERO!!!
La situazione è pertanto tornata con una sorta di diabolico effetto retroattivo indietro di 6 anni quando nel novembre del 2002 fu stipulato il tanto discusso e discutibile protocollo d'intesa tra la famiglia Messeni Nemagna, proprietaria del Petruzzelli, il Ministero dei Beni Culturali e gli Enti Locali. Non è questa la sede idonea per parlarne in modo approfondito, ma ci torneremo presto...Speriamo solo che i lavori della ricostruzione del Teatro non subiscano nel frattempo alcun rallentamento da questa sorprendente "novità" e procedano invece secondo i piani stabiliti. Che il 6 dicembre, insomma, si possa davvero riaprire il Teatro Petruzzelli dopo 17 anni dal tragico rogo che lo distrusse. Lo merita la città, lo meritano i tanti appassionati baresi e pugliesi ancora innamoratissimi del loro Teatro-Simbolo.
Intanto, il prossimo appuntamento per la Stagione Sinfonica della Fondazione Petruzzelli è previsto per sabato 17 maggio, alle 21.00, al Teatro Piccinni di Bari, dove il maestro Fabio Mastrangelo (nella foto scattata dal mitico Giorgio Cavaglieri è al centro: indovinate chi sono gli altri due?) dirigerà l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari e il Coro della Fondazione Petruzzelli, preparato da Franco Sebastiani. Solisti: Gabriella Sborgi, Sergei Leiferkus e Alessandra Volpe. In programma musiche di Claude Debussy (“Les prelude à l’apres midi d’un faune” e “La Damoiselle Elue”), Modest Musorgskij (“Canti e Danze di Morte”) e Igor Stravinskij (Sinfonia dei Salmi). Il concerto diretto dal maestro Daniel Oren, che invece era inizialmente programmato per martedì 12 maggio al Teatro Piccinni di Bari, nell’ambito della Stagione Sinfonica della Fondazione Petruzzelli, è stato rimandato a data da destinarsi sempre nel corso però della corrente Stagione.
La Stagione 2007/2008 si arricchisce infine di un nuovo appuntamento
ad ingresso libero. Giovedì 29 maggio alle 20.00, nella Cattedrale di Bari e venerdì 30 maggio alle 20.00 nella Cattedrale di Bitonto andrà in scena “Elia”, dalla vita e gli scritti della Beata Elia di San Clemente. Lo spettacolo, per la regia di Teresa Ludovico, vedrà protagonista Chiara Muti e le Faraualla. A firmare i testi Enzo Quarto, mentre le musiche sono di Giovanni Tamborrino. Infotel. 080.5212484.

Christoph Poppen e Kolja Blacher in concerto con l'OSN della RAI


Domani 15 maggio 2008, alle 20.30, all'Auditorium Rai di Torino e in collegamento diretto su Radio3, debuttano con l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai due artisti tedeschi di fama internazionale: il direttore d'orchestra Christoph Poppen e il violinista Kolja Blacher.
A Christoph Poppen, nato a Münster nel 1956, è riconosciuta una grande creatività interpretativa e una profonda dedizione alla musica contemporanea; il programma del suo primo concerto con l'Orchestra Rai spazia dal classicismo della Sinfonia Hob. I n. 102 di Joseph Haydn, al XX e XXI secolo, con la Sinfonietta di Francis Poulenc e Music for a Puppet Court op. 11 di Oliver Knussen.
Accanto a lui sul palco dell'Auditorium Rai ci sarà Kolja Blacher, nato a Berlino e figlio del compositore russo Boris Blacher, ha studiato con Dorothy Delay alla Julliard School di New York e con Sándor Végh a Salisburgo. Blacher suonerà uno dei capisaldi della letteratura violinistica novecentesca: il Concerto per violino e orchestra di Igor Stravinskij.
Per l'interpretazione di quest'opera, incisa dal vivo nel 2006 con la Mahler Chamber Orchestra sotto la direzione di Claudio Abbado, Kolja Blacher si è aggiudicato il "Diapason d'Or" e il "Deutsche Schallplattenkritik Vierteljahrespreis". Secondo la rivista tedesca Fono Forum: "Questa registrazione dal vivo lo conferma ancora una volta violinista di livello mondiale. Il Concerto per violino di Stravinskij brilla di potente ed essenziale vitalità". Kolja Blacher suona il prezioso Stradivari Tritton del 1730, messogli a disposizione dalla signora Kimiko Powers.
Il concerto sarà replicato venerdì 16 maggio alle 21, sempre all'Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino.

