martedì 12 giugno 2018

Emanuele Arciuli rivela un grande Bartok nel concerto di domenica sera.


L'ultimo concerto pre-estivo della stagione sinfonica della Fondazione Petruzzelli al folto pubblico ha offerto un programma stimolante e significativo. con la partecipazione del "nostro" pianista Emanuele Arciuli (nella foto), che ha messo in luce la vena creativa di Bela Bartok (3° Concerto per pianoforte ed orchestra il più neoclassico dei tre composti dall'ungherese), con una prova di strabiliante compattezza e bravura, ben diretto dal maestro americano esperto e sensibile, Dennis Russell Davies.
Il resto del programma era dedicato nella prima parte alla complessa "Cantata profana" sempre di Bartok, (solisti gli ottimi cantanti Sug Kyu Park-tenore e Miklos Sebestien-basso/baritono) ed alla misconosciuta Sinfonia n.7 "A Toltec Symphony", ispirata allo spirito degli antichi abitanti dell'America Latina, per la precisione precolombiana, i c.d. "toltechi". Un brano quest'ultimo di difficile comprensione, grazie alla continua ripetitività delle cellule ritmiche, dove il Coro del Petruzzelli, si è ottimamente disimpegnato, con freschezza e buona intonazione, sotto la guida dell'eccellente M° Fabrizio Cassi.
Un concerto da apprezzare soprattutto per l'eccellente prova di Arciuli, che ha messo in evidenza, oltre che la sua invidiabile duttilità e freschezza, una solida tecnica espressiva, in particolare nel primo movimento ritmicamente così instabile e frizzante, ben eseguito dall'Orchestra del Teatro, che sotto la guida di Russell Davies si è espressa con disinvolta sicurezza.
Due i raffinati bis concessi da Arciuli, dopo l'entusiasmo elettrizzante scatenato nel pubblico. Il primo di Grieg da i pezzi lirici, e quindi "Quiet now" di Denny Zeitlin, molto apprezzato dagli spettatori intervenuti.
A settembre la stagione riprenderà il 21, con un concerto diretto da Giuseppe Grazioli, dove sarà eseguita, tra l'altro, una notissima Sinfonia di Nino Rota.

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