domenica 1 agosto 2010

QUI MARTINA FRANCA: PREMIO BELCANTO “RODOLFO CELLETTI” A MARIELLA DEVIA. CONCERTO CHOPIN DI FRANCESCO LIBETTA


Il concerto di stasera, alle ore 21.00 presso il Palazzo Ducale di Martina, prende spunto da un’ulteriore novità voluta dal nuovo direttore artistico del Festival della Valle d'Itria, Alberto Triola: l’istituzione del Premio del Belcanto “Rodolfo Celletti”, doverosamente dedicato alla memoria di uno dei padri putativi di questo prestigioso Festival, essendone stato direttore artistico dall’1980 al 1983, riconosciuto come uno dei massimi esperti di vocalità degli ultimi decenni.

Affermato direttore commerciale della Motta, la famosa industria milanese del panettone, romanziere, musicologo d’ingegno, Celletti fu però soprattutto un grande esperto di voci. Per Rodolfo Celletti, voluto alla direzione artistica del Festival da Paolo Grassi, Martina Franca fu l’occasione desiderata di passare dalla teoria alla prassi, di tradurre cioè concretamente ciò che aveva maturato in tanti anni di studio appassionato.

Un vero e proprio Festival/laboratorio dove la preparazione degli spettacoli diventava un percorso di apprendimento che portava a configurare una identità precisa: la scuola di Celletti, quella di cantanti che sapevano usare le mezze voci, prendere un acuto di forza per poi smorzarlo senza prendere fiato. Ospiti ricorrenti di quelle indimenticabili edizioni, tra i molti che andrebbero ricordati, Mariella Devia, premiata domani sera, da Carlo Fontana, con un’opera a colori dell’artista Nicola Andreace, incisa su placca metallica di argento. La carriera della Devia si svolge principalmente in Italia, raggiungendo però anche importanti teatri d'opera stranieri, interpretando i principali ruoli da soprano lirico-leggero, affiancando ai ruoli rossiniani, ruoli più diversi. Memorabile l'interpretazione di Lucia di Lammermoor, ruolo che ha interpretato per l'ultima volta nel 2006 al Teatro alla Scala. Ha debuttato poi, nel 2007, in Anna Bolena al Filarmonico di Verona in una versione integrale dell'opera. Nel febbraio 2008 ha dato una magistrale interpretazione della Maria Stuarda di Donizetti al Teatro alla Scala di Milano, in un allestimento di Pier Luigi Pizzi.

Il grande soprano che con la sua presenza impreziosisce la qualità dell’offerta artistica del cartellone, offrirà anche una personale interpretazione di una delle mazurke chopiniane adattate per voce da Pauline Viardot. La serata di Palazzo Ducale, infatti prevede un recital pianistico di Francesco Libetta, chopiniano di rango, che offrirà un programma monografico particolarmente affascinante, nel 200° anniversario della nascita del compositore polacco.

Chopin ha scritto decine e decine di capolavori, gran parte dei quali tuttora celeberrimi. Inevitabilmente nel corso di quasi due secoli si sono stratificate letture diverse di tali capolavori. Chopin, che il luogo comune vuole confinato ai salotti più esclusivi di Parigi, non scrisse opere teatrali; anzi scrisse pochissimo per la voce, e non compose musica per balletti. In realtà le sue danze sono trasfigurazioni preziose e coscienti di gesti credibilissimi. Il legame alla voce o alla danza (a entrambi, nelle Mazurke) è costante. Il programma di domani sera, pensato intorno alla preziosa voce di Mariella Devia, ne offre chiari esempi; fino a dettagli che arrivano a richiamare "modi d'attacco" della antica scuola vocale italiana, valga per tutti una acciaccatura inferiore, a grande distanza, nella melodia dello Scherzo Op. 31, che ricorda prepotentemente uno dei più curiosi vezzi di Alessandro Moreschi, il cantante castrato del coro della Cappella Sistina che registrò alcuni brani prima del 1904. Altri brani nascono o sono storicamente legati al mondo della danza. Pare, ad esempio, che il Grande Valse brillante Op. 18 sia stato anche effettivamente usato come "ballabile", e pubblicato tre anni dopo la composizione, quando era già opera nota, poiché eseguita in varie occasioni da Chopin.

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