martedì 13 maggio 2008

Il Quintetto di Théodore Dubois, capolavoro riscoperto solo per pochi intimi


Durante le stagioni dei concerti dell’Accademia dei Cameristi di Bari capita sempre più spesso di ascoltare lavori poco o per nulla eseguiti. E’ capitato ieri sera, per esempio, di trovarci di fronte ad un autentico capolavoro, praticamente sconosciuto ai più: il Quintetto in fa maggiore per oboe, violino, viola, violoncello e pianoforte di Thèodore Dubois (Rosnay, Marna, 1837 – Parigi, 1924). Se non fosse per alcuni importanti trattati di armonia e contrappunto, rimasti a lungo in uso nei conservatori, il nome di Dubois, organista-compositore francese direbbe assai ben poco alle nostre orecchie. Ma è bastato ascoltare ieri in Vallisa, peraltro in un’esecuzione prodigiosa, questo sublime Quintetto del 1903 (dall’allegro iniziale, accarezzato da una sincera e arcadica serenità melodica, alla tenera canzonetta e a quell’ “adagio non troppo” di commovente bellezza) per scoprire quale straordinario compositore si celi dietro una pagina così perfetta. Solo interessanti, ma entrambi ottimamente eseguiti il Quartetto-fantasia in un solo movimento (diviso comunque in quattro differenti sezioni agoniche) per oboe, violino e violoncello di un Britten e il Quartetto per oboe, violino, violoncello e pianoforte del compositore ceco Bohuslav Martinu. Come si può agevolmente notare la serata aveva l’oboe quale assoluto protagonista. Ed indubbiamente la presenza di un notissimo oboista come Nicola Patrussi ha contribuito a rendere di ragguardevole fattura gli esiti interpretativi della serata. Affiancavano Patrussi tre straordinari talenti: Laura Marzadori (nella foto), diciannovenne violinista bolognese di angelica, diafana bellezza e mostruosa bravura, Maurizio Zaccaria, giovane pianista pugliese in dirompente ascesa e il musicalissimo violoncellista abruzzese Antonio D’Antonio. Dispiace che come spesso è accaduto quest’anno per i concerti dei Cameristi la Vallisa fosse semideserta. A Brindisi e ad Andria nelle parallele stagioni pare che le cose vadano meglio. Forse per la prossima stagione bisognerebbe cercare nuove formule di abbonamento per attirare un pubblico più numeroso. L'immenso sforzo compiuto dalla presidente Annarita Alfino e dai suoi collaboratori andrebbe sensibilmente premiato, se non altro, per la costante valorizzazione di tanti straordinari talenti musicali. La Regione Toscana fa davvero molto per la già prestigiosa Scuola di Musica di Fiesole, mentre la Regione Puglia e gli Enti Locali, in genere, non sono altrettanto attenti nei confronti di questa pur lodevolissima nostra realtà musicale. Il 4 giugno, sempre in Vallisa (alle 20.00), si concluderà per davvero la stagione dell’Accademia dei Cameristi con un concerto dedicato ai Trii di Schubert e Debussy. Suoneranno Leonardo Micucci (violino), Nicola Fiorino (violoncello) ed Elisabetta Mangiullo (pianoforte).

Beppe Grillo, Marco Travaglio e Michele Santoro, pronti a diventare martiri per una libera informazione?




