martedì 26 febbraio 2019

Incredibile: siamo stati cacciati dalla Fondazione Petruzzelli e dal Signor Massimo Biscardi!


Questo è troppo. noi dell'"Orecchio" da anni lavoriamo gratuitamente per il giornale on line, scrivendo recensioni, interviste e presentazioni a tutto spiano. Come se non bastasse siamo stati elegantemente accompagnati alla porta del Teatro Petruzzelli, perchè non siamo figli della gallina bianca, bensì del brutto anatroccolo: brutti, sporchi e cattivi.
Ci hanno tolto l'accredito stampa, l'unico disponibile, per sentirsi mitragliare dietro le lamentele dell'Associazione dei Critici Musicali e di tutti i giornalisti musicali italiani. Il caro Biscardi (nella foto), attuale Sovrintendente del Petruzzelli, dovrebbe vergognarsi per quello che ha fatto e piangere miserabili parole di "Scuse" a tutti coloro che non sono non solo pagati o retribuiti, ma che lavorano gratuitamente per rendere GRANDE il Petruzzelli.
Pazienza. Comunque Noi andiamo avanti. E faremo cronaca a pagamento. Andando in Loggione o nei posti popolari che ci verranno assegnati. Sicuri che non si fa così una Buona Politica nel Teatro.
Se i posti sono pochi, ci si organizza per fare più replche, non si danneggiano proprio i Giornalisti meno fortunati. Perdonate lo sfogo, ma era il minimo che potessimo fare.

lunedì 18 febbraio 2019

Uno strepitoso Vengerov regala uno splendido recital violinistico al folto pubblico del Petruzzelli di Bari.


E' stato un bellissimo concerto e come poteva essere diversamente. Uno, se non il più grande violinista dei nostri tempi, Maxim Vengerov (nella foto), ha distillato per il pubblico barese un programma molto vario e stimolante, accompagnato dalla elegante e precisa pianista russa Polina Osetinskaya.
l'impaginato partiva dal Mozart maturo della Sonata k. 454, per proseguire poi nella prima parte con la "Fantasie" in do maggiore del geniale Schubert, nella quale si sono immediatamente intuite la classe cristallina e l'eleganza del violinista russo di origini ebraiche, rimasto fermo alcuni anni per un fastidioso problema alla spalla.
Poi nella seconda parte, dedicata interamente a pagine meno note, ma di raro virtuosismo, del rumeno George Enescu (la Sonata n. 2) e quella, la nr. 3, dedicata allo stesso rumeno, dal virtuoso belga Eugene Ysaye un grande maestro dell'Ottocento. Pagine strepitose che hanno messo in risalto non solo le galattiche capacità virtuosistiche di Vengerov, ma anche le qualità praticamente perfette della fascinosa Osetinskaya.
Applausi molto convinti ed entusiastici del pubblico barese, che poi ha regalato autentiche ovazioni nell'ultimo brano prescelto: la "Tzigane" di Maurice Ravel, Pagina di straordinario virtuosismo, nella quale il ritmo tzigano di Vengerov si è messo pienamente in luce, con la cavata formidabile del suo Stradivari, puntellata da strepitosi passaggi. Infine il magnifico violinista ci ha regalato un brano celeberrimo di Massenet, la "Meditation dalla Thais". Un fantastico ricordo operistico, che ha permesso di concludere in bellezza il magnifico concerto. adesso, in attesa della prossima "Butterfly" di Puccini, un plauso meritato al Sovrintendente Biscardi per le "Stelle" stratosferiche che sta portando al Petruzzelli di Bari.

lunedì 11 febbraio 2019

Strepitoso Lisiecki regala un Beethoven da manuale con l'eccellente Orchestra del Teatro Petruzzelli diretta da Giampaolo Bisanti.


Uno strepitoso pianista canadese di origini polacche, Jan Lisiecki (nella foto) ci ha regalato un sensazionale Beethoven ieri sera al Petruzzelli di Bari, complice l'Orchestra del Teatro magnificamente diretta dal suo direttore stabile per l'ultimo anno, Giampaolo Bisanti.
Il Terzo Concerto di Beethoven è un pezzo di grande virtuosismo e così lo ha inteso il giovanissimo Lisiecki, appena ventitreenne, un  talento prodigioso della tastiera. Musicalissimo e spettacolare come pochi al mondo. Il Terzo ne è uscito, forgiato con classe cristallina da uno splendido pianista, accompagnato bene dall'eccellente Orchestra del Petruzzelli diretta ottimamente da Bisanti. Il concerto è venuto fuori in modo molto spettacolare dalle mani magiche di Lisiecki, apparso assai disinvolto nelle cadenze e animato da una musicalità trascendentale, anche nel terzo movimento, che ha chiuso splendidamente il Terzo. Pubblico in delirio e applausi nello Schumann del "Sogno" eseguito come bis.
Molto buona anche la "Seconda Sinfonia" di Schumann sempre, la migliore pagina scritta dal compositore tedesco per grande orchestra. Bisanti e l'Orchestra del Petruzzelli si sono abilmente confermati, ove ce ne fosse stato bisogno all'altezza del programma di questa sera. Sappiamo che qualcuno in platea ha lamentato l'esecuzione di Lisiecki, forse al livello interpretativo, ma per quanto riguarda l'aspetto tecnico, c'è solo da pregare il pianista canadese di tornare a Bari quanto prima.
Grazie ulteriormente al Sovrintendente Biscardi di questo eccezionale incontro "ravvicinato" con uno dei migliori pianisti del nostro tempo.

domenica 3 febbraio 2019

Il Recital elegante e intenso del Quartetto Pavel Haas di Praga raccoglie un buon successo al Petruzzelli.


Nella pausa delle repliche del "Simone Boccanegra" di Verdi, Il Quartetto "Pavel Haas" di Praga (nella foto) raccoglie un intenso successo al Petruzzelli di Bari, con tre interessanti Quartetti d'achi: Il n. 2 di Smetana, il n. 1 di Janacek ed il n. 3 di Ciaikovskij, il più esteso e drammatico dei tre.
Il Pavel Haas, dal nome del compositore ceco imprigionato a Theresienstadt e morto successivamente tragicamente nel 1944 ad Auschwitz. I quattro nomi dei giovani artisti sono quallo di Veronika Jaruskova, brillante e piacevole violinista leader del Quartetto praghese, e poi a seguire, Marek Zwiebel (secondo violino), Jiri Kabat (viola) e infine Peter Jarusek (violoncello).
I quattro si sono resi protagonisti di letture vibranti ed intense dei due Quartetti di Smetana e Janacek, che sono  stati eseguiti nella prima parte del concerto; ed hanno mostrato una notevole classe cristallina nella capacità di legare le frasi con una amalgama superba e dei legati interessanti.
Ancora meglio le cose sono andate nel bel Quartetto n.3 di Ciaikovskij splendidamente interpretato da Veronika Jaruskova con un violino di gran classe e dai tre altri artisti.
Infine, il Quatetto Americano di Dvorak ha concluso come bis il bel concerto, mettendo in luce il fatto che la musica quartettistica non è musica di serie B, ma di straordinario livello espressivo e fondamentale presa sul pubblico, entusiasta e coinvolto durante il concerto di sabato sera.