mercoledì 5 novembre 2008

Firmate l'Appello di Zubin Mehta e Riccardo Muti per il Maggio Musicale Fiorentino


Ho appena firmato...fatelo anche Voi!
"Firma anche tu l'appello di ZUBIN MEHTA e RICCARDO MUTI al Ministro per i Beni e le Attività Culturali SANDRO BONDI (http://maggioblog.splinder.com/) per chiedere che al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino venga riconosciuto un ruolo di eccellenza fra le realtà musicali d’Italia.
L’appello, promosso dai dipendenti del “Maggio”, fa seguito al clima di grande preoccupazione per le sorti della Fondazione lirico-sinfonica fiorentina nel futuro riassetto delle attività dello spettacolo.
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"Egregio Ministro,
il taglio dei finanziamenti alle Fondazioni lirico-sinfoniche e a tutto il mondo della cultura italiana colpirà in modo pesantissimo anche il TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO minando la sua stessa esistenza e il suo futuro.
Nella vita artistica di Firenze la musica ha avuto un ruolo fondamentale: qui, nella città di Cherubini, è nato alla fine del ’500, sulle teorie e le esperienze della Camerata dei Bardi, il melodramma. Il 9 dicembre 1928 ha visto la luce, grazie all’opera di Vittorio Gui, la prima stagione della Stabile Orchestra Fiorentina, quel complesso che sarebbe diventato l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, intorno alla quale si è sviluppato il Teatro e di lì a poco il più antico Festival europeo, insieme a quello di Bayreuth e di Salisburgo. Sul palcoscenico del Teatro del Maggio si sono alternati i nomi più prestigiosi della musica del Novecento, come ad esempio Erich e Carlos Kleiber, Celibidache, Karajan e Mitropoulos, Maria Callas, Richard Strauss e Stravinskij, Messiaen e Berio; al loro fianco registi e scenografi di eccezione quali Reinhardt, Gründgens e Visconti, de Chirico e Kokoschka. Per questi motivi Le chiedo, insieme al mio amico RICCARDO MUTI, che prima di me, dal 1969 al 1981, è stato Direttore Stabile del Maggio, che il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, con la sua storia costellata di premi della critica e per il suo prestigio mondiale, sia riconosciuto tra le eccellenze nazionali in quanto parte fondamentale del patrimonio culturale, artistico e sociale del Paese, da preservare e valorizzare."

ZUBIN MEHTA

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