venerdì 27 aprile 2007

Il Concerto per violino e orchestra di Nyman e Così Parlò Zarathustra di Strauss: una serata da ricordare per la Sinfonica di Bari

Il Concerto per violino e orchestra di Michael Nyman (nella foto) e il poema sinfonico “Così parlò Zarathustra” di Richard Strauss sono i lavori che saranno eseguiti dall’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari nell'atteso concerto di lunedì 30 aprile (alle 21.00) presso l’Auditorium della Guardia di Finanza di Bari. Concerto che sarà diretto dal maestro Daniel Kawka e che vedrà come solista il noto violinista barese Francesco D’Orazio, reduce proprio da una freschissima incisione discografica della suddetta composizione di Nyman per conto della rivista musicale "Amadeus" (i biglietti sono solo in prevendita al Box office della Feltrinelli Libri e Musica in via Melo, 119 a Bari. Info: 080.5240464). La serata si apre con l’esecuzione del Concerto per violino e orchestra del compositore londinese Michael Nyman (1944), considerato fra i principali rappresentanti della corrente del post-minimalismo.
Sebbene il suo nome sia stato spesso associato al mondo del cinema e, in particolare, a registi come Peter Greeneway e Jane Campion e i concerti a capo della sua “Michael Nyman Band” siano più volte stati ospitati da festival e rassegne delle musiche cosiddette “altre”, Nyman è a pieno titolo un personaggio di grande rilievo della musica dell’ultimo Novecento e la sua produzione annovera anche numerose pagine cameristiche, oltre al Concerto per violino. Quest’ultimo, commissionato dallo Stiftung Schleswig-Holstein Music Festival, è stato eseguito per la prima volta il 29 agosto del 2003 ad Amburgo dal violinista Gidon Kremer, con l’orchestra del Festival diretta da Dennis Russell Davies. Nella seconda parte l’Orchestra eseguirà, anche in questo caso per la prima volta nella sua storia, “Così parlò Zarathustra”, il celebre poema sinfonico op. 30 di Richard Strauss (1864 – 1949).
Malgrado la precisazione dello stesso Richard Strauss, che definì questo poema sinfonico come “liberamente composto dopo la lettura di Friedrich Nietzsche”, non furono in pochi a restare sorpresi, domandandosi come un compositore avesse mai potuto osare di appropriarsi del pensiero del celebre filosofo. Non è un caso, quindi, che Strauss abbia avvertito l’esigenza di dover ulteriormente precisare “non ho mai inteso comporre della musica “filosofica”, né tanto meno tradurre musicalmente la grande opera di Nietzsche. Il mio unico intento era quello di illustrare una rappresentazione dello sviluppo della razza umana sin dalle sue origini, attraverso l’evoluzione del pensiero, della religione e della scienza, per approdare alla teoria del Superuomo di Nietzsche”.
La partitura – alla quale Strauss attese tra il febbraio e l’agosto del 1896 e che venne eseguita in pubblico per la prima volta il 27 novembre dello stesso anno a Francoforte, diretta dallo stesso compositore – si suddivide in otto parti legate fra loro, ognuna delle quali è indicata con un sottotitolo ricavato dai discorsi del filosofo persiano dell’antichità Zarathustra e non risponde a un preciso schema formale, ma è caratterizzata dall’accostamento di una serie di idee musicali. Il tema dell’Introduzione venne impiegato dal regista Stanley Kubrick nel suo capolavoro cinematografico “2001 Odissea nello spazio”.

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