“Ho deciso di fare una diretta streaming da Internet e di non venire al Salone del Libro di persona. Il presidente Ferrero mi ha intimato dalle pagine della Stampa di non fare comizi, di non dire parolacce e di spiegare il valore della lettura, di limitarmi a parlare solo di libri. Non ho voluto metterlo in imbarazzo con la mia presenza e con qualche ardita espressione come Morfeo. Insulto violento e censurato dall’informazione che lo cita infatti come insulto inaudito. Io non voglio parlare del valore della lettura, ma piuttosto del valore della scrittura. Se ciò che scrivi è spazzatura, ciò che leggi è spazzatura. Elementare. Se ciò che scrivi viene censurato dall’editore, dall’inserzionista pubblicitario, dalla telefonata del politico per continuare a fare il giornalista o lo scrittore l’unica via che ti rimane è l’autocensura.Il 25 aprile ha dimostrato che l’informazione è controllata, questo è stato il risultato vero, quello più importante. La reazione dei media è stata compatta. Prima il silenzio, poi gli attacchi personali a Beppe Grillo senza entrare nel merito dei tre referendum e sul perché così tante persone sono scese in piazza e hanno firmato. Non è mai successo che si raccogliessero 1.350.000 firme in un giorno nella storia della Repubblica, ma per Riotta, per Mieli, per Fede o per Scalfari è un non fatto. Il 25 aprile non è esistito, esiste solo un delinquente che si chiama Beppe Grillo, peggio di Mussolini, di Andreotti, di Testa d’Asfalto. Un assassino multimilionario che fa pagare chi partecipa ai suoi V day. Si mette in discussione la validità delle firme e non si citano neppure i contenuti dei referendum. Le richieste per i referendum sono state depositate alla Corte di Cassazione, pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale. I miei legali e i loro consulenti non hanno dubbi sulla loro validità. E’ il vecchio metodo fascista di colpire chi denuncia sul piano personale e di non parlare mai delle denunce.Il 25 aprile tra qualche anno sarà ricordato come l’inizio della fine dell’informazione di regime, controllata da partiti, Confindustria, banche. L’informazione si sta spostando in Rete, tutti siamo giornalisti, tutti siamo editori, tutti siamo registi. E’ solo una questione di tempo. In Rete chi mente è perduto, le vecchie regole dell’informazione non valgono più.Nei prossimi anni assisteremo a uno scontro diretto, a una escalation tra i vecchi media e la Rete, tra la politica e la Rete. Ma sono già sconfitti, questo mi rende felice e mi fa sentire in pace.A luglio consegnerò le firme per i referendum, ma prima lancerò un referendum operativo. Un referendum operativo si differenzia da quello legislativo perchè è di immediata esecuzione. Il cittadino fa da sé. Proporrò la disdetta del canone alla RAI con le istruzioni, i partecipanti, i risultati in tempo reale. La RAI se la paghino i politici, l’informazione televisiva è roba loro, i Riotta, i Mazza e i Saccà sono roba loro, il consiglio di amministrazione è roba loro, la pubblicità è roba loro. Petruccioli in Confalonieri è roba loro. Per far chiudere questa RAI non è necessario cambiare le leggi, è sufficiente non pagare più il pizzo. Un solo canale, senza pubblicità, senza interferenze politiche, al servizio dell’informazione e dei cittadini. Un canale pubblico con un direttore come Marco Travaglio, per fare un esempio. Un canale di cultura, inchiesta. Questo è quello che vorrei, non culi, tette, calcio e politici in prima, seconda e terza serata.Il controllo dell’informazione ha cambiato il Paese in peggio, una libera informazione può darci un nuovo Rinascimento. Loro non molleranno mai, noi neppure!”
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Beppe Grillo, come avrete letto, è sempre più “politicamente scorretto” ed io sempre più “innamorato” di lui, nonostante guadagni 4 milioni di euro all’anno mentre io supero a malapena i 16 mila, pur tenendo famiglia. A me però non interessa quanto guadagna una persona se poi sa anche meritarseli. In questo caso si tratta poi di un bravo e giustamente celebre comico prestato alla “Politica” o all’ “Antipolitica”, a seconda dei punti di vista. A me però le cose che Grillo sostiene, la voglia irrefrenabile, per certi versi sanguigna (del genere: “siamo tutti tremendamente incazzati e non ne possiamo più!!!”), che si faccia finalmente pulizia in una società marcia, non mi dispiacciono. Magari, come dice lui, proprio a cominciare dal mondo della politica e da quello dell’informazione, dei mass-media, dei giornalisti con la puzza sotto il naso, delle redazioni dei giornali dove solo pochi (spesso, molto spesso) raccomandati possono lavorare con un dignitoso stipendio alla fine del mese, altri mangiare anche a quattro ganasce perché hanno un contratto (ma non scrivono nemmeno una riga firmata alla settimana), altri ancora, la maggioranza - giovani in testa - che devono invece fare gli schiavi ed accontentarsi, se tutto va bene, di prendere al volo qualche lavoretto o compitino da svolgere “in fitto” o in stile call-center qua e là. Insomma, Grillo esagererà pure con le parolacce e gli insulti indiscriminati a Destra come a Sinistra, ed è magari ritenuto da qualcuno un grande e grosso delinquente antipolitico che finirà, prima o poi, molto male, di più, malissimo, di più, nelle patrie galere, sì proprio lì dove ormai ci vanno solo i poveracci che non possono permettersi nemmeno un buon avvocato perché costa, ma ha pure le sue brave ragioni da vendere.
Grillo e il suo movimento, non dimentichiamolo, sono anche stati anche l’unico (Lega Nord a parte) "terremoto" positivo in questi quindici anni di presunta II Repubblica. Era infatti dai tempi delle battaglie civili dei Radicali su divorzio, aborto, fame nel mondo che non c’era un terremoto così. E il primo risultato è stato che la Sinistra Radicale in Italia non possiede più nemmeno un parlamentare. Grillo, nonostante la censura applicata nei suoi confronti dalla maggior parte di giornali e tv, a questo meritato quanto inopinato sfascio della Sinistra ha contribuito non poco, aprendo evidentemente gli occhi a tanti giovani ancora illusi di trovare un lavoro decente e ben retribuito, a tante famiglie che non riescono ad arrivare più nemmeno alla terza settimana del mese (con benzina, mutui, bollette e prezzi delle materie prime e primarie ormai alle stelle), mentre in Parlamento c’è chi gioca a far le risse, gli inciuci e quant’ altro per curare i propri interessi, anziché servire veramente chi ne ha bisogno.
Certo, Grillo avrà l’insano modo di fare del Tribuno del Popolo, una sorta di Rienzi o Masaniello in versione riveduta, corretta e aggiornata per il XXI secolo, ma non diventerà mai – statene certi - un secondo Mussolini, come qualcuno paventa evidentemente per spaventare i suoi sostenitori.
Evviva allora, consentitemelo, Michele Santoro, Marco Travaglio (appena querelato per diffamazione dal nuovo Presidente del Senato Schifani), gli autori e tutta la redazione del programma televisivo di Raitre “ANNOZERO” che danno tutti insieme a Grillo e al suo movimento lo spazio informativo che da anni si è - nel bene e nel male - guadagnato con le sue e, a questo punto, le nostre battaglie.
Evviva anche i giornalisti con la schiena dritta o semplicemente detta, "spina dorsale", quelli non collusi con il potere e che dicono e scrivono sempre anche “maleducatamente” ciò che pensano. Abbasso invece tutti i vili che si nascondono dietro le scrivanie delle redazioni, tutti coloro che pur senza volerlo distruggeranno i primi, o comunque contribuiranno (non reagendo per difenderli) a farlo, con l’ennesimo crudele editto in stile bulgaro. I Santoro, i Travaglio, i Grillo torneranno presto probabilmente a fare i conti con il silenzio assordante di chi li censura e con la disperazione di non poter più lavorare, ma saranno essi stessi “condannati” a diventare martiri dell'informazione nei futuri libri di storia. Questo, di certo, nessuno, credetemi, potrà negarglielo.

