giovedì 17 febbraio 2011

Tutto Mozart per l'Orchestra della Provincia di Bari diretta dal celebre maestro cinese Xu Zhong


Domani, venerdì 18 febbraio 2011 alle ore 20.30 presso il Teatro Garibaldi di Bisceglie, l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto interamente dedicato a Mozart diretto dal maestro cinese Xu Zhong (ingresso libero. Infoline. 080.5412302).
Il concerto sarà replicato il giorno dopo, sabato 19 febbraio 2011 alle 20.30 presso la Basilica di San Nicola a Bari (ingresso libero. Infoline. 080.5412302).
Xu Zhong (nella foto) è uno dei più conosciuti pianisti cinesi al livello internazionale. E’ anche membro fondatore e Direttore Artistico della Shanghai International Piano Competition, Direttore Musicale della Shanghai Philharmonic Orchestra e della Shanghai Sinfonietta e Chef Guest Conductor della KBS Symphony Orchestra. Ha collaborato con i più famosi musicisti ed orchestre del panorama internazionale.
Il concerto sarà interamente dedicato a Wolfgang Amadeus Mozart (1756 - 1791) La serata si apre con l’esecuzione dell‘Ouverture tratta da “Il flauto magico”. Tratta dall’opera omonima composta su libretto di Johann Emanuel Schikaneder e rappresentata per la prima volta a Vienna il 30 settembre del 1791 (due mesi prima della morte dell’autore), l’ouverture si apre con tre solenni accordi che, nell’opera, si ascoltano prima della marcia dei preti e dell’aria di Sarastro “O Isis”. Agli accordi segue una pacata introduzione e, dopo un cambio di tempo, una melodia dei violini che viene sottoposta a un trattamento fugato, assumendo dei toni drammatici nello sviluppo.
È stato notato inoltre come l’intera opera sia simbolicamente intrisa di riferimenti alla massoneria che si ritrovano tanto nella trama, ambientata nell’antico Egitto, quanto in una scrittura musicale che, sia sul pentagramma, sia nella sua traduzione sonora, presenta aspetti di natura esoterica.
Sarà, poi, la volta della Sinfonia n. 40 in sol minore K.550. Le ultime tre sinfonie di Mozart, tutte composte nel 1788, sono senza dubbio quelle che raggiungono la maggiore perfezione in ogni senso, dalla struttura alla magnificenza melodica, dalla maturità dello sviluppo tematico all’insuperabile trasporto emotivo. Questa sinfonia fu terminata il 25 luglio del 1788, due settimane prima della “Jupiter” e impegna un’orchestra ridotta, nella quale mancano le trombe e i timpani e, in alcune versioni, addirittura i clarinetti.
L’Orchestra eseguirà, poi, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 9 in mi bemolle maggiore K 271, “Jeunehomme”. Non è ancora chiaro se questo Concerto sia stato scritto su commissione o se invece sia stato un regalo di Mozart alla sua dedicataria, la virtuosa francese del pianoforte Mademoiselle Jeunehomme (che Mozart in tutta la sua corrispondenza si ostinò a chiamare sempre Jenomé) in visita a Salisburgo nel gennaio del 1777. Certo è che ci troviamo di fronte a un’opera che lascia il segno per la maturità nella scrittura e con la quale Mozart, a soli 21 anni, voltò le spalle al gusto del pubblico per imporre la propria personalità, al punto tale che l’editore musicale Sieber arrivò a rifiutarne la pubblicazione. Approfittando delle capacità tecniche della Jeunehomme, Mozart realizzò una partitura dal respiro quasi operistico, attraversata da una costante tensione espressiva, nella quale solista e orchestra dialogano ininterrottamente, come non era mai accaduto sino a quel momento.
La serata si chiude con la Sinfonia in do maggiore K.551, “Jupiter”. La Sinfonia “Jupiter” appartiene al gruppo delle ultime tre composte dall’autore e deve il suo nome a un impresario inglese che rimase colpito dalla maestosità e dallo spirito dell’opera, ultimata nell’agosto del 1788.

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