venerdì 9 dicembre 2011

Due grandi concerti violinistici con Stefan Milenkovich e Gidon Kremer alla IUC di Roma






Domani, sabato 10 dicembre alle 17.30, il serbo Stefan Milenkovich, già strabiliante bambino prodigio, che a sei anni dava il suo primo concerto e a dieci si esibiva davanti a Reagan, Gorbaciov e Giovanni Paolo II. Ora, a trentaquattro anni, è un interprete maturo e completo, che lascia pubblico e critica ammirati di fronte alla sua tecnica superlativa e al suo perfezionismo maniacale. Si cimenterà con l'impervio virtuosismo del Concerto n. 2 "La Campanella" di Niccolò Paganini.
Accanto a lui l'Orchestra Filarmonica di Belgrado, storica compagine sinfonica, tra le più prestigiose non solo dell'est europeo ma dell' intera Europa ("one of the leading European orchestras", The Independent). Sul podio Charles Olivieri Munroe, maltese di nascita e canadese di formazione, giovane direttore che si è già fatto un nome in America e Europa (in Italia ha diretto tra l'altro al Teatro La Fenice di Venezia).
martedì 13 dicembre, alle 20.30, sarà poi la volta di un altro grandissimo dell'archetto, il lettone Gidon Kremer (nella foto) artista di indubbia personalità sempre interessato ad aprire prospettive insolite e nuovi orizzonti, più che interessato ad essere soltanto applaudito per prodezze virtuosistiche. Per questo è, fra tutti i più grandi violinisti del mondo, quello che probabilmente ha avuto la carriera meno convenzionale. Si dedica da anni a far conoscere la musica dei compositori che nell'ex Urss sono stati perseguitati. trovarono seri ostacoli ad esprimersi liberamente. Suonando sia da solo che in duo e in trio con la violoncellista Giedre Dirvanauskaite e il pianista Andrius Zlabys, due giovani musicisti lituani considerati tra i migliori talenti della loro piccola ma musicalissima nazione, Kremer alternerà Johann Sebastian Bach a tre dei più importanti compositori dell'ex URSS.

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