lunedì 12 maggio 2008

Mirco Ceci e un futuro da grande pianista


Più volte è stato detto e scritto che tra i grandi musicisti (Haydn, Mozart, Beethoven, Brahms e Bruckner) che vissero ed operarono a Vienna tra Sette e Ottocento facendola diventare, a ragione, ineludibile capitale di riferimento dell’Europa musicale, Franz Schubert fu l’unico ad esserci nato davvero, sebbene da figlio di un emigrato moravo ungherese. Ad ascoltare la musica di questo piccolo (ma solo di statura) grande genio musicale ti si apre il cuore di fronte a melodie sempre di nobilissimo conio e fraseggi di così seducente bellezza. Francamente, lo confesso vergognandomi, non conoscevo sino a qualche giorno fa la splendida Sonata in La maggiore op. 120 -D. 664 con cui ieri sera Mirco Ceci, giovane e talentuoso pianista barese, ha avviato a Mola il suo applaudito recital in un affollato (anche da autorevoli personalità del Conservatorio barese) Teatro van Westerhout, nell’ambito della XIV stagione musicale dell’Agimus.
Una sonata quella di Schubert, composta nel luglio del 1819 per una giovane pianista dilettante, tale Josephine von Koller, e che ne mostra la veste più intimamente spirituale e liederistica, senza ostentazioni virtuosistiche, grazie alla cantabilità raffinata e in realtà sempre priva di autentici contrasti dinamici. Ceci, fresco vincitore nel novembre scorso del prestigioso Premio Venezia ne ha offerto una convincente lettura di incantevole freschezza e buona precisione, pur in presenza di un pianoforte Kawai non proprio...scorrevolissimo.
Del pari, Mirco si è anche ben difeso tra le notorie difficoltà tecniche dello Studio Trascendentale n. 4 “Mazeppa” di Franz Liszt (dieci minuti, va detto, di acrobazie virtuosistiche inenarrabili) ed è stato poi a suo agio sia nella Ballata n. 1 in sol minore op. 23 di Chopin, il primo pezzo davvero “rivoluzionario” del celebre poeta del pianoforte, che nella spesso ingiustamente sottovalutata bella Sonata n. 2 in sol minore op. 22 di Schumann, dove ha messo in luce la sua innata sensibilità interpretativa e tocchi di soffice e malinconica levità. Se Mirco Ceci saprà ancora studiare con l’ammirevole costanza di adesso e approfondire sempre, cosa fondamentale, ciò che studia (da anni segue con profitto anche il corso di composizione), la Puglia potrà presto vantare un altro eccellente completo pianista di quella che è da tempo considerata giustamente un’autentica Scuola Pianistica di prima fascia in Italia e in Europa. Basterebbe citare i nomi di maestri quali Benedetto Lupo, Francesco Libetta, Emanuele Arciuli, Andrea Padova, Alessio Bax, Pasquale Iannone e dei non “più giovanissimi” docenti-pianisti che li hanno preceduti di “qualche” anno: dal grande decano Michele Marvulli a Pierluigi Camicia, Gianna Valente, Valfrido Ferrari, Angela Montemurro e Gino Ceci stesso (padre di Mirco), tra gli altri…Mi fermo qui altrimenti poi rischio di incorrere in gaffes terrificanti con mezzo mondo pianistico pugliese.

