giovedì 22 settembre 2016

Un "Predestinato" per il visionario Secondo concerto di Prokofiev al Petruzzelli.


Un "predestinato": ci sono nella vita di tutti i giorni, persone che  non hanno mai potuto far ciò, per  le quali erano in un certo senso già pre-destinate. E', per esempio, il caso del compositore Mozart, del pianista Benedetti Michelangeli, del grande violinista Vengerov e appunto di  Nikolaj Luganskij, il pianista russo, che a soli 5 anni rivelò il suo straordinario talento ad un vicino di casa, suonando a memoria un concerto di Beethoven.
Ieri al Petruzzelli ha suonato meravigliosamente il Secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Sergej Prokofiev. Un concerto dalle difficoltà "futuristiche"e al contempo, virtuosistiche, splendido nella struttura melodica ed armonica, Complesso, come pochi, nel'articolazione percussiva e, quasi violento nella sua scintillante esecuzione. Il concerto è eccezionalmente in quattro movimenti (come quello di Brahms, per intenderci!): andantino.Allegretto. Tempo I -Scherzo. Vivace -Intermezzo.Allegro moderato-Finale. Allegro tempestoso. Dopo, un boato impressionante e ripetute ovazioni straordinarie, il pianista russo, ci ha regalato un bis bellissimo dal sapore malinconicamente ciaikovskiano.
A dirigere la bella pagina, è stato chiamato l'esperto direttore  tedesco Roman Brogli-Sacher, che ha ben guidato la ottima e giovane Orchestra del Petruzzelli. Prima, per il pezzo contemporaneo, Paolo Arcà (1953), ex direttore artistico della Scala di Milano  ha assistito personalmente, al suo Blitz, una composizione suddivisa in tre parti, dove le differenze agogiche, passano da un primo tema veloce e frizzante, ad un secondo più quieto quais in sospensione musicale, fino al terzo, con una coda brillantemente ripresa dalla parte iniziale. Il tutto eseguito con raro garbo e felicemente portato a termine.
Seconda parte, illuminata da un capolavoro come la pagina conosciutissima ed assai delicata del Requem di Faurè. Anche qui buona e raffinata l'esecuzione dell'Orchestra e del Coro del Petruzzelli, ben diretti da Brogli-Sacher (per l'orchestra) e dal maestro del coro, Fabrizio Cassi. Cantanti molto bravi, la soprano Roberta Sassu ed il baritono Sergio Vitale, mentre all'organo si è ben disimpegnato Sabino Manzo. Successo caloroso ed entusiastico alla fine.

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