venerdì 4 gennaio 2008

Il "Flauto in scena" di Roberto Fabbriciani è il nuovo quaderno di cultura contemporanea edito dal Teatro Comunale di Monfalcone


Pubblicato "Flauto in scena", l’ottavo Quaderno di Cultura Contemporanea edito dal Teatro Comunale di Monfalcone. Con questo nuovo lavoro, firmato da Roberto Fabbriciani (nella foto), la serie dei Quaderni di Cultura Contemporanea, editi dal Teatro Comunale di Monfalcone e curati dal prof. Carlo de Incontrera, giunge al suo ottavo numero, proseguendo dunque un appuntamento editoriale ormai consueto ed atteso che il Comunale offre all’approfondimento della cultura d’oggi.
Il “filo rosso della curiosità, dell’entusiasmo per la novità, per la ricerca, per la sperimentazione”, la necessità di proiettare le proprie esperienze artistiche “in una dimensione sempre futuribile, lontana dalla ripetitività e dalla noia” hanno guidato Roberto Fabbriciani lungo la sua brillantissima carriera di innovatore della tecnica flautistica, che lo rende oggi tra gli interpreti più richiesti e riconosciuti a livello internazionale.
Da sempre Fabbriciani, già ospite della stagione musicale del Teatro Comunale di Monfalcone, ha un rapporto estremamente spontaneo con la musica del suo tempo, ama “i rischi musicali”, e trova nel flauto, eclettico e multiforme, un “mezzo infinito, un soggetto, un’orchestra, un interprete che va oltre alle sue stesse potenzialità”. La ricerca e i più arditi esperimenti sonori sullo strumento sono, per l’autore, indisgiungibili dal gesto, dalla dimensione spaziale, dal movimento che accompagna ciascun suono, ciascuna intenzione interpretativa.
Con Flauto in scena, dunque, l’autore rappresenta con la sua narrazione, accompagnata da materiale grafico e fotografico e da varie testimonianze di compositori che con lui hanno lavorato, alcune tra le sue più importanti esperienze di teatro musicale contemporaneo: è in esso, infatti, che un artista completo e sempre in simbiosi con il suo strumento, deve procedere da attore, da narratore e da parte integrante dello svolgimento drammatico.
L’esordio del volume è dedicato alla collaborazione di Fabbriciani con Camillo Togni in Blaubart, opera in un atto ambientata nel famoso castello di Barbablù, dove Fabbriciani, nel ruolo di un fanciullo, si muove sulla scena recitando, con ritmica precisa, un difficile Sprechgesang in tedesco antico.
Il testo prosegue con l’affascinante descrizione della composizione di Prometeo di Luigi Nono. Assieme a Nono, Fabbriciani ha vissuto da vicino e molto intensamente la genesi di un’opera fatta di esperimenti (tecnologici e non solo), provocazioni, nuove esplorazioni dello spazio sonoro e scenico: un Prometeo che rappresenta l’ansia verso il diverso, l’errare cercando e continuamente dubitando, in cui la curiosità di Fabbriciani si alimenta e trova infiniti spunti interpretativi.
Il racconto continua con il viaggio nel teatro di Sylvano Bussotti: Fabbriciani spiega come le sue tante partecipazioni alle produzioni di Bussottioperaballet lo hanno coinvolto in una scrittura musicale “pittorica”, in nuove situazioni di palcoscenico fatte di grande fisicità, di “vibrazioni emozionali” ogni volta diverse. E’ con grande commozione che Fabbriciani descrive, nel capitolo successivo, il profondo legame che lo ha unito al suo maestro, Severino Gazzelloni, e l’emozione nel partecipare agli allestimenti maderniani di Hyperion (di cui proprio Gazzelloni ha interpretato l’indimenticabile prima nel 1964), “lirica in forma di spettacolo”, in cui incomprensione e incomunicabilità sono protagonisti dell’alienante soggetto, e Don Perlimplin, opera radiofonica tratta da un testo di Garcia Lorca, “trionfo dell’amore e dell’immaginazione” e capolavoro della Nuova Musica, in cui Maderna, che osa elementi linguistici sempre più complessi e difficili, affida al flauto la funzione di “strumento incantatore” che “sublima nella purezza del suono l’essenza dell’amore”.
La rassegna di lavori teatrali termina con Prospero, di Luca Lombardi, dove Fabbriciani, a cui è affidata una partitura estremamente corposa e complessa, interpreta con grande fascino e magia il personaggio di Ariel: la prima dell’opera (Staatstheater di Norimberga, 2006) è stata salutata, con grande entusiasmo, come la rinascita dell’opera italiana.
Il testo si conclude con uno scritto critico e un’intervista dell’autore, seguiti da due brevi testimonianze di Sandro Cappelletto e Sylvano Bussotti e dalla presentazione completa della figura di Fabbriciani attraverso l’analisi delle sue prime esecuzioni, una breve biografia e la discografia completa.
Allegato al volume un CD, le cui annotazioni sono riportate alla fine del testo, con musiche dei già citati Togni, Nono, Bussotti, Maderna e Lombardi, e di Fabio Vacchi, Mario Cesa e dello stesso Fabbriciani. La pubblicazione, il cui prezzo di copertina è 17,00 €, può essere acquistata presso la Biglietteria del Teatro Comunale (tel. 0481 790 470, da lunedì a sabato, ore 17.00 > 19.00) o facendone richiesta agli Uffici del Teatro al seguente indirizzo: Comune di Monfalcone / Servizio n° 1 - U. O. 5 - Amministrazione Servizi Culturali / Via Ceriani, 10 / 34074 Monfalcone (GO) / Tel. 0481 494 350 / Fax 494 377 / amm.cultura@comune.monfalcone.go.it.

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