Domani Francesco D'Orazio suona e dirige Mozart con la Filarmonica di Torino



martedì 13 maggio 2008 /
Conservatorio “G. Verdi”/
Torino /
ore 21 /

“MOZART, TRE CONCERTI PER VIOLINO”
-
Orchestra Filarmonica di Torino -
Francesco D’Orazio
(violino e direttore)

Wolfgang Amadeus Mozart:
Concerto n.2 in re maggiore per violino e orchestra K.211 /
Concerto n.3 in sol maggiore per violino e orchestra K.216 /
Concerto n.4 in re maggiore per violino e orchestra K.218 “Strassburger”



Con questa serata l’Orchestra Filarmonica di Torino invita ad una immersione totale nella produzione violinistica di Mozart, presentando tre dei cinque concerti che il divino Amadeus dedicò al re degli strumenti ad arco. Composti in un batter d'occhio, i Concerti per Violino di Mozart hanno fatto storia: nati sotto l’occhio vigile del padre Leopold come prodotti esemplari di una tradizione, dimostrano una perfetta conoscenza della letteratura violinistica dell’epoca, sulla quale però il diciannovenne Wolfgang seppe ancora una volta innestare la sua grande inventiva melodica e il suo speciale umorismo.
Direttore e solista d’eccezione sarà il maestro barese Francesco D’Orazio, molto attivo sia nel campo della musica antica, quale violinista dell'ensemble l'Astrée di Torino, sia nel campo della musica contemporanea, interprete preferito di numerosi compositori (tra i quali vi era il compianto Luciano Berio, con il quale ha lungamente collaborato). Ha tenuto concerti in tutta Europa, Nord e Sud America, Messico, Cina e Giappone ed effettuato registrazioni discografiche per Decca (opera per violino di Luciano Berio), Opus 111, Stradivarius (integrale dell’opera per violino e pianoforte di Schnittke) e Amadeus (Concerti di Nyman e Daugherty, Corale di Berio e le integrali delle Sonate per violino e clavicembalo di Bach con Giorgio Tabacco e delle Sonate per violino e continuo di Haendel).

Concerto: biglietti a 21 euro (ridotti 16 euro 6 euro per i nati dal 1976).
Prova generale aperta al pubblico:8 euro (ridotto 6 euro).
Per informazioni e acquisto biglietti: biglietteria Oft, via XX settembre, 58 – tel. 011.53.33.87 – biglietteria@oft.it.
Orario di apertura: da lunedì a venerdì 9-12 e 15-18.

