mercoledì 16 settembre 2009

"E' qui la Musica": la Fiera del Levante riscopre l'Arte dei Suoni


Il titolo - "È qui la musica" - di per sé crea aspettativa. Anche perché, dopo svariati anni, la Fiera del Levante, fa coincidere le giornate della Campionaria (12-20 settembre 2009) con altrettante intense giornate di musica, da mattina a sera, dalla classica alla leggera. Compresa la riabilitazione della cassa armonica con le migliori bande cittadine della regione che ogni giorno si daranno il cambio sull'evocativa "torta" di luci, grancasse e ottoni.
Un programma fittissimo affidato al coordinamento del noto critico cinematografico Carlo Gentile e alla direzione artistica del critico musicale della Gazzetta del Mezzogiorno Nicola Morisco. Sono in tanti a collaborarvi, dalla Fondazione Petruzzelli a Casa Piccinni, dai conservatori pugliesi alle Bande e al Teatro pubblico pugliese, passando attraverso giovani professionalità come quella di Michele Casella. I luoghi deputati sono i padiglioni 7 e 116 con i relativi spazi antistanti riservati rispettivamente a cassa armonica e a palco per i concerti della sera. Al mattino le lezioni e le presentazioni dei volumi a cura di casa Piccinni e al pomeriggio i concerti della rassegna "Mousikè" che, quest'anno, appunto si sposterà in Fiera. Dalle 19,30 ci sono i concerti curati dai conservatori di Bari, Monopoli, Lecce e Foggia. Per arrivare alla sera con gli showcase che ospiteranno, tra gli altri, un progetto di bossa-jazz firmato da Dario Schepisi con Fabrizio Bosso, Fabrizio Accardi, Mirko Signorile e Daniele Scannapieco, il duo Mario Stefano Pietrodarchi e Luca Lucini e una serata dedicata a Woodstock con le voci di Erica Mou e Tiziana Felle. E, ancora, Dub Sync e Il Genio. La Fondazione curerà, tra gli altri appuntamenti, un gala lirico-sinfonico allo Spazio 7.
I convegni saranno dedicati allo stato della critica musicale in Italia, della musica in Puglia e all'editoria musicale. «Abbiamo cercato di realizzare un programma per diversi tipi di pubblico - spiega Carlo Gentile - con un'offerta musicale che spazia dalla musica colta e raffinata sino ai generi più popolari e conosciuti dal grande pubblico. Così come, i convegni e gli incontri in calendario porteranno Bari alla ribalta nazionale e faranno il punto sulla musica scritta e non solo suonata».
Un numero zero che potrebbe diventare un appuntamento annuale di riferimento per gli appassionati di musica. Chi scrive ha partecipato ieri alla giornata di studi mattutina su "L'editoria musicale tradizionale e multimediale in Italia: problemi e prospettive" nell'ambito del succitato X Festival di musica antica del Mediterraneo Mousike'. Giornata intensa ed interessante alla quale hanno tra gli altri partecipato esponenti di significativo rilievo della cultura musicale italiana: Dall'esimio Alberto Basso (Istituto per la Musica Piemontese e UTET, Torino) a Giovanni Carli Ballola (da molti anni critico musicale de "L'Espresso" nonchè musicologo notissimo. Presentato infatti in serata il suo nuovo libro su Rossini), da Annalisa Bini (Direttrice delle attività editoriali e multimediali dell'Accademia di Santa Cecilia) a Ilaria Narici (Universal Music MGB publications /Ricordi, Milano), da Danilo Prefumo(direttore artistico della casa discografica genovese Dynamic) ad Antonio Parisi (responsabile nazionale della CEI per la musica sacra) e Pierfranco Moliterni (docente di storia della musica presso l'Università di Bari).
Peccato che la location si sia rivelata infelice: pubblico inesistente, a parte i pochi addetti ai lavori che alla fine rischiano purtroppo di "cantarsela e suonarsela" da soli.
Occasioni del genere, a mio sommesso parere, non andrebbero sprecate nella inverosimile baraonda che era palpabile ieri mattina, tra un pianoforte che prova musica contemporanea un bambino che strilla rimproverato dalla mamma e un fastidioso sottofondo di antifurti e rumors della più varia natura. E' anche probabile che se difetta la comunicazione, eventi del genere passino inosservati. Come è puntualmente accaduto ieri mattina. Fortuna che, almeno chi scrive, l'ha letto casualmente sulle puntuali pagine di cultura e spettacoli del Corriere del Mezzogiorno ed è corso in Fiera...Omissis.
L'idea resta non solo buona, ma addirittura ottima. Dal prossimo anno però andrebbe rivista anche la sede dei convegni e degli incontri: magari se fosse insonorizzata sarebbe molto meglio. I padiglioni e gli spazi nella Fiera del Levante non mancano di certo.

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