venerdì 5 dicembre 2008

Grande musica a Bari, ma scarseggia il pubblico


In questa settimana, che volge al termine, ho assistito qui a Bari a due concerti dal taglio assai differente. Il primo, lunedì scorso, nella Sala Giuseppina del Kursaal Santalucia per la stimolante stagione del Coretto, dedicato ad una sorta di piccolo “viaggio” nella vocalità europea dal Novecento a oggi con giovane talentuosa cantante Maria Elena Romanizzi e la già nota pianista barese Raffaella Ronchi, l’altro più tradizionale e accattivante (interamente dedicato com'era a grandi compositori russi) ieri al Piccinni, per la stagione della Camerata Musicale Barese, con protagonisti l’Orchestra Sinfonica della Radiotelevisione di Mosca diretta da Alexei Kornienko e l'eccellente pianista Giuseppe Albanese.
Se nel primo concerto c’è stata la possibilità di ascoltare pagine di notevole interesse, scritte da compositori del calibro indiscusso di Luciano Berio ( Folk Songs), Erik Satie (“Sports and Divertissements”), Francis Poulenc (“L’enfant muet”), accostate ad altre di giovani e validi compositori spagnoli come David Del Del Puerto ed Enrique Muñoz Rubio, nel secondo concerto un capolavoro come la Rapsodia su un tema di Paganini per pianoforte e orchestra era affiancata da altri due notissimi hits come L’Uccello di Fuoco di Stravinskij e il Capriccio Spagnolo di Rimskij-Korsakov.
Caloroso successo in entrambe le occasioni anche per merito degli ottimi interpreti impegnati. Francamente, mi sarei aspettato di più dall’orchestra moscovita che non mi è parsa sufficientemente concentrata e brillante come in precedenti occasioni. In particolare nell'occasione in cui ha accompagnato l’eccellente Albanese nella comunque non agevole rapsodia di Rachmaninov.
Ultima notazione proprio legata alla presenza di pubblico. Se il Coretto ha pochi abbonati, vivendo - ahimè - da diversi anni oggettive difficoltà finanziarie per allestire una stagione degna del suo glorioso passato e del suo indimenticato fondatore Silvestro Sasso, per quanto invece riguarda la Camerata Musicale Barese preoccupa che non riesca, come nella serata di ieri, a riempire con i suoi abbonati nemmeno un teatro come il Piccinni (con gli attuali 480 posti consentiti).
E’ evidente che ci sarà molto da lavorare da qui all’apertura del Petruzzelli (almeno tre volte più capiente del Comunale barese) per ricreare maggiore entusiasmo intorno alla musica classica e contemporanea "colta".
Il problema è sempre lo stesso: non c’è sufficiente coinvolgimento di scuole, conservatori di musica e università ed evidentemente, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi tempi dallo storico sodalizio barese, mancano in misura proporzionata al prestigio dell'associazione comunicazione e visibilità adeguate su stampa, tv e nuovi media.
D’altra parte, la riconquista del pubblico pagante è una sfida da vincere in tempi brevi, altrimenti tra meno di cinque, sei anni ad assistere ai concerti dell’Orchestra Sinfonica di Mosca (e non, con tutto il rispetto, di una banda di paese) potremmo essere, scrivente incluso, in appena una ventina di persone.
Ve la immaginate, cari amici, una situazione così all’interno del Nuovo Teatro Petruzzelli che tutti (tranne qualcuno) non vediamo l’ora di riaprire?

1 commento:

  1. Adoro la musica classica , avrei voluto abbonarmi alla stagione della camerata barese, mi sono informata ,ma i costi sono altissimi e così a malincuore ho dovuto rinunciare. Cambierà qualcosa col nuovo teatro , ci saranno degli abbonamenti popolari?

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