A Bari e Trani Leone Magiera "racconta" Luciano Pavarotti e Muzio Clementi


Alla scoperta di Luciano Pavarotti e Muzio Clementi con Leone Magiera (nella foto), che sarà in Puglia per un intenso week-end. A poche settimane dall'uscita del suo volume dedicato a Luciano Pavarotti che tanto clamore ha suscitato sulla stampa internazionale, Magiera si presenta infatti venerdì 16 maggio a Bari non solo come autore del libro dedicato a "Big Luciano", ma quale appassionato interprete delle sonate di Muzio Clementi, il musicista che affrontò e vinse Mozart in un celebre duello alla tastiera e giustamente considerato "il padre del pianoforte". E il giorno dopo, il famoso direttore d'orchestra, pianista, scopritore di nuovi talenti del canto, noto per il suo lunghissimo sodalizio con Luciano Pavarotti, presenterà a Trani il volume "Pavarotti. Visto da vicino", edito da Ricordi. L'incontro-concerto dedicato a Clementi si terrà al Caffè Letterario Dolce Amaro (via San Francesco D'Assisi 7) ore 21 in occasione dell'uscita del nuovo disco, pubblicato da Bongiovanni, dedicato a sei sonate di Muzio Clementi; omaggio che Leone Magiera ha voluto rendere ad uno dei maggiori compositori italiani di tutti i tempi, autore di decine di sonate che, fra Sette e Ottocento, hanno saputo tracciare una strada nuova e originale. " Nelle decine e decine di sonate scritte da Muzio Clementi scorre di tutto: il canto del melodramma italiano, il rigore formale dei maestri antichi, i presagi e le profezie più sconvolgenti di Beethoven e Chopin - scrive Alessandro Taverna nelle note che accompagnano il cd – Nella seconda Sonata in si bemolle maggiore op. 24 si riconoscono le prime misure dell'ouverture del Flauto magico di Mozart. Molto più di un anticipo. E' l'opera eseguita da Clementi nel corso della celebre sfida che, nel 1781, a Vienna, alla corte imperiale, oppose il virtuoso italiano al genio salisburghese, il quale dieci anni dopo di quel principio di sonata aveva un ricordo tanto vivido da farlo proprio". In Puglia per una master class, il maestro Leone Magiera dialogherà con Livio Costarella - musicologo e critico musicale della Gazzetta del Mezzogiorno - e suonerà alcune pagine dall'immenso catalogo di sonate lasciate da Muzio Clementi. Leone Magiera sarà poi a Trani sabato 17 maggio, presso la Libreria La Maria del Porto, ore 18 (Via Statuti Marittimi, 42) per un incontro di presentazione di "Pavarotti. Visto da vicino", pubblicato dalle Edizioni Ricordi, un volume che permette di ripercorrere le tappe della vita del più famoso cantante lirico di tutti i tempi da un punto di vista unico e privilegiato. Dagli esordi di carriera ai trionfi su scala planetaria, dai retroscena più sorprendenti alle ultime confidenze poco prima della morte: ecco il ritratto più intimo e inedito di Big Luciano. Scritto dal musicista che più di ogni altro ha condiviso ogni momento importante della vita di Pavarotti, il libro svela per la prima volta molti segreti di una voce che è diventata un mito. "Ho rievocato le tappe più importanti della sua mirabolante carriera – scrive Magiera nella prefazione al volume - e mi sono affidato unicamente al filo sottile della mia memoria. Ho scritto di getto, sull'onda dell'emozione che la sua fine mi ha procurato. Spero che il lettore mi perdonerà, se talvolta mancano le date precise di taluni eventi o se qualche particolare non è del tutto esatto. Non ho voluto essere didascalico, ma ricostruire gli accadimenti che ho ritenuto più importanti così come li ricordo, avendoli vissuti personalmente a fianco di quel fantastico personaggio che è stato Luciano".Leone Magiera ha accompagnato la carriera musicale di star come Mirella Freni, Ruggero Raimondi e Luciano Pavarotti. Originario di Modena, il suo poliedrico talento musicale lo ha portato in breve tempo a dedicarsi alla direzione sul podio dei più prestigiosi teatri d'opera del mondo e delle più importanti orchestre, oltre a collaborare lungamente con direttori come Claudio Abbado, Carlo Maria Giulini, Herbert von Karajan, Carlos Kleiber. Il sodalizio con Luciano Pavarotti lo ha portato ad accompagnare il celebre tenore in oltre mille esibizioni nei teatri e nelle arene di tutto il mondo.Direttore artistico al Teatro alla Scala e al Maggio Musicale Fiorentino. Magiera ha svolto un'intensa attività didattica. La sua vasta discografia sia da direttore che da solista, testimonia la versatilità del suo talento ed è pubblicata dalle più importanti etichette internazionali.